Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE SUL BILANCIO, L'INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA BENASSI (PD)


Si trasmette l'intervento della consigliera Marzia Benassi (PD) sul Bilancio 2015 presentato oggi in Consiglio comunale.

"Grazie Presidente,
il bilancio è l’atto politico più importante dell’amministrazione e proprio per questo p...

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Si trasmette l'intervento della consigliera Marzia Benassi (PD) sul Bilancio 2015 presentato oggi in Consiglio comunale.

"Grazie Presidente,
il bilancio è l’atto politico più importante dell’amministrazione e proprio per questo penso che occorra fare alcune riflessioni per contestualizzare il nostro agire amministrativo.
Innanzitutto è bene ricordare il periodo storico che stiamo vivendo. Un’Italia che vive da decenni nell’incapacità di buon governo, in una crisi culturale prima ancora che economica e sociale.
Non ci sono dubbi. Viviamo un momento di grave crisi, internazionale, europea e ancor più italiana che richiede un forte presidio di governo. Tuttavia, penso si debba cambiare passo, perché la crisi è figlia anche della crisi dei partiti.
E’ pur vero che cresce la necessità di essere riformati per creare una nuova affettività tra cittadini e politica, fra cittadini e istituzioni. La politica ha bisogno di trovare consapevolezza di sé; occorre operare anche attraverso nuove modalità espressione, in legalità e trasparenza, per rafforzare il processo democratico e ricostruire quei legami sociali che tengono insieme la società.
È un progetto per il quale servono molte persone di buona volontà, coese e capaci di lunghi cammini.
Vi sarà capitato di leggere i giornali verso la fine di dicembre dove un’indagine Demos 2014 fotografava una nazione spaesata, sfiancata dai problemi economici, dal fisco, dall’inefficienza e dalla corruzione politica.
E la novità è rappresentata dal senso di solitudine. Oggi molto più che nel passato, anche recente, i cittadini si sentono soli di fronte alle istituzioni, alla politica.

Ciò suggerisce che sia in discussione la credibilità stessa della democrazia rappresentativa.
L’incertezza è un segno dei nostri tempi, incerti si ma non scontati. L’incertezza vuol dire che nulla è ancora scritto, nulla è scontato, che dipende anche da noi marcarne il percorso. E’ nell’incertezza che i Comuni oggi si trovano a dover convivere e cercare di costruire le politiche per i cittadini amministrando nella precarietà.
Tanto che il quadro economico-finanziario individuato nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza evidenziava uno scenario macroeconomico internazionale che mostrava, nel suo complesso, una ripresa modesta, più debole di quanto atteso in precedenza, e molto differenziata tra le varie aree economiche.
Per quanto riguarda l’Italia , evidenziava un peggioramento delle stime di crescita dell’economia italiana per il 2014 e per il 2015 rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile 2014.
Anche quest'anno non sono mancati importanti interventi, spesso introdotti durante l'iter parlamentare della Legge di stabilità 2015 approvata a fine anno (Legge 190 del 23 dicembre 2014).
Sono molte le novità politiche e normative che condizionano il bilancio di previsione 2015-2017.
Il quadro di riferimento è incerto.
Ciò nonostante, per poter gestire adeguatamente le risorse dell'Amministrazione , la Giunta ha deciso responsabilmente di presentare comunque il proprio progetto di bilancio.
Tra le criticità vi sono ulteriori tagli alle risorse statali. E' difficile parlare di novità; infatti questo è un tema ricorrente da quando questa Amministrazione si è insediata nel 2011.
La Legge di stabilità prevede per il 2015 un ulteriore taglio di 1,2 miliardi a carico dei Comuni. Inoltre, sempre rispetto al 2014, vengono meno nel 2015 i 625 milioni previsti per compensare la perdita di gettito dovuta al passaggio da IMU a TASI. Se si considerano poi le riduzioni di risorse già previste dalla precedente normativa, il totale dei tagli ammonta a 3 miliardi. L'Amministrazione del Comune di Bologna ha agito fino ad ora cercando di ridurre il più possibile la spesa, senza intaccare quantità e qualità dei servizi.
L'applicazione di ulteriori tagli rischia inevitabilmente o un ulteriore aumento delle entrate comunali o la restrizione dei servizi con conseguenze negative dal punto di vista dell'occupazione e del benessere dei cittadini.
Nel testo definitivo della Legge di stabilità sono confermati alcuni allentamenti del Patto di stabilità, agevolazioni per i Comuni che adottano la nuova contabilità. Per gli enti che come il nostro l'unica norma di rilievo riguarda la possibilità di accantonare al Fondo "Crediti di dubbia esigibilità" una quota inferiore al 100%, così graduata: fino al 55% nel 2015 e 2016, 70% nel 2017, 85% nel 2018 e 100% dal 2019
Questa flessibilità è stata prevista proprio per agevolare i Comuni nel difficile compito di predisporre bilanci di previsione a fronte di tagli statali così consistenti. Ma occorre il rientro in corso d'anno, quindi (le risorse) dovranno andare prioritariamente a ricostituire questo fondo.
