"E LA VOLPE DISSE AL CORVO. CORSO DI LINGUISTICA GENERALE": DAL 2 AL 6 APRILE IN PROGRAMMA UN CONVEGNO INTERNAZIONALE DEDICATO A CASTELLUCCI E LO SPETTACOLO "GIUDIZIO POSSIBILITA' ESSERE"
Tra gli appuntamenti di e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna (Bologna, gennaio-maggio 2014) prende uno spazio centrale il convegno internazionale "La quinta parete. Ne...
Data:
:
Tra gli appuntamenti di e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna (Bologna, gennaio-maggio 2014) prende uno spazio centrale il convegno internazionale "La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci", curato da Piersandra Di Matteo e presentato dal Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti visive performative mediali dell'Università di Bologna (DARvipem) nell'ambito della XXVI rassegna La Soffitta. Il convegno si terrà sabato 5 aprile al Salone Marescotti, introdotto da Marco De Marinis. Negli stessi giorni, dal 2 al 6 aprile, andrà in scena alla Palestra Arcoveggio Giudizio Possibilità Essere.
"La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci" sabato 5 aprile, dalle 9.30 alle 18.30, Palazzo Marescotti, via Barberia 4
Nella mappa articolata del progetto speciale bolognese dedicato a Romeo Castellucci (realizzato dal Comune di Bologna con la Socìetas Raffaello Sanzio e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, curato da Piersandra Di Matteo) nasce l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto al lavoro dell’artista che ha dato corpo a un nuovo modo di pensare il teatro nella nostra epoca.
Autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale, l’artista cesenate ha creato opere che pulsano di una tensione visuale capace di sottrarre l’immagine al dominio della comunicazione, e mettono in scacco il principio di rappresentazione scavando nella verità della materia. È un teatro che strappa il reale al principio di realtà, che tocca le radici della tradizione per recidere la consuetudine, che sonda l’intima alleanza tra visivo e sonoro.
Attraverso l’incontro tra studiosi e pensatori da anni interessati al lavoro di Castellucci si snodano le linee di questa linguistica – scandita da regie, installazioni e progetti curatoriali nell’arco cronologico che muove dagli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio all’attuale periodo hölderliniano – dove la quinta parete è la forza creatrice in dote allo spettatore.
“Il mio lavoro si installa nello spazio-fra il palcoscenico, dove si manifestano suoni, materie, corpi, luci, e lo spazio del pubblico, dove abita la presenza anonima dello spettatore. Questi due spazi separati, scena e platea, sono divisi e collegati da un terzo spazio corticale, la quinta parete, nello spettatore stesso, vera potenza creatrice dello spettacolo contemporaneo”.
Interverranno al convegno Lucia Amara (Università di Bologna), Marie Hélène Brousse (Université Paris VIII), Adele Cacciagrano (Università di Bologna), Shintaro Fujii (Waseda University-Tokyo), Joe Kelleher (Roehampton University-London), Marcello Neri (University of Flensburg), Eleni Papalexiou (University of the Peloponnese), Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Daniel Sack (Florida State University), Dorota Semenowicz (Jagiellonian University in Krakow). Moderano Piersandra Di Matteo e Tihana Maravic. Introduce Marco De Marinis (Responsabile scientifico del Centro La Soffitta), dopo i saluti di Giuseppina La Face (Direttore del DARvipem), e Alberto Ronchi (Assessore alla Cultura del Comune di Bologna).
Nella mattinata Joe Kelleher affronterà la questione di ciò che avviene nello spettatore dopo la visione di immagini che tendono a una sorta di oblio, che sfidano lo spettatore aprendo il tempo del suo pensiero. Sarà poi Dorota Semenowicz a proseguire l’indagine sul rapporto delle immagini con lo spettatore – dal loro bisogno di essere viste, al conflitto che esse creano evocando reazioni intimamente contrastanti. Mentre Enrico Pitozzi approfondirà l’aspetto percettivo e impercettivo dell’epifania degli enti che nella scena di Castellucci prende corpo in una tessitura diffusa, mossa particolarmente dal suono e dal colore. La studiosa ellenica Eleni Papalexiou muoverà alla ricerca delle tracce del pensiero greco antico, esaminando i modi in cui, attraverso una sequenza di continuità e rotture, il regista ridefinisce il rapporto del suo teatro con le origini. Shintaro Fujii si concentrerà come l’assenza entra in scena, a partire da una performance realizzata a Tokio dopo il potente terremoto del 2011, cercando di analizzare la posta in gioco alla luce della nozione di catastrofe, termine che, sinonimo di peripezia, ha le sue radici nel teatro.
