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CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO SUL VOTO ALLE AMMINISTRATIVE DEI CITTADINI STRANIERI NON COMUNITARI


Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato dal consigliere Barcelò e firmato dai consiglieri Pieralisi, Lama, Aldrovandi, Ferri, Errani, Benassi, Zacchiroli, Mignani, Turci, Critelli e Lembi, che invita i parlamentari italia...

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Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno presentato dal consigliere Barcelò e firmato dai consiglieri Pieralisi, Lama, Aldrovandi, Ferri, Errani, Benassi, Zacchiroli, Mignani, Turci, Critelli e Lembi, che invita i parlamentari italiani eletti al parlamento europeo a chiedere una direttiva che conceda il diritto di voto alle amministrative agli stranieri non comunitari residenti nei Paesi membri.
L'esito della votazione è il seguente: voti favorevoli 20 (PD, AmBoVen, CentrDem, InsperBo - Aldrovandi, GrMisto - Salsi); voti contrari 5 (FI - Carella, Tomassini, LegaN, GrMisto - Bernardini); 5 non votanti (FI - Facci, Gattuso, Lisei; M5S).

Di seguito il testo approvato, dopo l'emendamento in Aula:

"Il Consiglio comunale di Bologna, premesso che:
la popolazione straniera presente nella nostra città é di 52.473 persone , secondo i dati del ultimo censimento e che sono circa 20 milioni gli immigrati da paesi terzi legalmente residenti in Europa ( oltre 3 milioni e mezzo in Italia secondo l’Istat );
già sono diversi i Paesi Europei che hanno concesso il voto agli stranieri stabilmente residenti nei loro territori, come ad esempio la Svezia sin dal 1975, la Danimarca dal 1981, L’Olanda dal 1985, la Norvegia dal 1993, e poi la Svizzera, l’Irlanda, il Belgio e il Lussemburgo;
nel nostro Paese diverse organizzazioni della società civile hanno sostenuto la campagna “L’Italia sono anch’io” e hanno raccolto più di 200 mila firme a livello nazionale e circa 3500 nella nostra città per il riconoscimento in Italia del voto alle elezioni amministrative a gli immigrati residenti;
attualmente in tutta l’Unione Europea è valido il 'permesso di soggiorno di lungo periodo', a tempo indeterminato, introdotto da una direttiva europea che lo subordina ai requisiti di cinque anni di residenza e di un reddito minimo di sussistenza;
ora occorre fare un passo in avanti ed emanare in tutti i Paesi dell’Unione una nuova direttiva per arrivare al comune riconoscimento del diritto di voto alle elezioni amministrative.

Invita
i parlamentari europei, in particolare quelli italiani, a sollecitare la Commissione Europea a valutare la possibilità di una direttiva dell’Unione Europea per concedere il diritto di voto nelle elezioni amministrative ai cittadini stranieri non comunitari stabilmente residenti nei Paesi membri;
i Parlamentari Europei eletti sul nostro territorio ad operare in questa direzione".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:28
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