Un'altra norma di rilievo per il Comune di Bologna, contenuta nella Legge di stabilità 2015, riguarda il passaggio di competenze per le spese degli uffici giudiziari dai Comuni allo Stato. E' questa una svolta molto importante anche se il passaggio delle competenze allo Stato è previsto solo da settembre 2015 e il capitolo di bilancio che dovrebbe coprire le spese sostenute da Comuni fino a fine agosto è ampiamente insufficiente.
Il bilancio 2015 mostra un quadro preoccupante: 54,4 milioni di risorse in meno, rispetto al 2014, quasi l'11% del bilancio, di cui più di 40 milioni direttamente o indirettamente imputabili a provvedimenti statali.
Più precisamente 34,2 milioni sono dovuti all'effetto stimato dei vari provvedimenti nazionali (3 miliardi di euro, a livello nazionale) nonché alla stima di quanto il Comune dovrà corrispondere (tramite trattenute dirette da parte dello Stato dell'IMU di competenza comunale) e quanto il Comune riceve nell'anno in corso dal Fondo di solidarietà comunale (FSC). L'insieme di tutte queste componenti è ancora incerto, in quanto le ripartizioni dei tagli e le attribuzioni del Fondo di solidarietà comunale non sono ancora stati decisi a livello nazionale.
Nel 2015 si arresta la riduzione di spesa del personale rispetto gli anni precedenti, a seguito delle decisioni di assunzione e stabilizzazione dei contratti di lavoro, soprattutto nei servizi educativi e nella Polizia Municipale.
L’impegno della Giunta è quello di continuare nell'azione di confronto con il Governo per cercare di risolvere le criticità e reperire le risorse per contenere l'aumento della pressione fiscale; ripresa, con tempi definiti, del processo di statalizzazione delle scuole dell'infanzia comunali e/o il riconoscimento al Comune di Bologna di una quota straordinaria di finanziamento; reperire altre fonti di finanziamento, soprattutto per gli investimenti, dai privati (anche con patti di collaborazione) e dall'Unione Europa, soprattutto con i fondi strutturali 2014-2020 (Programmi PONPOR).
Inoltre in applicazione del Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio la Giunta si impegna nel corso del 2015 a destinare a tale finalità almeno il 5% dell’importo complessivo annuo degli affidamenti a terzi delle forniture di beni e servizi.
L'Amministrazione si impegna, nel corso del 2015, a sperimentare modalità di collaborazione nell’elaborazione del Bilancio di genere relativamente ad alcuni progetti compresi nei programmi "Sicurezza e presidio del territorio" e "Promozione della legalità". Tale sperimentazione avverrà in stretta correlazione con il ciclo della performance in modo tale che sarà così possibile leggere e orientare le politiche l dell'Amministrazione.

La proposta di Bilancio 2015 presenta una situazione di equilibrio su un volume complessivo di risorse pari a 511,4 milioni di euro.
Infatti nel Bilancio pluriennale 2015-2017 per le Entrate complessive si prevede il seguente ammontare:
- 511,4 milioni di euro nel 2015 di cui non finalizzate 491,8 milioni di euro e finalizzate 19,6 milioni di euro;
- 529,5 milioni di euro nel 2016 di cui non finalizzate 514,8 milioni di euro e finalizzate 14,7 milioni di euro
- 527,1 milioni di euro nel 2017 di cui non finalizzate 513,9 milioni di euro e finalizzate 13,2 milioni di euro
Occorre evidenziare alcune discontinuità di tipo metodologico che influiscono in modo significativo sul valore assoluto delle entrate e delle spese previste nel Bilancio 2015-2017 tra le quali l’applicazione delle disposizioni riguardanti l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità e l ’inserimento fra i «Consumi specifici» del Settore Istruzione di una voce di spesa relativa all’appalto della gestione del servizio di refezione scolastica a partire da settembre 2015.
In considerazione del vincolo di pareggio di bilancio ovviamente i dati delle spese ipotizzate nel Bilancio pluriennale 2015-2017 sono analoghi a quelli delle entrate evidenziati in precedenza.
