QUESTION TIME, NUOVI CHIARIMENTI SUL PROGETTO "FRONTIER"
Alberto Ronchi assessore alla Cultura e giovani, ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega Nord) e Lorenzo Tomassini (Pdl) sul progetto "Frontier"
La domanda della consigl...
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Alberto Ronchi assessore alla Cultura e giovani, ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega Nord) e Lorenzo Tomassini (Pdl) sul progetto "Frontier"
La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord)
"La stampa riporta le prime impressioni sul progetto "Frontier", in particolare sul dipinto eseguito su una casa Acer di via Pier de' Crescenzi che raffigura pantegane e mandrilli; concordo sulla dignità da dare anche a questi animali, in tal senso la pensava pure Walt Disney ma, ugualmente, chiedo al Sindaco di sapere quali provvedimenti voglia o possa mettere in atto per superare le proteste di coloro che si trovano a convivere con murales raffiguranti animali che, comunemente, sono oggetto di un senso di paura, raccapriccio e ribrezzo e se intenda modificare, alla luce di quanto è accaduto, le modalità di lavoro degli artisti, concordando, preventivamente, con gli stessi, i soggetti che abbelliranno la nostra città. Si ringrazia sin d'ora per la risposta"
La domanda del consigliere Lorenzo Tomassini, ( PdL,)
"Con riferimento all'articolo di stampa apparso oggi 11/7 su Repubblica, in ordine ai graffiti realizzati sulle facciate dei palazzi del Quartiere Porto in omaggio al progetto "Frontier", chiede alla Giunta, ed in particolare all'Assessore Ronchi, di sapere:
1) in quale filone culturale si inseriscano "i sorci" disegnati sulle facciate dello stabile di via Pier De' Crescenzi;
2) se l' "opera d'arte" sia un omaggio ai seguaci di Renato Zero, cantautore romano particolarmente gradito a questo interpellante;
3) chi abbia scelto l'oggetto delle rappresentazioni;
4) se, con riferimento alla realizzazione di tutti i "graffiti" (guai a chiamarli "murales"!), siano stati preventivamente consultati i residenti o, comunque, promossi percorsi partecipativi con i rappresentanti dei cittadini;
5) quale contributo abbia dato la regione alla splendida iniziativa;
6) come giudichi il contenuto (economico) della determinazione dirigenziale n.96738/2012 anche in rapporto alla risposta data (dall'Assessore Ronchi) al sottoscritto alla seduta di Question Time del 29/6/2012.
La risposta dell'assessore Alberto Ronchi
"Cercherò di rispondere con ordine e permettetemi inanzitutto di leggervi, visto che continuiamo a parlare di murales e di graffiti, ognuno può tenersi la sua non conoscenza però secondo me un consigliere comunale, visto che esiste internet visto che esiste la possibilità di approfondire, quando usa le terminologie rispetto a manifestazioni di un certo tipo dovrebbe usarle corrette poi capisco che ormai va di moda continuare a far finta di non conoscere le cose però siccome io l'altra volta l’ ho specificato mi aspettavo un po' di attenzione in più. Questa è una rivista internet, si chiama Doppiozero ad ieri è stata cliccata da 4932 persone che dicono 'mi piace' ed ora vi leggo l'introduzione, non sono parole dell'assessore Ronchi: 'L'attuale arte d'avanguardia più che sotteranea è arte di frontiera; sia perché sorge letteralmente lungo le zone situate ai margini geografici di Manhattan, sia perché, anche metaforicamente si pone in uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero (alludo al colore della pelle), aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite. Questi artisti sono simultaneamente penne nere e visi pallidi e sono i nuovi kids di New York. Con queste parole nel 1984 Francesca Alinovi era riuscita a sintetizzare la potenza e il valore del writing . Discipline che in America annoverava allora tra i suoi kids Keith Haring, Jean Michel Basquiat o Kenny Scharf.' La giovane critica portò alla Gam di Bologna una mostra che segnò l'apertura a questa cultura underground d'oltreoceano. Oggi Fabiola Naldi e Claudio Musso hanno deciso , insieme con il Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna