ACCOGLIENZA STUDENTI STRANIERI A SCUOLA, NOTA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Negli articoli di stampa relativi all'accoglienza nelle scuole degli studenti stranieri pubblicati nell'ultima settimana più volte è stato chiamato in causa il Comune di Bologna. È necessario precisare che la questione è da tempo - e sotto dive...
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Negli articoli di stampa relativi all'accoglienza nelle scuole degli studenti stranieri pubblicati nell'ultima settimana più volte è stato chiamato in causa il Comune di Bologna. È necessario precisare che la questione è da tempo - e sotto diversi profili - oggetto di grande attenzione da parte di questa Amministrazione, che insieme all'Amministrazione scolastica statale ha cercato di affrontarla in fase di programmazione, avendo ben chiaro che l'arrivo di bambini e ragazzi in corso d'anno, soprattutto stranieri, è un fenomeno strutturale e di dimensioni non trascurabili e non può essere gestito ricorrendo a soluzioni estemporanee e nella continua emergenza. Fare adeguata programmazione significa agire preventivamente, ovvero nella fase di formazione delle classi prime che non devono saturare la capienza delle aule. Questo richiede certamente la disponibilità di spazi ulteriori da parte dell'ente locale, ma non può prescindere dalla disponibilità dell'organico aggiuntivo necessario da parte dell'Amministrazione statale.
Anche per l'anno scolastico che sta per iniziare il Comune di Bologna ha fatto, con il supporto dei settori di competenza, una valutazione di tutti gli edifici scolastici per capire in quali scuole, in relazione all'andamento delle iscrizioni e tenendo conto delle previsioni di nuovi arrivi in corso d'anno, fosse possibile aprire se necessario classi aggiuntive, valutazione condivisa con i Quartieri e i dirigenti scolastici.
Sono diversi gli edifici che, senza interventi di adeguamento, hanno mostrato la possibilità di incrementare l'offerta, con un'adeguata copertura in tutte le zone della città. In alcuni edifici, inoltre, per fare fronte all'incremento della popolazione studentesca, sono stati realizzati o sono in corso interventi di ampliamento, come ad esempio a Borgo Panigale.
Sulla base degli esiti di tali valutazioni, per il prossimo anno si è prevista a Bologna l'istituzione – e su questo richiamiamo la forte attenzione al tema da parte dell'Ufficio scolastico – di un numero significativo di nuove classi. Tra scuola primaria e secondaria di primo grado, è già stato previsto fino a questo momento un incremento complessivo di 13 classi rispetto a quelle dello scorso anno, nonostante il numero di iscritti complessivi sia ad oggi di poco superiore a quello dello scorso anno. Questo significa che le classi saranno meno numerose e ciò pone le condizioni per l'accoglienza degli alunni in corso d'anno sia nel prossimo anno scolastico che in quelli successivi.
Non può che essere questa la modalità per dare in prospettiva una risposta adeguata al tema dell'accoglienza dei bambini che si iscrivono in corso d'anno. Non neghiamo tuttavia che, per alcune classi successive alle prime, se già sature, si possano presentare in corso d'anno delle criticità a fronte di nuove iscrizioni.
Le criticità non possono però certamente essere affrontate attendendo dal Comune di Bologna risposte che presuppongono decisioni che non sono nella disponibilità di un ente locale. Le norme sulla capienza degli edifici e sulla sicurezza chiamano in causa, infatti, da un lato la responsabilità dell'ente locale, quale proprietario degli edifici, ma dall'altro anche quella delle Istituzioni scolastiche autonome, che al pari dei comuni devono rispondere dell'applicazione delle norme, mentre ad altre istituzioni è demandato il ruolo di controllo.
Al momento è certamente prioritaria una ricognizione puntuale della situazione relativa alle classi successive alle prime, che mi risulta sia in corso anche grazie all'azione di monitoraggio delle cosiddette "scuole polo". La gestione di eventuali situazioni particolari non potrà che essere fatta valutando insieme all'Ufficio scolastico e ai Dirigenti quali azioni intraprendere, come e chi coinvolgere.
Anche per l'anno scolastico che sta per iniziare il Comune di Bologna ha fatto, con il supporto dei settori di competenza, una valutazione di tutti gli edifici scolastici per capire in quali scuole, in relazione all'andamento delle iscrizioni e tenendo conto delle previsioni di nuovi arrivi in corso d'anno, fosse possibile aprire se necessario classi aggiuntive, valutazione condivisa con i Quartieri e i dirigenti scolastici.
Sono diversi gli edifici che, senza interventi di adeguamento, hanno mostrato la possibilità di incrementare l'offerta, con un'adeguata copertura in tutte le zone della città. In alcuni edifici, inoltre, per fare fronte all'incremento della popolazione studentesca, sono stati realizzati o sono in corso interventi di ampliamento, come ad esempio a Borgo Panigale.
Sulla base degli esiti di tali valutazioni, per il prossimo anno si è prevista a Bologna l'istituzione – e su questo richiamiamo la forte attenzione al tema da parte dell'Ufficio scolastico – di un numero significativo di nuove classi. Tra scuola primaria e secondaria di primo grado, è già stato previsto fino a questo momento un incremento complessivo di 13 classi rispetto a quelle dello scorso anno, nonostante il numero di iscritti complessivi sia ad oggi di poco superiore a quello dello scorso anno. Questo significa che le classi saranno meno numerose e ciò pone le condizioni per l'accoglienza degli alunni in corso d'anno sia nel prossimo anno scolastico che in quelli successivi.
Non può che essere questa la modalità per dare in prospettiva una risposta adeguata al tema dell'accoglienza dei bambini che si iscrivono in corso d'anno. Non neghiamo tuttavia che, per alcune classi successive alle prime, se già sature, si possano presentare in corso d'anno delle criticità a fronte di nuove iscrizioni.
Le criticità non possono però certamente essere affrontate attendendo dal Comune di Bologna risposte che presuppongono decisioni che non sono nella disponibilità di un ente locale. Le norme sulla capienza degli edifici e sulla sicurezza chiamano in causa, infatti, da un lato la responsabilità dell'ente locale, quale proprietario degli edifici, ma dall'altro anche quella delle Istituzioni scolastiche autonome, che al pari dei comuni devono rispondere dell'applicazione delle norme, mentre ad altre istituzioni è demandato il ruolo di controllo.
Al momento è certamente prioritaria una ricognizione puntuale della situazione relativa alle classi successive alle prime, che mi risulta sia in corso anche grazie all'azione di monitoraggio delle cosiddette "scuole polo". La gestione di eventuali situazioni particolari non potrà che essere fatta valutando insieme all'Ufficio scolastico e ai Dirigenti quali azioni intraprendere, come e chi coinvolgere.