Per le Spese di personale propriamente dette (che includono gli assegni per personale a tempo indeterminato e determinato, il salario accessorio, gli oneri previdenziali e assicurativi, l'IRAP, le spese per i pasti, i comandi, le missioni e altre spese si prevede il seguente ammontare:
- 171,0 milioni di euro nel 2015 (di cui 0,6 milioni finanziati con entrate corrispondenti);
- 170,1 milioni di euro nel 2016 (di cui 0,6 milioni finanziati con entrate corrispondenti);
- 169,1 milioni di euro nel 2017 (di cui 0,6 milioni finanziati con entrate corrispondenti);
I dati poliennali relativi alle spese di personale evidenziano che la tendenza al forte calo di questa importante componente del bilancio si attenua sensibilmente (il processo di riduzione ha infatti raggiunto un limite che scende da 4.698 persone alla fine del 2010 a 4.279 alla fine del 2014). Questo dato deve essere attentamente valutato in relazione alle esigenze per garantire un funzionamento della macchina amministrativa del Comune, adeguato agli obiettivi strategici indicati dall’Amministrazione per il prossimo triennio.
Per i Consumi economali si prevede il seguente ammontare:
- 32,9 milioni di euro nel 2015 (di cui 131 mila euro finanziati con entrate corrispondenti);
- 31,5 milioni di euro nel 2016 (di cui 5 mila euro finanziati con entrate corrispondenti);
- 29,5 milioni di euro nel 2017 (di cui 5 mila euro finanziati con entrate corrispondenti).
Per i Consumi specifici si prevede il seguente ammontare:
- 136 milioni di euro nel 2015 (di cui 17,9 milioni finanziati con entrate corrispondenti);
- 141,9 milioni di euro nel 2016 (di cui 13 milioni finanziati con entrate corrispondenti);
- 142,7 milioni di euro nel 2017 (di cui 12,1 milioni finanziati con entrate corrispondenti).
In riferimento ai consumi specifici nelle linee programmatiche che riguardano l’ambito della promozione della salute e dell’attività sportiva sono previsti nel bilancio 2015-2017 gli investimenti per la manutenzione dell’impiantistica sportiva; inoltre sono avviati interventi già strutturati in veri e propri servizi a sostegno e sviluppo dei cittadini oltre a nuovi progetti.
Quanto ai nuovi progetti, l'”Osservatorio della promozione della salute e dell'equità”, la cui costituzione è stata avviata a giugno 2013, si propone come Osservatorio cittadino che opera nell’ambito della promozione della salute, della prevenzione e dell'equità con diverse modalità e strumenti: mappatura e raccolta dati delle iniziative/progetti da parte di soggetti pubblici e privati del territorio di Bologna costituendo una cabina di regia integrata al fine di condividere una comune formazione tecnico-scientifica attraverso l'individuazione di buone pratiche; infine promuovendo la diffusione di iniziative e interventi ad hoc del Terzo settore.
Progetti con Associazionismo
Gli interventi di promozione della salute, tramite attività motoria vengono integrati e coordinati con attività e iniziative promosse anche in collaborazione con l'associazionismo sportivo del territorio. Tra i progetti (MOVIBO, Palestre Sicure, Sport Day, ecc.) e altre iniziative di promozione della pratica sportiva, anche nell'ambito degli impianti sportivi cittadini.
Progetto gruppi di cammino e memory training per over 65
Contrasto all'incremento della fragilità, promozione della salute e prevenzione del decadimento cognitivo della popolazione over 65 attraverso l'attività motoria e l'allenamento della memoria, anche finalizzata ad uso terapeutico, ad integrazione della terapia farmacologica, per fasce di popolazione portatrici di particolari patologie.
Progetto Parchi in Movimento
Promozione dell'attività motoria quale strumento di benessere e di promozione della salute della cittadinanza bolognese, anche finalizzata ad uso terapeutico, ad integrazione della terapia farmacologica, per fasce di popolazione portatrici di particolari patologie.
Piano per l'utilizzo dell'impiantistica sportiva e “sistema natatorio cittadino”
La situazione dell'impiantistica sportiva, anche nella prospettiva dell'ampliamento del bacino di utenza della città Metropolitana, richiede la programmazione di interventi complessivi di riassetto impiantistico, funzionale e gestionale per migliorare l'offerta e le condizioni di fruibilità dei cittadini, con particolare riferimento all'offerta natatoria pubblica in città.
Gli obiettivi sono quelli di implementare l'offerta di opportunità di pratica sportiva rivolte a tutte le fasce di età, anche come occasione di prevenzione delle malattie, e promozione di stili di vita sani (promozione attività motoria per anziani, minori, disabili, ecc.); garantire la migliore e più equa fruibilità degli impianti e la loro cura, mantenimento e sviluppo; migliorare la qualità e la quantità degli spazi acqua per assicurare a tutti i richiedenti lo svolgimento delle attività agonistiche nelle varie discipline sportive che richiedono l'uso di piscine, l'attività formativa e ricreativa di tutte le fasce di popolazione per svolgere attività di cura, riabilitazione e prevenzione delle malattie, attraverso la pratica di attività motorie in acqua nella logica di “sistema” dell'offerta natatoria cittadina.
