QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU FUSIONE HERA SPA E ACEGAS SPA
La vicesindaco Silvia Giannini, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S), sulla fusione in atto tra Hera spa e Acegas spa.
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (...
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La vicesindaco Silvia Giannini, nella seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S), sulla fusione in atto tra Hera spa e Acegas spa.
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alle notizie apparse sulla stampa relative alla fusione in atto tra Hera Spa e Acegas Spa, chiedo se la Giunta è stata informata di questo progetto e qual è il suo parere in merito; qual è la tempistica della fusione; quali saranno per i comuni emiliano-romagnoli aderenti al Patto di Sindacato, le ripercussioni sulla quota di controllo della nuova società e se è vera la notizia che questa quota scenderà al di sotto del 50%. Chiedo infine come valuta la Giunta questo processo di aggregazione che rischia di drenare sempre più risorse dal territorio di riferimento, per garantire profitti ai soci."
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
"Molte delle risposte alla domanda trovano puntuale risposta nel comunicato stampa congiunto di Hera e Acegas Aps, pubblicato sul sito di Hera (e da cui peraltro derivano le notizie riportate sui giornali. Cosa si apprende da questo comunicato stampa?
Lo dico molto sinteticamente pero' rimando al sito dove è pubblicato e dove potete reperire molti più dettagli, allora: l'altro giorno cioè in data 25/7/2012 il Consiglio di Amministrazione di Hera S.p.A. e l’ Assemblea di AcegasAps Holding S.r.l., società che controlla Acegas-Aps S.p.A., hanno approvato la sottoscrizione di un accordo quadro che delinea i principali termini dell’aggregazione tra i due Gruppi, disciplinando i diversi adempimenti e le condizioni per giungere alla completa aggregazione tra i medesimi.
In data 26/07/2012 la riunione dei Sindaci del Patto di Sindacato ha dato parere positivo ai contenuti dell’accordo, ed è l'incontro a cui faceva riferimento prima il consigliere Piazza.
Per quanto riguarda la struttura dell’operazione sapete che essa prevede la fusione per incorporazione di AcegasAps Holding in Hera. L’efficacia della fusione è prevista per il primo gennaio 2013, a seguito della quale Hera assumerà il controllo di AcegasAps detenendone una quota pari al 62,69% del capitale sociale.
L’Accordo Quadro prevede, tra le condizioni di efficacia, che entro la data di stipula dell’atto di fusione, i Comuni di Trieste e Padova aderiscano al vigente Patto di Sindacato del 21 dicembre 2011, che lega i soci pubblici di Hera. Taglio e sintetizzo, "la quota delle azioni apportate al Patto di Sindacato ed assoggettate al relativo Patto di Blocco rimarranno corrispondenti al 51% del capitale sociale di Hera al completamento delle diverse fasi dell’operazione, così come oggi." Quindi occorre che i comuni di Trieste e di Padova aderiscano al Patto di Sindacato e c'è il mantenimento della maggioranza pubblica, quindi la preoccupazione che esprimeva prima il consigliere mi sembra che sia fuori luogo perché si prevede proprio che la condizione di efficacia dell'Accordo Quadro è l'adesione al Patto di Sindacato e al Patto di Blocco al 51% del capitale sociale di Hera. Per quanto riguarda la tempistica, di nuovo, è ben specificata nel comunicato stampa a cui facevo riferimento prima e comunque si prevede che entro il 28 agosto 2012, i Consigli di Amministrazione di AcegasAps Holding e di Hera approvino il progetto di fusione. Dal 1 settembre al 14 ottobre 2012 sono previste le delibere dei Consigli Comunali per le Assemblee dei Soci; dal 15 ottobre 2012 sono previste poi le assemblee di AcegasAps Holding e di Hera e si prevede poi la stipula dell'atto di fusione entro dicembre 2012. Quindi ci sarà al più presto la ripresa di tutto l'iter in Consiglio, peraltro il consigliere pensava già dio fare una udienza conoscitiva, poi non c'e' stata la disponibilità del Presidente e dell'Amministratore Delegato ma ai primi di Settembre ovviamente ritorneremo a discutere del tema perché i tempi sono appunto quelli che ho indicato e cioé che l'efficacia dell'atto di fusione avvenga dal 1 gennaio 2013.
Dopo di che ci saranno l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Hera della comunicazione ex art 102 TUF e esecuzione degli adempimenti per il lancio dell’OPAS) offerta pubblica di acquisto e scambio, ai sensi dell’art.106 c. 1 e 2-bis del TUF).
