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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL DECRETO SULL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA


L'assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Malagoli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul decreto sull'illuminazione pubblica.

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord)...

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L'assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Malagoli, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul decreto sull'illuminazione pubblica.

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):

"Visto l'articolo di stampa relativo all'illuminazione troppo cara, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
quale sia l'opinione su tale decreto visto che quando l'allora commissario Cancellieri decise di spegnere alcune zone della città - tutti i portatori di interesse economico e politico della città, cittadini compresi - insorsero contro questa decisione;
se alla luce di tale decreto il Comune di Bologna ha valutato un eventuale piano alternativo come la sostituzione con lampade a basso consumo tipo a led;
se il ritiene che il governo possa intervenire su una decisione prettamente comunale che va a colpire sia la sicurezza "percepita" che quella "reale" come disse sul provvedimento della Cancellieri il 7.01.2011 il Prefetto Tranfaglia che nella stessa sede riteneva opportuno discutere il tutto al comitato della sicurezza e dell'ordine pubblico;
se non ritenga opportuno - considerato che Bologna in base alla classifica che stila ogni anno il Sole 24 ore risulta una delle città ove i reati contro il patrimonio e la persona sono maggiori - portare la questione in discussione al tavolo dell'ANCI".

La risposta dell'assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Malagoli letta in Aula dall'assessore Patrizia Gabellini::

"Il provvedimento che cita è contenuto nella legge di stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre scorso; legge, questa, che dovrà iniziare l’iter parlamentare.
La motivazione della disposizione - si legge nella bozza e sottolineo bozza - è così riassunta: “per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici”.
Il provvedimento sarà contenuto in un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che stabilirà “standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo” con eccezioni dei “tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure”.
Si tratta, dunque, di una bozza che sarà passibile di modifiche e che al tempo stesso già contiene eccezioni che andranno meglio definite, anche con i previsti decreti attuativi e, dunque, ancora non abbiamo tutti gli elementi per giudicare il provvedimento.
La tecnologia attualmente disponibile è vecchia di decenni è consente “soluzioni rigide”: acceso o spento.
Esistono nuove tecnologie come, ad esempio, le lampade a led che, una volta installate, porterebbero risparmi considerevoli. Se poi si unisse questo ad un sistema di controllo informatizzato, lampione per lampione, ciò consentirebbe di “scegliere” quali zone o addirittura quale lampione regolare di intensità.
Tutto questo, ovviamente, presuppone un importante investimento economico che i Comuni dovrebbero poter affrontare, così da non dover ricorrere a meccanismi di privatizzazione. Quegli stessi Comuni che però hanno già subito prima il patto di stabilità e ora devono subire anche l'imposizione di quando accendere o spegnere le proprie luci.
Resta comunque il fatto che l’illuminazione notturna di strade ed aree urbane è importante sia per la sicurezza stradale che, più in generale, per la sicurezza legata alla vivibilità notturna. Faremo di tutto affinché questo provvedimento non mini la sicurezza dei cittadini".

La consigliera Borgonzoni si è dichiarata: non soddisfatta.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:16
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