Rispetto a tali politiche Bologna ha un grande patrimonio che è quello dell’associazionismo che in questi anni difficili ha garantito spazi di socialità, di partecipazione democratica. In particolare l’associazionismo sportivo del quale mi occupo è vivo, vivace, poliedrico, multiforme, affronta le sfide con passione, per far valere le ragioni dello sport di cittadinanza come conquista di civiltà; una forza che vuole essere un argine e un riparo alla disgregazione sociale.
Abbattimento delle barriere non solo architettoniche ma anche culturali e politiche, mobilità alternativa e sostenibile per immaginare città attive e sempre più inclusive attraverso interventi a favore della pratica sportiva e motoria libera e destrutturata, individuandone anche i limiti , quindi pensare a garantire il diritto allo sport per tutti, anche agli ultimi. Ovvero a coloro che sono sul gradino più basso della scala sociale. Rilanciare sul livello delle istituzioni locali il valore sociale, economico e di opportunità di lavoro dello sport di cittadinanza come terreno per l’educazione alla democrazia e a i diritti. Buone pratiche, progetti in partnership, relazioni istituzionali, confronto sullo sport di cittadinanza.
Sono stati sottoscritti protocolli di intesa e dichiarazioni di intenti per la promozione dell’attività motoria come fattore di salute. I contenuti sono stati messi a disposizione delle politiche pubbliche.
L’associazionismo e in particolare quello sportivo, al quale appartengo, in questa città lo ha fatto in modo responsabile; si è fatto carico delle difficoltà che attraversa il Paese, ma nello stesso tempo chiede legittimazione ai tavoli della programmazione senza pensare di richiedere risorse nuove, ma ribadendo con forza la necessità di continuare a spostare risorse allocandole a capitoli diversi. Si dovrà sempre più ripensare al sistema delle risorse, soprattutto provando ad intraprendere nuove forme di finanziamento. Già questo Comune lo sta facendo.
E’ sulla base di queste valutazioni che occorre insistere perchè venga riconosciuto il valore mutualistico delle associazioni nel disegno di legge sul Terzo settore. Perché è sempre più evidente il rischio di semplificazione del diritto verso la salvaguardia del valore solidaristico e di quello dell’impresa sociale.
E’ bene esercitare tutta la nostra attenzione nel rapporto con la Conferenza delle regioni e con l’ANCI per far crescere il sostegno alla legge per il riconoscimento del valore sociale dello sport di base.
Nonostante le criticità il volontariato sportivo è percepito nell’opinione pubblica come un interlocutore capace, credibile, che sa stare ai tavoli non solo con competenza, ma anche con idee innovative che si fa carico di interpretare i fenomeni sociali, economici e culturali. Ciò grazie anche all’amministrazione di questa città che nel tempo ha riconosciuto il grande ruolo di sussidiarietà del modo associativo.
E indispensabile sottolineare l’importanza del valore della storia e della memoria; per ricordare a tutti noi che l’osservazione del nostro passato deve costantemente tener conto da un lato del riferimento delle fonti, ai fatti, ai documenti per trasmettere il sapere e la conoscenza. Dall’altro dell’insieme dei ricordi di un’esperienza vissuta da una collettività quale noi siamo. Ovvero una memoria collettiva in quanto condivisa, costruita e trasmessa dall’associazionismo di questa città. Il volontariato è determinante per la nostra città; è parte attiva di un movimento culturale, sociale che prova in questo paese a ridisegnare un orizzonte, una visione di mondo per rinnovare forme di sviluppo e coesione.
Costruire giorno dopo giorno il valore etico dell’essere associazione, il ricoprire un’intellettuale collettivo capace di stare all’altezza delle sfide globali.
E’ dalle radici della nostra memoria che possiamo maturare una nuova soggettività, un rinnovato impegno, soprattutto se pensiamo al contrasto tra la grandezza di problemi che pone questo vero e proprio cambiamento d’epoca e la mancanza di un nuovo pensiero politico.
In questa fase dobbiamo ricostruire rapporti con le persone, ci dobbiamo riappropriare del senso civico, dobbiamo educare al civismo; quindi occorre ricominciare a costruire una capacità di reazione.
Questo è un tema importante in riferimento ai fatti che accadono nella nostra vita quotidiana che spesso finiscono nel silenzio. La capacità di reazione è una grande capacità, è quella che permette di essere insieme agli altri, qualcosa di diverso da quello che capita.
Il silenzio è solitudine.
Noi dobbiamo rompere il silenzio
Non chiudiamo le porte a nuovi mondi, a nuove realtà, perché le diversità e il pluralismo delle idee sono la base della democrazia".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:29
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