"Occorre chiarire innanzitutto che si tratta di uno sfratto fra privati, portato meritoriamente all'attenzione dei Servizi Sociali dal Tavolo Sfratti, coordinato dalla Prefettura, a febbraio di quest'anno, circa due anni dopo la comunicazione da parte della proprietà della fine locazione e senza che gli interessati si fossero fin lì mai rivolti ai Servizi. La natura privata dello sfratto comporta che il mandato giudiziario di esecuzione, affidato all'ufficiale giudiziario e, nel caso di necessità alla forza pubblica, non è definito nei tempi e nelle forme dal Comune.

Nonostante questo, i Servizi Sociali del Comune, io personalmente e la vicesindaca Clancy, ci stiamo occupando della vicenda e cercando soluzioni da tempo.
Nel corso di questi mesi il Comune ha interloquito con proprietà e ufficiale giudiziario. Vi è stato quindi un primo rinvio dello sfratto, che era per noi utile a cercare soluzioni possibili da offrire anche in via transitoria. Cosa che è avvenuta: è stata proposta alla signora, settantacinquenne, la soluzione di un appartamento protetto. Quindi una soluzione alloggiativa che ricomprende tutti i costi accessori ed eventuali servizi di assistenza laddove necessari, ancorché in questo caso si sia in presenza di una persona autosufficiente. Questa proposta purtroppo è stata rifiutata.

Oggi l'ufficiale giudiziario ha eseguito lo sfratto, dopo il primo rinvio, nella seconda data annunciata. I Servizi Sociali hanno immediatamente offerto la possibilità di recarsi presso gli stessi per una immediata collocazione in emergenza delle persone sfrattate, a spese del Comune. Al momento le persone non hanno inteso accettare questa soluzione temporanea.
Spiace registrare infine come alcune forza politiche e sindacali stiano strumentalizzando mediaticamente questa vicenda".