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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PROGETTO DI FUSIONE DELLE ASP


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, durante la seduta odierna di Question timeha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sul progetto di fusione delle ASP cittadine.

La domanda d'attualità del consigliere...

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, durante la seduta odierna di Question timeha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sul progetto di fusione delle ASP cittadine.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):

"Visto l’articolo di stampa pubblicato oggi da Repubblica – Cronaca di Bologna in merito alla Fusione delle Asp ed alla problematica della tassazione del conferimento degli immobili,
chiede al Sindaco di sapere:
1.       chi abbia formalmente interpretato e/o dato il parere sulla normativa fiscale (tassazione) da applicare alla fusione delle tre ASP ed, in particolare, al conferimento degli immobili in nuovo e diverso soggetto giuridico”;
2.       se, per l’applicazione della predetta normativa, il Comune abbia fatto ricorso a consulenti esterni;
3.       Chi abbia redatto il progetto di fusione delle tre ASP;
4.       Se, per la redazione del progetto di cui al punto che precede, il Comune o le ASP abbiano fatto ricorso a consulenti esterni (commercialisti, avvocati, tributaristi) agli enti;
5.       in caso di risposta affermativa al quesito di cui al n. 4 che precede, quanto sia costata la consulenza e chi l’abbia pagata;
6.       in caso di risposta affermativa al quesito di cui al n. 4 che precede, quale/quali dirigente/i comunale/i o delle ASP abbiano conferito l’incarico;
7.       se, in relazione ai dubbi formalizzati dai Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate nel corso dell’Udienza Conoscitiva dello scorso 14/9/2012,  il Comune di Bologna abbia già avanzato alla stessa formale “interpello” per sapere come applicare la normativa vigente;
8.       In caso di risposta affermativa al quesito di cui al n. 7 che precede, chiede il rilascio immediato di copia del predetto atto di interpello;
9.       Da ultimo, in merito alla futura organizzazione dell’ASP UNICA, chiede di sapere come verranno organizzati gli uffici amministrativi ed, in particolare, se le tre attuali sedi rimarranno operative sia fisicamente, che negli organici".

La risposta dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo:

