Comunicati stampa

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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA SOCIETÀ BV TECH E SUL TECNOPOLO


Matteo Lepore, assessore comunale con delega al Progetto Tecnopolo e alle ICT, ha risposto, nella seduta odierna di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Pasquale Caviano (Idv) sulla società BV Tech e sul Te...

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Matteo Lepore, assessore comunale con delega al Progetto Tecnopolo e alle ICT, ha risposto, nella seduta odierna di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Pasquale Caviano (Idv) sulla società BV Tech e sul Tecnopolo.

La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):

"Premesso che, è notizia di oggi che la societa' BV Tech chiude definitivamente l'attività, con conseguente licenziamento dei 42 lavoratori rimasti, e per i quali era stato attivato un dubbio percorso di cassa integrazione.
Il Comune di Bologna, insieme alla Provincia ed alla Regione, aveva sottoscritto nell'anno 2008 un protocollo con le associazioni sindacali per garantire l'effettiva riconversione delle maestranze.
L'avvenuto licenziamento di 42 lavoratori rappresenta l'evidente primo fallimento del progetto del Tecnopolo, tanto voluto dall'Assessore Regionale Campagnoli.
Tutto ciò premesso, chiede quali azioni intende assumere l'Amministrazione Comunale per tutelare i lavoratori oggi licenziati, e dare seguito a quelle garanzie contenute nel protocollo d'intesa sottoscritto nel 2008".


La domanda d'attualità del consigliere Pasquale Caviano (Idv):

“ In relazione alle notizie riportate dalla stampa locale nei giorni 17 e 18 luglio, che evidenziano come, per effetto della legge 95 del 2012, comunemente chiamata “spending review”, i laboratori dell’ENEA potrebbero rimanere senza una sede operativa e inoltre 42 operai della BV Tech stanno per perdere definitivamente il posto di lavoro, chiede al signor Sindaco di sapere:
quale sia, allo stato attuale, avanzamento del progetto e dei relativi lavori per la costruzione del Tecnopolo, nel quale dovrebbero trovare sede i laboratori ENEA a rischio;
quali soluzioni sono state pensate per garantire occupazione ai 42 lavoratori sopraccitati che dovrebbero, come garantito dal Sindaco tempo fa, far parte dei mille dipendenti previsti per il Tecnopolo, fino a che quest’ultimo non sarà ultimato".

La risposta dell'assessore Matteo Lepore:

