QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE PROBLEMATICHE DELLA VIABILITÀ CITTADINA
L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini (FI), Bernardini (GrMisto) e Scarano (LegaN) sulle problematiche della viabilità cittadina.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
...
Data:
:
L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini (FI), Bernardini (GrMisto) e Scarano (LegaN) sulle problematiche della viabilità cittadina.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa, apparso l'8 ottobre 2015 sul resto del Carlino cronaca di Bologna, in merito all'estrema criticità della viabilità cittadina, chiede al Sindaco se sia al corrente:
dei lunghissimi tempi di percorrenza, nelle prime ore del mattino, dei viali Pepoli e Vicini;
dei lunghissimi tempi di percorrenza di via Sabotino;
in generale, dell'aumento del traffico cittadino lungo i viali di circonvallazione;
Per quanto sopra, chiede al Sindaco di riferire in merito all'individuazione o meno delle cause del fenomeno da parte dell'Amministrazione, avvertendo che i cittadini sono sempre più esasperati da una situazione in progressivo peggioramento".
Domanda d'attualità del consigliere Bernardini
"Premesso che:
da notizie di stampa si apprende che in via Toscana sono nati come funghi semafori e strisce pedonali;
si apprende che il traffico a causa di questa nuova viabilità è paralizzato in entrata e in uscita dalla città, tanto che in tre ore sono state raccolte 400 firme;
l'assessore Colombo sostiene che i semafori sono a chiamata, quando invece si sa che sono a tempo, quindi molto frequentemente il rosso blocca il traffico in via Toscana e dalle vie laterali nessuna auto transita;
l'assessore Colombo sostiene che tutto questo è stato fatto in funzione della sicurezza per i cittadini;
chiede:
quale sia il parere della Giunta in merito alla paralizzazione del traffico in entrata e in uscita per Bologna da e per Pianoro, con conseguente disagio per i cittadini anche residenti nelle località Rastignano, Pianoro, Loiano eccetera, che hanno una sola via per accedere a Bologna;
quale sia il parere della Giunta in merito all'aumento dello smog nella zona in questione;
e quale sia il parere della Giunta in merito alla sicurezza alla quale fa riferimento l'assessore Colombo quando leggiamo di una signora, alla quale facciamo i migliori auguri, investita proprio sulle strisce in via Toscana, come purtroppo accaduto sulle strisce in via Andrea Costa".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Visti gli articoli di stampa relativi ai problemi di viabilità urbana lungo la Via Toscana, si chiede al Sindaco ed all'assessore alla Mobilità il proprio pensiero nel merito e quali iniziative concrete intendano adottare per "aiutare" i cittadini che ogni giorno devono affrontare il traffico nella zona e sono così esasperati da dover ricorrere alla raccolta firme da presentare all'Amministrazione.
Si chiede, quindi, se vi siano progetti per eventuali ciclabili".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Le cronache locali riportano negli ultimi giorni le tragiche notizie di incidenti che in soli tre giorni ha visto morire quattro persone. L'ultima tragica notizia è di stamane, una donna investita sulle strisce pedonali in Via dell'Industria. Sono a chiedere all'Assessore Colombo quali politiche di mobilità stia cercando di realizzare giacchè la sensazione predominante che si percepisce "girando per la città" è quella che si stia cercando non tanto di perseguire politiche sulla mobilità caratterizzate dalla sicurezza ma politiche restrittive di mobilità.
Sono altresì a chiedere se Ella ritenga che si possa parlare di "mobilità sicura" laddove si ristringono carreggiate, si realizzano piste ciclabili che creano caos e confusione, non si procede ad illuminare non soltanto le arterie principali ma anche quelle secondarie, si posizionano semafori senza sincronizzarli, l'Azienda Trasporti Locali mette in strada mezzi che paiono dei bisonti ma soprattutto non si investe in prevenzione".
Risposte dell'assessore Colombo
"Ringrazio i consiglieri per le domande che mi danno l'opportunità, per la prima volta, dopo che una serie di progetti sono stati attuati negli scorsi mesi, di tornare sulle finalità ma anche sugli effetti di questi provvedimenti di modifica della circolazione e delle sedi stradali. Partendo da un punto essenziale che spiega anche perché ho accettato di buon grado di trattare in maniera unitaria domande apparentemente su oggetti diversi, da un lato la scorrevolezza del traffico e dall'altra la sicurezza stradale. Ho accettato di buon grado questa trattazione congiunta delle domande proprio perché i due temi sono strettamente collegati.