"Il progetto di unificazione delle Asp è stato predisposto sulla base di un lavoro istruttorio svolto da un gruppo tecnico di supporto al Comitato guida istituito per l'attuazione del progetto di unificazione con determinazione N. 250013/2011 e successivamente modificata con determinazione N. 64594/2012. Tale gruppo è stato coordinato dal dottor Eno Quargnolo, capo del Dipartimento Benessere di Comunità ed è composto dal direttore dei servizi sociali, dal direttore di Quartiere referente per area sociale e socio-educativa, dal direttore del settore Istruzione, dal responsabile dell'unità Innovazione, programmazione, azione e controllo del Dipartimento Benessere di Comunità, dal responsabile Sviluppo organizzativo relazioni esterne dell'area Personale organizzazioni, dal responsabile dell'Ufficio di piano progetti di sviluppo del Dipartimento Benessere di Comunità, dal responsabile Controllo di gestione del Dipartimento Programmazione, dal responsabile Programmazione, amministrazione e controlli, dal responsabile dell'Unità Fiscale, Finanze e Bilancio del Dipartimento Risorse finanziarie e dal direttore del Distretto di committenza e garanzia della città di Bologna, dottor Cavazza. Oltre a queste figure professionali del Comune e dell'Azienda Usl, il gruppo è stato integrato dai direttori delle tre Asp cittadine, da rappresentanti della Provincia e della Fondazione Carisbo, e si è avvalso della collaborazione di tecnici della Direzione generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, e dei tecnici delle Asp.
La formulazione delle stime relative agli oneri fiscali dell'unificazione è stata predisposta dal gruppo tecnico integrato senza far ricorso ad incarichi di consulenza e si basa sulle analisi delle previsioni normative del dlgs 207 del 2001, della legge regionale 2 del 2003, delle risoluzioni dell'Agenzia delle Entrate ed in particolare della risoluzione 467E del 2008 e degli atti relativi alla trasformazione delle Ipab Opera Pia Elemosiniera di Faenza nell'Asp Prendersi Cura, deliberata dalla Regione Emilia-Romagna con delibera istituiva del 2009. E, infine, con gli atti relativi alla costituzione dell'Asp Montedomini da parte del Comune di Firenze (2010), che ha portato anche nella città di Firenze l'unificazione delle Asp cittadine.
Per quanto riguarda l'ambito normativo, che è quello del decreto 207 del 2001, che prevede all'Art.4 comma 4 che gli atti relativi al riordino delle Ipab fossero esenti dall'imposta di registro catastali fino al 30 giugno 2008. Tuttavia il comma 6 dell'Art. 4 ha modificato la tariffa del Testo Unico dell'imposta di registro introducendo l'Art. 11 ter 'Atti costitutivi e modifiche statutarie concernenti le istituzioni riordinate in Azienda di servizi o in persone giuridiche private'. Appare evidente che l'atto regionale di riunificazione si configura come atto costitutivo o modifica statutaria delle istituzioni riordinate in Azienda a conclusione di un percorso che prevede la costituzione di un'unica Asp per distretto come indicato espressamente dalle norme regionali ed in particolare dalla direttiva 623 del Consiglio della Regione Emilia-Romagna, e ribadito negli scorsi mesi dalla lettera del direttore generale sanità e politiche sociali della Regione, che dà indicazioni procedimentali sui processi di unificazione stabilendo, fra le altre cose, che 'l'unificazione di più Asp distrettuali in un'unica Asp si configura come un completamento del processo di riordino' e che l'unificazione di più Asp del medesimo ambito distrettuale, oltre che dare attuazione alle norme contenute nelle norme regionali è anche prevista dai singoli statuti delle Asp approvati dalla Regione. E ancora, che 'l'Asp unificata subentra senza soluzione di continuità, così come è avvenuto nel passaggio da Ipab ad Asp, nel complesso dei rapporti giuridici preesistenti'. Lo spirito della legge è pertanto quello di agevolare processi di aggregazione al fine di conseguire miglioramenti ed integrazioni, efficienza e risparmi di risorse, come testimonia anche il successivo Art. 13 comma 5 del dlgs 207 che prima citavo, che stabilisce che i trasferimenti di beni a favore delle aziende di servizi da parte dello Stato e di altri enti pubblici in virtù delle leggi e provvedimenti amministrativi sono esenti da ogni onere relativo a imposte e tasse, ove i beni siano destinati all'espletamento di pubblici servizi.
Con riferimento alla prassi occorre far riferimento a tre risoluzioni, in risposta a relativi interpelli dell'Agenzia delle Entrate 152, 162 e 467, quelli che ci sono stati portati all'attenzione anche in ultimo dall'Agenzia delle Entrate nell'udienza conoscitiva della scorsa settimana. Sono oggettivamente risoluzioni che hanno un carattere contraddittorio, che dicono cose diverse, ricordo che le prime due, quelle che segnalerebbero l'impossibilità di applicare una imposta di registro in misura fissa, non riguardano il sistema delle Ipab e delle Asp, ma una azienda regionale di diritto allo studio e una fusione fra enti religiosi. L'ultima risoluzione in ordine di tempo, la 467, fa invece riferimento a una fusione fra Ipab e ritiene che debba essere applicata l'imposta fissa prevista dall'Art. 11 ter della tariffa, proprio in virtù dell'Art. 4 comma 6 del dlgs 207 del 2011, indicando come la volontà del legislatore sia quella di incentivare agevolandole le operazioni di riorganizzazione delle Ipab al fine di consentire che le prestazioni di servizio alla persona avvengano nelle forme delle Asp e che gli atti propedeutici al perseguimento di tali finalità rientrino nell'ambito applicativo del citato Art. 11 ter della tariffa.
Per quanto riguarda la prassi appare opportuno anche citare due casi di fusione avvenuti successivamente al 30 giungo 2008, quindi fuori dalla normativa di agevolazione fiscale, in cui è stata applicata l'imposta fissa. La trasformazione dell'Ipab Opera Pia Elemosiniera di Faenza, confluita nell'Asp Prendersi Cura, precedentemente costituita e deliberata dalla Regione Emilia-Romagna nel 2009, e la fusione per incorporazione di tre Asp preesistenti nell'Asp Montedomini da parte del Comune di Firenze nel 2010. In entrambi i casi non è stata applicata l'imposta proporzionale e in sostanza il provvedimento amministrativo di trasformazione e fusione è stato ritenuto titolo per la trascrizione e la voltura catastale dei beni degli enti che si estinguono a favore dell'ente destinatario dei beni stessi. Sulla base di queste indicazioni, in un contatto costante con la Regione Emilia-Romagna, che a sua volta ha avvito contatti con l'Agenzia delle Entrate, che ancora in questi giorni proseguono, come è stato anche ricordato in una domanda posta in sede di Consiglio regionale all'assessore Lusenti, si è decisa questa strada. Nei prossimi giorni, come era già in essere anche prima dell'udienza conoscitiva, il Comune di Bologna valuterà insieme alla Regione Emilia-Romagna se, singolarmente o congiuntamente, presentare un interpello all'Agenzia delle Entrate per dirimere la questione.
Chiudo ribadendo che il progetto è stato realizzato dal Comune di Bologna avvalendosi della consulenza dei tre direttori delle Asp e delle consulenze che le Asp già avevano in essere all'interno, e quindi non vi sono consulenze attivate dal Comune di Bologna in relazione all'unificazione delle Asp stesse".




Il consigliere Lorenzo Tomassini si è dichiarato: non soddisfatto.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:17
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