"Vorrei provare a ricostruire insieme a voi il percorso legato a BV Tech e anche ad Enea per dare una risposta che, mi auguro esauriente, ai consiglieri che hanno posto le domande di attualità e ovviamente senza sottrarmi a esprimermi su quanto possa fare l'amministrazione comunale che, come sappiamo, è uno degli enti, delle istituzioni coinvolte in questa situazione, come veniva citato prima, firmatario dell'accordo ma si trova sicuramente ad avere meno leve rispetto a Provincia e Regione sul lato della formazione e dei temi legati al lavoro e sui percorsi di cassa integrazione e mobilità.
Tra il 2001 ed il 2005 il Governo ha prima privatizzato, creando ETI, i Monopoli di Stato e ha poi dismesso le Manifatture Tabacchi, da lì è nato il prercorso di vendita a Bat. Nei cinque anni successivi, come sappiamo, tutte le Manifatture Tabacchi italiane di sigarette sono state chiuse.
Bat poi ha creato Bat Italia Servizi che poi è stata come sappiamo, protagonista di quello che è stato l'acquisto, da parte della Regione Emilia-Romagna, dell'edificio dedicato al progetto del Tecnopolo. Il Protocollo firmato presso la Regione Emilia-Romagna nel 2008 prende atto che il 14 luglio 2008 le OO.SS. nazionali e locali, Bat e Bv Tech si erano accordate per il passaggio dei lavoratori da Bat Spi a Bv Tech. Allora, alla ex Manifattura Tabacchi la Regione Emilia-Romagna decise, di concerto con Provincia e Comune di Bologna far nascere un Polo tecnologico per l’innovazione e la ricerca. Si è poi avviato il percorso del bando che, come sappiamo, si è recentemente concluso anche a livello di progettazione esecutiva e che, per quanto riguarda lo sviluppo del progetto stesso vedrà dei passaggi che nei prossimi anni ci porteranno alla realizzazione del Tecnopolo. Ho avuto il progetto, che sta passando alla parte di fattibilità, di studio e di conferma di quelli che saranno gli affittuari del Tecnopolo, cosa fondamentale per la sostenibilità economica del progetto stesso e degli interventi di ristrutturazione.
Bv Tech è stata ospitata nel sito di via della Manifattura per oltre un anno e ovviamente, come sappiamo, questo tema è stato più volte trattato in aula, il trasferimento dell'azienda è stato motivato anche, come sappiamo da atti di vandalismo, una situazione anche di difficile controllo della struttura. Bv Tech ha assorbito, nel 2009, dalla società Bat Italia S.I. srl 61 lavoratori. Attualmente sono 42, 5 si sono dimessi e 14 sono stati trasferiti in capo alla società Sinergie d’Impresa. Ci sono stati poi una serie di incontri nella Regione Emilia-Romagna, che ha sempre coordinato questo percoso, con l'azienda e le OO.SS. lo scorso 16 aprile, ad esempio, quando BV Tech dichiarò che intendeva offrire impiego ad un’altra decina di lavoratori presso Sinergie d’Impresa. In quella fase i lavoratori di Bv Tech risultavano sospesi dal lavoro con la causale di CIGS per cessazione di attività ai sensi del verbale di mancato accordo siglato tra le parti il 12 ottobre 2011 presso il Ministero del Lavoro. La CIGS, e qui indico, è stata stata attivata per 12 mesi e non per 24, (come pure la regione ipotizzava tecnicamente), a causa del mancato accordo, avendo le OO.SS. dichiarando la propria contrarietà alla causale della CIGS.
Al termine dell’attuale periodo di sospensione (ottobre 2012) l’azienda e le OO.SS. hanno valutato il da farsi e la Regione Emilia-Romagna, per parte sua, non potrà che mettere a disposizione gli strumenti che ha, ovvero la CIGS in deroga.
Nei giorni scorsi, come è stata data notizia, a fronte della non ancora accettata domanda di CIGS è stata aperta una procedura di mobilità di tutti gli addetti, e si è previsto, sempre sul tavolo regionale, di effettuare un incontro entro il mese di luglio. La notizia che noi abbiamo è che il giorno 19 luglio, il Giudice del lavoro, alla 2^ udienza di una procedura per ex art. 28 (L. 300) intentata da Fiom-Cgil verso la Bv Tech, ha aggiornato al 22 ottobre l'udienza invitando le parti, nel frattempo, a ricercare un accordo.
Per gli approfondimenti che io ho fatto presso la Regione, presso la Provincia, fondamentalmente, in questa fase di interlocuzione, si sta cercando di capire se può essere concessa la cassa integrazione, e che la scelta dell'azienda sarebbe stata una sorta di anticipo di questa soluzione, come una sorta di atto precauzionale, mettendo i lavoratori in mobilità per cautelarsi ovviamente di fronte a una mancata risoluzione positiva di questo percorso. Come Amministrazione comunale noi ovviamente stiamo seguendo questa situazione, io devo dire, sono molto preoccupato, e molto critico nei confronti dell'azienda e di come è stata gestita questa partita, credo che tutte le segnalazioni che sono emerse sia da parte sindacale, sia da