CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO PER RIDURRE IL RISCHIO DI EPIDEMIE
Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per invitare la Giunta ad adottare misure che verifichino lo stato di salute degli immigrati e degli italiani provenienti da zone dove malattie come la tub...
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Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per invitare la Giunta ad adottare misure che verifichino lo stato di salute degli immigrati e degli italiani provenienti da zone dove malattie come la tubercolosi e simili sono endemiche, ed evitare quindi le possibilità di contagio, presentato dalla consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) e firmato dai consiglieri Bernardini, Borgonzoni, Scarano, Melega.
Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato.
"Il Consiglio Comunale di Bologna
- alla fine degli anni ’80 si diffuse la falsa convinzione che queste malattie fossero state sdradicate invece, in Occidente stanno crescendo a livello esponenziale. Soprattutto la TBC, come spiegano diversi infettivologi e tisiatri, imputando in primis alla globalizzazione ed all’aumento dei flussi migratori incontrollati, soprattutto da paesi dove la TBC e la sifilide sono endemiche, seguite da altre cause quali l’invecchiamento della popolazione italiana e l’aumentata incidenza di cure immunosoppressive (per tumori, trapianti,Aids );
- la TBC è diffusa soprattutto nell’Europa dell’Est (Romania, Moldavia, Ucraina, Russia), Cina, India, Marocco, Pakistan ed in Italia l’incidenza di TBC è di 7 casi ogni 10.000 abitanti (contro i 25 ogni 10.000 del Marocco) e l’Emilia-Romagna è tra le regioni con il più alto tasso d’incidenza (al Policlinico Sant'Orsola sono stati diagnosticati nel 2010, 130-150casi, mentre nei primi 6 mesi del 2011 i casi sono stati 55, di cui il 60 % era straniero);
- l’OMS e la “Global Tubercolosis Control 2010" hanno lanciato l’allarme sui casi verificatisi in Italia nel decennio 1999-2008, affermando che sono aumentati del 600% ed il Gruppo Infezioni e TBC AIPO-Gruppo SIMeR 2007 attesta che la percentuale di infetti tra gli immigrati provenienti da paesi ad alta endemia tubercolare varia dal 40-70% (Bollettino Fnomceo N°10/2009);
Consapevoli che- non si deve lanciare nessun allarme sanitario ma, tantomeno, sottovalutare il problema od abbassare la guardia visto che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha ribadito che il controllo della TBC deve essere una priorità assoluta, onde evitare il diffondersi di epidemie, come ribadito anche dalla Prof.ssa Maria Paola Landini, Ordinario di Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola e dal Dr.Salvatore Rossitto, responsabile del Dispensario antitubercolare di Siracusa, che afferma che ogni malato di TBC in fase attiva, contagia in media 12 persone all’anno, con il serio pericolo di creare un’emergenza sanitaria;
- è prioritario agire preventivamente, evitando di esporre la popolazione bolognese a rischi potenziali;
INVITA LA GIUNTA
- a sollecitare le autorità sanitarie locali a istituire servizi ambulatoriali che verifichino lo stato di salute degli immigrati o degli italiani provenienti da zone dove queste malattie sono endemiche, anche attraverso screening adeguati (clinici, strumentali e laboratoristici per esempio il test tubercolinico o la Mantoux 5 UT) eseguiti anche agli immigrati del C.I.E. di Bologna, estesi ai detenuti, immigrati e non, del carcere minorile e della “Dozza”, visto che il 25% dei detenuti nelle carceri italiane è positivo alla Mantoux (L’Unità del 24/03/2009) ;
- a istituire gli stessi test presso luoghi promiscui, affollati e poco arieggiati: scuole (nel 1988 veniva abolito lo screening tubercolinico scolastico e chiusi i dispensari), ospizi, dormitori pubblici e ospedali al fine di tutelare coloro che presentano le difese immunitarie deficitarie, quali anziani, bambini, diabetici, pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive e/o a terapie cortisoniche o antitumorali per periodi prolungati;
- a sollecitare una seria politica di coscienza tramite percorsi informativi nelle scuole di ogni ordine e grado e campagne di prevenzione per tutelare i cittadini, evitando il propagarsi di possibili epidemie sul territorio comunale, che costerebbero sia in termini sanitari che economici;
- a sollecitare le autorità nazionali e locali a fare in modo che la popolazione immigrata possa vivere in condizioni di vita ottimali evitando la permanenza prolungata in luoghi sempre affollati come il CIE ed in campi profughi dove per effetto della legge rimangono fino a 18 mesi ed è ovvio che l'allungamento della permanenza aumenta le possibilità di contagio. "
Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato.