di ripartire da quell'esposizione come nuovo punto di partenza, come collegamento. Nasce così 'Frontier'’. Strutturato come una piattaforma aperta e in evoluzione, il progetto è diviso in due fasi operative: la prima sarà dedicata all'elaborazione artistica del Writing e della Sreet Art- questi sono i termini corretti, vi prego di usare i termini corretti perché siamo in un luogo pubblico e si devono usare le terminologie correte, quindi non graffiti e non murales che si riferiscono ad altre forme di espressione- attraverso la realizzazione di tredici opere murali di dimensione monumentale. Gli artisti sono già all'opera e continueranno per tutto il mese di luglio: qui gli sviluppi. Seguirà poi a gennaio 2013 la seconda parte del progetto dedicata all'approfondimento critico delle due discipline’. Questo per la motivazione del progetto che può piacere o non piacere. Ribadisco trattasi di una rivista di rilevanza nazionale cliccata da quasi 5.000 persone ieri che hanno detto ‘mi piace’. Bene, detto questo, il gusto è gusto ed è giusto che ci sia un dibattito su questo. 17 persone hanno raccolto delle firme e hanno detto che un lavoro che è stato realizzato non gli piace. Prendo atto di questo, cosa devo dire, c’è libertà, ci mancherebbe altro. Anche a me di quelle opere ci sono quelle che mi piacciono di più e quelle che mi piacciono di meno. Ma va discusso il progetto nel suo insieme, come è stato realizzato nel suo insieme. Dove c’erano muri scrostati ora ci sono altre cose. Quindi io non vedo dove sta la questione e lo scandalo, c’è libertà di opinione. Questi signori hanno scritto una lettera ben motivata, è stata pubblicata da un giornale, ne prendo atto. Dopodiché i progetti culturali non si realizzano sentendo 17 persone. Aggiungo, non è possibile pensare, e mi meraviglio che questa cosa arrivi dai banchi del centro destra da dove dovrebbe venire l’illuminazione liberale, ma forse questo vale per le televisioni non vale per altre cose, ma io il 'mincultpop' non lo faccio. Non mi metto a discutere con gli artisti che cosa fanno o che cosa non fanno. Non siamo nella Russia di Stalin. Lo faceva Stalin questo. Diceva che cosa era arte e che cosa era non arte. Diceva che c’era arte che era educativa per il popolo e arte che non era educativa per il popolo. Lo facevano Hitler, Mussolini e Stalin. I regimi totalitari. Tant’ è vero che epuravano le opere d’arte che erano considerate di carattere scandaloso e guarda caso era arte astratta che per molti anni è stata considerata degenere. Bene io non lo faccio questo. Io costruisco un progetto sulla base di una proposta fatta da professionisti seri che porta avanti una tradizione di questa città in maniera seria e lascio libertà agli artisti. Come è giusto che sia. L’assessore alla Cultura non si mette a discutere quali sono le opere che gli artisti vogliono realizzare. Non ho nessuna intenzione di mettermi a discutere con gli artisti a questo livello. Detto questo rispondiamo in maniera dettagliata. Per quanto riguarda il filone culturale ho risposto. Per quanto riguarda il battutone di Renato Zero è degno del Bagaglino, capisco che lei, visti i suoi interessi culturali sia in lutto visto che non lo fanno più. Comunque le lascio il battutone, non so che dire. L’oggetto delle rappresentazioni è stato costruito sulla base di un progetto che è stato presentato, dove esiste una direzione artistica fatta da dei professori, non da gente che si è improvvisata, e quindi sono stati loro ad organizzare questo tipo di cosa, in base alla sussidiarietà. Noi abbiamo pensato che il progetto avesse una valenza culturale e quindi l’abbiamo sostenuto. Ecco, funziona così, nei posti normali. Negli altri non lo so. Certo che sono stati consultati preventivamente i residenti attraverso delle riunioni. Anche in quel caso è stata fatta la riunione, ha partecipato l’assessore Malagoli, in quel caso si sono presentati in due, mi dispiace. Ho letto che c’era troppo poco tempo dalla convocazione, capita anche questo, ne prendo atto, però è stato costruito cercando delle modalità partecipative. E devo dire