DOMANI INAUGURAZIONE DEL PARCO LUNGOSAVENA AL MEDICO CARLO URBANI, MEDAGLIA D'ORO ALLA SANITA' PUBBLICA
Sabato 18 ottobre alle 11, appuntamento in via Luigi Longo 12, presso il centro sociale la "Casa del Gufo", per la cerimonia di intitolazione del parco Lungosavena a Carlo Urbani, medico, medaglia d'oro alla Sanità pubblica (1956-2003)
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Sabato 18 ottobre alle 11, appuntamento in via Luigi Longo 12, presso il centro sociale la "Casa del Gufo", per la cerimonia di intitolazione del parco Lungosavena a Carlo Urbani, medico, medaglia d'oro alla Sanità pubblica (1956-2003)
Saranno presenti, oltre alla famiglia di Carlo Urbani, l'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente Patrizia Gabellini e la presidente del quartiere Savena Virginia Gieri.
Carlo Urbani (Castelplanio, 19 ottobre 1956 – Bangkok, 29 marzo 2003) è stato un medico e microbiologo italiano. Fu la prima persona a identificare e classificare la Sindrome Respiratoria Acuta Severa (anche nota come SARS o polmonite atipica), la malattia al centro dell'epidemia esplosa in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003 provocando 775 vittime accertate. Si laurea in Medicina nel 1981 presso l'Università di Ancona e consegue la specializzazione in malattie infettive e tropicali presso l'Università di Messina. Successivamente si qualifica in un master di parassitologia tropicale. Lavora nell'Istituto di malattie infettive di Ancona fino al 1985 e dal 1986 al 1989 dirige il proprio ambulatorio di Castelplanio. Nel 1993 diviene consulente dell'Organizzazione mondiale della sanità. In tale veste svolge varie missioni umanitarie in Africa e in Asia. Nel 1996 entra a far parte dell'Organizzazione non governativa Medici senza frontiere e a cavallo tra il 1996 ed il 1997 coordina il suo primo progetto con Medici senza frontiere in Cambogia. Dal settembre 1998 intrattiene rapporti di consulenza con l'Ufficio regionale dell'OMS per il Pacifico occidentale e compie vari viaggi in Cambogia, Laos, Vietnam e Filippine. Nel 1999 diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e in tale ruolo nello stesso anno
ritira il Premio Nobel per la pace a Oslo. Subito dopo l'ingresso in Medici senza frontiere il medico Urbani riceve il suo primo incarico: il controllo delle malattie endemiche parassitarie come la schistosomiasi in Cambogia. La famiglia Urbani arriva nella capitale cambogiana di Phnom Penh nel settembre 1996. Il medico è costantemente impegnato nei suoi "viaggi sul terreno", come vengono definiti nel gergo di Medici senza frontiere. Carlo Urbani insegna alle popolazioni locali come curare le infezioni ed evitare di contrarre malattie parassitarie. La minaccia di attacchi da parte dei Khmer rossi costringe Carlo Urbani a muoversi tra i vari villaggi con la scorta, ma tale situazione di pericolo non lo fa desistere dalla sua missione.
Il 6 gennaio 2000 Carlo Urbani riceve da parte dell'OMS la notizia del suo nuovo impiego, questa volta in Vietnam. La famiglia Urbani parte nel maggio 2000 alla volta della capitale vietnamita di
Hanoi. Questa volta la durata della missione è di tre anni. In Vietnam il medico ha il ruolo di consulente dell'OMS per il controllo delle malattie parassitarie nel Pacifico occidentale. Nel 1999 Carlo Urbani diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e come tale si impegna fortemente per il diritto all'accesso ai farmaci per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Con i soldi del Premio Nobel ritirato nell'aprile dello stesso anno il presidente Urbani crea dunque un fondo per promuovere una campagna internazionale di accesso ai farmaci essenziali per le popolazioni più povere. Nel marzo 2000 Carlo Urbani coordina un corso internazionale, l'Advanced training on tropical medicine, frutto della collaborazione tra Medici senza frontiere, Fondazione Carneri e l'ospedale di Macerata. Il corso si prefigge lo scopo di definire al meglio le linee guida cui attenersi nell'assistenza sanitaria delle popolazioni del Terzo mondo, in cui le malattie parassitarie costituiscono le prime cause di morte. Dopo due settimane di discussione il corso approda al Macerata Statement, una carta che raccoglie quelle che sono le direttive da seguire nelle missioni umanitarie.
Il 28 febbraio 2003 viene ricoverato presso l'ospedale di Hanoi un cittadino americano colpito da una strana polmonite. Carlo Urbani viene immediatamante contattato dall'ospedale e subito vi si
precipita. Il medico, in contrasto con il resto dello staff presente, capisce che si trova di fronte ad una nuova malattia e che la situazione è critica. Lancia dunque l'allarme al governo vietnamita e all'Organizzazione mondiale della sanità. Ma l'11 marzo 2003, durante un volo da Hanoi a Bangkok per presiedere una conferenza di medicina, Urbani si sente febbricitante e scopre di avere contratto il morbo, e viene immediatamente ricoverato all'atterraggio. Muore il 29 marzo 2003 lasciando la moglie Giuliana Chiorrini e i tre figli.
