Comunicati stampa

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IN OCCASIONE DELLA RICORRENZA DEI DEFUNTI, RIAPRONO LE SALE OTTOCENTESCHE DELLA CERTOSA


In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti, verranno rese nuovamente accessibili al pubblico diverse sale e logge ottocentesche, dopo gli impegnativi interventi di rifacimento dei tetti. I diversi cantieri avviati nel 2012 hanno ...

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In occasione della ricorrenza della commemorazione dei defunti, verranno rese nuovamente accessibili al pubblico diverse sale e logge ottocentesche, dopo gli impegnativi interventi di rifacimento dei tetti. I diversi cantieri avviati nel 2012 hanno reso fruibili il Loggiato delle Tombe, la Sala delle Tombe, la Sala Catacombe, il Recinto Monache e Cappuccini, il Chiostro IX e gli interrati dei Chiostri VIII e IX.

A causa dei lavori in corso non sono al momento accessibili la Galleria Tre Navate e la Galleria annessa al Chiostro VIII. Il Chiostro VIII, pur oggetto di intervento, verrà reso agibile nell’area del campo. Al termine di questi lavori, previsti entro la fine del 2013, nella sostanza verrà reso nuovamente agibile gran parte dell’area monumentale della Certosa.
Rimangono chiusi al pubblico, a causa dei danni derivati dai recenti eventi sismici, il Pantheon e la zona di portico prospiciente, e il portico ovest (ed emiciclo nord) del Chiostro Maggiore. Nella Certosa sono inoltre presenti altre transennature minori, oltre alla chiusura del portico ovest del Chiostro VI e il Braccio loculi del viale di accesso al Campo Ospedali, manufatti per cui è comunque previsto l’avvio dell’intervento di recupero nel corso del 2013.
Nel cimitero di Borgo Panigale resta interdetto lo spigolo nord-est del cortile d'ingresso e parte del braccio nord-ovest del cortile, mentre proprio oggi è stato inaugurato il Nuovo Polo Crematorio con annessa la Sala dei Riti per le cerimonie funebri.

Con questi interventi il Comune di Bologna intende dare un forte segnale alla cittadinanza sul proprio impegno affinché nel corso dei prossimi anni i cimiteri bolognesi raggiungano la piena accessibilità e siano oggetto di costanti interventi che consentano la funzionalità degli impianti e la conservazione dell’imponente patrimonio d’arte e storia contenuto. L’importo complessivo dei cantieri di restauro è stato di 2.300.000 euro sia con stanziamenti di Hera spa che del Comune di Bologna, e per i prossimi cantieri è previsto un importo di 1.000.000 di euro.


Qui di seguito alcune notizie storico artistiche sulle sale ottocentesche che verranno riaperte.

Le prime notizie del Loggiato delle tombe risalgono al 1822, mentre Coriolano Monti nel 1860 apporta una modifica nel fondo con l’apertura verso la Sala Gemina. L’impostazione è neoclassica, con trabeazione sorretta da lesene e la copertura a volta con cassettoni nei sottarchi. La loggia ha due varchi verso due ex celle monacali, riutilizzate quali spazi cimiteriali.
Nel suo interno sono collocate la scultura di donna piangente sopra l’urna di Innocenzo Giungi (Cella Prima, 1824), la tomba monumentale della Famiglia Bentivoglio (Cella Seconda) ed infine una serie di statue e rilievi eseguiti da Alessandro Franceschi, tra cui il monumento Badini (1821 ca.), capolavoro che sviluppa in maniera innovativa il tema neoclassico del compianto verso il defunto.
Foto e maggiori dettagli storico artistici sono scaricabili al seguente link: http://certosa.cup2000.it/chiostro/luoghi.php?ID=1978

La Sala delle Tombe fu progettata da Angelo Venturoli nel 1816, ma il cantiere venne seguito da Luigi Marchesini, già incaricato di progettare altri spazi all’interno della Certosa. L’architettura è composta da un vestibolo a quattro colonne ioniche che ne enfatizza l’ingresso alla sala assieme all’abside aperto anch’esso a quattro colonne, trabeazione classica e volta ellittica. Sulle pareti sono visibili decorazioni ottenute con grandiosi cippi di uguale disegno. Strutturalmente il corpo della sala si svolge a guisa di quei colombari antichi entro cui si riponevano le ceneri del defunto.
Nell’abside è custodito il vero punto di forza della sala, un magnifico leone colossale, opera del bolognese Carlo Monari, ivi collocato in memoria dei caduti per l’Indipendenza d’Italia. La figura del leone, recentemente restaurato, viene ritratto ferito e ruggente nell’atto di difendere i resti della propria barricata, celebrando così la figura dei caduti. Il monumento fu commissionato dal Comune di Bologna, e qui collocato dopo il 1873.
Foto e maggiori dettagli storico artistici sono scaricabili al seguente link: http://certosa.cup2000.it/chiostro/luoghi.php?ID=1978

La Sala delle Catacombe, già esistente nel 1827, subì nel corso degli anni diversi interventi ad opera dell’architetto Luigi Marchesini e poi successivamente dell’ingegner Coriolano Monti. L’ampio spazio, chiuso per la caduta del coperto dal 2000 al 2012, è tra gli spazi più seducenti della Certosa, e tra le architetture più raffinate della Bologna ottocentesca. Alle due estremità, sopra un piano elevato, sono situati due vestiboli a pianta quadrata, mentre lungo la sala vi sono nicchie centinate separate da colonne e da lesene doriche.
Al suo interno la sala conserva la stele verticale dedicata a G. B. Giacomelli (1822) di Alessandro Franceschi, raffigurante una donna appoggiata ad un busto commemorativo derivato dall’iconografia del monumento a Giovanni Volpato del Canova, oltre a marmi di Stefano Galletti e Cincinnato Baruzzi.
Foto e maggiori dettagli storico artistici sono scaricabili al seguente link: http://certosa.cup2000.it/chiostro/luoghi.php?ID=1978

Il Recinto Monache e Cappuccini è un’area ad est del Chiostro Terzo, composta da quattro stanze unite da in loggiato con volta a crociera e rimane la testimonianza più significativa dell’antica struttura a celle della Certosa, anche se completamente svuotate per l’uso cimiteriale. Per un certo periodo vi furono collocati avanzi funerari provenienti dai cimiteri urbani dismessi, come viene ricordato anche da Lord Byron.
All’interno si conservano poche ma significative opere neoclassiche: il monumento a Giuseppe Vogli di Giacomo De Maria (Sala Seconda, 1813), quello dedicato a Francesco Arrighi di Alessandro Franceschi (Sala Seconda, 1821), infine la Dolente per Camillo Gamberini di Innocenzo Giungi (Recinto Cappuccini, 1834 ca.).

Foto e maggiori dettagli storico artistici sono scaricabili al seguente link: http://certosa.cup2000.it/chiostro/luoghi.php?ID=1977
Link al database online della Certosa con ulteriori foto e informazioni generali sulla Certosa:
http://www.certosadibologna.it/museo_virtuale/museo_virtuale.html

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:16
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