anche che, a parte questo caso che io rispetto, è libera opinione di 17 cittadini che han raccolto delle firme, altri casi sono andati in altro modo, altre opere che sono state realizzate sono state accolte in altro modo. Non so che dire, la partecipazione a volte funziona, a volte non funziona. Ecco poi qui invece, consigliere Tomassini, andiamo su una cosa seria, lei continua a diffondere informazioni false e tendenziose. Lei non sa leggere le delibere, è gravissimo che un consigliere comunale non sappia leggere le delibere e continua a dare alla popolazione informazioni false e tendenziose. Io la invito a smetterla. Ho qui la delibera, lei forse non sa leggere. C’è scritto chiaramente che questa delibera ha a che fare con due progetti speciali, uno è quello per il quale lei mi ha interpellato l’altro al progetto speciale “OZ” a cura di Fanny e Alexander e c’è scritto che il costo complessivo presunto, per quanto riguarda “Frontier” , ammonta a 110.000 euro. Presunti. E’ un preventivo che noi dobbiamo chiedere obbligatoriamente per fare una stima su che cosa dobbiamo mettere come Comune di Bologna. Quindi lei non sa leggere le delibere e questo è un fatto gravissimo per un consigliere comunale e attraverso questa lettura che lei non sa fare della delibera informa in maniera sbagliata i cittadini. Non si sono spesi i soldi che lei oggi continua a dire che si sono spesi. La invito a smetterla. Perché non è proprio possibile che un consigliere comunale faccia questo. Lei ha il dovere di informare i cittadini nel modo corretto e di leggere le delibere in modo corretto e se non sa leggerle impari a leggerle. Il contributo del Comune di Bologna è di 20.000 euro. E’ una Determina. Lei ha l’accesso agli atti, vada a vedere, lavori, invece di leggere i giornali e di farmi le interpellanze, lavori, si informi. Lei ha l’accesso agli atti 20.000 euro del Comune e il contributo della Regione Emilia Romagna, glielo ribadisco è di 10.000 euro. Siccome noi applichiamo la sussidiarietà, il contributo della Regione non transita nelle casse del Comune, va direttamente all’associazione. Quindi se lei vuole sapere, perché non si fida di me, quale è il contributo della Regione, si faccia fare un accesso agli atti da un suo collega e chieda alla Regione Emila Romagna che contributo ha dato. Perché l’ha dato all’associazione, non l’ha dato al Comune. Per quanto riguarda le relative spese, le ribadisco il concetto, noi abbiamo avuto degli sponsor tecnici, mettendo insieme questi sponsor tecnici, si arriva ad un presunto, più o meno, poi seguirà il consuntivo che se lei vorrà, visto che ha l’accesso agli atti, magari eviti di fare una domanda, le verrà consegnato. Dove risulterà che il contributo del Comune è di 20.000 euro, e c’è stato un contributo in macchinari che è un contributo elevato perché quei macchinari hanno dei costi elevati, è stato dato gratuitamente, c’è un contributo di Unipol dato all’associazione, tutte cose che le ho già detto e che oggi lei mi fa ripetere, c’è un contributo da parte di un editore che stamperà il saggio-catalogo. Sono soldi che arrivano attraverso la realizzazione di materiali o la fornitura di materiali che abbassano il costo presunto del progetto. Aggiungo una cosa, perché si continuano a dire cose sbagliate, gli artisti hanno preso un contributo spese di 500 euro non di milioni di euro. A me va bene tutto, mi va bene che critichiate la politica culturale, mi va bene che dite che questo non è un progetto culturale. Del resto, guardate, io sono tranquillo, le elezioni ci sono state più di un anno fa, se io sono qua e voi siete lì, un motivo ci sarà. Forse anche sulla politica culturale, consigliere Tomassini si dovrebbe interrogare sul perché lei sta perennemente all’opposizione. Ma questo è un altro problema, è un problema suo. Quindi ribadisco il concetto, invito a leggere attentamente le delibere a riflettere attentamente sulle politiche culturali, a provare ad approfondire i termini culturali non essere approssimativi perché questo non rende un servizio a nessuno, né alla Città né al Consiglio, né alla Giunta".