Ho già avuto modo di dire sulla stampa nei mesi scorsi, in occasione di un gravissimo incidente che ha portato alla morte di un cittadino, e lo chiamo cittadino perché per me non è rilevante il mezzo di trasporto con cui si muove, in quel occasione ebbi a dire: non possiamo piangere e chiedere interventi per la sicurezza stradale sull'onda emotiva dei gravissimi incidenti, dei morti e dei feriti che avvengono nella città, e allo stesso tempo, un minuto dopo dimenticarcene, protestare o lamentarci per quei provvedimenti come autovelox, come semafori, come marciapiedi più ampi, come strisce pedonali protette, e potrei continuare a lungo, provvedimenti che servono invece a rispondere proprio a quella esigenza di sicurezza stradale. Delle due l'una, bisogna scegliere se la priorità è la sicurezza stradale per tutti, automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, se questa è la priorità passano in secondo piano altre esigenze, anche di fluidità della viabilità. Se viceversa si ritiene che la priorità debba essere la massima scorrevolezza possibile del traffico è chiaro che tutte le misure di miglioramento della sicurezza stradale rappresentano da questo punto di vista degli ostacoli. Le due cose sono in assoluto antitetiche e incompatibili? Ovviamente no, ovviamente va trovato un equilibrio tra esse, ma non c'è dubbio che a Bologna, come del resto in tutta Italia, abbiamo un obbligo, prima ancora che normativo, perché ricordo che ci sono delle precise normative di carattere europeo, e poi io credo morale per il mestiere che facciamo, di riduzione del numero di incidenti, di morti, di feriti. In questi anni le azioni fatte hanno conseguito questo risultato, perché a Bologna gli incidenti si stanno riducendo, i decessi sono variabili di anno in anno comunque sono in un trend in calo rispetto a quando siamo partiti con l'obiettivo di dimezzarli, in feriti sono in riduzione, quindi l'efficacia dei progetti realizzati è dimostrata dai numeri. Però davvero siamo di fronte a questa scelta se privilegiare la scorrevolezza del traffico o la sicurezza stradale, è chiaro che le due cose devono sicuramente convivere ma se vogliamo ottenere risultati migliori di riduzione dell'incidentalità è chiaro che qualcosa bisogna sacrificare. Faccio questo cappello di introduzione generale perché i provvedimenti che oggi sono stati più volte richiamati rispondono esattamente a questa logica. Via Murri e via Toscana, ma anche i viali, rispondono esattamente a questa logica. E vorrei anche sgomberare il campo da questo cliché del ciclista, gli interventi di messa in sicurezza delle sedi stradali vanno a vantaggio di tutti gli utenti della strada, vanno a vantaggio prima di tutto degli automobilisti, di chi va un moto e vanno a vantaggio certo di quelli che, ma non è un vizio dell'assessore Colombo, sono i numeri che ce lo dicono, sono gli utenti più vulnerabili sulla strada che sono prima di tutto i pedoni e poi i ciclisti. Quindi non è che qui qualcuno ha fatto una scelta ideologica di occuparsi solo di qualcuno.
Questa Amministrazione ha scelto di fare interventi che migliorino la sicurezza stradale di tutti, a volte anche a costo di allungare di qualche secondo una fase semaforica, di qualche minuto la percorrenza di alcuni chilometri in città per salvaguardare le vite prima di tutto di chi guida anche un mezzo motorizzato e poi ancor prima di quelli che i dati indicano come i soggetti più a rischio che sono quelli che si muovono a piedi e in bici, e poi anche in scooter secondo i dati che abbiamo a disposizione. Questo è l'orientamento che ha guidato l'Amministrazione. Come si cala concretamente nelle situazioni di cui abbiamo parlato oggi.
C'è un'ultima cosa che voglio dire rispetto al cliché del ciclista, ogni pedone, ciclista o utente del trasporto pubblico in più è una macchina in meno e quindi ogni azione che promuove l'uso di mezzi alternativi consente di fluidificare il traffico per il semplice motivo che una persona che si muove a piedi o in bicicletta o con i mezzi collettivi occupa meno spazio rispetto a una macchina, quindi è davvero anche incomprensibile a volte questa accusa contro l'eccessiva attenzione da parte del Comune ai mezzi pubblici, alla pedonabilità e alla ciclabilità, perché in realtà spostare la maggior parte possibile di cittadini a muoversi con questi mezzi significa alla fine rendere più fluida la circolazione per tutti e anche per coloro i quali che per motivi personali, familiari, lavorativi hanno assoluta necessità di usare la macchina. Quindi al contrario chi sostiene che è necessario assicurare una circolazione veicolare più fluida dovrebbe essere il primo ad essere interessate che ci siano più persone, più cittadini, più pendolari che muovono in maniera alternativa perchè significa strade più sgombre visto che le strade a Bologna tendenzialmente, come in tutte le città già consolidate e già urbanizzate, hanno dimensioni date, a meno che qualcuno non voglia immaginare di cominciare ad abbattere abitazioni ed edifici.
Andando su via Toscana occorre in premessa evidenziare che via Toscana è una delle localizzazioni in assoluto a più alto rischio sotto il profilo dell'insicurezza stradale per l'elevato numero di incidenti con morti e feriti che è stato rilevato in modo costante negli ultimi anni.
Alcuni dati nel triennio 2009/2011 in via Toscana vi sono stati 51 incidenti, 102 feriti, anche gravi, e 3 morti. Nel 2012 ci sono stati 41 incidenti, quindi in aumento rispetto al triennio precedente, nel 2013, 36 incidenti, nel 2014 di nuovo un aumento 50 incidenti con 50 feriti e due morti. Io credo che questi dati siano significativi, a parte che quando si parla di vite umane i numeri non esistono, potrebbe anche esserci stato un solo morto che credo che sarebbe nostro dovere intervenire, ma questi dati parlano chiaro, anche non volendo guardarli in maniera assoluta come io invece si debba fare quando si parla di vite umane, anche guardandoli in maniera relativa e quindi confrontati col resto della città sono palesemente dati alti. L'incidentalità su via Toscana è riferibile in particolare a due fattori di rischio, il primo investimento di pedoni: quei morti sono essenzialmente pedoni, investiti sulle strisce pedonali non protette o anche al di fuori delle strisce pedonali, perché gli attraversamenti non risultavano in numero adeguato rispetto alle esigenze dei cittadini e rispetto a quanto previsto dal codice della strada.
Secondo fattore di rischio, seconda casa principale di incidentalità sono gli scontri cosiddetti frontali - laterali tra veicoli, tipici delle manovre di svolta a sinistra conflittuali con i flussi prevalenti esistenti sull'asse principale. Questo fenomeno caratterizza storicamente l'intero asse delle vie Murri e Toscana, a tal punto che negli anni passati, a partire dal 2007, si è intervenuti in via Murri per migliorare le condizioni di sicurezza sia pedonale che veicolare, con soluzioni progettuali pienamente analoghe a quelle attuate di recente in via Toscana.
