QUESTION TIME, AGGIORNAMENTI SULLE IMPRESE VIRTUOSE
L'assessore alle Attività produttive, Nadia Monti, ha risposto in Question time alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle misure antimafia in favore delle imprese virtuose. La domanda è stata letta in aula dal...
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L'assessore alle Attività produttive, Nadia Monti, ha risposto in Question time alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle misure antimafia in favore delle imprese virtuose. La domanda è stata letta in aula dall'assessore Amelia Frascaroli.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"La stampa riporta la notizia del maxiemendamento approvato al Senato contenente misure di sicurezza, semplificazione, anticorruzione e trasparenza. Tra queste c'è quella sull'antimafia che prevede alcune misure che garantiscano l'ingresso, negli appalti, alle imprese virtuose.
La riforma era annunciata da mesi, ancora prima dell'estate.
A questo proposito si chiede al signor Sindaco e alla Giunta
quali siano le politiche e le misure che intendano adottare per rendere effettiva e trasparente la riforma adottata e come si rifletterà nella scelta delle ditte appaltatrici di forniture, lavori e servizi per il Comune di Bologna.
La risposta dell'assessore alle Attività produttive Nadia Monti letta in aula dall'assessore Amelia Frascaroli:
"Per quanto di competenza del Settore Gare, si premette che il Codice dei Contratti Pubblici prevede che siano esclusi dalla partecipazione alla gara per appalti di lavori, forniture e servizi e che non possano essere affidatari di subappalti o stipulare contratti i soggetti nei cui confronti siano state emesse misure di prevenzione in materia di lotta alla delinquenza mafiosa.
Inoltre, il Comune di Bologna, valutando il preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nel settore delle opere pubbliche, ha sottoscritto in data 30 novembre 2010 con la Prefettura di Bologna un “Protocollo di intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici” che rappresenta uno strumento per potenziare l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici.
Tale Protocollo infatti estende le verifiche antimafia, nella forma delle "informazioni" (tipologia di verifica più ampia rispetto al certificato camerale con nullaosta antimafia):
1. a tutti gli appalti di lavori pubblici da € 250.000,00 (mentre la legge attualmente lo impone solo per appalti superiori alle soglie comunitarie),
2. a tutti i subcontratti di lavori, servizi e forniture da € 50.000 (mentre la legge attualmente lo impone solo per subappalti superiori a € 154.937,07),
3. indipendentemente dal valore, per forniture e servizi “sensibili” (trasporto di materiali a discarica, trasporto e smaltimento rifiuti, fornitura e/o trasporto terra e materiali inerti, acquisizioni, dirette o indirette, di materiale da cava per inerti e di materiale da cave di prestito per movimento terra; fornitura e/o trasporto di calcestruzzo; fornitura di ferro lavorato, fornitura e/o trasporto di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura con posa in opera e noli a caldo, servizio di autotrasporto; guardiania di cantiere).
In attuazione di detto Protocollo, il Comune di Bologna ha costituito una banca dati delle imprese aggiudicatarie/subappaltatrici e subcontraenti, i cui dati vengono trasmessi periodicamente (ogni 2 mesi) in formato elettronico alla Prefettura.
La Prefettura di Bologna ha inoltre istituito, con proprio Decreto 20/9/2012, gli elenchi dei fornitori e prestatori di servizi sensibili che, ad oggi, non risulta consultabile. E' auspicabile che il D.D.L. in corso di approvazione possa consentire, attraverso la costituzione presso le Prefetture di elenchi di fornitori/appaltatori "non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa", di accedere direttamente a tali nominativi, snellendo le procedure di verifica. Ritengo occorra essere sempre vigilanti su ciò e per tale impegno occorre anche l'apporto di tutto il Consiglio e quindi anche dell'opposizione affinché le organizzazioni mafiose non entrino nella realizzazione e nella gestione di lavori di pubblica utilità".
La consigliera Cocconcelli si è dichiarata soddisfatta.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"La stampa riporta la notizia del maxiemendamento approvato al Senato contenente misure di sicurezza, semplificazione, anticorruzione e trasparenza. Tra queste c'è quella sull'antimafia che prevede alcune misure che garantiscano l'ingresso, negli appalti, alle imprese virtuose.
La riforma era annunciata da mesi, ancora prima dell'estate.
A questo proposito si chiede al signor Sindaco e alla Giunta
quali siano le politiche e le misure che intendano adottare per rendere effettiva e trasparente la riforma adottata e come si rifletterà nella scelta delle ditte appaltatrici di forniture, lavori e servizi per il Comune di Bologna.
La risposta dell'assessore alle Attività produttive Nadia Monti letta in aula dall'assessore Amelia Frascaroli:
"Per quanto di competenza del Settore Gare, si premette che il Codice dei Contratti Pubblici prevede che siano esclusi dalla partecipazione alla gara per appalti di lavori, forniture e servizi e che non possano essere affidatari di subappalti o stipulare contratti i soggetti nei cui confronti siano state emesse misure di prevenzione in materia di lotta alla delinquenza mafiosa.
Inoltre, il Comune di Bologna, valutando il preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nel settore delle opere pubbliche, ha sottoscritto in data 30 novembre 2010 con la Prefettura di Bologna un “Protocollo di intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici” che rappresenta uno strumento per potenziare l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici.
Tale Protocollo infatti estende le verifiche antimafia, nella forma delle "informazioni" (tipologia di verifica più ampia rispetto al certificato camerale con nullaosta antimafia):
1. a tutti gli appalti di lavori pubblici da € 250.000,00 (mentre la legge attualmente lo impone solo per appalti superiori alle soglie comunitarie),
2. a tutti i subcontratti di lavori, servizi e forniture da € 50.000 (mentre la legge attualmente lo impone solo per subappalti superiori a € 154.937,07),
3. indipendentemente dal valore, per forniture e servizi “sensibili” (trasporto di materiali a discarica, trasporto e smaltimento rifiuti, fornitura e/o trasporto terra e materiali inerti, acquisizioni, dirette o indirette, di materiale da cava per inerti e di materiale da cave di prestito per movimento terra; fornitura e/o trasporto di calcestruzzo; fornitura di ferro lavorato, fornitura e/o trasporto di bitume; noli a freddo di macchinari; fornitura con posa in opera e noli a caldo, servizio di autotrasporto; guardiania di cantiere).
In attuazione di detto Protocollo, il Comune di Bologna ha costituito una banca dati delle imprese aggiudicatarie/subappaltatrici e subcontraenti, i cui dati vengono trasmessi periodicamente (ogni 2 mesi) in formato elettronico alla Prefettura.
La Prefettura di Bologna ha inoltre istituito, con proprio Decreto 20/9/2012, gli elenchi dei fornitori e prestatori di servizi sensibili che, ad oggi, non risulta consultabile. E' auspicabile che il D.D.L. in corso di approvazione possa consentire, attraverso la costituzione presso le Prefetture di elenchi di fornitori/appaltatori "non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa", di accedere direttamente a tali nominativi, snellendo le procedure di verifica. Ritengo occorra essere sempre vigilanti su ciò e per tale impegno occorre anche l'apporto di tutto il Consiglio e quindi anche dell'opposizione affinché le organizzazioni mafiose non entrino nella realizzazione e nella gestione di lavori di pubblica utilità".
La consigliera Cocconcelli si è dichiarata soddisfatta.