Il nostro giudizio di merito è molto positivo, si consolida il modello a maggioranza pubblica con l’integrazione di realtà territoriali simili come Padova e Trieste. Si rafforza cioè una cultura di governo dei servizi pubblici a rilevanza economica che mantiene il ruolo di programmazione e controllo ai Comuni. Il nodo strategico del sistema pubblico degli Enti Locali si rafforza garantendo un’esperienza originale e sperimentata ormai da 10 anni di equilibrio virtuoso tra radicamento territoriale ed espansione industriale. Grazie a questa fusione il sistema Enti Locali va controcorrente in modo coraggioso, ma ancorato a solide basi di capitalizzazione e a un piano industriale adeguato. Cioè in un fase di recessione si apre un processo di crescita e di rafforzamento e quindi di investimenti nei settori dell’ambiente, dei rifiuti e dell’energia e su cui c'è molto bisogno di investimenti. La leadership di programmazione e indirizzo pubblico si rafforza e si rende più efficace l’utilizzo delle risorse.La gestione pubblica/privata a maggioranza pubblica, con questo progetto si rafforza e risponde con i fatti ai tentativi sbagliati e inefficaci di obbligare i comuni a logiche di privatizzazione forzata come prevedeva il decreto Tremonti e come giustamente la Corte Costituzionale ha cassato.
L’autonomia dei Comuni è la base per ogni adeguata politica pubblica nei territori di riferimento. Noi siamo contrari ad affidare il controllo delle multiutility ai privati e nei fatti anche con questo nuovo progetto dimostriamo che il controllo pubblico è il più adeguato anche dal punto di vista dell’efficacia dei piani industriali. Il progetto degli azionisti può convivere con il fatto che siano i comuni a decidere le strategie di programmazione delle multiutility. Voglio sottolineare dopo la fase di necessaria riservatezza per definire le condizioni di un accordo, tutta la documentazione sarà messa a disposizione di tutti. E’ il Consiglio Comunale a dire si o no definitivo a questo progetto di fusione. Ed è il Consiglio Comunale nella sua autonomia può coinvolgere nella discussione chi ritenere opportuno a cominciare dai cittadini.
Da parte mia due ulteriori informazioni: mercoledì incontri i sindacati confederali per una prima informazione sui contenuti dell’accordo. Non ci sono conseguenze per la certezza di lavoro per l’occupazione degli attuali dipendenti della multiutility. Non si può far confusione tra le necessarie fasi riservate. che porteranno all'ufficializzazione di un accordo di una società quotata in borsa e il necessario iter trasparente di discussione democratica che deve decidere l’approvazione o meno di un accordo come questo. Quindi nessuno favorisce nessuno o tiene all’oscuro nessuno e ognuno potrà far valere la propria opinione. E’ chiaro che per me, per il Sindaco, per la Giunta l’accordo è buono e valorizza le risorse del nostro territorio. Ed è chiaro che noi siamo contro la privatizzazione dei beni comuni. Ma l’importante è che i Consigli abbiano chiaro che a loro spetta la decisione finale e l’obiettivo è di costruire una proposta che spetta al Consiglio valutare."
Il consigliere Piazza si è dichiarato soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alle notizie apparse sulla stampa relative alla fusione in atto tra Hera Spa e Acegas Spa, chiedo se la Giunta è stata informata di questo progetto e qual è il suo parere in merito; qual è la tempistica della fusione; quali saranno per i comuni emiliano-romagnoli aderenti al Patto di Sindacato, le ripercussioni sulla quota di controllo della nuova società e se è vera la notizia che questa quota scenderà al di sotto del 50%. Chiedo infine come valuta la Giunta questo processo di aggregazione che rischia di drenare sempre più risorse dal territorio di riferimento, per garantire profitti ai soci."
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
"Molte delle risposte alla domanda trovano puntuale risposta nel comunicato stampa congiunto di Hera e Acegas Aps, pubblicato sul sito di Hera (e da cui peraltro derivano le notizie riportate sui giornali. Cosa si apprende da questo comunicato stampa?
Lo dico molto sinteticamente pero' rimando al sito dove è pubblicato e dove potete reperire molti più dettagli, allora: l'altro giorno cioè in data 25/7/2012 il Consiglio di Amministrazione di Hera S.p.A. e l’ Assemblea di AcegasAps Holding S.r.l., società che controlla Acegas-Aps S.p.A., hanno approvato la sottoscrizione di un accordo quadro che delinea i principali termini dell’aggregazione tra i due Gruppi, disciplinando i diversi adempimenti e le condizioni per giungere alla completa aggregazione tra i medesimi.
In data 26/07/2012 la riunione dei Sindaci del Patto di Sindacato ha dato parere positivo ai contenuti dell’accordo, ed è l'incontro a cui faceva riferimento prima il consigliere Piazza.
Per quanto riguarda la struttura dell’operazione sapete che essa prevede la fusione per incorporazione di AcegasAps Holding in Hera. L’efficacia della fusione è prevista per il primo gennaio 2013, a seguito della quale Hera assumerà il controllo di AcegasAps detenendone una quota pari al 62,69% del capitale sociale.
