QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL CENTRO MIGRANTI AI PRATI DI CAPRARA
L'assessore ai Servizi sociali con delega all'Immigrazione, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl) sulla situazione del centro migranti ai Prati di Caprara.
La domanda d'attualità del consiglie...
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L'assessore ai Servizi sociali con delega all'Immigrazione, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl) sulla situazione del centro migranti ai Prati di Caprara.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Premesso che è notizia dei giorni scorsi di un episodio di violenza avvenuto all'interno del Centro Migranti dei Prati di Caprara.
In una recente domanda di attualità sul tema, l'Assessore mi rispose che avrebbe coinvolto la protezione civile per valutare le iniziative da adottare, al fine di gestire al meglio la (sovrabbondante) presenza dei profughi in quella precisa area territoriale.
Ciò premesso, chiede di conoscere: quanti sono attualmente i rifugiati presenti all'interno del Centro; quanti di essi risultano occupati esternamente con attività lavorativa; se è stato risolto il problema dell'assenza di recinzioni con la contigua area militare; quali sono le condizioni igienico-sanitarie del centro; quanti degli ospiti abbiano ricevuto la valutazione e la definizione del proprio status; quali siano le previsioni future per la permanenza degli ospiti nella struttura".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Rispondo alle domande puntuali, ma anche con un ragionamento più complessivo. Premetto che il centro di accoglienza migranti di Prati di Caprara non è una competenza dell’Amministrazione Comunale, bensì del soggetto attuatore per l’Emilia Romagna, cioè la Regione, quindi rispondo alle domande per quanto mi è possibile.
Gli ospiti attualmente presenti sono 125, attualmente nessuno è occupato, non è di competenza dell’Amministrazione Comunale l’installazione di idonea recinzione, le condizioni igienico-sanitarie sono nella norma, gli ospiti e gli operatori godono di una buona salute, così come si evince dal prospetto di monitoraggio sindromico ed epidemiologico del Ministero della Salute, verificato tramite la USL d competenza.
Per quanto attiene lo status di profugo, si segnala come tale competenza sia governata a livello nazionale dagli organi dello Stato e risulta che in questa fase durante il mese di ottobre siano convocati per l’audizione presso la Commissione Internazionale, sezione di Bologna, pressoché tutti gli ospiti dei Prati di Caprara.
Detto questo, in relazione all’episodio in cui sono stati coinvolti alcuni profughi del centro di accoglienza dei Prati di Caprara, ci sono alcuni aspetti che si intende far rilevare. Sono 214 i migranti presenti oggi nelle cinque strutture cittadine che la Protezione Civile ha utilizzato per l’accoglienza di emergenza, che avrà termine soltanto il prossimo 31 dicembre. Nella Provincia i migranti sono complessivamente 370. Sono ben rappresentati dagli articoli di stampa i problemi posti da questo tipo di accoglienza: l’incertezza riguardo al futuro, la richiesta di asilo a cui sono stati quasi costretti come unica possibilità prevista dallo Stato per non lasciarli irregolari, senza che da subito fosse compiuta una scelta chiara di riconoscere loro permessi umanitari, per gli evidenti motivi che hanno determinato la loro fuga forzata dalla Libia in guerra. L’Amministrazione Comunale, appena insediata, si preoccupò, fin dall’estate del 2011, di rappresentare alla Regione le proprie perplessità sulla scelta di concentrare un numero così rilevante di persone, peraltro tutte provenienti dallo stesso paese, in un unico luogo cioè l’ex caserma Prati di Caprara. In ogni caso, se tale scelta ha trovato una sua ragione nella prima fase emergenziale, peraltro egregiamente gestita da Croce Rossa Italiana, oggi è il momento di superare situazioni di questo tipo ed attuare soluzioni che facilitino percorsi di integrazione degli ospiti, ad esempio, attraverso la dislocazione in ambiti di accoglienza più contenuti.
Siamo certi che la Regione saprà intervenire in questa direzione entro il 31 dicembre 2012, data in cui cesserà la disponibilità dei fondi stanziati dal Governo per l’emergenza e di cui la Regione è ente attuatore.
Il Comune ha presentato, come capofila, un progetto a valere sui finanziamenti del fondo europeo per i rifugiati che coinvolge tutta la rete provinciale per reperire risorse che possano contribuire al superamento dell’emergenza per entrare in una fase di ordinarietà e di integrazione. Se finanziato, garantirà a trenta persone richiedenti o rifugiate percorsi di avvio al lavoro e aventi l’avvio e soluzione abitativa autonoma. Tenete presente che la Regione sta lavorando con il Governo rispetto alle soluzioni successive alla chiusura dei centri e dovremmo avere delle risposte a tempo breve e io andrò ad un incontro al Viminale lunedì 23 di cui dopo potrò raccontarvi, spero, esiti positivi"
Il consigliere Facci si è dichiarato non soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Premesso che è notizia dei giorni scorsi di un episodio di violenza avvenuto all'interno del Centro Migranti dei Prati di Caprara.
