Comunicati stampa

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Il discorso del sindaco Matteo Lepore alla camera ardente di Vittorio Boarini

Gli verrà intitolato il piazzale antistante l’attuale parcheggio Giuriolo dove sorgerà l’archivio della Cineteca di Bologna "Renato Zangheri"

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Di seguito il discorso del sindaco Matteo Lepore alla camera ardente di Vittorio Boarini, allestita oggi in sala Cervi in Cineteca. 

"A me spetta oggi il compito di portare il saluto delle città, delle istituzioni, di fare le condoglianze a tutta la famiglia, agli amici che oggi riempiono questa magnifica sala che fotografa quello che penso sia stato per molti di voi Vittorio e la sua Cineteca.

A me è capitato da assessore alla Cultura di incontrarlo alcune volte nel mio ufficio, di costruire con lui un rapporto di amicizia. Devo dirvi che tutte le volte che lui entrava, apriva la porta e nel mio ufficio entrava un profumo di buono. Per chi della mia generazione non ha vissuto tanti decenni importanti di questa città non è facile riuscire a cogliere quello che Bologna ha saputo generare attraverso le sue istituzioni culturali, anche i motivi di tante scelte. Perché appunto Vittorio era un uomo delle istituzioni, in realtà lui era un’istituzione e riuscire a capire cosa significa essere un’istituzione come persona come individuo è per la mia generazione una cosa non semplice. E devo dire che Bologna è ancora una città dove tante persone che si incontrano sono delle istituzioni. E questo profumo di buono è probabilmente il segnale che a volte io colgo dallo sguardo, in quello di Vittorio per tutte le cose che mi ha raccontato durante gli incontri che abbiamo avuto. Il racconto di quello che c’era dietro le quinte, del perché la politica in alcuni casi si è smarrita, in altri casi quando la politica ha saputo realizzare cose importanti. E la sua storia è un manifesto di quello che la politica, le nostre istituzioni, la nostra città hanno saputo fare creando delle cose che non esistevano, la creatività che ha saputo generare delle cose importanti. È per questo che ho voluto scrivere alcune parole e vorrei anche condividere qui con voi una decisione che come Comune abbiamo deciso di portare avanti. Queste mie parole ovviamente sono rivolte a lui per un ultimo saluto.

Caro Vittorio,
ho avuto la fortuna di conoscerti in alcuni incontri, di apprezzare la tua cultura, la tua passione politica, laica e di sinistra, il tuo essere un vero bolognese sempre pronto al confronto per capire il punto di vista dell’altro, curioso di conoscere, capace di raccontare e condividere il suo sapere. La tua è una storia gloriosa. Nato da una famiglia umile, ti sei laureato in Scienze Politiche a Firenze, sei diventato a 25 anni, nel 1961, direttore del settore Cultura del Comune di Bologna. Dal 1962 hai partecipato, da protagonista, ai lavori della Commissione Cinema che hanno portato alla nascita della Cineteca, che hai diretto per ventisei anni, dall’inizio alla tua pensione, guidando, nel 1996 la trasformazione da Istituto a Istituzione e creando le condizioni perché la Cineteca, dopo di te, senza nessuna interruzione, proseguisse il suo cammino e la sua crescita.

Zangheri fu Assessore alla Cultura e alle Istituzioni culturali, tu ti sei battuto tutta la vita per l’autonomia delle istituzioni, rendendo esemplare, a livello cittadino e nazionale, il senso e il valore di questa formula, che non significa che le istituzioni culturali siano libere di fare quello che vogliono. Al contrario, significa che le istituzioni, all’interno degli indirizzi definiti dall’Amministrazione, hanno piena autonomia e l’autonomia serve per costruire quella competenza, quella professionalità e quell’autorevolezza che permette all’istituzione di svilupparsi costantemente e di raggiungere al meglio gli scopi definiti.

È un equilibrio complesso, che richiede all’Amministrazione e all’Istituzione un’attenzione esigente e mai paga. Alla ricerca di quell’equilibrio hai sempre lavorato, appunto da uomo delle istituzioni: per te le istituzioni valevano più di te stesso. È quella vocazione al bene cittadino che ha segnato indelebilmente il Dna della nostra Cineteca.

Un’istituzione fortemente presente e incardinata sul territorio cittadino, ma con uno sguardo internazionale. Uno strabismo culturale forse, rafforzato dalla qualità della proposta culturale, che è fatta dalle persone che qui vivono e lavorano.

Il momento dell’estremo saluto è sempre doloroso e triste. Farlo qui, nella Cineteca ora Fondazione, lo è forse meno. Perché sentiamo che il tuo lavoro, le tue intuizioni, la tua determinazione, hanno generato dei frutti unici e duraturi che arricchiscono la vita quotidiana della nostra comunità e danno alla nostra città un’ulteriore dimensione a livello mondiale: la Cineteca, il Lumière, il festival il Cinema Ritrovato, il laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata, sono frutti che non esistevano, così preziosi che vivranno a lungo.

Caro Vittorio, Bologna e la sua Amministrazione comunale te ne sono grati. E anche per questo, qui di fronte ai tuoi familiari, come Sindaco ho il piacere di annunciare che intitoleremo il piazzale antistante all’archivio Renato Zangheri, l’attuale parcheggio Giuriolo, proprio a te, Vittorio Boarini".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:52
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