L’Accordo Quadro prevede, tra le condizioni di efficacia, che entro la data di stipula dell’atto di fusione, i Comuni di Trieste e Padova aderiscano al vigente Patto di Sindacato del 21 dicembre 2011, che lega i soci pubblici di Hera. Taglio e sintetizzo, "la quota delle azioni apportate al Patto di Sindacato ed assoggettate al relativo Patto di Blocco rimarranno corrispondenti al 51% del capitale sociale di Hera al completamento delle diverse fasi dell’operazione, così come oggi." Quindi occorre che i comuni di Trieste e di Padova aderiscano al Patto di Sindacato e c'è il mantenimento della maggioranza pubblica, quindi la preoccupazione che esprimeva prima il consigliere mi sembra che sia fuori luogo perché si prevede proprio che la condizione di efficacia dell'Accordo Quadro è l'adesione al Patto di Sindacato e al Patto di Blocco al 51% del capitale sociale di Hera. Per quanto riguarda la tempistica, di nuovo, è ben specificata nel comunicato stampa a cui facevo riferimento prima e comunque si prevede che entro il 28 agosto 2012, i Consigli di Amministrazione di AcegasAps Holding e di Hera approvino il progetto di fusione. Dal 1 settembre al 14 ottobre 2012 sono previste le delibere dei Consigli Comunali per le Assemblee dei Soci; dal 15 ottobre 2012 sono previste poi le assemblee di AcegasAps Holding e di Hera e si prevede poi la stipula dell'atto di fusione entro dicembre 2012. Quindi ci sarà al più presto la ripresa di tutto l'iter in Consiglio, peraltro il consigliere pensava già dio fare una udienza conoscitiva, poi non c'e' stata la disponibilità del Presidente e dell'Amministratore Delegato ma ai primi di Settembre ovviamente ritorneremo a discutere del tema perché i tempi sono appunto quelli che ho indicato e cioé che l'efficacia dell'atto di fusione avvenga dal 1 gennaio 2013.
Dopo di che ci saranno l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Hera della comunicazione ex art 102 TUF e esecuzione degli adempimenti per il lancio dell’OPAS) offerta pubblica di acquisto e scambio, ai sensi dell’art.106 c. 1 e 2-bis del TUF).
Il nostro giudizio di merito è molto positivo, si consolida il modello a maggioranza pubblica con l’integrazione di realtà territoriali simili come Padova e Trieste. Si rafforza cioè una cultura di governo dei servizi pubblici a rilevanza economica che mantiene il ruolo di programmazione e controllo ai Comuni. Il nodo strategico del sistema pubblico degli Enti Locali si rafforza garantendo un’esperienza originale e sperimentata ormai da 10 anni di equilibrio virtuoso tra radicamento territoriale ed espansione industriale. Grazie a questa fusione il sistema Enti Locali va controcorrente in modo coraggioso, ma ancorato a solide basi di capitalizzazione e a un piano industriale adeguato. Cioè in un fase di recessione si apre un processo di crescita e di rafforzamento e quindi di investimenti nei settori dell’ambiente, dei rifiuti e dell’energia e su cui c'è molto bisogno di investimenti. La leadership di programmazione e indirizzo pubblico si rafforza e si rende più efficace l’utilizzo delle risorse.La gestione pubblica/privata a maggioranza pubblica, con questo progetto si rafforza e risponde con i fatti ai tentativi sbagliati e inefficaci di obbligare i comuni a logiche di privatizzazione forzata come prevedeva il decreto Tremonti e come giustamente la Corte Costituzionale ha cassato.
L’autonomia dei Comuni è la base per ogni adeguata politica pubblica nei territori di riferimento. Noi siamo contrari ad affidare il controllo delle multiutility ai privati e nei fatti anche con questo nuovo progetto dimostriamo che il controllo pubblico è il più adeguato anche dal punto di vista dell’efficacia dei piani industriali. Il progetto degli azionisti può convivere con il fatto che siano i comuni a decidere le strategie di programmazione delle multiutility. Voglio sottolineare dopo la fase di necessaria riservatezza per definire le condizioni di un accordo, tutta la documentazione sarà messa a disposizione di tutti. E’ il Consiglio Comunale a dire si o no definitivo a questo progetto di fusione. Ed è il Consiglio Comunale nella sua autonomia può coinvolgere nella discussione chi ritenere opportuno a cominciare dai cittadini.
Da parte mia due ulteriori informazioni: mercoledì incontri i sindacati confederali per una prima informazione sui contenuti dell’accordo. Non ci sono conseguenze per la certezza di lavoro per l’occupazione degli attuali dipendenti della multiutility. Non si può far confusione tra le necessarie fasi riservate. che porteranno all'ufficializzazione di un accordo di una società quotata in borsa e il necessario iter trasparente di discussione democratica che deve decidere l’approvazione o meno di un accordo come questo. Quindi nessuno favorisce nessuno o tiene all’oscuro nessuno e ognuno potrà far valere la propria opinione. E’ chiaro che per me, per il Sindaco, per la Giunta l’accordo è buono e valorizza le risorse del nostro territorio. Ed è chiaro che noi siamo contro la privatizzazione dei beni comuni. Ma l’importante è che i Consigli abbiano chiaro che a loro spetta la decisione finale e l’obiettivo è di costruire una proposta che spetta al Consiglio valutare."
Il consigliere Piazza si è dichiarato soddisfatto.