QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PARCO COMUNALE DEI GIARDINI MARGHERITA
L'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini ha risposto questa mattina in sede di Question time, all'interpellanza della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul parco comunale dei Giardini Margherita.
Interpellanza della consigliera Pao...
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L'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini ha risposto questa mattina in sede di Question time, all'interpellanza della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul parco comunale dei Giardini Margherita.
Interpellanza della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Premesso che il parco comunale dei Giardini Margherita è il più conosciuto dei parchi pubblici bolognesi, è collocato all'interno del quartiere Santo Stefano e rappresenta il parco più frequentato dai cittadini del quartiere, premesso che attraverso un contratto globale sottoscritto nel 2008, anche questo parco viene curato dal Global Service Verde e sino al dicembre 2004 era in vigore una convenzione per la gestione e pulizia del laghetto che prevedeva la rimozione di elementi solidi vari (sportine, bottiglie, rami) giacenti sulla superficie dell'acqua; riscontrato che numerosi cittadini protestano per le condizioni in cui versa il parco, la presenza di bivacchi, la situazione del laghetto, la tutela dalla fauna e della flora del parco, per i problemi determinati e conseguenti alla scarsa illuminazione e quindi di sicurezza; considerato che una delle conseguenze causate dalla carenze di piogge è il fatto che il canale Savena non alimenta in modo continuo il laghetto dei Giardini Margherita, si interpellano Sindaco e Giunta per sapere se non si ritenga necessario intervenire attraverso un'azione congiunta pubblico-privati al fine di riportare tale giardino agli antichi splendori; se non si ritenga altresì importante coinvolgere le Libere Forme Associative in un particolare progetto di cura del laghetto del Giardino emettendo un bando pubblico per la "valorizzazione" del medesimo; se non si ritenga sia il caso di riattivare "il tavolo di monitoraggio dei Giardini Margherita", istituito già in passato, al fine di avere un continuo monitoraggio sull'andamento e gestione del parco nonché il controllo sull'effettivo lavoro svolto dal Global Service Verde; se non sia il caso di coinvolgere la Provincia di Bologna al fine di verificare la situazione del Canale Savena in particolare per la creazione di luoghi atti a riserve d'acqua".
Risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:
"Lei pone alcune domande specifiche che però nella premessa che fa solleva questioni di diverso spessore, di diversa caratteristica quindi rispondere alla sua interpellanza comporta una premessa che tenderò a ridurre all'osso su quello che si sta facendo e poi risponderò ai suoi suggerimenti circa, in particolare, il coinvolgimento dei privati, l'utilizzo delle Libere Forme Associative, il problema del laghetto. Io dalla domanda ho fissato questi punti.
Allora, richiamo il fatto che per la manutenzione noi spendiamo per i giardini Margherita che hanno una superficie che è il 2% del totale della superficie del verde pubblico a Bologna, il 5% delle risorse dedicate alla manutenzione del verde pubblico, perchè il livello di manutenzione è quello contrattualmente più elevato e chiamato "1 plus" ed è analogo solo a quello della Montagnola, il che vuole dire due interventi di pulizia al giorno, uno alla mattina e uno al pomeriggio dal 16 marzo al 16 novembre e poi uno al giorno nel restante periodo dell'anno. I controlli che sono stati fatti rispetto alle prestazioni delll'attuale gestore non hanno dato origine a riscontri di difformità, questo è quello che mio viene restituito dai settori, cionondimeno c'è un uso di questo parco molto intenso con anche problemi di penetrazione rompendo le recinzioni per cui c'è stato già un intervento di riparazione e adesso si tratta di vedere come fare, quindi è un parco abusato e questo si associa all'abbandono di rifiuti, a comportamenti trasgressivi di vario tipo, quindi c'è un problema di questa natura che però non è addebitabile, non ha a che fare con una inadeguata osservanza del contratto che c'è con Global Service, ma voi sapete che su questo, come ha anche appena detto il collega Malagoli, si sta lavorando ad una revisione complessiva dei contratti e quindi di questa cosa si terrà conto.
E' inutile dire qual è la cura della vegetazione esistente perché abbiamo oltre 2000 piante ed è stato anche aumentato il patrimonio della flora. C'è inoltre una strana presenza di fauna esotica che si trova nel parco e che è stata inopportunamente immessa dai cittadini e della quale ci si prende cura ma che è un problema e poi c'è il problema dei ratti che è esploso anche quest'estate per cui sono stati fatti degli interventi mirati e che è dovuto al fatto che anche in questo caso c'è una somministrazione inopportuna di cibo.
