NIDI D'INFANZIA, APPROVATA LA GRADUATORIA DI AMMISSIONE PER L'ANNO EDUCATIVO 2013 / 2014
É stata approvata due giorni fa la graduatoria dei nidi d'infanzia per il prossimo anno educativo. I bambini ammessi al servizio per la prima volta sono 1.685, mentre 775 sono quelli in lista d'attesa, un numero inferiore a quello che si è registr...
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É stata approvata due giorni fa la graduatoria dei nidi d'infanzia per il prossimo anno educativo. I bambini ammessi al servizio per la prima volta sono 1.685, mentre 775 sono quelli in lista d'attesa, un numero inferiore a quello che si è registrato negli anni scorsi (965 nel 2011, 828 nel 2012). I posti ancora disponibili, circa 40, non sono sufficienti per dare risposta alla lista di attesa, anche se come negli anni passati, è prevedibile diminuisca progressivamente nei prossimi mesi, per effetto delle rinunce al servizio, molto numerose per questa fascia di età.
Il numero assoluto delle domande, che sono passate dalle 2.586 nel 2012 alle 2.547 nel 2013, registra un lievissimo calo, non significativo se si tiene conto del fatto che l'utenza potenziale dei bambini tra zero e tre anni è calata di circa 100 unità. L'indice di propensione al servizio - intesa come rapporto tra domanda complessiva (nuovi e vecchi iscritti) e utenza potenziale - è addirittura aumentato rispetto all'anno scorso dal 43% al 44%.
"A Bologna, dunque, nessun crollo di domanda di nido d'infanzia, come invece è avvenuto in molte altre realtà della nostra regione per effetto della crisi.
Crediamo che quanto si verifica a Bologna sia anche il risultato di una politica tariffaria, che, nonostante gli aumenti introdotti dal commissario Cancellieri e operativi dal 2011, mostra una tariffa media di circa 180 euro mensili, inferiore a quella di molte altre città. Siamo, infatti, tra i pochi comuni con un sistema tariffario caratterizzato da un elevato livello di progressività con tariffe minime che tendono a zero per i livelli di Isee più bassi - spiega Marilena Pillati, assessore alla Scuola - Sono, infatti, complessivamente 80 le fasce Isee a cui corrispondono altrettanti livelli tariffari e, a differenza di quanto accade negli altri comuni, è prevista anche la possibilità di esenzione totale dal pagamento. Tutto ciò consente di attenuare le difficoltà delle famiglie per sostenere il pagamento delle rette, che altrove hanno indotto i comuni ad adottare nuove agevolazioni tariffarie.
Ancora un dato positivo da sottolineare: il tasso di copertura, inteso come rapporto tra posti offerti e utenza potenziale, rimane stabile e si consolida al 35%, tra i più alti d'Italia. Un risultato, questo, per nulla scontato, che è frutto della tenuta dell'offerta complessiva, grazie alle risorse che il Comune di Bologna ha destinato anche nell'ultimo bilancio ai nidi e più in generale ai servizi per l'infanzia, che sono addirittura in crescita".
Il numero assoluto delle domande, che sono passate dalle 2.586 nel 2012 alle 2.547 nel 2013, registra un lievissimo calo, non significativo se si tiene conto del fatto che l'utenza potenziale dei bambini tra zero e tre anni è calata di circa 100 unità. L'indice di propensione al servizio - intesa come rapporto tra domanda complessiva (nuovi e vecchi iscritti) e utenza potenziale - è addirittura aumentato rispetto all'anno scorso dal 43% al 44%.
"A Bologna, dunque, nessun crollo di domanda di nido d'infanzia, come invece è avvenuto in molte altre realtà della nostra regione per effetto della crisi.
Crediamo che quanto si verifica a Bologna sia anche il risultato di una politica tariffaria, che, nonostante gli aumenti introdotti dal commissario Cancellieri e operativi dal 2011, mostra una tariffa media di circa 180 euro mensili, inferiore a quella di molte altre città. Siamo, infatti, tra i pochi comuni con un sistema tariffario caratterizzato da un elevato livello di progressività con tariffe minime che tendono a zero per i livelli di Isee più bassi - spiega Marilena Pillati, assessore alla Scuola - Sono, infatti, complessivamente 80 le fasce Isee a cui corrispondono altrettanti livelli tariffari e, a differenza di quanto accade negli altri comuni, è prevista anche la possibilità di esenzione totale dal pagamento. Tutto ciò consente di attenuare le difficoltà delle famiglie per sostenere il pagamento delle rette, che altrove hanno indotto i comuni ad adottare nuove agevolazioni tariffarie.
Ancora un dato positivo da sottolineare: il tasso di copertura, inteso come rapporto tra posti offerti e utenza potenziale, rimane stabile e si consolida al 35%, tra i più alti d'Italia. Un risultato, questo, per nulla scontato, che è frutto della tenuta dell'offerta complessiva, grazie alle risorse che il Comune di Bologna ha destinato anche nell'ultimo bilancio ai nidi e più in generale ai servizi per l'infanzia, che sono addirittura in crescita".