Il pomeriggio vedrà avvicendarsi gli interventi di Daniel Sack, interessato al movimento essenziale del teatro – la sua sospensione tra apparizione e scomparsa, creazione e distruzione; Lucia Amara, sulle tracce di Antonin Artaud, del suo essere “figura del corpo” nel ciclo dell’Epopea della polvere, dove “per far cadere la Parola è necessario passare dalla materia corporea e mettere in minuscolo Dio”; Marcello Neri, con un’indagine sul corpo liberato dalle sovrastrutture del logos, dagli addomesticamenti della cultura, nella distinzione del corpo-enigma e del corpo come enigma; Marie Hélène Brousse sul “teatro degli oggetti” – alludendo a “voce, sguardo, cibo, escrementi, spazzatura, il niente” – in relazione all’esperienza analitica lacaniana; e infine Adele Cacciagrano, intenta a segnalare il Castellucci curatore utopico, che dalla Biennale 2005 e Avignone 2008, fino a diversi altri contesti, declina su palchi immensi il proprio “museo delle ossessioni”.
L’appuntamento è a Palazzo Marescotti (Salone Marescotti), presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, in via Barberia 4, sabato 5 aprile dalle 9.30 alle 18.30. Ingresso libero fino esaurimento posti. Info: 051.2092400/10 www.dar.unibo.it.
Giudizio Possibilità Essere- da mercoledì 2 a domenica 6 aprile Palestra Arcoveggio via di Corticella 180/4
Negli stessi giorni va in scena alla Palestra Arcoveggio – luogo dell’esercizio e della disciplina, estraneo all’ortodossia del teatro – Giudizio Possibilità Essere, lavoro ispirato al poema La morte di Empedocle Friedrich Hölderlin, che Romeo Castellucci fa risuonare nella sua eresia e bellezza inattuale: “Nell’Antica Grecia – mondo a cui il poeta tedesco si è rivolto assiduamente – il Ginnasio era il luogo della preparazione dei giovani in vista delle gare atletiche e della vita adulta, oltre che preludio al momento della guerra – afferma il regista –. Hölderlin si riferisce continuamente alla giovinezza, ma non in termini anagrafici. E allora chi è questo adolescente, cosa vuole e cosa rappresenta? Il giovane è l’inattuale, colui che non vive nel suo tempo, colui che per contrarium, è il contemporaneo e per il quale tutto è sempre nuovo. Colui al quale sarà affidato il compito di parlare a questa epoca dal tempo differito di una rappresentazione. Sarà l’Empedocle, l’eretico che abbandona la città per salire la montagna e gettarsi nel fuoco dell’essere”. Secondo un’estetica sorvegliata fino al midollo, intesa qui come radicalismo politico, viene messo in scena il dramma incompiuto La morte di Empedocle, testo in cui il filosofo si fa esule perché accusato di essersi reso simile agli dei.
“La poesia di Hölderlin sarà proferita in una palestra, in forma ‘clandestina’, fuori dai cablaggi ortodossi del teatro istituzionale – continua il regista –. Ho cercato una palestra come posto ‘sbagliato’ per il teatro che diventa invece luogo esatto per il compimento dell’eresia”.
Il luogo della ginnastica lascia così spazio alla rivelazione, esaltando lo scorrere retorico dei gesti e l’articolazione di versi che affermano la potenza della natura e ricordano, senza consolazione, la finitezza dell’umano. Accolti sui cuscini del salto in alto, gli spettatori hanno il compito di inverare ogni giudizio, possibilità, essere.
Ideato e diretto da Romeo Castellucci, la cura del movimento è di Silvia Costa. Con Chiara Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris e con Silvia Berti, Cristina Capponi, Chiara Castaldini, Sara Dal Corso, Gaia Germanà, Leila Ghiabbi, Ilaria Dalle Donne, Irene Migliori, Lara Russo. Produzione Socìetas Raffaello Sanzio. Palestra Arcoveggio di Bologna (via di Corticella 180/4) mercoledì 2, giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 aprile alle 21, e domenica 6 aprile alle 16 (ingresso 10 euro).
