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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE COLONNINE DI RICARICA PER LE AUTO ELETTRICHE


Andrea Colombo, assessore alla Mobilità, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord), sulle colonnine di ricarica per le auto elettriche.

La domanda d'attualità della...

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Andrea Colombo, assessore alla Mobilità, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord), sulle colonnine di ricarica per le auto elettriche.

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord):

"In Italia si parla di smart cities, in Europa si creano le smart cities con innovazioni tecnologiche costruttive e di mobilità d'eccellenza; visto quello che riporta la stampa, ossia che le nuove costruzioni dovranno essere dotate di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, e dato che, nella nostra città non è ammessa la nuova costruzione, ma, casomai, il recupero dell'esistente si chiede al Sindaco e alla Giunta se e come intenda ovviare al fatto che non sia obbligatoria la previsione di installare una colonnina di ricarica delle auto elettriche anche nel caso di lavori di ristrutturazione edilizia e/o urbanistica; se intenda fornire il servizio di ricarica alle auto elettriche anche negli edifici pubblici e in centro storico, per rendere capillare e diffuso questo servizio in maniera da implementare, anche, l'uso dei veicoli elettrici contribuendo a realizzare una rete infrastrutturale; se vi sia già un progetto in tal senso."

La risposta dell'assessore Andrea Colombo:

"Grazie presidente,
la consigliera fa riferimento in effetti ad alcune anticipazioni di stampa apparse tra gli altri anche sul giornale "Italia oggi", rispetto ad alcuni emendamenti che vengono proposti al testo del disegno di legge di conversione del decreto 83/2012, oggetto di conversione da parte del Parlamento, i quali richiederebbero determinate misure volte a favorire una maggiore promozione della mobilità sostenibile, tra l'altro anche tramite nuovi incentivi per la realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica di veicoli elettrici e la maggiore diffusione dell'acquisto di tali mezzi a basso impatto ambientale da parte dei cittadini.
Per quanto riguarda le nuove regole il testo del disegno di legge convertito in legge, approvato dalle commissioni parlamentari in sede referente, ma che deve ancora passare al Senato per il via libera definitivo, prevederebbe che a partire dal primo giugno 2014 gli edifici di destinazione non residenziale e di nuova costruzione che abbiano almeno una superficie di 500 metri quadri, dovranno avere una o più colonnine di ricarica per le auto elettriche, quindi stiamo parlando di uffici, negozi, e altre attività commerciali o industriali, in maniera tale da aprire la strada alla diffusione delle auto elettriche, che effettivamente stanno incominciando a diffondersi con una molteplicità di prodotti nel mercato.
A questo si aggiunge l'incentivo per lo sviluppo delle auto elettriche e delle colonnine di ricarica che ammonterebbe a 210 milioni di euro in tre anni 2012, 2013 e 2014, in grado di dare un significativo contributo allo sviluppo di questo segmento di mercato. Per quanto riguarda l'obbligo relativo agli edifici di nuova costruzione nell'emendamento verrebbe previsto che siano le Regioni a normare l'applicazione della legge nazionale, partendo dal presupposto che queste infrastrutture dovrebbero essere considerate opere di urbanizzazione primaria e quindi esenti dal contributo di costruzione. Saranno quindi le Regioni, nel perimetro definito dalla normativa nazionale, ad apportare le necessarie modifiche agli strumenti di programmazione urbanistica. Naturalmente sono facoltà legislative talvolta regionali talvolta nazionali, e quindi non vi è una competenza diretta da parte dell'amministrazione comunale che non può fare altro che apprezzare da un lato scelte che vanno nella direzione di promuovere una mobilità sostenibile e dall'altro applicare le normative che il legislatore statale o regionale intende approvare.

Quello che sicuramente posso dire, perché riguarda l'impegno di questa amministrazione comunale, è la piena volontà di procedere a un vero e proprio piano di installazione di colonnnine di ricarica elettrica in questa città.
A questo proposito nel dicembre 2010 il Comune di Bologna con Enel, Hera e Regione Emilia-Romagna ha firmato un protocollo (il primo in Italia su base regionale) per lo sviluppo della mobilità elettrica, con tre progetti pilota nelle città di Bologna, Rimini e Reggio Emilia: ciascuno prevede una sperimentazione legata alla “vocazione” della singola città. Il progetto prevede l’istallazione di una rete integrata di circa cento punti complessivi di ricarica per veicoli elettrici lungo l’asse della via Emilia, da Reggio Emilia a Rimini.
La sperimentazione relativa al Comune di Bologna interesserà due diversi aspetti: il pendolarismo e l'interoperabilità delle reti di ricarica e integrazione con le politiche di mobilità sostenibile già adottate o in fase di sviluppo.
Un'altra parte della sperimentazione, relativa al solo contesto urbano, prevede inoltre l’incentivazione del veicolo elettrico quale “strumento di libertà nella circolazione”. In particolare, sarà prevista l’integrazione del sistema di regole e strumenti per la mobilità esistente con l’offerta di opportunità, incentivi e soluzioni tecnologiche avanzate.
Enel Distribuzione, nel settembre 2011, ha istallato le prime due infrastrutture che si trovano in prossimità della sede della Regione (a fianco di viale Aldo Moro 18) e di fronte alla sede del Comune (in via Fioravanti - angolo via Tiarini). Il piano complessivo di installazione di queste colonnine ne prevede 20 nel Comune di Bologna.
In questa fase attuativa del progetto, il Comune di Bologna ed ENEL hanno già individuato le migliori localizzazioni dove allestire le stazioni di ricarica elettrica con una priorità realizzativa in funzione della fattibilità tecnica e del processo autorizzativo per l’approvazione della rete di ricarica elettrica, che seguirà un percorso integrato con altri progetti per una nuova mobilità ecosostenibile, tra cui il bike sharing.
Sono stati così definiti 17 siti (13 in sede pubblica + 4 parcheggi), per lo più all'interno del centro storico, ed è già stato avviato il processo autorizzativo che coinvolge anche la Sovrintendenza per quanto riguarda le postazioni nel centro storico".

La consigliera Borgonzoni si è dichiarata insoddisfatta.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:17
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