La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord)
"La stampa riporta le prime impressioni sul progetto "Frontier", in particolare sul dipinto eseguito su una casa Acer di via Pier de' Crescenzi che raffigura pantegane e mandrilli; concordo sulla dignità da dare anche a questi animali, in tal senso la pensava pure Walt Disney ma, ugualmente, chiedo al Sindaco di sapere quali provvedimenti voglia o possa mettere in atto per superare le proteste di coloro che si trovano a convivere con murales raffiguranti animali che, comunemente, sono oggetto di un senso di paura, raccapriccio e ribrezzo e se intenda modificare, alla luce di quanto è accaduto, le modalità di lavoro degli artisti, concordando, preventivamente, con gli stessi, i soggetti che abbelliranno la nostra città. Si ringrazia sin d'ora per la risposta"
La domanda del consigliere Lorenzo Tomassini, ( PdL,)
"Con riferimento all'articolo di stampa apparso oggi 11/7 su Repubblica, in ordine ai graffiti realizzati sulle facciate dei palazzi del Quartiere Porto in omaggio al progetto "Frontier", chiede alla Giunta, ed in particolare all'Assessore Ronchi, di sapere:
1) in quale filone culturale si inseriscano "i sorci" disegnati sulle facciate dello stabile di via Pier De' Crescenzi;
2) se l' "opera d'arte" sia un omaggio ai seguaci di Renato Zero, cantautore romano particolarmente gradito a questo interpellante;
3) chi abbia scelto l'oggetto delle rappresentazioni;
4) se, con riferimento alla realizzazione di tutti i "graffiti" (guai a chiamarli "murales"!), siano stati preventivamente consultati i residenti o, comunque, promossi percorsi partecipativi con i rappresentanti dei cittadini;
5) quale contributo abbia dato la regione alla splendida iniziativa;
6) come giudichi il contenuto (economico) della determinazione dirigenziale n.96738/2012 anche in rapporto alla risposta data (dall'Assessore Ronchi) al sottoscritto alla seduta di Question Time del 29/6/2012.
La risposta dell'assessore Alberto Ronchi
"Cercherò di rispondere con ordine e permettetemi inanzitutto di leggervi, visto che continuiamo a parlare di murales e di graffiti, ognuno può tenersi la sua non conoscenza però secondo me un consigliere comunale, visto che esiste internet visto che esiste la possibilità di approfondire, quando usa le terminologie rispetto a manifestazioni di un certo tipo dovrebbe usarle corrette poi capisco che ormai va di moda continuare a far finta di non conoscere le cose però siccome io l'altra volta l’ ho specificato mi aspettavo un po' di attenzione in più. Questa è una rivista internet, si chiama Doppiozero ad ieri è stata cliccata da 4932 persone che dicono 'mi piace' ed ora vi leggo l'introduzione, non sono parole dell'assessore Ronchi: 'L'attuale arte d'avanguardia più che sotteranea è arte di frontiera; sia perché sorge letteralmente lungo le zone situate ai margini geografici di Manhattan, sia perché, anche metaforicamente si pone in uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero (alludo al colore della pelle), aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite. Questi artisti sono simultaneamente penne nere e visi pallidi e sono i nuovi kids di New York. Con queste parole nel 1984 Francesca Alinovi era riuscita a sintetizzare la potenza e il valore del writing . Discipline che in America annoverava allora tra i suoi kids Keith Haring, Jean Michel Basquiat o Kenny Scharf.' La giovane critica portò alla Gam di Bologna una mostra che segnò l'apertura a questa cultura underground d'oltreoceano. Oggi Fabiola Naldi e Claudio Musso hanno deciso , insieme con il Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna di ripartire da quell'esposizione come nuovo punto di partenza, come collegamento. Nasce così 'Frontier'’. Strutturato come una piattaforma aperta e in evoluzione, il progetto è diviso in due fasi operative: la prima sarà dedicata all'elaborazione artistica del Writing e della Sreet Art- questi sono i