Organizzazione:
Cronopios. Info: 051 224420. Prevendita su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri punti vendita Vivaticket. Nei giorni di spettacolo: biglietteria presso Palestra Arcoveggio un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si ringraziano per la collaborazione il Quartiere Navile e il Centro Sportivo Arcoveggio.
e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale
Programma di Aprile
mer 2 aprile ore 21 / Palestra Arcoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
gio 3 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
ven 4 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
sab 5 aprile ore 9.30-18.30 / Palazzo Marescotti – Università di Bologna
La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci
sab 5 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
dom 6 aprile ore 16 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere Immagini
https://www.dropbox.com/sh/0nul55882m50ucp/1euHNb3s0d
"La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci" sabato 5 aprile, dalle 9.30 alle 18.30, Palazzo Marescotti, via Barberia 4
Nella mappa articolata del progetto speciale bolognese dedicato a Romeo Castellucci (realizzato dal Comune di Bologna con la Socìetas Raffaello Sanzio e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, curato da Piersandra Di Matteo) nasce l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto al lavoro dell’artista che ha dato corpo a un nuovo modo di pensare il teatro nella nostra epoca.
Autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale, l’artista cesenate ha creato opere che pulsano di una tensione visuale capace di sottrarre l’immagine al dominio della comunicazione, e mettono in scacco il principio di rappresentazione scavando nella verità della materia. È un teatro che strappa il reale al principio di realtà, che tocca le radici della tradizione per recidere la consuetudine, che sonda l’intima alleanza tra visivo e sonoro.
Attraverso l’incontro tra studiosi e pensatori da anni interessati al lavoro di Castellucci si snodano le linee di questa linguistica – scandita da regie, installazioni e progetti curatoriali nell’arco cronologico che muove dagli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio all’attuale periodo hölderliniano – dove la quinta parete è la forza creatrice in dote allo spettatore.
“Il mio lavoro si installa nello spazio-fra il palcoscenico, dove si manifestano suoni, materie, corpi, luci, e lo spazio del pubblico, dove abita la presenza anonima dello spettatore. Questi due spazi separati, scena e platea, sono divisi e collegati da un terzo spazio corticale, la quinta parete, nello spettatore stesso, vera potenza creatrice dello spettacolo contemporaneo”.
Interverranno al convegno Lucia Amara (Università di Bologna), Marie Hélène Brousse (Université Paris VIII), Adele Cacciagrano (Università di Bologna), Shintaro Fujii (Waseda University-Tokyo), Joe Kelleher (Roehampton University-London), Marcello Neri (University of Flensburg), Eleni Papalexiou (University of the Peloponnese), Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Daniel Sack (Florida State University), Dorota Semenowicz (Jagiellonian University in Krakow). Moderano Piersandra Di Matteo e Tihana Maravic. Introduce Marco De Marinis (Responsabile scientifico del Centro La Soffitta), dopo i saluti di Giuseppina La Face (Direttore del DARvipem), e Alberto Ronchi (Assessore alla Cultura del Comune di Bologna).
Nella mattinata Joe Kelleher affronterà la questione di ciò che avviene nello spettatore dopo la visione di immagini che tendono a una sorta di oblio, che sfidano lo spettatore aprendo il tempo del suo pensiero. Sarà poi Dorota Semenowicz a proseguire l’indagine sul rapporto delle immagini con lo spettatore – dal loro bisogno di essere viste, al conflitto che esse creano evocando reazioni intimamente contrastanti. Mentre Enrico Pitozzi approfondirà l’aspetto percettivo e impercettivo dell’epifania degli enti che nella scena di Castellucci prende corpo in una tessitura diffusa, mossa particolarmente dal suono e dal colore. La studiosa ellenica Eleni Papalexiou muoverà alla ricerca delle tracce del pensiero greco antico, esaminando i modi in cui, attraverso una sequenza di continuità e rotture, il regista ridefinisce il rapporto del suo teatro con le origini. Shintaro Fujii si concentrerà come l’assenza entra in scena, a partire da una performance realizzata a Tokio dopo il potente terremoto del 2011, cercando di analizzare la posta in gioco alla luce della nozione di catastrofe, termine che, sinonimo di peripezia, ha le sue radici nel teatro.