A seguito degli interventi eseguiti su via Murri, che hanno comportato un dimezzamento di incidenti morti e feriti, a proposito di raggiungimento degli obiettivi che questi progetti hanno e in considerazione invece del perdurare della situazione di grave insicurezza stradale in via Toscana, il Comune ha ritenuto necessario e non più rinviabile un intervento anche in quella via.
Il progetto tra l'altro è stato presentato al terzo bando regionale di attuazione del piano nazionale di sicurezza stradale e, alla luce dei dati particolarmente preoccupanti sull'incidentalità, la regione Emilia - Romagna l'ha ritenuto meritevole di un ingente co - finanziamento.
Il progetto sviluppato, coerentemente con i principali fattori di rischio individuati, che, ribadisco, sono in sintesi gli attraversamenti pedonali e le svolte veicolari in sinistra, consiste nella riorganizzazione del canale stradale per offrire appunto una migliore sicurezza stradale, essenzialmente in due modi: con l'inserimento di corsie di canalizzazione dedicate alle svolte a sinistra e separate rispetto alle manovre di dritto e con l'installazione di una serie di semafori pedonali a chiamata per rendere più frequenti e più sicuri gli attraversamenti pedonali.
I nuovi semafori implementati prima dell'estate, e in generale tutti quelli dislocati lungo l'asse Murri e Toscana, sono di tipo centralizzato e pertanto assicurano un miglior funzionamento rispetto a impianti non centralizzati, sia dal punto di vista della regolazione degli incroci, in quanto si adattano in maniera dinamica e in tempo reale alle condizioni di flusso veicolare, sia per quanto riguarda il coordinamento tra gli impianti. Inoltre, tutti i nuovi attraversamenti pedonali semaforizzati sono stati realizzati in modalità a chiamata, caratteristica che consente una ottimizzazione migliore del ciclo semaforico, interrompendo il flusso veicolare non in modo automatico, bensì solo in caso di effettiva esigenza pedonale.
La soluzione individuata, necessariamente a spazi stradali invariati, ha ovviamente per quel ragionamento che facevo all'inizio, gli aspetti connessi alla sicurezza della circolazione.
Va ricordato peraltro che la soluzione definitiva a tutte le problematicità della via Toscana, è da individuare nella realizzazione della nuova viabilità costituita dalla variante di Rastignano e dalla bretella del Dazio, per la quale è già stata completata la progettazione esecutiva da parte dell'impresa aggiudicataria del relativo appalto bandito da RFI e i cui lavori sono previsti a partire da questo autunno.
In ogni caso, a seguito delle segnalazioni pervenute in questi mesi dai cittadini, al fine di ottenere un'oggettiva rappresentazione della situazione, il settore Mobilità ha provveduto a verificare tecnicamente i tempi di percorrenza del traffico veicolare, nel tratto stradale di via Toscana interessato dal progetto recentemente attuato, in particolare per la direzione centro.
Questi monitoraggi hanno riguardato sia il traffico privato, sia il trasporto pubblico e sono oggi in grado di darvi alcuni primi elementi che riguardano i tempi di percorrenza. In particolare, per il trasporto pubblico abbiamo acquisito dati da Tper relativi a due mesi, gennaio 2015, quando i lavori non erano iniziati e l'assetto della strada era quello precedente, e il mese di maggio, che è se volete il peggiore, perché era quello con i lavori in corso, con i cantieri aperti che stavano attuando i nuovi interventi di regolazione.
Prendendo nell'ora di punta del mattino, in direzione centro i tempi di percorrenza nel tratto tra via Cesare Pavese e Villa Mazzacorati, che è quello su cui principalmente si è intervenuti, l'aumento dei tempi di percorrenza medi nell'ora di punta è stato di 1' e 50". Abbiamo successivamente anche acquisito dei dati relativi al mese di settembre, con tutti gli interventi già realizzati. Lo abbiamo confrontato con il settembre del 2014, un anno prima quando questi interventi non c'erano. In questo caso prendendo linee extraurbane, per considerare i tempi di percorrenza nel Comune di Bologna e di Pianoro. Ebbene, sempre considerando i tempi medi di percorrenza al mattino nell'ora di punta, i tempi sono aumentati fra i 2 e i 4', in media siamo circa a 3 minuti. Lo dico perché spesso quest'aula ci sollecita a fare discussioni avendo sotto mano dei numeri, dei dati e delle informazioni oggettive, l'abbiamo fatto e questi sono gli esiti, che riassumerei così:
pensiamo che due o tre morti all'anno valgano tra 1' 50" e 3' in più di tempi di percorrenza su alcuni chilometri di una delle strade più pericolose della città? Non è retorica, è così: dobbiamo decidere se un aumento dei tempi di percorrenza di pochi minuti nell'ora di punta, vale o non vale la salvaguardia della vita delle persone. Non una salvaguardia astratta, ma un salvataggio, la possibilità di non avere più morti, perché in via Murri, dove si è intervenuti tra il 2007 e il 2008, questo dimezzamento di incidenti, di morti e di feriti c'è stato e noi abbiamo realizzato questi interventi non perché ce l'abbiamo con le macchine, come qualcuno ancora dice, ma perché vogliamo ottenere in via Toscana gli stessi risultati di sicurezza che abbiamo ottenuto in via Murri. Personalmente, da amministratore, oltre che da persona umana, ritengo che un piccolo aumento dei tempi di percorrenza (dati rilevati con il sistema Gps degli autobus) valga rispetto alla possibilità di salvare delle vite.
In ogni caso continueremo a monitorare attentamente la situazione di via Murri e di via Toscana.
