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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Gabriella Montera

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Gabriella Montera (partito Democratico). "Arresti al Pilastro: le strumentalizzazioni politiche e la giustizia 'fai da te'.Sul recente arresto della coppia in Via Grazia Deledda al Pilastro p...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Gabriella Montera (partito Democratico).

"Arresti al Pilastro: le strumentalizzazioni politiche e la giustizia 'fai da te'.
Sul recente arresto della coppia in Via Grazia Deledda al Pilastro per reati di spaccio di droga, abbiamo letto tanto in questi giorni e pochi minuti non bastano di certo per fare le necessarie considerazioni sull’episodio.
Pertanto in questo rumore mediatico scomposto, scelgo le parole usate dal direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio in una bella risposta che ha fornito sabato scorso ad un lettore.
Il lettore chiedeva al Direttore se non ritenesse necessario chiedere scusa alla madre a cui è morto il figlio per droga e cioè alla signora che nel gennaio 2019 aveva indirizzato l’ex Ministro degli Interni a suonare proprio quel campanello. Continuava chiedendo se il “politicamente corretto” prevedesse che non si potessero scomodare gli stranieri che spacciano.
Riporto allora ampi stralci della risposta, perché non saprei usare parole migliori per esprimere il significato e i principi che lì si affermano:

'Gentile lettore,
mi pare che lei conosca molto poco l’informazione rigorosa e le battaglie di opinione a viso aperto che "Avvenire" conduce contro la droga, civilmente al fianco di coloro che su questo fronte si impegnano da sempre e di tante madri e tanti padri che non si rassegnano non solo alla morte fisica dei loro figli, ma prima ancora allo scempio della libertà e della bellezza nelle loro vite. Da quel che scrive sembra, poi, che lei non sappia che l’ex ministro dell’Interno Salvini con la famosa e famigerata "citofonata" in uno stabile del quartiere bolognese del Pilastro non accusò di spaccio di droga «gli inquilini» di un appartamento, ma se la prese con un ragazzo allora minorenne. Nel recente sviluppo dei fatti grazie a un’operazione anti-droga dei Carabinieri, però, quel giovane non è coinvolto. Le persone colte in flagrante e arrestate sono infatti due adulti: i genitori del ragazzo allora accusato. Non si tratta di una versione in qualche modo addomesticata o edulcorata dell’accaduto, si tratta di fatti. Assai duri per i due arrestati.
Ma mi faccia capire: ha forse scritto la sua lettera per sostenere che le colpe dei padri e delle madri ricadono sui figli? O magari ritiene che la "colpa familiare" sia concepibile almeno in casi come questi, per il solo fatto che toccherebbe persone di origine straniera? E mi faccia capire ancora: sarebbe un atto coraggioso quello di intentare una sorta di processo di piazza a qualcuno – chiunque egli sia qualunque cosa abbia fatto – sulla porta di casa e in spettacolare favore di telecamere usando del proprio potere politico? Lei, ovviamente, è libero di rispondere "sì" a queste domande, ma è tenuto anche a sapere che la sua posizione non sarebbe sostenibile né moralmente né legalmente. Se, poi, ci pensa appena un po’, potrebbe anche rendersi conto che è semplicemente da brividi l’idea di vivere in un Paese dove sia considerato accettabile, e venga da qualcuno accettato, che un uomo potente – chiunque egli sia, qualsiasi fede politica abbia – si presenti all’uscio di casa tua con codazzo di telecamere per farti il processo e, come si diceva un tempo, esporti al pubblico ludibrio. Una piccola nota vorrei anche dedicarla a questo vezzo di cercare di giustificare mistificazioni, negazionismi, complottismi, teorizzazioni della giustizia-fai-da-te e bullismi vari come espressioni di resistenza al "politicamente corretto". Credo che sia il modo purtroppo più efficace per svilire e svuotare una locuzione nata per definire attitudini, intenzioni e concrete opzioni che sono in sé sane, addirittura benedette e spesso necessarie, ovvero quelle che portano a pagare un prezzo anche salato per rifuggire stereotipi e rompere la cappa dei cosiddetti "pensieri dominanti", in società omologate e in sistemi oppressivi di diverso colore. Questa nobile "scorrettezza" non ha nulla a che fare con operazioni propagandistiche, rischiosi semplicismi e mediocri calcoli.
I lettori sanno, infine, che sono uno di quei giornalisti che ritengono giusto chiedere scusa, se e quando sbagliano, ma stavolta non ho alcun motivo per scusarmi a nome mio e dei miei colleghi. Credo piuttosto che lei abbia buone ragioni per riflettere. E penso anche che dovrebbe informarsi meglio: la droga, grazie a Dio, non ha affatto ucciso un figlio alla signora bolognese che accompagnò Salvini davanti a quel citofono. Ricambio il suo cordiale saluto e le auguro buona domenica'.

Concludo dicendo che ha fatto molto bene il Partito Democratico del rione Pilastro ad organizzare questa sera un incontro pubblico, partendo dall’episodio e da alcuni commenti che si sono succeduti, che sono svilenti e puntano a confinare strumentalmente un territorio coeso e ricco di iniziative sociali e culturali, sacrificandolo con l’uso di slogan e stereotipi". 

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:50
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