Question Time, chiarimenti sull'utilizzo della malattia per i lavoratori in attesa di esito del tampone
L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto, nel corso della seduta di oggi, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) sull'utilizzo dell'assenza per malattia da parte...
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L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto, nel corso della seduta di oggi, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) sull'utilizzo dell'assenza per malattia da parte dei lavoratori in attesa di esito del tampone.
Domanda d'attualità della consigliera Palumbo:
“Premesso che l'indagine epidemiologica sul Coronavirus del Ministero della Salute e Istat, in collaborazione con Croce Rossa Italiana, è partita con l'obiettivo di raccogliere 150 mila campioni in tutto il Paese.
Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al fatto che a Bologna, molti operatori e anche alcune aziende, rinunciano a sottoporsi e a sottoporre i propri dipendenti ai test sierologici.
Dato atto che il motivo della rinuncia sembra essere il fatto che, a causa di un vuoto normativo, se un lavoratore dovesse risultare positivo agli anticorpi del Covid-19, in attesa di essere sottoposto a tampone, dovrebbe stare in isolamento in ferie non potendo usufruire della malattia.
Sembra che la Regione Emilia-Romagna si stia già muovendo per sopperire a questo vuoto normativo e sembra abbia interpellato il Ministero della salute per avere lumi in merito.
Pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema; per sapere dall’Amministrazione se sia a conoscenza di quanto letto sulla stampa e se ha aggiornamenti nel merito”.
Risposta dell'assessore Barigazzi:
"Grazie consigliera, effettivamente è un punto molto importante che lei ha sollevato ed è stato sollevato anche sulla stampa, ne sono ovviamente a conoscenza, perché per la riuscita di queste indagini epidemiologiche che si vogliono fare è importante per capire quanto e come si è diffuso il virus nel nostro paese. Indagini che sono basate sulla volontarietà da parte di cittadini e devono essere chiari le possibilità a cui si può andare incontro. Effettivamente e non ho ancora aggiornamenti, purtroppo, esiste un vuoto normativo che non ci permette di porre in malattia i lavoratori che intraprendono un percorso di screening sierologico. La questione era già stata sollevata dall’Azienda Ausl alla Regione, che ha fatto un quesito al Ministero della salute che io mi auguro che arrivi al più presto. Io stesso attraverso tutti i canali vorrei sollecitare, perché effettivamente con l'attuale legislazione porre in malattia una persona sulla base della presenza o meno di anticorpi non è ancora possibile, quindi credo che nel momento in cui si fa uno screening di questo genere, se si vuole avere successo in questa iniziativa, bisogna ovviamente che le persone che vi aderiscono volontariamente non debbano poi “pagare” un prezzo per questa loro adesione volontaria a un processo molto importante.
Spero che il Ministero sani questa situazione, che risponda al più presto. Annoto a margine, credo sia utile a lei e al Consiglio saperlo, che l'azienda Ausl in condivisione con il Policlinico ha comunque concretamente operato per rendere più efficiente il percorso di esecuzione dei tamponi e farli in tempi davvero molto brevi tramite sia l’incremento delle proprie capacità diagnostiche cioè il laboratorio del Crem, il Lum e del servizio trasfusionale dell’Ausl di Bologna, l’efficientamento anche del processo di esecuzione del tampone da parte del Dipartimento di sanità pubblica che prevede attivazione di punti di “drive through” attraverso la macchina, e l’operatività di un mezzo mobile che ha cominciato a operare, lo avevo annunciato in Consiglio l’altra volta, che è predisposto all’esecuzione in contemporanea sia di test sierologici che di tamponi. Abbiamo iniziato nella città di Bologna qualche giorno fa, sia sul centro disabili sia su altri luoghi, adesso sarà disponibile anche per il resto dell’area metropolitana, e infine anche l’incremento delle equipe dedicate.
Predisposto tutto quello che serve per il test ci vuole poi tutta una ulteriore organizzazione per i positivi, esami di laboratorio e la possibilità di fare un tampone; quindi sapere che c’è una macchina che cerca di efficientare tutto il processo per cui nel momento in cui ho presenza di anticorpi arriva immediatamente a possibilità di fare il tampone, riduce anche quel periodo in cui la persona dovrebbe per esempio stare a casa e riduce anche tutte le problematiche di tipo lavorativo, burocratico e amministrativo che ne determinano.
Questo lo volevo dire, ora dobbiamo colmare il vuoto normativo, sono d’accordo con lei, che è dirimente per la riuscita del test voluto su scala nazionale".