Venendo al tema dei viali, non è eccessivamente diverso, nel senso che gli interventi che hanno riguardato i viali di circonvallazione sono stati progettati nella medesima prospettiva. In particolare, l'intervento più rilevante, che influisce sulla circolazione stradale, è la scelta che è stata fatta in via Toscana, che ricordo fu fatta più di un anno fa anche in via Saffi e in via Emilia Ponente e che è stata fatta ora anche su tutti gli incroci principali dei viali in corrispondenza delle porte la scelta di separare le fasi semaforiche di manovra di dritto dalla fase semaforica di svolta a sinistra. La logica per via Toscana, ed è la stessa che vale per via Saffi-Emilia Ponente, ed è la stessa che vale sui viali.
Noi registriamo in questa città - ma non è una cosa che avviene solo a Bologna - un numero rilevante di incidenti frontali/laterali che sono tipicamente quelli di un veicoli che ti viene incontro dritto e tu che svolti a sinistra, è chiaro che quando c'è lo scontro il danneggiamento è, per un veicolo frontale, per l'altro laterale.
A sinistra si deve poter girare e, per potere farlo in sicurezza la scelta è stata quella più ovvia di eliminare in radice la possibilità di un conflitto, cioè quelle due manovre per essere sicure non devono avvenire contemporaneamente.
Ovviamente separare le fasi semaforiche del dritto e della svolta a sinistra comporta dover riorganizzare i semafori, dover dedicare specificatamente alcuni secondi di verde solo alla fase di svolta a sinistra, mentre prima questa fase era inglobata nella fase generale della svolta della manovra dritto. E' chiaro che si deve sottrarre qualche secondo alle manovre di dritto che diventano separate per dedicarli alle manovre di svolta a sinistra.
Questa manovra è stata già fatta sui viali come da altre parti per due ragioni: la prima di ordine generale e cioè a vantaggio di tutti gli utenti della strada e in particolare di automobilisti e motociclisti perché gli incidenti frontali/laterali che avevamo sui viali riguardavano (ovviamente essendo i viali a sei corsie complessivamente) nella stragrande maggioranza dei casi veicoli motorizzati e quindi quell'operazione di separazione delle fasi semaforiche è stata finalizzata alla messa in sicurezza delle manovre delle auto. E' evidente che questa operazione ci ha consentito di creare delle condizioni per gli attraversamenti ciclabili in sicurezza perché la fase di verde di attraversamento dei ciclisti corrisponde alla fase di verde veicolare ed è invece separata dalla fase di svolta a sinistra sempre per non avere manovre tra loro conflittuali. Tengo a sottolineare che anche l'intervento sui viali è finalizzato alla sicurezza stradale di tutti.
Prima sentivo citare alcuni incroci importanti tipo piazza di porta San Felice o piazza di Porta Maggiore, quelle sono zone in cui oggi il traffico è regolamentato con apposite corsie di canalizzazione e con apposite fasi semaforiche ma erano due degli incroci, delle porte in cui avveniva la maggior parte degli incidenti frontali/lateriali che dicevo prima, proprio perché erano zone amplissime con manovre tra loro conflittuali, prendiamo piazza di Porta San Felice, è vero, è stato introdotto uno spartitraffico, ma dal punto di vista della capacità dell'incrocio, c'erano due corsie per svoltare a sinistra e due corsie per andare dritto e svoltare a destra e sono rimaste due corsie per svoltare a sinistra in via Saffi e due corsie per proseguire sui viali oppure a girare a destra in via san felice.
Certo, c'è stata una canalizzazione ma questo permette ad esempio di non fare superare i 50 km orari quando si svolta a sinistra, il vero tema è che si è introdotta la separazione della fase semaforica in sinistra dal viale dentro via Saffi e questo, sicuramente, è diverso rispetto a prima, quando la manovra avveniva in contemporanea; stessa cosa a porta Mazzini, lo dico anche perché anche noi, come Amministrazione, riceviamo segnalazioni di incidenti, abbiamo email di abitanti in quei palazzi, che ci dicono che sentono a tutte le ore del giorno e della notte dei botti, alcuni ci hanno riscritto dicendoci che quei botti non li sentono più. Non è un problema di inquinamento acustico, è un problema che li' morivano o si ferivano anche in maniera grave, persone.
Io credo che questi interventi abbiamo messo al centro e come prioritaria la sicurezza stradale e credo che non ci possa essere da parte di noi amministratori, dal momento che abbiamo una responsabilità pubblica, schizofrenia. Nessuno ha bloccato i viali o bloccato via Toscano, abbiamo certo registrato in questo momento poi vedremo i dati come si evolvono, quei ritardi contenuti fra 1 e 3 minuti, però ci vuole responsabilità, io credo che abbiamo la responsabilità di dire che la sicurezza stradale viene prima di tutto per i nostri cittadini di cui ricordo il Sindaco è l'autorità sanitaria primaria a livello locale e ricordo che (dato italiano) la prima causa di morte dai 15 ai 35 anni sono gli incidenti stradali.