Ma vengo alla questione del laghetto, che è anche al centro di questo problema sul quale è vero che c'era un contratto che adesso non è più in essere con quelle modalità ma che però la superficie del laghetto viene pulita una volta al mese. Nel mese di giugno di quest'anno è stato necessario svuotare quasi totalmente l'invaso per consentire la riparazione di un condotto che collega l'edificio dello Chalet alla rete fognaria, questo ha contribuito a far percepire una sensazione di degrado perché è evidente che togliendo l'acqua, per chi ha frequentato i giardini in quella fase, ha determinato un'immagine ammalorata, diciamo, di questa parte del Parco, però in positivo c'è che questa operazione, che è stata un'operazione di emergenza, ha consentito di dragare circa 400 metri cubi di melma dal fondo, quindi è stato fatto con questo una manutenzione straordinaria.
Lei suggerisce un coinvolgimento della Provincia, a questo riguardo le faccio presente che la canaletta del Savena, che alimentano il laghetto non sono di competenza della provincia ma del consorzio del Savena. Da molti anni la canaletta no è in grado di alimentare il lago perchè c'è una scarsa portata del corso d'acqua sopratutto durante i periodi di siccità ma che comunque è sempre insufficiente.
Il bacino del torrente Savena da cui la canaletta capta le acque in località San Ruffillo è di modeste dimensioni per cui fa fatica a mantenere il deflusso minimo vitale. Però su questo punto è in atto una verifica per valutare se si possa riattivare un pozzo artesiano che consente di alimentare il laghetto stesso. Quindi questa parte del parco che ne costituisce anche un aspetto caratteristico e importante è sotto l'attenzione da diversi punti di vista.
Vengo alla questione che lei proponeva il coinvolgimento delle Libere Forme Associative rispetto alla gestione del laghetto. La questione è molto complessa, peraltro nella nota che mi è stata predisposta non si fa riferimento ma in altre occasioni sono stata informata della fauna particolare del lago che è cresciuta anche per la offerta di cibo sovrabbondante per cui la gestione del lago da diversi punti di vista è molto complicata per cui non può essere messa in mano ad operatori che non siano specializzati, quindi escludo questo punto.
Sul rapporto pubblico privato un'ultima cosa che le dico: il Comitato di scopo, che è diverso dal Tavolo di monitoraggio di una volta, è stato appositamente costituito per avere un quadro d'assieme e decidere le priorità rispetto a una realtà che è un piccolo mondo ma anche per trovare la modalità di coinvolgimento dei privati la' dove questo è possibile. E questo si sta determinando ad esempio, per la sostituzione dell'illuminazione pubblica che è un punto cruciale per la sicurezza del parco rispetto al quale sono previsti degli interventi da parte del gestore che sostituirà tutti i punti luce del parco utilizzando dei led, e questa è stata una delle ultime decisioni prese dal Comitato di scopo."
Interpellanza della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Premesso che il parco comunale dei Giardini Margherita è il più conosciuto dei parchi pubblici bolognesi, è collocato all'interno del quartiere Santo Stefano e rappresenta il parco più frequentato dai cittadini del quartiere, premesso che attraverso un contratto globale sottoscritto nel 2008, anche questo parco viene curato dal Global Service Verde e sino al dicembre 2004 era in vigore una convenzione per la gestione e pulizia del laghetto che prevedeva la rimozione di elementi solidi vari (sportine, bottiglie, rami) giacenti sulla superficie dell'acqua; riscontrato che numerosi cittadini protestano per le condizioni in cui versa il parco, la presenza di bivacchi, la situazione del laghetto, la tutela dalla fauna e della flora del parco, per i problemi determinati e conseguenti alla scarsa illuminazione e quindi di sicurezza; considerato che una delle conseguenze causate dalla carenze di piogge è il fatto che il canale Savena non alimenta in modo continuo il laghetto dei Giardini Margherita, si interpellano Sindaco e Giunta per sapere se non si ritenga necessario intervenire attraverso un'azione congiunta pubblico-privati al fine di riportare tale giardino agli antichi splendori; se non si ritenga altresì importante coinvolgere le Libere Forme Associative in un particolare progetto di cura del laghetto del Giardino emettendo un bando pubblico per la "valorizzazione" del medesimo; se non si ritenga sia il caso di riattivare "il tavolo di monitoraggio dei Giardini Margherita", istituito già in passato, al fine di avere un continuo monitoraggio sull'andamento e gestione del parco nonché il controllo sull'effettivo lavoro svolto dal Global Service Verde; se non sia il caso di coinvolgere la Provincia di Bologna al fine di verificare la situazione del Canale Savena in particolare per la creazione di luoghi atti a riserve d'acqua".
Risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:
"Lei pone alcune domande specifiche che però nella premessa che fa solleva questioni di diverso spessore, di diversa caratteristica quindi rispondere alla sua interpellanza comporta una premessa che tenderò a ridurre all'osso su quello che si sta facendo e poi risponderò ai suoi suggerimenti circa, in particolare, il coinvolgimento dei privati, l'utilizzo delle Libere Forme Associative, il problema del laghetto. Io dalla domanda ho fissato questi punti.
