CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI (INSPERBO)
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBo) sul documento per la conferenza programmatica del PD.
"Il documento elaborato dalla Conferenza Programmatica del PD non manca, per molti versi, di lucidità.
Nel s...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBo) sul documento per la conferenza programmatica del PD.
"Il documento elaborato dalla Conferenza Programmatica del PD non manca, per molti versi, di lucidità.
Nel sottolineare i temi non risolti, come sicurezza, legalità, emergenza abitativa e cultura degna di questo nome, il PD elenca con sincerità e trasparenza i più evidenti fallimenti della gestione Merola.
È lodevole che un partito sotto elezioni faccia di fatto una simile autocritica; una critica a Merola infatti non è certo disgiunta da una critica a se stesso , il partito che per oltre quattro anni ha sorretto il governo di Bologna .
A mio parere al documento mancano tre cose.
1) E' certo che tutti i quattro punti evidenziati come aree di miglioramento , sono stati in primo luogo principalmente una carenza oggettiva e personale di Merola; però balza con tutta evidenza agli occhi che la presenza di SEL e di una sinistra estremista nelle alleanze, ha supportato la perseveranza di questi errori. Come mai il documento PD non esprime questa ovvia constatazione e ne trae le opportune conseguenze?
2) Il documento PD tralascia tutte le questioni economiche, che sono legate strettamente a quelle finanziarie e quindi l'aumento drammatico della pressione fiscale a Bologna. Forse è tipico della sua cultura, ma con ogni probabilità sarebbe occorso destreggiarsi tra critiche al Governo locale e a quello nazionale, anche lui a giuda PD, ma retto da un tipino che le critiche non le gradisce davvero; meglio dunque evitare il tema.
Tranquilli le colpe di Merola sono tutte sue e non di Renzi; milioni e milioni di euro buttati e decine di milioni di euro di tasse in più.
Quali sono queste colpe?
Adesso le elencherò ma prima vanno esposte le cause, che sono essenzialissime due:
a) fregarsene dei bolognesi ed evitare beghe, cioè fare cose che dal punto di vista formale siano inattaccabili anche se non convenienti
b) compiacere ai poteri forti.
Con queste motivazioni ecco l'elenco: azioni Hera vendute male, collocamento in borsa di Aeroporto mettendo tutto il gruzzolo nell'IPO, salvataggio di Coop Nuova Scena salvando l'interesse di investitori amici, regalo ai big delle infrastrutture per il cablaggio, investimenti pagati con le casse comunali quando li potevano fare i privati ( con Seribo abbiamo risparmiato sulle rette, ma speso il doppio del risparmiato negli investimenti ) e tante altre cosucce del genere.
3) Città Metropolitana. Da una parte si auspica un nuovo ruolo di questa istituzione, da un'altra parte si chiede al Governo, quindi sempre al PD, di modificare la Legge in modo da permettere la coesistenza di un nuovo Sindaco Metropolitano eletto a suffragio diretto dagli elettori della ex provincia, con un Sindaco di Bologna, città che non dovrà essere smembrata in quartieri/comuni.
Nulla si dice, ed è male, della legge regionale in via di approvazione che toglie addirittura alla Città Metropolitana di Bologna larga parte dei poteri che aveva la vecchia provincia.
Nulla si dice, ed è male, della riformina di Merola sui nuovi quartieri di Bologna che rende nella pratica impossibile l'applicazione della nuova legge sul riordino amministrativo, stante la situazione attuale.
Mentre in apertura ho lodato il coraggio di autocritica del PD, non posso, nelle mie conclusioni, evitare di rilevare come il documento, allo stato attuale, manchi di una prospettiva politica ed istituzionale che evidentemente difetta alle nuove generazioni della sinistra bolognese.
Forse occorrerebbe ricorrere, come ho già ricordato, al migliore o, per essere più precisi, alla migliore, che non deve essere necessariamente moglie di qualcuno".
"Il documento elaborato dalla Conferenza Programmatica del PD non manca, per molti versi, di lucidità.
Nel sottolineare i temi non risolti, come sicurezza, legalità, emergenza abitativa e cultura degna di questo nome, il PD elenca con sincerità e trasparenza i più evidenti fallimenti della gestione Merola.
È lodevole che un partito sotto elezioni faccia di fatto una simile autocritica; una critica a Merola infatti non è certo disgiunta da una critica a se stesso , il partito che per oltre quattro anni ha sorretto il governo di Bologna .
A mio parere al documento mancano tre cose.
1) E' certo che tutti i quattro punti evidenziati come aree di miglioramento , sono stati in primo luogo principalmente una carenza oggettiva e personale di Merola; però balza con tutta evidenza agli occhi che la presenza di SEL e di una sinistra estremista nelle alleanze, ha supportato la perseveranza di questi errori. Come mai il documento PD non esprime questa ovvia constatazione e ne trae le opportune conseguenze?
2) Il documento PD tralascia tutte le questioni economiche, che sono legate strettamente a quelle finanziarie e quindi l'aumento drammatico della pressione fiscale a Bologna. Forse è tipico della sua cultura, ma con ogni probabilità sarebbe occorso destreggiarsi tra critiche al Governo locale e a quello nazionale, anche lui a giuda PD, ma retto da un tipino che le critiche non le gradisce davvero; meglio dunque evitare il tema.
Tranquilli le colpe di Merola sono tutte sue e non di Renzi; milioni e milioni di euro buttati e decine di milioni di euro di tasse in più.
Quali sono queste colpe?
Adesso le elencherò ma prima vanno esposte le cause, che sono essenzialissime due:
a) fregarsene dei bolognesi ed evitare beghe, cioè fare cose che dal punto di vista formale siano inattaccabili anche se non convenienti
b) compiacere ai poteri forti.
Con queste motivazioni ecco l'elenco: azioni Hera vendute male, collocamento in borsa di Aeroporto mettendo tutto il gruzzolo nell'IPO, salvataggio di Coop Nuova Scena salvando l'interesse di investitori amici, regalo ai big delle infrastrutture per il cablaggio, investimenti pagati con le casse comunali quando li potevano fare i privati ( con Seribo abbiamo risparmiato sulle rette, ma speso il doppio del risparmiato negli investimenti ) e tante altre cosucce del genere.
3) Città Metropolitana. Da una parte si auspica un nuovo ruolo di questa istituzione, da un'altra parte si chiede al Governo, quindi sempre al PD, di modificare la Legge in modo da permettere la coesistenza di un nuovo Sindaco Metropolitano eletto a suffragio diretto dagli elettori della ex provincia, con un Sindaco di Bologna, città che non dovrà essere smembrata in quartieri/comuni.
Nulla si dice, ed è male, della legge regionale in via di approvazione che toglie addirittura alla Città Metropolitana di Bologna larga parte dei poteri che aveva la vecchia provincia.
Nulla si dice, ed è male, della riformina di Merola sui nuovi quartieri di Bologna che rende nella pratica impossibile l'applicazione della nuova legge sul riordino amministrativo, stante la situazione attuale.
Mentre in apertura ho lodato il coraggio di autocritica del PD, non posso, nelle mie conclusioni, evitare di rilevare come il documento, allo stato attuale, manchi di una prospettiva politica ed istituzionale che evidentemente difetta alle nuove generazioni della sinistra bolognese.
Forse occorrerebbe ricorrere, come ho già ricordato, al migliore o, per essere più precisi, alla migliore, che non deve essere necessariamente moglie di qualcuno".