Comunicati stampa

Comunicati stampa

QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLO SLITTAMENTO DEL VOTO PER LA LEGGE REGIONALE SULL'EDILIZIA POPOLARE


L'assessore alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Bernardini (GrMisto) e Scarano (LegaN) sullo slittamento del voto per la legge regionale sull'edilizia popolare.

Domanda d'attualità del...

Data:

:

L'assessore alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Bernardini (GrMisto) e Scarano (LegaN) sullo slittamento del voto per la legge regionale sull'edilizia popolare.

Domanda d'attualità del consigliere Bernardini
"Premesso che da notizie di stampa si apprende che è slittato il voto sulla Legge regionale rivolto alle case popolari;
chiede al Sindaco e alla Giunta cosa ne pensa della proposta di Legge sulle case popolari e sullo slittamento avvenuto in Regione".

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Premesso che da notizie di stampa si apprende che è slittato il voto sul provvedimento relativo alle case popolari, chiede al Sindaco e alla Giunta di esplicitare il proprio pensiero circa il medesimo provvedimento e le motivazioni dell'amministrazione che ostano tale proposta".

Risposta dell'assessore Malagoli
"Credo che si debba partire da un'analisi si quello che sta succedendo oggi in Italia rispetto a questa crisi e alle politiche abitative che lo Stato, la Regione e di conseguenza il Comune riescono a mettere in campo. Partendo da alcuni dati importanti: oggi il lavoro lo si cerca non nella propria città, ma in tutta la nazione e anche all'estero. Partendo da questo presupposto, se noi analizziamo i dati di flusso dei cittadini bolognesi, ci accorgiamo che ogni dieci anni la popolazione di Bologna cambia del 50%, e oggi i nati a Bologna sono il 30%. Questi sono dati statistici, che dimostrano che il lavoro crea la mobilità delle persone.

Penso, e così altri assessori dell'Emilia - Romagna che hanno scritto insieme alla vicepresidente Gualmini, che introdurre delle norme richieda prima di tutto di discuterle con i Comuni che affrontano queste emergenze. Già il fatto che noi abbiamo discusso con l'assessore anche con visioni diverse, l'impostazione della nuova legge, ma non abbiamo discusso neanche un secondo rispetto al fatto della norma ( sui tre anni di residenza per richiedere la casa popolare, NdR) introdotta in commissione, credo che sia già un vulnus istituzionale. Non è una questione di equità: chi viene a Bologna perché ha trovato un lavoro, ha necessità di trovare una casa, non possiamo, dato il lavoro oggi non possa fare domanda per la casa popolare. Chi è in lista per la casa popolare è già tutelato, ricordo che ogni anno ha un punto in più, quindi in tre anni si trova ad avere tre punti, mentre chi fa la domanda per la prima volta parte da zero. Sappiamo che tre punti sono tanti per l'assegnazione delle case popolari. Poi c'è un combinato disposto, dicevo: partendo dall'articolo 5, il famoso articolo 5 - che non solo non dà la possibilità di fare allacci e prendere la residenza in occupazioni, ma addirittura toglie la tutela sanitaria ai bambini, perché chi non ha una residenza non ha la tutela sanitaria, di questo stiamo parlando -, seguendo la nuova normativa uscita sulla vendita degli alloggi pubblici, io dico svendita degli alloggi pubblici, ancora una volta, che dovrà essere applicata dalla Regione entro 45 giorni, abbiamo fatto un lavoro che ci ha permesso di limitare le proprietà dove siamo al di sotto del 50%, ma è un depauperamento del nostro patrimonio, perché le vendiamo al di sotto dei prezzi ai quali li abbiamo venduti in questi anni. In più ci mettiamo questa nuova normativa, che anche i sindacati definiscono pericolosa, perché viene introdotta in un momento in cui non abbiamo esattamente l'idea di che cosa sarà la nuova normativa Isee. Non è un problema di una norma, ma un problema più vasto che riguarda come un Comune riesce a fare delle politiche abitative in questo momento di emergenza. Tanto che ci troviamo nella situazione attuale con sfratti che aumentano per morosità incolpevole, cosa che siamo almeno riusciti a inserire in una legge dello stato. Perché, vedete, le leggi si devono rispettare, ma si possono anche contestare. Io l'articolo 5 l'ho contestato subito, l'ho contestato in Senato, non possono essere accusato di essere arrivato dopo, l'ho contestato in audizione al Senato, perché ritenevo che le ricadute di quell'articolo arrivassero solo ed esclusivamente sulle spalle dei Comuni, che cercano, in un momento di crisi di avere la capacità di tenere insieme questa società, che cercano di tenere insieme una società che si sta disgregando.
Credo che mettere dei paletti ulteriori al fatto che ci sia la possibilità di accesso a case popolari a persone che sono venute trovando lavoro, ma senza le risorse per prendere un appartamento a libero mercato, sia una cosa perlomeno discutibile.

Se sarà questa la Legge, adegueremo il Regolamento comunale, passando per il Consiglio, tra l'altro sono già pronto a venire in Consiglio con una revisione, ricorderete che abbiamo approvato in Consiglio del regolamento ERP provvisorio, sperimentale un anno e mezzo fa, siamo pronti ad apportare piccole modifiche perché ci siamo accorti che in fase di sperimentazione non si tiene conto di tutto.

Siamo in una grande fase di trasformazione rispetto alle politiche abitative, vorrei che questo fosse chiaro. Rischiamo di creare delle lotte fra poveri, fra i il pensionato che è dentro e la persona che è in lista. Ora, io questo vorrei evitarlo facendo delle politiche, se ci è data la possibilità di sviluppare delle politiche, come l'abbassamento dei canoni concordati, come gli interventi di riqualificazione energetica dei nostri immobili. Ma se questa è la strada che stiamo prendendo, credo che sia una strada che porta solo a sospetti e ostilità e faccio una citazione che non toccherebbe a me: 'non di rado, l'arrivo di migranti, profughi, richiedenti asilo e rifugiati suscita nelle popolazioni locali sospetti e ostilità, nasce la paura che si producano sconvolgimenti nella sicurezza sociale, che si corra il rischio di perdere l'identità e la cultura, che si alimenti la concorrenza sul mercato del lavoro o addirittura che si introducano nuovi fattori di criminalità. Occorre superare pregiudizi e incomprensioni senza sollevare barriere insormontabili'. Una citazione tratta da un discorso di Papa Francesco, non starebbe a me, che sono dichiaratamente ateo, seguire questo percorso. Ma visto e considerato che in questa Aula io sento spesso alzare delle barriere contro gli altri, credo che sia il momento di citare Papa Francesco e di ascoltarlo soprattutto, perché altrimenti facciamo delle dichiarazioni che produrranno esattamente quanto dice: odio e ostilità. io non sono disponibile a sollevare odio e ostilità, andrò all'incontro con l'assessore Gualmini dicendole quelle che sono le nostre perplessità. Dopodiché, se ci sarà una legge il Consiglio comunale introdurrà le modifiche. Ma vi prego di capire che questo è un momento sulle politiche abitative e sulla tenuta di questa società veramente difficile".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:29
Back to top