termini corretti, vi prego di usare i termini corretti perché siamo in un luogo pubblico e si devono usare le terminologie correte, quindi non graffiti e non murales che si riferiscono ad altre forme di espressione- attraverso la realizzazione di tredici opere murali di dimensione monumentale. Gli artisti sono già all'opera e continueranno per tutto il mese di luglio: qui gli sviluppi. Seguirà poi a gennaio 2013 la seconda parte del progetto dedicata all'approfondimento critico delle due discipline’. Questo per la motivazione del progetto che può piacere o non piacere. Ribadisco trattasi di una rivista di rilevanza nazionale cliccata da quasi 5.000 persone ieri che hanno detto ‘mi piace’. Bene, detto questo, il gusto è gusto ed è giusto che ci sia un dibattito su questo. 17 persone hanno raccolto delle firme e hanno detto che un lavoro che è stato realizzato non gli piace. Prendo atto di questo, cosa devo dire, c’è libertà, ci mancherebbe altro. Anche a me di quelle opere ci sono quelle che mi piacciono di più e quelle che mi piacciono di meno. Ma va discusso il progetto nel suo insieme, come è stato realizzato nel suo insieme. Dove c’erano muri scrostati ora ci sono altre cose. Quindi io non vedo dove sta la questione e lo scandalo, c’è libertà di opinione. Questi signori hanno scritto una lettera ben motivata, è stata pubblicata da un giornale, ne prendo atto. Dopodiché i progetti culturali non si realizzano sentendo 17 persone. Aggiungo, non è possibile pensare, e mi meraviglio che questa cosa arrivi dai banchi del centro destra da dove dovrebbe venire l’illuminazione liberale, ma forse questo vale per le televisioni non vale per altre cose, ma io il 'mincultpop' non lo faccio. Non mi metto a discutere con gli artisti che cosa fanno o che cosa non fanno. Non siamo nella Russia di Stalin. Lo faceva Stalin questo. Diceva che cosa era arte e che cosa era non arte. Diceva che c’era arte che era educativa per il popolo e arte che non era educativa per il popolo. Lo facevano Hitler, Mussolini e Stalin. I regimi totalitari. Tant’ è vero che epuravano le opere d’arte che erano considerate di carattere scandaloso e guarda caso era arte astratta che per molti anni è stata considerata degenere. Bene io non lo faccio questo. Io costruisco un progetto sulla base di una proposta fatta da professionisti seri che porta avanti una tradizione di questa città in maniera seria e lascio libertà agli artisti. Come è giusto che sia. L’assessore alla Cultura non si mette a discutere quali sono le opere che gli artisti vogliono realizzare. Non ho nessuna intenzione di mettermi a discutere con gli artisti a questo livello. Detto questo rispondiamo in maniera dettagliata. Per quanto riguarda il filone culturale ho risposto. Per quanto riguarda il battutone di Renato Zero è degno del Bagaglino, capisco che lei, visti i suoi interessi culturali sia in lutto visto che non lo fanno più. Comunque le lascio il battutone, non so che dire. L’oggetto delle rappresentazioni è stato costruito sulla base di un progetto che è stato presentato, dove esiste una direzione artistica fatta da dei professori, non da gente che si è improvvisata, e quindi sono stati loro ad organizzare questo tipo di cosa, in base alla sussidiarietà. Noi abbiamo pensato che il progetto avesse una valenza culturale e quindi l’abbiamo sostenuto. Ecco, funziona così, nei posti normali. Negli altri non lo so. Certo che sono stati consultati preventivamente i residenti attraverso delle riunioni. Anche in quel caso è stata fatta la riunione, ha partecipato l’assessore Malagoli, in quel caso si sono presentati in due, mi dispiace. Ho letto che c’era troppo poco tempo dalla convocazione, capita anche questo, ne prendo atto, però è stato costruito cercando delle modalità partecipative. E devo dire anche che, a parte questo caso che io rispetto, è libera opinione di 17 cittadini che han raccolto delle firme, altri casi sono andati in altro modo, altre