Credo di aver detto tutto. Vorrei dire un'ultima cosa. Il tema dei semafori richiede un work in progress continuo, soprattutto all'inizio. Ricorderete che un anno eravamo in question time a parlare delle code e della minore fluidità della circolazione causati dagli stessi interventi di cui abbiamo parlato oggi, ma realizzati in via Saffi e in vie Emilia Ponente. Perché non ne parliamo più, come dissi già allora, perché quando si installano nuovi semafori, ci vuole il tempo, alcuni mesi, per tararli al meglio, per adeguarli al massimo alle effettive condizioni di traffico. Quindi, credo che così come oggi non parliamo più di quelle arterie perché il problema è stato risolto, anche sui viali e in via Toscana, con qualche mese per tarare al meglio i semafori, ci siano degli ulteriori margini di miglioramento.
sapendo che rimane comunque valido il discorso generale: credo che qualche secondo o qualche minuto in più valgano qualche decina di vite umane di persone ogni anno".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa, apparso l'8 ottobre 2015 sul resto del Carlino cronaca di Bologna, in merito all'estrema criticità della viabilità cittadina, chiede al Sindaco se sia al corrente:
dei lunghissimi tempi di percorrenza, nelle prime ore del mattino, dei viali Pepoli e Vicini;
dei lunghissimi tempi di percorrenza di via Sabotino;
in generale, dell'aumento del traffico cittadino lungo i viali di circonvallazione;
Per quanto sopra, chiede al Sindaco di riferire in merito all'individuazione o meno delle cause del fenomeno da parte dell'Amministrazione, avvertendo che i cittadini sono sempre più esasperati da una situazione in progressivo peggioramento".
Domanda d'attualità del consigliere Bernardini
"Premesso che:
da notizie di stampa si apprende che in via Toscana sono nati come funghi semafori e strisce pedonali;
si apprende che il traffico a causa di questa nuova viabilità è paralizzato in entrata e in uscita dalla città, tanto che in tre ore sono state raccolte 400 firme;
l'assessore Colombo sostiene che i semafori sono a chiamata, quando invece si sa che sono a tempo, quindi molto frequentemente il rosso blocca il traffico in via Toscana e dalle vie laterali nessuna auto transita;
l'assessore Colombo sostiene che tutto questo è stato fatto in funzione della sicurezza per i cittadini;
chiede:
quale sia il parere della Giunta in merito alla paralizzazione del traffico in entrata e in uscita per Bologna da e per Pianoro, con conseguente disagio per i cittadini anche residenti nelle località Rastignano, Pianoro, Loiano eccetera, che hanno una sola via per accedere a Bologna;
quale sia il parere della Giunta in merito all'aumento dello smog nella zona in questione;
e quale sia il parere della Giunta in merito alla sicurezza alla quale fa riferimento l'assessore Colombo quando leggiamo di una signora, alla quale facciamo i migliori auguri, investita proprio sulle strisce in via Toscana, come purtroppo accaduto sulle strisce in via Andrea Costa".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Visti gli articoli di stampa relativi ai problemi di viabilità urbana lungo la Via Toscana, si chiede al Sindaco ed all'assessore alla Mobilità il proprio pensiero nel merito e quali iniziative concrete intendano adottare per "aiutare" i cittadini che ogni giorno devono affrontare il traffico nella zona e sono così esasperati da dover ricorrere alla raccolta firme da presentare all'Amministrazione.
Si chiede, quindi, se vi siano progetti per eventuali ciclabili".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Le cronache locali riportano negli ultimi giorni le tragiche notizie di incidenti che in soli tre giorni ha visto morire quattro persone. L'ultima tragica notizia è di stamane, una donna investita sulle strisce pedonali in Via dell'Industria. Sono a chiedere all'Assessore Colombo quali politiche di mobilità stia cercando di realizzare giacchè la sensazione predominante che si percepisce "girando per la città" è quella che si stia cercando non tanto di perseguire politiche sulla mobilità caratterizzate dalla sicurezza ma politiche restrittive di mobilità.
Sono altresì a chiedere se Ella ritenga che si possa parlare di "mobilità sicura" laddove si ristringono carreggiate, si realizzano piste ciclabili che creano caos e confusione, non si procede ad illuminare non soltanto le arterie principali ma anche quelle secondarie, si posizionano semafori senza sincronizzarli, l'Azienda Trasporti Locali mette in strada mezzi che paiono dei bisonti ma soprattutto non si investe in prevenzione".
Risposte dell'assessore Colombo
"Ringrazio i consiglieri per le domande che mi danno l'opportunità, per la prima volta, dopo che una serie di progetti sono stati attuati negli scorsi mesi, di tornare sulle finalità ma anche sugli effetti di questi provvedimenti di modifica della circolazione e delle sedi stradali. Partendo da un punto essenziale che spiega anche perché ho accettato di buon grado di trattare in maniera unitaria domande apparentemente su oggetti diversi, da un lato la scorrevolezza del traffico e dall'altra la sicurezza stradale. Ho accettato di buon grado questa trattazione congiunta delle domande proprio perché i due temi sono strettamente collegati.
