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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CONFERENZA SOCIO-SANITARIA


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto nel corso della seduta odierna del consiglio comunale, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sugli esiti della conferenza socio-sanitaria.

La domanda della ...

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto nel corso della seduta odierna del consiglio comunale, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sugli esiti della conferenza socio-sanitaria.

La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):

"Alla luce della conferenza socio-sanitaria tra amministratori e sindacati a cui ha partecipato anche l'Assessore Rizzo Nervo - come riportato negli articoli di stampa, si chiede al Signor Sindaco e alla Giunta di conoscere:
le linee guida che sono state tracciate durante la conferenza socio- sanitaria in particolare come saranno organizzati i "profili degli ospedali" sia in città che in provincia e quali saranno i reparti rimodulati e quali quelli unificati;
le opinioni espresse dall'Assessore alla Sanità Rizzo Nervo sul progetto nonchè le osservazioni dei sindacati;
come saranno organizzate le "Case della Salute" in particolare quante e ove sono già in funzione e quante e ove sorgeranno sulla città di Bologna;
se all'interno delle "Case della Salute" è prevista la figura del pediatra oppure se vi è un particolare progetto sui pediatri per quanto riguarda la loro presenza sul territorio bolognese nei giorni prefestivi e festivi;
se è intenzione dell'Assessore presentare nella competente commissione consiliare il progetto discusso durante la conferenza socio-sanitaria".

La risposta dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo:

