CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (BO2016) SULLA CRISI ECONOMICA
Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulla crisi economica.
"Di fronte ad un momento di gravissima crisi economica, con una disoccupazione giovanile giunta a Bologna a livelli inimm...
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Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulla crisi economica.
"Di fronte ad un momento di gravissima crisi economica, con una disoccupazione giovanile giunta a Bologna a livelli inimmaginabili e
con migliaia di lavoratori, sempre a Bologna, giunti al termine della precaria copertura data dagli ammortizzatori sociali, che cosa può
anzi deve fare il nostro Comune. Tante cose, oggi concentriamoci su una: favorire il lavoro attraverso l’attività di impresa, rendendola più facile e conveniente attraverso una semplificazione amministrativa e dei propri regolamenti e delle proprie funzioni.
Il 28 maggio 2012 il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità un ordine del giorno che, partendo dalle stesse considerazioni da me
fatte nella mia breve premessa, individuava modi e tempi di questo processo. Si deliberava che fosse costituita una task force di dirigenti con questo obiettivo e che la Giunta, elaborasse le linee guida dei processi di semplificazione amministrativa, da sottoporre al Consiglio Comunale attraverso le proprie commissioni competenti. L’obbiettivo era giungere velocemente ad un piano di attività che, nel concreto, dopo un confronto con le categorie ed i cittadini interessati, semplificasse notevolmente il complesso dei Regolamenti Comunali per agevolare e rendere meno costose sia in termini di tempo che di denaro speso, le attività economiche che generassero lavoro. Sono passati molti mesi e che cosa è successo: niente. E’ facile fare il confronto con quanto successo in altri luoghi, ricordo ad esempio quanto successe nella Silicon Valley, dove in soli sei mesi il processo venne pensato, elaborato ed eseguito, portando ad un nuovo impetuoso sviluppo economico.
Ma è facile anche ricordare, senza andare molto lontano, quei processi che proprio qui a Bologna vennero attivati negli anni d’oro, dove l’Italia veniva a copiare i procedimenti amministrativi inventati a Bologna. Qui ci si trastulla con dichiarazioni “politiche” vuote di contenuti reali per la Città e per i propri cittadini e si risana il bilancio del Comune con nuove tasse. Oggi la politica è sotto accusa per le ruberie, ma se si aprisse un processo anche alle cose che si dovrebbero fare e non si fanno. Bologna andrebbe purtroppo agli onori delle cronache!"
"Di fronte ad un momento di gravissima crisi economica, con una disoccupazione giovanile giunta a Bologna a livelli inimmaginabili e
con migliaia di lavoratori, sempre a Bologna, giunti al termine della precaria copertura data dagli ammortizzatori sociali, che cosa può
anzi deve fare il nostro Comune. Tante cose, oggi concentriamoci su una: favorire il lavoro attraverso l’attività di impresa, rendendola più facile e conveniente attraverso una semplificazione amministrativa e dei propri regolamenti e delle proprie funzioni.
Il 28 maggio 2012 il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità un ordine del giorno che, partendo dalle stesse considerazioni da me
fatte nella mia breve premessa, individuava modi e tempi di questo processo. Si deliberava che fosse costituita una task force di dirigenti con questo obiettivo e che la Giunta, elaborasse le linee guida dei processi di semplificazione amministrativa, da sottoporre al Consiglio Comunale attraverso le proprie commissioni competenti. L’obbiettivo era giungere velocemente ad un piano di attività che, nel concreto, dopo un confronto con le categorie ed i cittadini interessati, semplificasse notevolmente il complesso dei Regolamenti Comunali per agevolare e rendere meno costose sia in termini di tempo che di denaro speso, le attività economiche che generassero lavoro. Sono passati molti mesi e che cosa è successo: niente. E’ facile fare il confronto con quanto successo in altri luoghi, ricordo ad esempio quanto successe nella Silicon Valley, dove in soli sei mesi il processo venne pensato, elaborato ed eseguito, portando ad un nuovo impetuoso sviluppo economico.
Ma è facile anche ricordare, senza andare molto lontano, quei processi che proprio qui a Bologna vennero attivati negli anni d’oro, dove l’Italia veniva a copiare i procedimenti amministrativi inventati a Bologna. Qui ci si trastulla con dichiarazioni “politiche” vuote di contenuti reali per la Città e per i propri cittadini e si risana il bilancio del Comune con nuove tasse. Oggi la politica è sotto accusa per le ruberie, ma se si aprisse un processo anche alle cose che si dovrebbero fare e non si fanno. Bologna andrebbe purtroppo agli onori delle cronache!"