Ho già avuto modo di dire sulla stampa nei mesi scorsi, in occasione di un gravissimo incidente che ha portato alla morte di un cittadino, e lo chiamo cittadino perché per me non è rilevante il mezzo di trasporto con cui si muove, in quel occasione ebbi a dire: non possiamo piangere e chiedere interventi per la sicurezza stradale sull'onda emotiva dei gravissimi incidenti, dei morti e dei feriti che avvengono nella città, e allo stesso tempo, un minuto dopo dimenticarcene, protestare o lamentarci per quei provvedimenti come autovelox, come semafori, come marciapiedi più ampi, come strisce pedonali protette, e potrei continuare a lungo, provvedimenti che servono invece a rispondere proprio a quella esigenza di sicurezza stradale. Delle due l'una, bisogna scegliere se la priorità è la sicurezza stradale per tutti, automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, se questa è la priorità passano in secondo piano altre esigenze, anche di fluidità della viabilità. Se viceversa si ritiene che la priorità debba essere la massima scorrevolezza possibile del traffico è chiaro che tutte le misure di miglioramento della sicurezza stradale rappresentano da questo punto di vista degli ostacoli. Le due cose sono in assoluto antitetiche e incompatibili? Ovviamente no, ovviamente va trovato un equilibrio tra esse, ma non c'è dubbio che a Bologna, come del resto in tutta Italia, abbiamo un obbligo, prima ancora che normativo, perché ricordo che ci sono delle precise normative di carattere europeo, e poi io credo morale per il mestiere che facciamo, di riduzione del numero di incidenti, di morti, di feriti. In questi anni le azioni fatte hanno conseguito questo risultato, perché a Bologna gli incidenti si stanno riducendo, i decessi sono variabili di anno in anno comunque sono in un trend in calo rispetto a quando siamo partiti con l'obiettivo di dimezzarli, in feriti sono in riduzione, quindi l'efficacia dei progetti realizzati è dimostrata dai numeri. Però davvero siamo di fronte a questa scelta se privilegiare la scorrevolezza del traffico o la sicurezza stradale, è chiaro che le due cose devono sicuramente convivere ma se vogliamo ottenere risultati migliori di riduzione dell'incidentalità è chiaro che qualcosa bisogna sacrificare. Faccio questo cappello di introduzione generale perché i provvedimenti che oggi sono stati più volte richiamati rispondono esattamente a questa logica. Via Murri e via Toscana, ma anche i viali, rispondono esattamente a questa logica. E vorrei anche sgomberare il campo da questo cliché del ciclista, gli interventi di messa in sicurezza delle sedi stradali vanno a vantaggio di tutti gli utenti della strada, vanno a vantaggio prima di tutto degli automobilisti, di chi va un moto e vanno a vantaggio certo di quelli che, ma non è un vizio dell'assessore Colombo, sono i numeri che ce lo dicono, sono gli utenti più vulnerabili sulla strada che sono prima di tutto i pedoni e poi i ciclisti. Quindi non è che qui qualcuno ha fatto una scelta ideologica di occuparsi solo di qualcuno.
Questa Amministrazione ha scelto di fare interventi che migliorino la sicurezza stradale di tutti, a volte anche a costo di allungare di qualche secondo una fase semaforica, di qualche minuto la percorrenza di alcuni chilometri in città per salvaguardare le vite prima di tutto di chi guida anche un mezzo motorizzato e poi ancor prima di quelli che i dati indicano come i soggetti più a rischio che sono quelli che si muovono a piedi e in bici, e poi anche in scooter secondo i dati che abbiamo a disposizione. Questo è l'orientamento che ha guidato l'Amministrazione. Come si cala concretamente nelle situazioni di cui abbiamo parlato oggi.
C'è un'ultima cosa che voglio dire rispetto al cliché del ciclista, ogni pedone, ciclista o utente del trasporto pubblico in più è una macchina in meno e quindi ogni azione che promuove l'uso di mezzi alternativi consente di fluidificare il traffico per il semplice motivo che una persona che si muove a piedi o in bicicletta o con i mezzi collettivi occupa meno spazio rispetto a una macchina, quindi è davvero anche incomprensibile a volte questa accusa contro l'eccessiva attenzione da parte del Comune ai mezzi pubblici, alla pedonabilità e alla ciclabilità, perché in realtà spostare la maggior parte possibile di cittadini a muoversi con questi mezzi significa alla fine rendere più fluida la circolazione per tutti e anche per coloro i quali che per motivi personali, familiari, lavorativi hanno assoluta necessità di usare la macchina. Quindi al contrario chi sostiene che è necessario assicurare una circolazione veicolare più fluida dovrebbe essere il primo ad essere interessate che ci siano più persone, più cittadini, più pendolari che muovono in maniera alternativa perchè significa strade più sgombre visto che le strade a Bologna tendenzialmente, come in tutte le città già consolidate e già urbanizzate, hanno dimensioni date, a meno che qualcuno non voglia immaginare di cominciare ad abbattere abitazioni ed edifici.
Andando su via Toscana occorre in premessa evidenziare che via Toscana è una delle localizzazioni in assoluto a più alto rischio sotto il profilo dell'insicurezza stradale per l'elevato numero di incidenti con morti e feriti che è stato rilevato in modo costante negli ultimi anni.
Alcuni dati nel triennio 2009/2011 in via Toscana vi sono stati 51 incidenti, 102 feriti, anche gravi, e 3 morti. Nel 2012 ci sono stati 41 incidenti, quindi in aumento rispetto al triennio precedente, nel 2013, 36 incidenti, nel 2014 di nuovo un aumento 50 incidenti con 50 feriti e due morti. Io credo che questi dati siano significativi, a parte che quando si parla di vite umane i numeri non esistono, potrebbe anche esserci stato un solo morto che credo che sarebbe nostro dovere intervenire, ma questi dati parlano chiaro, anche non volendo guardarli in maniera assoluta come io invece si debba fare quando si parla di vite umane, anche guardandoli in maniera relativa e quindi confrontati col resto della città sono palesemente dati alti. L'incidentalità su via Toscana è riferibile in particolare a due fattori di rischio, il primo investimento di pedoni: quei morti sono essenzialmente pedoni, investiti sulle strisce pedonali non protette o anche al di fuori delle strisce pedonali, perché gli attraversamenti non risultavano in numero adeguato rispetto alle esigenze dei cittadini e rispetto a quanto previsto dal codice della strada.
Secondo fattore di rischio, seconda casa principale di incidentalità sono gli scontri cosiddetti frontali - laterali tra veicoli, tipici delle manovre di svolta a sinistra conflittuali con i flussi prevalenti esistenti sull'asse principale. Questo fenomeno caratterizza storicamente l'intero asse delle vie Murri e Toscana, a tal punto che negli anni passati, a partire dal 2007, si è intervenuti in via Murri per migliorare le condizioni di sicurezza sia pedonale che veicolare, con soluzioni progettuali pienamente analoghe a quelle attuate di recente in via Toscana.