parte diretta dei lavoratori, di criticità, di problematicità del percorso , vadano presi in estrema considerazione, sopratutto quando queste segnalazioni possono avere anche dei risvolti dal punto di vista legale, perché mi pare che anche alcune delle cose che venivano ricordate dal consigliere abbiano sicuramente questo aspetto. Noi, come Amministrazione, non possono che sollecitare tutte le parti che sono coinvolte e chiedere alla Regione che su questo al più presto si esprima, so che l'assessore Muzzarelli interverrà, in Assemblea legislativa, per rispondere a un Question Time, lo stesso farà l'assessore Prantoni in sede di consiglio provinciale, credo che tutte e tre le istituzioni del nostro territorio su questo siano molto attente e vigili e che nel corso di quest'estate si debba trovare una soluzione per capire anche come affrontare la questione di fronte al Giudice del lavoro
Per quanto riguarda Enea, anche qui il percorso è un percorso molto lungo. L’anno scorso la proprietà, in vista della scadenza contrattuale, sto parlando dell'edificio dove ha attualmente sede Enea, ha disdetto unilateralmente il contratto di locazione del Palazzo C, e dell’annesso capannone, situato all’angolo fra via dell’Arcoveggio e via Martiri di Monte Sole.
Per prendere tempo e tamponare la situazione, la Direzione del Centro Enea di Bologna, d’accordo con RSU e OO.SS., è riuscita a ottenere una specie di “proroga” di due anni sotto forma di occupazione senza titolo con scadenza a luglio 2014, salvo il pagamento di forti penali per ogni giorno di ulteriore permanenza.
A seguito di una lunga trattativa con la Direzione del Centro, e prima che la proprietà rendesse nota la sua volontà di recedere dal contratto di affitto, si era riusciti ad ottenere dal Commissario l’autorizzazione ed i fondi (475.000 euro) per realizzarvi circa 80 m2 di laboratori leggeri, precedentemente collocati nei locali situati in Via dei Fornaciai e chiusi a seguito di una razionalizzazione degli spazi necessari e a seguito anche della necessità di ridurre i costi degli affitti in carico al Centro Enea di Bologna. I laboratori pesanti sono invece attualmente in fase di realizzazione presso il Centro Enea del Brasimone.
Quella che è la situazione di Enea, rispetto anche al Tecnopolo, ha sicuramente anche qui, una fase di passaggio, dovuta all'attesa del Tecnopolo ma è certamente in questo momento pregiudicata da quelli che sono i provvedimenti del Governo, rispetto ai tagli che come sappiamo sono contenuti all'interno della spending review.
Una possibile soluzione nell’attesa della migrazione definitiva al Tecnopolo presso la ex Manifattura Tabacchi nei tempi ad oggi previsti, la Regione ci dice fine 2015-inizio 2016, suggerita fra l’altro anche dalla RSU e ribadita dall’ufficio tecnico del Centro, potrebbe consistere nel trasferire tutte le attività attualmente esistenti nel palazzo C nel capannone indicato comunemente con la lettera F, situato nell’area principale del Centro, che per la sua struttura e gli spazi disponibili si potrebbe prestare abbastanza agevolmente ad essere riadattato per ospitare i laboratori a rischio. Il personale, circa una trentina di persone, potrebbe essere invece redistribuito nei rimanenti edifici del Centro.
Possibili soluzioni utilizzanti eventuali immobili messi a disposizione dal demanio, ammesso che ve ne siano di adeguati e disponibili, probabilmente comporterebbero costi e tempi più elevati e, comunque rischierebbero di diventare alternative ad una futura ed auspicabile migrazione presso il Tecnopolo.
Per assicurare la funzionalità dei laboratori limitando al minimo le ricadute sulle attività in essere, che ricomprendono anche quelle relative all’Accordo di Programma che citavo prima, parlando di BV Tech, con la Regione Emilia-Romagna per il Tecnopolo, è di fondamentale importanza che le attività necessarie ad adeguare i locali presso cui trasferire i laboratori abbiano luogo il prima possibile, e per quanto ci informa la Regione, auspicabilmente già a settembre.
Per parte sua la Regione Emilia-Romagna e anche l'Amministrazione comunale, solleciterà ENEA a prendere una rapida decisione in merito alla riallocazione dei laboratori ora situati nel sito C.
Questa più o meno la ricostruzione che ho cercato di fare e che, rispetto a BVTech ha ovviamente una suo punto di attenzione nei confronti della vertenza aperta, rispetto ad Enea ha una sua dimensione assolutamente diversa, più logistica e organizzativa riguardo alle decisioni che lo stesso ente vorrà prendere."

Il consigliere Facci si è dichiarato non soddisfatto.
Il consigliere Caviano si è dichiarato soddisfatto.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:17
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