Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (BO2016) SULLA CRISI DEL LAVORO A BOLOGNA


Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulla crisi del lavoro a Bologna.

"Le cronache locali degli ultimi giorni non hanno portato buone notizie e non mi riferisco ai tagli del govern...

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Si trasmette il testo dell'intervento di inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulla crisi del lavoro a Bologna.

"Le cronache locali degli ultimi giorni non hanno portato buone notizie e non mi riferisco ai tagli del governo Monti o alle primarie
del PD.
I lavoratori della Perla, soprattutto donne, hanno pare iniziato il triste percorso che li porterà alla mobilità. Anche dalla Menarini non giungono buone notizie. A questo si aggiunge la consapevolezza del fatto che i cosiddetti ammortizzatori sociali a fine anno saranno ormai terminati, mentre la disoccupazione soprattutto femminile e giovanile è ai massimi di sempre.
Non voglio in questa sede dirvi i numeri. I lavoratori non sono numeri, sono persone sono famiglie, sono vicini di casa, i loro figli sono compagni di scuola dei nostri figli.
E’ l’intera comunità bolognese a soffrire.
Il mio grido di dolore non vuole essere una atto di accusa a nessuno o meglio lo vuole essere per tutti, me per primo Che cosa facciamo per invertire questo trend, che cosa potrebbe fare ogni Consigliere Comunale che cosa potrebbe fare il Consiglio nel suo insieme? Che cosa potrebbe fare la nostra Giunta oltre che a riorganizzare gli sportelli del lavoro, tanto di sportellate in faccia la gente ne prende già tante?
Intanto dibatterne, cercare fino allo sfinimento proposte e soluzioni e poi individuatele, mettere nelle proprie priorità ogni possibile via
per ricreare lavoro e sviluppo, a Bologna almeno, fermiamoci a Bologna è la nostra città. Sinceramente non credo che la sera, cristiani o no, nell’esame di coscienza che facciamo, ognuno di noi possa dire: ho fatto qualcosa di decisivo finalmente.
Esistono in realtà alternative per tentare di ingannare la nostra coscienza: fare come spesso facciamo e cioè parlare d’altro mentre
dovremmo attuare semplificazioni amministrative per le imprese valutare in una chiave di “lavoro” ogni iniziativa comunale (cito come esempio negativo i T-Days), innovare nelle forme di sostegno all’economia, fare partire con forme innovative nuovi investimenti.
E’ alla fine facile farlo e rigettare nella parte più profonda del nostro essere l’angoscia che dovrebbe divorarci, ma alla fine questa riapparirà e dovremo chiedere a noi stessi: ma se facevo qualcosa non era forse meglio? Facciamolo, è difficile, lo sappiamo, ma facciamolo adesso, per il bene di noi stessi e della nostra comunità".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:16
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