opere che sono state realizzate sono state accolte in altro modo. Non so che dire, la partecipazione a volte funziona, a volte non funziona. Ecco poi qui invece, consigliere Tomassini, andiamo su una cosa seria, lei continua a diffondere informazioni false e tendenziose. Lei non sa leggere le delibere, è gravissimo che un consigliere comunale non sappia leggere le delibere e continua a dare alla popolazione informazioni false e tendenziose. Io la invito a smetterla. Ho qui la delibera, lei forse non sa leggere. C’è scritto chiaramente che questa delibera ha a che fare con due progetti speciali, uno è quello per il quale lei mi ha interpellato l’altro al progetto speciale “OZ” a cura di Fanny e Alexander e c’è scritto che il costo complessivo presunto, per quanto riguarda “Frontier” , ammonta a 110.000 euro. Presunti. E’ un preventivo che noi dobbiamo chiedere obbligatoriamente per fare una stima su che cosa dobbiamo mettere come Comune di Bologna. Quindi lei non sa leggere le delibere e questo è un fatto gravissimo per un consigliere comunale e attraverso questa lettura che lei non sa fare della delibera informa in maniera sbagliata i cittadini. Non si sono spesi i soldi che lei oggi continua a dire che si sono spesi. La invito a smetterla. Perché non è proprio possibile che un consigliere comunale faccia questo. Lei ha il dovere di informare i cittadini nel modo corretto e di leggere le delibere in modo corretto e se non sa leggerle impari a leggerle. Il contributo del Comune di Bologna è di 20.000 euro. E’ una Determina. Lei ha l’accesso agli atti, vada a vedere, lavori, invece di leggere i giornali e di farmi le interpellanze, lavori, si informi. Lei ha l’accesso agli atti 20.000 euro del Comune e il contributo della Regione Emilia Romagna, glielo ribadisco è di 10.000 euro. Siccome noi applichiamo la sussidiarietà, il contributo della Regione non transita nelle casse del Comune, va direttamente all’associazione. Quindi se lei vuole sapere, perché non si fida di me, quale è il contributo della Regione, si faccia fare un accesso agli atti da un suo collega e chieda alla Regione Emila Romagna che contributo ha dato. Perché l’ha dato all’associazione, non l’ha dato al Comune. Per quanto riguarda le relative spese, le ribadisco il concetto, noi abbiamo avuto degli sponsor tecnici, mettendo insieme questi sponsor tecnici, si arriva ad un presunto, più o meno, poi seguirà il consuntivo che se lei vorrà, visto che ha l’accesso agli atti, magari eviti di fare una domanda, le verrà consegnato. Dove risulterà che il contributo del Comune è di 20.000 euro, e c’è stato un contributo in macchinari che è un contributo elevato perché quei macchinari hanno dei costi elevati, è stato dato gratuitamente, c’è un contributo di Unipol dato all’associazione, tutte cose che le ho già detto e che oggi lei mi fa ripetere, c’è un contributo da parte di un editore che stamperà il saggio-catalogo. Sono soldi che arrivano attraverso la realizzazione di materiali o la fornitura di materiali che abbassano il costo presunto del progetto. Aggiungo una cosa, perché si continuano a dire cose sbagliate, gli artisti hanno preso un contributo spese di 500 euro non di milioni di euro. A me va bene tutto, mi va bene che critichiate la politica culturale, mi va bene che dite che questo non è un progetto culturale. Del resto, guardate, io sono tranquillo, le elezioni ci sono state più di un anno fa, se io sono qua e voi siete lì, un motivo ci sarà. Forse anche sulla politica culturale, consigliere Tomassini si dovrebbe interrogare sul perché lei sta perennemente all’opposizione. Ma questo è un altro problema, è un problema suo. Quindi ribadisco il concetto, invito a leggere attentamente le delibere a riflettere attentamente sulle politiche culturali, a provare ad approfondire i termini culturali non essere approssimativi perché questo non rende un servizio a nessuno, né alla Città né al Consiglio, né alla Giunta".