In una recente domanda di attualità sul tema, l'Assessore mi rispose che avrebbe coinvolto la protezione civile per valutare le iniziative da adottare, al fine di gestire al meglio la (sovrabbondante) presenza dei profughi in quella precisa area territoriale.
Ciò premesso, chiede di conoscere: quanti sono attualmente i rifugiati presenti all'interno del Centro; quanti di essi risultano occupati esternamente con attività lavorativa; se è stato risolto il problema dell'assenza di recinzioni con la contigua area militare; quali sono le condizioni igienico-sanitarie del centro; quanti degli ospiti abbiano ricevuto la valutazione e la definizione del proprio status; quali siano le previsioni future per la permanenza degli ospiti nella struttura".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Rispondo alle domande puntuali, ma anche con un ragionamento più complessivo. Premetto che il centro di accoglienza migranti di Prati di Caprara non è una competenza dell’Amministrazione Comunale, bensì del soggetto attuatore per l’Emilia Romagna, cioè la Regione, quindi rispondo alle domande per quanto mi è possibile.
Gli ospiti attualmente presenti sono 125, attualmente nessuno è occupato, non è di competenza dell’Amministrazione Comunale l’installazione di idonea recinzione, le condizioni igienico-sanitarie sono nella norma, gli ospiti e gli operatori godono di una buona salute, così come si evince dal prospetto di monitoraggio sindromico ed epidemiologico del Ministero della Salute, verificato tramite la USL d competenza.
Per quanto attiene lo status di profugo, si segnala come tale competenza sia governata a livello nazionale dagli organi dello Stato e risulta che in questa fase durante il mese di ottobre siano convocati per l’audizione presso la Commissione Internazionale, sezione di Bologna, pressoché tutti gli ospiti dei Prati di Caprara.
Detto questo, in relazione all’episodio in cui sono stati coinvolti alcuni profughi del centro di accoglienza dei Prati di Caprara, ci sono alcuni aspetti che si intende far rilevare. Sono 214 i migranti presenti oggi nelle cinque strutture cittadine che la Protezione Civile ha utilizzato per l’accoglienza di emergenza, che avrà termine soltanto il prossimo 31 dicembre. Nella Provincia i migranti sono complessivamente 370. Sono ben rappresentati dagli articoli di stampa i problemi posti da questo tipo di accoglienza: l’incertezza riguardo al futuro, la richiesta di asilo a cui sono stati quasi costretti come unica possibilità prevista dallo Stato per non lasciarli irregolari, senza che da subito fosse compiuta una scelta chiara di riconoscere loro permessi umanitari, per gli evidenti motivi che hanno determinato la loro fuga forzata dalla Libia in guerra. L’Amministrazione Comunale, appena insediata, si preoccupò, fin dall’estate del 2011, di rappresentare alla Regione le proprie perplessità sulla scelta di concentrare un numero così rilevante di persone, peraltro tutte provenienti dallo stesso paese, in un unico luogo cioè l’ex caserma Prati di Caprara. In ogni caso, se tale scelta ha trovato una sua ragione nella prima fase emergenziale, peraltro egregiamente gestita da Croce Rossa Italiana, oggi è il momento di superare situazioni di questo tipo ed attuare soluzioni che facilitino percorsi di integrazione degli ospiti, ad esempio, attraverso la dislocazione in ambiti di accoglienza più contenuti.
Siamo certi che la Regione saprà intervenire in questa direzione entro il 31 dicembre 2012, data in cui cesserà la disponibilità dei fondi stanziati dal Governo per l’emergenza e di cui la Regione è ente attuatore.
Il Comune ha presentato, come capofila, un progetto a valere sui finanziamenti del fondo europeo per i rifugiati che coinvolge tutta la rete provinciale per reperire risorse che possano contribuire al superamento dell’emergenza per entrare in una fase di ordinarietà e di integrazione. Se finanziato, garantirà a trenta persone richiedenti o rifugiate percorsi di avvio al lavoro e aventi l’avvio e soluzione abitativa autonoma. Tenete presente che la Regione sta lavorando con il Governo rispetto alle soluzioni successive alla chiusura dei centri e dovremmo avere delle risposte a tempo breve e io andrò ad un incontro al Viminale lunedì 23 di cui dopo potrò raccontarvi, spero, esiti positivi"
Il consigliere Facci si è dichiarato non soddisfatto.