A seguito degli interventi eseguiti su via Murri, che hanno comportato un dimezzamento di incidenti morti e feriti, a proposito di raggiungimento degli obiettivi che questi progetti hanno e in considerazione invece del perdurare della situazione di grave insicurezza stradale in via Toscana, il Comune ha ritenuto necessario e non più rinviabile un intervento anche in quella via.
Il progetto tra l'altro è stato presentato al terzo bando regionale di attuazione del piano nazionale di sicurezza stradale e, alla luce dei dati particolarmente preoccupanti sull'incidentalità, la regione Emilia - Romagna l'ha ritenuto meritevole di un ingente co - finanziamento.
Il progetto sviluppato, coerentemente con i principali fattori di rischio individuati, che, ribadisco, sono in sintesi gli attraversamenti pedonali e le svolte veicolari in sinistra, consiste nella riorganizzazione del canale stradale per offrire appunto una migliore sicurezza stradale, essenzialmente in due modi: con l'inserimento di corsie di canalizzazione dedicate alle svolte a sinistra e separate rispetto alle manovre di dritto e con l'installazione di una serie di semafori pedonali a chiamata per rendere più frequenti e più sicuri gli attraversamenti pedonali.
I nuovi semafori implementati prima dell'estate, e in generale tutti quelli dislocati lungo l'asse Murri e Toscana, sono di tipo centralizzato e pertanto assicurano un miglior funzionamento rispetto a impianti non centralizzati, sia dal punto di vista della regolazione degli incroci, in quanto si adattano in maniera dinamica e in tempo reale alle condizioni di flusso veicolare, sia per quanto riguarda il coordinamento tra gli impianti. Inoltre, tutti i nuovi attraversamenti pedonali semaforizzati sono stati realizzati in modalità a chiamata, caratteristica che consente una ottimizzazione migliore del ciclo semaforico, interrompendo il flusso veicolare non in modo automatico, bensì solo in caso di effettiva esigenza pedonale.
La soluzione individuata, necessariamente a spazi stradali invariati, ha ovviamente per quel ragionamento che facevo all'inizio, gli aspetti connessi alla sicurezza della circolazione.
Va ricordato peraltro che la soluzione definitiva a tutte le problematicità della via Toscana, è da individuare nella realizzazione della nuova viabilità costituita dalla variante di Rastignano e dalla bretella del Dazio, per la quale è già stata completata la progettazione esecutiva da parte dell'impresa aggiudicataria del relativo appalto bandito da RFI e i cui lavori sono previsti a partire da questo autunno.
In ogni caso, a seguito delle segnalazioni pervenute in questi mesi dai cittadini, al fine di ottenere un'oggettiva rappresentazione della situazione, il settore Mobilità ha provveduto a verificare tecnicamente i tempi di percorrenza del traffico veicolare, nel tratto stradale di via Toscana interessato dal progetto recentemente attuato, in particolare per la direzione centro.
Questi monitoraggi hanno riguardato sia il traffico privato, sia il trasporto pubblico e sono oggi in grado di darvi alcuni primi elementi che riguardano i tempi di percorrenza. In particolare, per il trasporto pubblico abbiamo acquisito dati da Tper relativi a due mesi, gennaio 2015, quando i lavori non erano iniziati e l'assetto della strada era quello precedente, e il mese di maggio, che è se volete il peggiore, perché era quello con i lavori in corso, con i cantieri aperti che stavano attuando i nuovi interventi di regolazione.
Prendendo nell'ora di punta del mattino, in direzione centro i tempi di percorrenza nel tratto tra via Cesare Pavese e Villa Mazzacorati, che è quello su cui principalmente si è intervenuti, l'aumento dei tempi di percorrenza medi nell'ora di punta è stato di 1' e 50". Abbiamo successivamente anche acquisito dei dati relativi al mese di settembre, con tutti gli interventi già realizzati. Lo abbiamo confrontato con il settembre del 2014, un anno prima quando questi interventi non c'erano. In questo caso prendendo linee extraurbane, per considerare i tempi di percorrenza nel Comune di Bologna e di Pianoro. Ebbene, sempre considerando i tempi medi di percorrenza al mattino nell'ora di punta, i tempi sono aumentati fra i 2 e i 4', in media siamo circa a 3 minuti. Lo dico perché spesso quest'aula ci sollecita a fare discussioni avendo sotto mano dei numeri, dei dati e delle informazioni oggettive, l'abbiamo fatto e questi sono gli esiti, che riassumerei così:
pensiamo che due o tre morti all'anno valgano tra 1' 50" e 3' in più di tempi di percorrenza su alcuni chilometri di una delle strade più pericolose della città? Non è retorica, è così: dobbiamo decidere se un aumento dei tempi di percorrenza di pochi minuti nell'ora di punta, vale o non vale la salvaguardia della vita delle persone. Non una salvaguardia astratta, ma un salvataggio, la possibilità di non avere più morti, perché in via Murri, dove si è intervenuti tra il 2007 e il 2008, questo dimezzamento di incidenti, di morti e di feriti c'è stato e noi abbiamo realizzato questi interventi non perché ce l'abbiamo con le macchine, come qualcuno ancora dice, ma perché vogliamo ottenere in via Toscana gli stessi risultati di sicurezza che abbiamo ottenuto in via Murri. Personalmente, da amministratore, oltre che da persona umana, ritengo che un piccolo aumento dei tempi di percorrenza (dati rilevati con il sistema Gps degli autobus) valga rispetto alla possibilità di salvare delle vite.
In ogni caso continueremo a monitorare attentamente la situazione di via Murri e di via Toscana.