Saranno presenti, oltre alla famiglia di Carlo Urbani, l'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente Patrizia Gabellini e la presidente del quartiere Savena Virginia Gieri.
Carlo Urbani (Castelplanio, 19 ottobre 1956 – Bangkok, 29 marzo 2003) è stato un medico e microbiologo italiano. Fu la prima persona a identificare e classificare la Sindrome Respiratoria Acuta Severa (anche nota come SARS o polmonite atipica), la malattia al centro dell'epidemia esplosa in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003 provocando 775 vittime accertate. Si laurea in Medicina nel 1981 presso l'Università di Ancona e consegue la specializzazione in malattie infettive e tropicali presso l'Università di Messina. Successivamente si qualifica in un master di parassitologia tropicale. Lavora nell'Istituto di malattie infettive di Ancona fino al 1985 e dal 1986 al 1989 dirige il proprio ambulatorio di Castelplanio. Nel 1993 diviene consulente dell'Organizzazione mondiale della sanità. In tale veste svolge varie missioni umanitarie in Africa e in Asia. Nel 1996 entra a far parte dell'Organizzazione non governativa Medici senza frontiere e a cavallo tra il 1996 ed il 1997 coordina il suo primo progetto con Medici senza frontiere in Cambogia. Dal settembre 1998 intrattiene rapporti di consulenza con l'Ufficio regionale dell'OMS per il Pacifico occidentale e compie vari viaggi in Cambogia, Laos, Vietnam e Filippine. Nel 1999 diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e in tale ruolo nello stesso anno
ritira il Premio Nobel per la pace a Oslo. Subito dopo l'ingresso in Medici senza frontiere il medico Urbani riceve il suo primo incarico: il controllo delle malattie endemiche parassitarie come la schistosomiasi in Cambogia. La famiglia Urbani arriva nella capitale cambogiana di Phnom Penh nel settembre 1996. Il medico è costantemente impegnato nei suoi "viaggi sul terreno", come vengono definiti nel gergo di Medici senza frontiere. Carlo Urbani insegna alle popolazioni locali come curare le infezioni ed evitare di contrarre malattie parassitarie. La minaccia di attacchi da parte dei Khmer rossi costringe Carlo Urbani a muoversi tra i vari villaggi con la scorta, ma tale situazione di pericolo non lo fa desistere dalla sua missione.
Il 6 gennaio 2000 Carlo Urbani riceve da parte dell'OMS la notizia del suo nuovo impiego, questa volta in Vietnam. La famiglia Urbani parte nel maggio 2000 alla volta della capitale vietnamita di
Hanoi. Questa volta la durata della missione è di tre anni. In Vietnam il medico ha il ruolo di consulente dell'OMS per il controllo delle malattie parassitarie nel Pacifico occidentale. Nel 1999 Carlo Urbani diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e come tale si impegna fortemente per il diritto all'accesso ai farmaci per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Con i soldi del Premio Nobel ritirato nell'aprile dello stesso anno il presidente Urbani crea dunque un fondo per promuovere una campagna internazionale di accesso ai farmaci essenziali per le popolazioni più povere. Nel marzo 2000 Carlo Urbani coordina un corso internazionale, l'Advanced training on tropical medicine, frutto della collaborazione tra Medici senza frontiere, Fondazione Carneri e l'ospedale di Macerata. Il corso si prefigge lo scopo di definire al meglio le linee guida cui attenersi nell'assistenza sanitaria delle popolazioni del Terzo mondo, in cui le malattie parassitarie costituiscono le prime cause di morte. Dopo due settimane di discussione il corso approda al Macerata Statement, una carta che raccoglie quelle che sono le direttive da seguire nelle missioni umanitarie.
Il 28 febbraio 2003 viene ricoverato presso l'ospedale di Hanoi un cittadino americano colpito da una strana polmonite. Carlo Urbani viene immediatamante contattato dall'ospedale e subito vi si
precipita. Il medico, in contrasto con il resto dello staff presente, capisce che si trova di fronte ad una nuova malattia e che la situazione è critica. Lancia dunque l'allarme al governo vietnamita e all'Organizzazione mondiale della sanità. Ma l'11 marzo 2003, durante un volo da Hanoi a Bangkok per presiedere una conferenza di medicina, Urbani si sente febbricitante e scopre di avere contratto il morbo, e viene immediatamente ricoverato all'atterraggio. Muore il 29 marzo 2003 lasciando la moglie Giuliana Chiorrini e i tre figli.
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