"Il Consiglio Comunale di Bologna
Considerato che
- il pianeta Terra è completamente guarito da un’unica malattia infettiva che è il vaiolo (l’OMS lo ha dichiarato scomparso nel 1979). Ben diverso è il discorso per altre malattie, ritenute erroneamente del passato, come la tubercolosi (in Italia, 6.840.000 infetti, 5.000 nuovi casi all’anno, 500 morti /anno: dati del gruppo studi infezioni e tubercolosi AIPO-SIMeR), la sifilide (da 150-200 casi ad oltre 1.500 nel 2010) e la malaria, o malattie a comparsa recente come l’Hiv (25 milioni di infetti nell’Africa sub-sahariana);- alla fine degli anni ’80 si diffuse la falsa convinzione che queste malattie fossero state sdradicate invece, in Occidente stanno crescendo a livello esponenziale. Soprattutto la TBC, come spiegano diversi infettivologi e tisiatri, imputando in primis alla globalizzazione ed all’aumento dei flussi migratori incontrollati, soprattutto da paesi dove la TBC e la sifilide sono endemiche, seguite da altre cause quali l’invecchiamento della popolazione italiana e l’aumentata incidenza di cure immunosoppressive (per tumori, trapianti,Aids );
- la TBC è diffusa soprattutto nell’Europa dell’Est (Romania, Moldavia, Ucraina, Russia), Cina, India, Marocco, Pakistan ed in Italia l’incidenza di TBC è di 7 casi ogni 10.000 abitanti (contro i 25 ogni 10.000 del Marocco) e l’Emilia-Romagna è tra le regioni con il più alto tasso d’incidenza (al Policlinico Sant'Orsola sono stati diagnosticati nel 2010, 130-150casi, mentre nei primi 6 mesi del 2011 i casi sono stati 55, di cui il 60 % era straniero);
Attestato che
- le frontiere meridionali dell’Europa (Lampedusa, Portopalo, Pozzallo) sono varcate da profughi politici, di cui il 70% rappresentati da nordafricani ed il 30% sub sahariani, cioè persone che provengono da paesi ad alta endemia tubercolare; - l’OMS e la “Global Tubercolosis Control 2010" hanno lanciato l’allarme sui casi verificatisi in Italia nel decennio 1999-2008, affermando che sono aumentati del 600% ed il Gruppo Infezioni e TBC AIPO-Gruppo SIMeR 2007 attesta che la percentuale di infetti tra gli immigrati provenienti da paesi ad alta endemia tubercolare varia dal 40-70% (Bollettino Fnomceo N°10/2009);
Consapevoli che
Preso atto che
- l’art.2.5.22 del Provvedimento 17/12/1998 della Conferenza Stato-Regioni obbliga di eseguire la Mantoux 5 UT…”Nei soggetti recentemente immigrati, il più presto possibile dopo l’ingresso in Italia ... " (pubblicato sul Bollettino FnomceoN°10/2009 pg.24-25);- è prioritario agire preventivamente, evitando di esporre la popolazione bolognese a rischi potenziali;
INVITA LA GIUNTA
- a sollecitare le autorità sanitarie locali a istituire servizi ambulatoriali che verifichino lo stato di salute degli immigrati o degli italiani provenienti da zone dove queste malattie sono endemiche, anche attraverso screening adeguati (clinici, strumentali e laboratoristici per esempio il test tubercolinico o la Mantoux 5 UT) eseguiti anche agli immigrati del C.I.E. di Bologna, estesi ai detenuti, immigrati e non, del carcere minorile e della “Dozza”, visto che il 25% dei detenuti nelle carceri italiane è positivo alla Mantoux (L’Unità del 24/03/2009) ;
- a istituire gli stessi test presso luoghi promiscui, affollati e poco arieggiati: scuole (nel 1988 veniva abolito lo screening tubercolinico scolastico e chiusi i dispensari), ospizi, dormitori pubblici e ospedali al fine di tutelare coloro che presentano le difese immunitarie deficitarie, quali anziani, bambini, diabetici, pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive e/o a terapie cortisoniche o antitumorali per periodi prolungati;
- a sollecitare una seria politica di coscienza tramite percorsi informativi nelle scuole di ogni ordine e grado e campagne di prevenzione per tutelare i cittadini, evitando il propagarsi di possibili epidemie sul territorio comunale, che costerebbero sia in termini sanitari che economici;
- a sollecitare le autorità nazionali e locali a fare in modo che la popolazione immigrata possa vivere in condizioni di vita ottimali evitando la permanenza prolungata in luoghi sempre affollati come il CIE ed in campi profughi dove per effetto della legge rimangono fino a 18 mesi ed è ovvio che l'allungamento della permanenza aumenta le possibilità di contagio. "