Venendo al tema dei viali, non è eccessivamente diverso, nel senso che gli interventi che hanno riguardato i viali di circonvallazione sono stati progettati nella medesima prospettiva. In particolare, l'intervento più rilevante, che influisce sulla circolazione stradale, è la scelta che è stata fatta in via Toscana, che ricordo fu fatta più di un anno fa anche in via Saffi e in via Emilia Ponente e che è stata fatta ora anche su tutti gli incroci principali dei viali in corrispondenza delle porte la scelta di separare le fasi semaforiche di manovra di dritto dalla fase semaforica di svolta a sinistra. La logica per via Toscana, ed è la stessa che vale per via Saffi-Emilia Ponente, ed è la stessa che vale sui viali.
Noi registriamo in questa città - ma non è una cosa che avviene solo a Bologna - un numero rilevante di incidenti frontali/laterali che sono tipicamente quelli di un veicoli che ti viene incontro dritto e tu che svolti a sinistra, è chiaro che quando c'è lo scontro il danneggiamento è, per un veicolo frontale, per l'altro laterale.
A sinistra si deve poter girare e, per potere farlo in sicurezza la scelta è stata quella più ovvia di eliminare in radice la possibilità di un conflitto, cioè quelle due manovre per essere sicure non devono avvenire contemporaneamente.
Ovviamente separare le fasi semaforiche del dritto e della svolta a sinistra comporta dover riorganizzare i semafori, dover dedicare specificatamente alcuni secondi di verde solo alla fase di svolta a sinistra, mentre prima questa fase era inglobata nella fase generale della svolta della manovra dritto. E' chiaro che si deve sottrarre qualche secondo alle manovre di dritto che diventano separate per dedicarli alle manovre di svolta a sinistra.
Questa manovra è stata già fatta sui viali come da altre parti per due ragioni: la prima di ordine generale e cioè a vantaggio di tutti gli utenti della strada e in particolare di automobilisti e motociclisti perché gli incidenti frontali/laterali che avevamo sui viali riguardavano (ovviamente essendo i viali a sei corsie complessivamente) nella stragrande maggioranza dei casi veicoli motorizzati e quindi quell'operazione di separazione delle fasi semaforiche è stata finalizzata alla messa in sicurezza delle manovre delle auto. E' evidente che questa operazione ci ha consentito di creare delle condizioni per gli attraversamenti ciclabili in sicurezza perché la fase di verde di attraversamento dei ciclisti corrisponde alla fase di verde veicolare ed è invece separata dalla fase di svolta a sinistra sempre per non avere manovre tra loro conflittuali. Tengo a sottolineare che anche l'intervento sui viali è finalizzato alla sicurezza stradale di tutti.
Prima sentivo citare alcuni incroci importanti tipo piazza di porta San Felice o piazza di Porta Maggiore, quelle sono zone in cui oggi il traffico è regolamentato con apposite corsie di canalizzazione e con apposite fasi semaforiche ma erano due degli incroci, delle porte in cui avveniva la maggior parte degli incidenti frontali/lateriali che dicevo prima, proprio perché erano zone amplissime con manovre tra loro conflittuali, prendiamo piazza di Porta San Felice, è vero, è stato introdotto uno spartitraffico, ma dal punto di vista della capacità dell'incrocio, c'erano due corsie per svoltare a sinistra e due corsie per andare dritto e svoltare a destra e sono rimaste due corsie per svoltare a sinistra in via Saffi e due corsie per proseguire sui viali oppure a girare a destra in via san felice.
Certo, c'è stata una canalizzazione ma questo permette ad esempio di non fare superare i 50 km orari quando si svolta a sinistra, il vero tema è che si è introdotta la separazione della fase semaforica in sinistra dal viale dentro via Saffi e questo, sicuramente, è diverso rispetto a prima, quando la manovra avveniva in contemporanea; stessa cosa a porta Mazzini, lo dico anche perché anche noi, come Amministrazione, riceviamo segnalazioni di incidenti, abbiamo email di abitanti in quei palazzi, che ci dicono che sentono a tutte le ore del giorno e della notte dei botti, alcuni ci hanno riscritto dicendoci che quei botti non li sentono più. Non è un problema di inquinamento acustico, è un problema che li' morivano o si ferivano anche in maniera grave, persone.
Io credo che questi interventi abbiamo messo al centro e come prioritaria la sicurezza stradale e credo che non ci possa essere da parte di noi amministratori, dal momento che abbiamo una responsabilità pubblica, schizofrenia. Nessuno ha bloccato i viali o bloccato via Toscano, abbiamo certo registrato in questo momento poi vedremo i dati come si evolvono, quei ritardi contenuti fra 1 e 3 minuti, però ci vuole responsabilità, io credo che abbiamo la responsabilità di dire che la sicurezza stradale viene prima di tutto per i nostri cittadini di cui ricordo il Sindaco è l'autorità sanitaria primaria a livello locale e ricordo che (dato italiano) la prima causa di morte dai 15 ai 35 anni sono gli incidenti stradali.
Credo di aver detto tutto. Vorrei dire un'ultima cosa. Il tema dei semafori richiede un work in progress continuo, soprattutto all'inizio. Ricorderete che un anno eravamo in question time a parlare delle code e della minore fluidità della circolazione causati dagli stessi interventi di cui abbiamo parlato oggi, ma realizzati in via Saffi e in vie Emilia Ponente. Perché non ne parliamo più, come dissi già allora, perché quando si installano nuovi semafori, ci vuole il tempo, alcuni mesi, per tararli al meglio, per adeguarli al massimo alle effettive condizioni di traffico. Quindi, credo che così come oggi non parliamo più di quelle arterie perché il problema è stato risolto, anche sui viali e in via Toscana, con qualche mese per tarare al meglio i semafori, ci siano degli ulteriori margini di miglioramento.
sapendo che rimane comunque valido il discorso generale: credo che qualche secondo o qualche minuto in più valgano qualche decina di vite umane di persone ogni anno".