Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA SIMONA LEMBI


Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Pd) sulla questione degli affidi condivisi.

"Grazie Presidente.
venerdì prossimo, in Commissione, affronteremo la questione degli affidi condivisi a Bologna...

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Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Pd) sulla questione degli affidi condivisi.

"Grazie Presidente.
venerdì prossimo, in Commissione, affronteremo la questione degli affidi condivisi a Bologna.
Si tratta di un'udienza conoscitiva che avevo chiesto ormai diversi mesi or sono, a seguito del caso del bambino conteso, di Padova, di cui ancora ci ricordiamo le immagini di un padre che tira per i piedi suo figlio fuori dalla scuola in cui la Polizia era andato a prelevarlo.
Avremo modo di conoscere, insieme con avvocati e assistenti sociali, i servizi comunali, il Centro delle Famiglie del comune di Bologna cosa succede nella nostra città, quale sia la carta d'identità di questo fenomeno ed eventualmente, quello che spetta al Consiglio comunale, indirizzare la Giunta per migliorare le azioni che spettano, di competenza, al comune di Bologna.

Nei giorni scorsi, però, un altro affido ha fatto scalpore. Ne hanno parlato tutti, autorevoli esponenti di mondi diversi, giornalisti. Tutte le testate giornalistiche hanno parlato di questo affido come di una svolta della Cassazione, di riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, di riscrittura dell'agenda politica.

Io sarei più cauta in e guarderei bene i fatti: che cosa è successo?
la Prima sezione della corte di cassazione ha legittimato l'affido di un bimbo alla madre, convivente con un'altra donna.
La Corte d'appello, nel luglio del 2011 aveva affidato il minore - o la minore, varia se è un maschio o una femmina a seconda dei giornali che si leggono - alla madre biologica.
Il padre, che se ne era andato di casa da tempo, lamentava, così scrive uno dei più noti quotidiani nazionali, che l'ex fosse andata a vivere con un'altra donna.
La Corte gli ha ricordato la sua condotta violenta - aveva aggredito la convivente, la madre di questo minore, si era sottratto agli incontri con il minore, più di ogni altra cosa turbandolo.

Si è posto molto l'accento, in questi giorni, sui presunti diritti di avere figli, sulle rivendicazioni degli omosessuali. Tutto legittimo e ognuno ha la sua idea. Ma io credo qui, in questa storia, che al centro ci sia, piuttosto, il diritto di un bambino, il diritto di un minore ad avere la migliore condizione educativa possibile.

La Corte di cassazione ha valutato un caso, si è valutata una situazione e a seconda delle stesse si sceglie la migliore condizione educativa per il bambino. Che siano due uomini o due donne è relativo. Non è, più, un elemento pregiudizievole.

La sentenza, in altre parole, ha confermato l'affidamento esclusivo di un bambino alla madre che convive con un'altra donna, rigettando la richiesta del papà con una motivazione che recita che è solo "mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale".
Un minore può crescere in modo equilibrato anche in una famiglia omosessuale.
Ora, come dico sempre, quando trattiamo casi che non hanno a che fare direttamente con l'esperienza bolognese: a ognuno il suo compito. Noi non siamo, ovviamente, chiamati a scrivere e a dibattere leggi, spetta al Parlamento farlo, al nuovo Parlamento in particolare, quello del post fine febbraio, però il Comune di Bologna ha un compito molto importante, che ha a che fare con l'educazione dei bambini, che ha a che fare con i servizi che si chiamano Educativi, che si svolgono per i bambini dagli zero ai sei anni. E allora, io penso che sia importante che il Comune di Bologna con più forza affronti queste questioni, anche con corsi rivolti agli insegnanti, con momenti d'incontro tra genitori, semplicemente per aprire gli occhi e sostenere cose che già accadono nel nostro territorio: cioè due mamme che vanno ad accompagnare a scuola il loro figlio o la loro figlia, o due papà che vanno a ritirare da scuola il loro figlio o la loro figlia".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:18
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