"Grazie presidente, ringrazio anche il consiglio per aver accettato questo cambio di ordine dei lavori che mi consente di rispondere immediatamente a questa domanda. Ovviamente se 5 minuti sono pochi per porre la domanda, altrettanto è molto complesso restituire i contenuti di un documento ricco che la conferenza territoriale socio-sanitaria ha inteso proporre all'azienda sanitaria di Bologna e sulla quale lavorano già da diversi mesi, tutti i sindaci; per quanto riguarda il comune di Bologna, io personalmente. Intorno alla necessità di rimodulare l'offerta sanitaria del nostro territorio, per due fattori che sono entrambi presenti da un lato la consapevolezza che la sanità sta cambiando, cambiano profondamente i profili del bisogno attorno ai cambiamenti della società tali come i cambiamenti demografici, un'età delle persone che è sempre più allungata, cambiamenti tecnologici profondi che ci permettono oggi di fare cose che fino a solo qualche tempo fa non erano possibili e un cambiamento anche nella assistenza e nel rapporto tra assistenza, domiciliarità e invece diciamo acuzie e ospedali.
A questo elemento di cambiamento rispetto al quale noi vogliamo dare risposte si accompagna un altro dato che sarebbe ipocrita sottacere: ci sono una serie di manovre finanziarie che si sono succedute negli ultimi anni che hanno portato, portano e continueranno a portare una seria riduzione delle risorse. Il combinato disposto fra le due manovre luglio 2011 (governo Berlusconi), agosto 2011 (governo Berlusconi) e la manovra di novembre 2011 (governo Monti), già segnalavano un impatto sull'azienda sanitaria di Bologna di meno 30 milioni di euro sul 2012. A questa, come è noto, si è aggiunto il decreto sulla spending review del luglio 2012 che, con previsioni che devono ancora essere puntualizzate, ma che si prevede possa avere un impatto di ulteriori 11 milioni di euro sul 2012 e per altro nell'ultima fase dell'anno quindi con un impatto ancora più rilevante in termini di possibilità di programmazione.
Questo documento risponde ad una volontà che è quella di non reagire a questo importante calo di risorse che non si limita agli ultimi due anni ma viene da lontano, diciamo, non semplicemente ponendoci come dei ragionieri, con tutto il rispetto , ovviamente per i ragionieri, applicano semplicemente dei tagli lineari alla complessità della sanità. Ma l'intreccio tra una sanità che cambia e delle risorse che calano ci mette nelle condizioni di progettare dei profondi mutamenti della sanità che però pongano fermo un punto: che questo territorio che ha fatto della sanità, dell'assistenza di qualità un tatto distintivo, un fattore competitivo anche rispetto a ulteriori territori. Questo territorio non è disposto a vedere ridotta la qualità della propria offerta sanitaria. Per fortuna questo territorio non nasce da oggi ma già la scelta che questi territori coraggiosamente in un tempo lontano ormai hanno fatto di realizzare l'ASL unica di Bologna ha già consentito di realizzare alcune importanti innovazioni che già ci hanno portato ad esempio dei dati incoraggianti, l'aumento dei costi nel triennio 2008-2010 vede l'ASL di Bologna essere sotto la media regionale relativamente all'aumento dei costi medi. C'è un lavoro che ha già comportato alcune azioni, le reti cliniche intraziendali e interaziendali, quindi finalmente la collaborazione tra le aziende di Bologna, fra l'Azienda Sanitaria, l'Azienda ospedaliera Sant'Orsola, il Rizzoli. La dimensione delle unità complesse a favore delle strutture semplici è una stabilizzazione delle risorse umane, quindi l'investimento sulle risorse umane e alcuni esperimenti che hanno dato buona prova di se' ad esempio piattaforme logistiche professionali nuove ad esempio reparti organizzati in alcune esperienze, penso a Porretta, penso a Vergato, penso ad altre realtà per intensità di cura.
Lungo questa direttrice ci sono sei progetti, sei indirizzi che la conferenza territoriale socio-sanitaria ha inteso dare all'ASL che riguardano l'"Accesso a km zero", cosi' l'abbiamo chiamato, oggi circa un terzo delle operazioni di sportello sono effettuate per il semplice pagamento del ticket e due terzi delle prenotazioni sono solo per esami semplici di laboratorio. L'obiettivo è quindi ridurre con questa prima azioni il ricorso alle prenotazioni presso gli sportelli tradizionali, ridurre i passaggi buracratici e sviluppare la multicanalità, cioè la possibilità di svolgere tutte queste funzioni, sempre più da casa, sempre più da sportelli telematici. Su questo c'e' una serie di piste di lavoro, penso ad esempio all'idea che si concretizzerà di consentire di "sprenotare", scusate il termine impreciso attraverso il semplice invio di un SMS cosa che oggi non avviene e che fa si che moltissime prenotazioni non vengono disdette con un aggravio non solo di costi. Poi la seconda azione fondamentale è quella appunto sulla rete ospedaliera anche qui è una scelta che parte da un investimento che si è fatto negli anni che ha reso ricca la rete di ospedali nel nostro territorio non solo sulla città di Bologna ma anche su tutto il territorio provinciale. Quando si parla di nuovi profili degli ospedali, vuol dire distribuire le funzioni nei singoli ospedali, vuol dire delle vocazioni diverse e chiede questo ovviamente n cambiamento coerente con modelli a rete che tengano conto della complementarietà degli ospedali, quindi non sovrapposizioni, non ospedali che fanno tutti la stessa cosa complementarietà attorno a vocazioni diverse. Finisco rapidamente, ovviamente lasciando indietro e mi scuso con la consigliera Cocconcelli, quindi un'idea di rimodulare attorno a vocazioni diverse intorno allo sviluppo dei percorsi terapeutici-diagnostici, terapeutici-assistenziali al rapporto sempre più stretto, e qui viene il tema della case della salute che svilupperemo, ancora non è sviluppato nei termini di dettaglio che chiedeva la consigliera, il rapporto fra ospedali e invece medicina di territorio, e quindi le case della salute che interesseranno, e molto anche la città di Bologna.
Quindi chiudo semplicemente dicendo che questi sono indirizzi che attendono pero' nei prossimi due mesi una specifica azione dei termini e dei numeri della spending review per potere poi tradurre questa volontà che ripeto non è una volontà solo di razionalizzazione finanziaria ma è una volontà di rimodulazione funzionale dell'offerta sanitaria intorno pero' anche a numeri certi che ancora oggi non abbiamo ma che rispetto ai quali, comunque, ci batteremo, e si batterà anche tutto il comune di Bologna per riconoscere una specificità della sanità bolognese perché Bologna non è semplicemente una delle provincie dell'Emilia Romagna ma è una città in cui si concentra una quantità e una qualità dell'offerta sanitaria regionale importante e imparagonabile".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:17
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