Il pomeriggio vedrà avvicendarsi gli interventi di Daniel Sack, interessato al movimento essenziale del teatro – la sua sospensione tra apparizione e scomparsa, creazione e distruzione; Lucia Amara, sulle tracce di Antonin Artaud, del suo essere “figura del corpo” nel ciclo dell’Epopea della polvere, dove “per far cadere la Parola è necessario passare dalla materia corporea e mettere in minuscolo Dio”; Marcello Neri, con un’indagine sul corpo liberato dalle sovrastrutture del logos, dagli addomesticamenti della cultura, nella distinzione del corpo-enigma e del corpo come enigma; Marie Hélène Brousse sul “teatro degli oggetti” – alludendo a “voce, sguardo, cibo, escrementi, spazzatura, il niente” – in relazione all’esperienza analitica lacaniana; e infine Adele Cacciagrano, intenta a segnalare il Castellucci curatore utopico, che dalla Biennale 2005 e Avignone 2008, fino a diversi altri contesti, declina su palchi immensi il proprio “museo delle ossessioni”.
L’appuntamento è a Palazzo Marescotti (Salone Marescotti), presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, in via Barberia 4, sabato 5 aprile dalle 9.30 alle 18.30. Ingresso libero fino esaurimento posti. Info: 051.2092400/10 www.dar.unibo.it.
Giudizio Possibilità Essere- da mercoledì 2 a domenica 6 aprile Palestra Arcoveggio via di Corticella 180/4
Negli stessi giorni va in scena alla Palestra Arcoveggio – luogo dell’esercizio e della disciplina, estraneo all’ortodossia del teatro – Giudizio Possibilità Essere, lavoro ispirato al poema La morte di Empedocle Friedrich Hölderlin, che Romeo Castellucci fa risuonare nella sua eresia e bellezza inattuale: “Nell’Antica Grecia – mondo a cui il poeta tedesco si è rivolto assiduamente – il Ginnasio era il luogo della preparazione dei giovani in vista delle gare atletiche e della vita adulta, oltre che preludio al momento della guerra – afferma il regista –. Hölderlin si riferisce continuamente alla giovinezza, ma non in termini anagrafici. E allora chi è questo adolescente, cosa vuole e cosa rappresenta? Il giovane è l’inattuale, colui che non vive nel suo tempo, colui che per contrarium, è il contemporaneo e per il quale tutto è sempre nuovo. Colui al quale sarà affidato il compito di parlare a questa epoca dal tempo differito di una rappresentazione. Sarà l’Empedocle, l’eretico che abbandona la città per salire la montagna e gettarsi nel fuoco dell’essere”. Secondo un’estetica sorvegliata fino al midollo, intesa qui come radicalismo politico, viene messo in scena il dramma incompiuto La morte di Empedocle, testo in cui il filosofo si fa esule perché accusato di essersi reso simile agli dei.
“La poesia di Hölderlin sarà proferita in una palestra, in forma ‘clandestina’, fuori dai cablaggi ortodossi del teatro istituzionale – continua il regista –. Ho cercato una palestra come posto ‘sbagliato’ per il teatro che diventa invece luogo esatto per il compimento dell’eresia”.
Il luogo della ginnastica lascia così spazio alla rivelazione, esaltando lo scorrere retorico dei gesti e l’articolazione di versi che affermano la potenza della natura e ricordano, senza consolazione, la finitezza dell’umano. Accolti sui cuscini del salto in alto, gli spettatori hanno il compito di inverare ogni giudizio, possibilità, essere.
Ideato e diretto da Romeo Castellucci, la cura del movimento è di Silvia Costa. Con Chiara Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris e con Silvia Berti, Cristina Capponi, Chiara Castaldini, Sara Dal Corso, Gaia Germanà, Leila Ghiabbi, Ilaria Dalle Donne, Irene Migliori, Lara Russo. Produzione Socìetas Raffaello Sanzio. Palestra Arcoveggio di Bologna (via di Corticella 180/4) mercoledì 2, giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 aprile alle 21, e domenica 6 aprile alle 16 (ingresso 10 euro).
Organizzazione:
Cronopios. Info: 051 224420. Prevendita su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri punti vendita Vivaticket. Nei giorni di spettacolo: biglietteria presso Palestra Arcoveggio un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si ringraziano per la collaborazione il Quartiere Navile e il Centro Sportivo Arcoveggio.
e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale
Programma di Aprile
mer 2 aprile ore 21 / Palestra Arcoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
gio 3 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
ven 4 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
sab 5 aprile ore 9.30-18.30 / Palazzo Marescotti – Università di Bologna
La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci
sab 5 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
dom 6 aprile ore 16 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere Immagini
https://www.dropbox.com/sh/0nul55882m50ucp/1euHNb3s0d