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Question Time, chiarimenti sull'uso del linguaggio di genere nelle istituzioni

L'assessora alle Pari opportunità e differenze di genere Susanna Zaccaria ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sull'uso del linguaggio di genere nelle istituzioni. La risposta &egrave...

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L'assessora alle Pari opportunità e differenze di genere Susanna Zaccaria ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sull'uso del linguaggio di genere nelle istituzioni. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Marco Lombardo.

Domanda d'attualità del consigliere Colombo
"In merito agli articoli allegati relativi al dibattito in corso sul linguaggio di genere nella pubblica amministrazione; domanda al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa in merito all'importanza, per gli obiettivi programmatici e la storia del Comune di Bologna, dell'uso di un linguaggio politico-amministrativo non discriminante e rispettoso della identità e parità di genere all'interno delle istituzioni pubbliche; come la Giunta sta agendo e con quali risultati per dare piena attuazione ai diversi indirizzi contenuti nell'O.d.g. n. 24/2018 approvato dal Consiglio, tra i quali l'obbligo di declinazione al femminile delle cariche istituzionali ricoperte da donne, e per diffondere una cultura paritaria presso lavoratori e amministratori dell'ente".

Risposta dell'assessora Zaccaria letta dall'assessore Lombardo
"Gentile consigliere Colombo,
in merito alla domanda di attualità presentata si osserva quanto segue.
Il linguaggio di genere è ormai entrato a pieno titolo tra le questioni da trattare nell'ambito delle pari opportunità. Da anni il Comune di Bologna si occupa di questo tema e mi limiterò, quindi, a qualche considerazione solo sulle azioni più recenti.
In merito all'importanza di tale tema, che a lungo è stato considerato marginale, quando non superfluo, penso sia sufficiente ricordare quanto sancito dalla legge regionale n. 6 del 2014, Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, che, trattando gli aspetti di pregiudizio e discriminazione di genere in ogni suo ambito, inserisce espressamente anche il tema del linguaggio di genere.
Riporto, pertanto, il testo del primo comma dell'art. 9 della legge n.6/2014, che descrive pienamente la rilevanza e il significato che, a livello sociale, ha il linguaggio:
"Art. 9. La Regione riconosce, ai fini di uno sviluppo coerente delle proprie politiche di genere, che la lingua rispecchia la cultura di una società e ne è una componente fortemente simbolica e che l'uso generalizzato del maschile nel linguaggio è un potente strumento di neutralizzazione dell'identità culturale e di genere che non permette un'adeguata rappresentazione di donne e uomini nella società."
Nei commi successivi viene poi specificato che la Regione Emilia Romagna opera per garantire e adottare un linguaggio non discriminante e rispettoso dell'identità di genere.
Al fine di dare attuazione alla legge regionale di parità, in data 26 luglio 2017, il Comune di Bologna ha sottoscritto insieme alla Regione Emilia Romagna un protocollo con il quale l'Amministrazione si è impegnata a implementare i diversi ambiti evidenziati dalla legge con azioni e politiche specifiche.
Al punto n. 19 si è sottoscritto l'impegno a "promuovere un linguaggio non discriminante e atto al riconoscimento dell'identità di genere in atti amministrativi e corrispondenti a denominazioni di incarichi, ruoli, funzioni politiche e amministrative".
In adempimento a tale protocollo e all'ordine del giorno del Consiglio comunale n.24/2018, già citato dal consigliere Colombo nella domanda, tutte le comunicazioni istituzionali del Comune avvengono indicando la declinazione di genere nelle cariche istituzionali e nei ruoli ed evidenziano adeguatamente il maschile e il femminile secondo tutte le principali indicazioni ormai condivise e racchiuse in linee guida da tempo a disposizione degli enti locali.
Ricordo, inoltre, che negli ultimi tre anni, nell'ambito del Festival La violenza Illustrata – rassegna che nel mese di novembre di ogni anno raccoglie le iniziative di sensibilizzazione per il contrasto alla violenza di genere – si è tenuto un seminario rivolto al personale dipendente proprio con l'obiettivo di affrontare le tematiche del linguaggio di genere, con focus specifico in riferimento agli atti amministrativi, tenuto dalla docente Cecilia Robustelli, illustre linguista, collaboratrice del Ministero dell'Istruzione e dell'Accademia della Crusca.
Da ultimo, voglio sottolineare che il Comune di Bologna ha aderito al Protocollo metropolitano sulla comunicazione di genere e sul linguaggio non discriminatorio del 21 novembre 2019, voluto dalla Città metropolitana, che ha visto la collaborazione e la partecipazione, oltre che di enti locali, dell'Università di Bologna, dell'Ordine dei Giornalisti e delle principali sigle sindacali. Tale protocollo ha tra i suoi obiettivi il superamento degli stereotipi e la valorizzazione delle differenze di genere, la promozione di percorsi di sensibilizzazione e informazione rivolti al mondo della scuola, delle istituzioni, delle associazioni e dell'opinione pubblica, la sensibilizzazione degli organi di comunicazione su un linguaggio rispettoso in ottica di genere".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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