CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE LEONARDO BARCELÒ (PD) SUL PERMESSO DI SOGGIORNO PER CHI DENUNCIA IL LAVORO IRREGOLARE
Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò (Pd) sul permesso di soggiorno agli immigrati che denunciano il lavoro irregolare.
"Già da alcuni anni in questa sede ho più volte sottolineato la necess...
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Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò (Pd) sul permesso di soggiorno agli immigrati che denunciano il lavoro irregolare.
"Già da alcuni anni in questa sede ho più volte sottolineato la necessità di incentivare la denuncia dei datori di lavoro che sfruttano stranieri in situazione irregolare, tutelando tuttavia legalmente, il lavoratore che si espone con tale atto.
Finalmente ciò si è realizzato col decreto legislativo fortemente voluto dal Ministro Riccardi in adeguamento alla direttiva europea 2009/52/CE sulle 'norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datari di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare'.
Si è previsto un vero è proprio giro di vite contro lo sfruttamento degli immigrati.
Ma la grande novità è che se il lavoratore straniero irregolare denuncia il suo datore di lavoro collaborando alle indagini, potrà ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
In questo modo le tante persone, che attualmente non possono denunciare i soprusi di cui sono vittime, avranno la possibilità di essere tutelate nella loro denuncia mediante la concessione del permesso di soggiorno.
Si sta valutando anche la possibilità di una norma transitoria che permette a famiglie e imprese che si autodenunciano, entro un tempo stabilito, di mettersi al sicuro da eventuali sanzioni, riconoscendo contestualmente ai lavoratori immigrati il permesso di soggiorno.
Come ha ricordato Livia Turco, presidente del Forum immigrazione del Partito Democratico, c'è da augurarsi che questa norma venga definitivamente varata, perché si tratta di un provvedimento di buon senso, che non ha nulla che vedere con una sanatoria.
Penso che il recepimento da parte del Governo della disciplina comunitaria in materia di sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano lavoratori extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno è, oltre ad essere un atto dovuto, anche un fatto di civiltà e di legalità. A chi si indigna in parlamento per questo decreto mi viene da chiedere: intendete difendere l'evasione fiscale, lo sfruttamento e l'Illegalità?
Oltre all'adeguamento a una normativa europea, si raggiunge un obiettivo fondamentale: mettere al centro del mercato del lavoro il contratto che è uno strumento che da sempre tutela la persona sia in termini retributivi sia in termini previdenziali. Al tempo stesso si raggiunge l'obiettivo di inserire anche questo tassello del mondo del lavoro irregolare all'interno di una prospettiva di bene comune e di inclusione sociale.
Questa azione fa emergere dal sommerso tutte le persone comunitarie, oltre che non comunitarie: fa mettere in luce il valore aggiunto degli oltre due milioni di lavoratori stranieri del nostro mercato del lavoro, i quali in termini previdenziali contribuiscono a versare alle casse previdenziali statali oltre 6 miliardi di euro e quindi sono certamente una risorsa".
"Già da alcuni anni in questa sede ho più volte sottolineato la necessità di incentivare la denuncia dei datori di lavoro che sfruttano stranieri in situazione irregolare, tutelando tuttavia legalmente, il lavoratore che si espone con tale atto.
Finalmente ciò si è realizzato col decreto legislativo fortemente voluto dal Ministro Riccardi in adeguamento alla direttiva europea 2009/52/CE sulle 'norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datari di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare'.
Si è previsto un vero è proprio giro di vite contro lo sfruttamento degli immigrati.
Ma la grande novità è che se il lavoratore straniero irregolare denuncia il suo datore di lavoro collaborando alle indagini, potrà ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
In questo modo le tante persone, che attualmente non possono denunciare i soprusi di cui sono vittime, avranno la possibilità di essere tutelate nella loro denuncia mediante la concessione del permesso di soggiorno.
Si sta valutando anche la possibilità di una norma transitoria che permette a famiglie e imprese che si autodenunciano, entro un tempo stabilito, di mettersi al sicuro da eventuali sanzioni, riconoscendo contestualmente ai lavoratori immigrati il permesso di soggiorno.
Come ha ricordato Livia Turco, presidente del Forum immigrazione del Partito Democratico, c'è da augurarsi che questa norma venga definitivamente varata, perché si tratta di un provvedimento di buon senso, che non ha nulla che vedere con una sanatoria.
Penso che il recepimento da parte del Governo della disciplina comunitaria in materia di sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impiegano lavoratori extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno è, oltre ad essere un atto dovuto, anche un fatto di civiltà e di legalità. A chi si indigna in parlamento per questo decreto mi viene da chiedere: intendete difendere l'evasione fiscale, lo sfruttamento e l'Illegalità?
Oltre all'adeguamento a una normativa europea, si raggiunge un obiettivo fondamentale: mettere al centro del mercato del lavoro il contratto che è uno strumento che da sempre tutela la persona sia in termini retributivi sia in termini previdenziali. Al tempo stesso si raggiunge l'obiettivo di inserire anche questo tassello del mondo del lavoro irregolare all'interno di una prospettiva di bene comune e di inclusione sociale.
Questa azione fa emergere dal sommerso tutte le persone comunitarie, oltre che non comunitarie: fa mettere in luce il valore aggiunto degli oltre due milioni di lavoratori stranieri del nostro mercato del lavoro, i quali in termini previdenziali contribuiscono a versare alle casse previdenziali statali oltre 6 miliardi di euro e quindi sono certamente una risorsa".