Allora, richiamo il fatto che per la manutenzione noi spendiamo per i giardini Margherita che hanno una superficie che è il 2% del totale della superficie del verde pubblico a Bologna, il 5% delle risorse dedicate alla manutenzione del verde pubblico, perchè il livello di manutenzione è quello contrattualmente più elevato e chiamato "1 plus" ed è analogo solo a quello della Montagnola, il che vuole dire due interventi di pulizia al giorno, uno alla mattina e uno al pomeriggio dal 16 marzo al 16 novembre e poi uno al giorno nel restante periodo dell'anno. I controlli che sono stati fatti rispetto alle prestazioni delll'attuale gestore non hanno dato origine a riscontri di difformità, questo è quello che mio viene restituito dai settori, cionondimeno c'è un uso di questo parco molto intenso con anche problemi di penetrazione rompendo le recinzioni per cui c'è stato già un intervento di riparazione e adesso si tratta di vedere come fare, quindi è un parco abusato e questo si associa all'abbandono di rifiuti, a comportamenti trasgressivi di vario tipo, quindi c'è un problema di questa natura che però non è addebitabile, non ha a che fare con una inadeguata osservanza del contratto che c'è con Global Service, ma voi sapete che su questo, come ha anche appena detto il collega Malagoli, si sta lavorando ad una revisione complessiva dei contratti e quindi di questa cosa si terrà conto.
E' inutile dire qual è la cura della vegetazione esistente perché abbiamo oltre 2000 piante ed è stato anche aumentato il patrimonio della flora. C'è inoltre una strana presenza di fauna esotica che si trova nel parco e che è stata inopportunamente immessa dai cittadini e della quale ci si prende cura ma che è un problema e poi c'è il problema dei ratti che è esploso anche quest'estate per cui sono stati fatti degli interventi mirati e che è dovuto al fatto che anche in questo caso c'è una somministrazione inopportuna di cibo.
Ma vengo alla questione del laghetto, che è anche al centro di questo problema sul quale è vero che c'era un contratto che adesso non è più in essere con quelle modalità ma che però la superficie del laghetto viene pulita una volta al mese. Nel mese di giugno di quest'anno è stato necessario svuotare quasi totalmente l'invaso per consentire la riparazione di un condotto che collega l'edificio dello Chalet alla rete fognaria, questo ha contribuito a far percepire una sensazione di degrado perché è evidente che togliendo l'acqua, per chi ha frequentato i giardini in quella fase, ha determinato un'immagine ammalorata, diciamo, di questa parte del Parco, però in positivo c'è che questa operazione, che è stata un'operazione di emergenza, ha consentito di dragare circa 400 metri cubi di melma dal fondo, quindi è stato fatto con questo una manutenzione straordinaria.
Lei suggerisce un coinvolgimento della Provincia, a questo riguardo le faccio presente che la canaletta del Savena, che alimentano il laghetto non sono di competenza della provincia ma del consorzio del Savena. Da molti anni la canaletta no è in grado di alimentare il lago perchè c'è una scarsa portata del corso d'acqua sopratutto durante i periodi di siccità ma che comunque è sempre insufficiente.
Il bacino del torrente Savena da cui la canaletta capta le acque in località San Ruffillo è di modeste dimensioni per cui fa fatica a mantenere il deflusso minimo vitale. Però su questo punto è in atto una verifica per valutare se si possa riattivare un pozzo artesiano che consente di alimentare il laghetto stesso. Quindi questa parte del parco che ne costituisce anche un aspetto caratteristico e importante è sotto l'attenzione da diversi punti di vista.
Vengo alla questione che lei proponeva il coinvolgimento delle Libere Forme Associative rispetto alla gestione del laghetto. La questione è molto complessa, peraltro nella nota che mi è stata predisposta non si fa riferimento ma in altre occasioni sono stata informata della fauna particolare del lago che è cresciuta anche per la offerta di cibo sovrabbondante per cui la gestione del lago da diversi punti di vista è molto complicata per cui non può essere messa in mano ad operatori che non siano specializzati, quindi escludo questo punto.
Sul rapporto pubblico privato un'ultima cosa che le dico: il Comitato di scopo, che è diverso dal Tavolo di monitoraggio di una volta, è stato appositamente costituito per avere un quadro d'assieme e decidere le priorità rispetto a una realtà che è un piccolo mondo ma anche per trovare la modalità di coinvolgimento dei privati la' dove questo è possibile. E questo si sta determinando ad esempio, per la sostituzione dell'illuminazione pubblica che è un punto cruciale per la sicurezza del parco rispetto al quale sono previsti degli interventi da parte del gestore che sostituirà tutti i punti luce del parco utilizzando dei led, e questa è stata una delle ultime decisioni prese dal Comitato di scopo."