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Question Time, chiarimenti sullo sciopero degli assistenti domiciliari

L'assessore al Lavoro Marco Lombardo, nel corso della seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) sullo sciopero degli operatori del servizio ...

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L'assessore al Lavoro Marco Lombardo, nel corso della seduta odierna di Question time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) sullo sciopero degli operatori del servizio di assistenza domiciliare contestato da Ancora Servizi.

Domanda d'attualità della consigliera Palumbo:
 
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alle lettere di contestazione, inviate da Ancora Servizi, afferente al Consorzio Aldebaran che gestisce il servizio domiciliare di Bologna, per assenza ingiustificata agli operatori e al delegato Usb che il 18 e 19 marzo hanno scioperato, giustamente e con ogni diritto, a tutela della propria salute.
Premesso che lo scorso 17 marzo l’Usb ha proclamato uno sciopero immediato e ad oltranza nel Servizio di assistenza domiciliare di Bologna, gestito dalle cooperative afferenti al Consorzio Aldebaran, tra le quali Ancora servizi.
Lo sciopero proclamato in un servizio essenziale, è reso possibile appellandosi all’art. 2 comma 7 della legge 146/90 che prevede che, in caso di immediato pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si possa proclamare l’astensione immediata per ripristinare le condizioni di tutela.
Le motivazioni di quello sciopero, gravissime, riguardavano l’assenza e la inadeguatezza di mascherine e DPI, la mancata rimodulazione degli accessi e dei percorsi nei domicili degli anziani utenti, procurando, tutte queste condizioni, il rischio assoluto e immanente di contagio per operatori e utenti.
Il 27 di aprile scorso, Ancora Servizi Società Cooperativa Sociale ha inviato le lettere di contestazione per assenza ingiustificata agli operatori e al delegato USB che il 18 e 19 marzo hanno scioperato, giustamente e con ogni diritto, a tutela della propria salute
Pone la seguente domanda di attualità, per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul comportamento di questa cooperativa; per sapere dall’Amministrazione se non ritenga che il diritto di sciopero sia legittimo sopratutto come in questo caso per la tutela della salute degli operatori e degli utenti; per sapere infine se intende intervenire affinché la cooperativa ritiri le lettere di diffida inviate a lavoratori”.

Risposta dell'assessore Lombardo:

"Ringrazio la consigliera per la domanda nella quale si chiede qual è la valutazione da parte dell’Amministrazione comunale rispetto a diritto di sciopero e di esprimere una valutazione in merito alla vicenda specifica che è oggetto della domanda stessa.
Per quanto riguarda il diritto di sciopero, è un diritto fondamentale in quanto proiezione del principio della libera manifestazione del pensiero; il lavoratore ha il diritto di esprimere le proprie idee e rivendicare una posizione per raggiungere un obiettivo comune. Attraverso il diritto di sciopero i lavoratori hanno consentito il progresso materiale della nostra società attraverso lotte e rivendicazioni che hanno determinato un miglioramento delle condizione di lavoro di milioni di italiani. Ricordo a tutti che il diritto di sciopero è riconosciuto dall’articolo 40 della Costituzione italiana. Tutta via il diritto di sciopero non è un diritto assoluto e lo stesso articolo 40 della Costituzione sancisce che il diritto di sciopero si deve esercitare nell’ambito delle leggi che lo regolano. Più in particolare nel caso di specie, stiamo parlando di una fattispecie molto delicata, quella di sciopero nei servizi pubblici essenziali, le cui modalità sono disciplinate da una legge ordinaria, la legge 146 del 1990 così come modificata dalla legge 83 del 2000. E proprio la legge 146 del ‘90 opera su un piano pubblicistico, limitando la libertà di sciopero, ma non il diritto, dovendosi lo stesso bilanciare con altri diritti costituzionalmente tutelati, come la vita, la salute e le libertà fondamentali. La legge ordinaria prevede che ci sia un organo, la Commissione di garanzia, deputato a valutare l’idoneità dei casi di astensione da lavoro; è una autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e costituita da membri esperti di diritto. La Commissione di garanzia e solo lei ha il compito di valutare l’idoneità degli accordi sull’individuazione delle prestazioni indispensabili e di vigilare sulla regolarità delle procedure di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. E sempre la Commissione di garanzia ha il potere sanzionatorio nei confronti dei soggetti inadempienti. Nel caos di specie, premesso che l’Amministrazione comunale dovrà svolgere ulteriori approfondimenti per avere una documentazione il più possibile completa sul caso, risulterebbe quanto segue. Stiamo parlando della proclamazione dello sciopero nei giorni del 18 e 19 marzo. Eravamo nei giorni al culmine del contagio. USB ha proclamato lo sciopero a oltranza nei servizi di assistenza domiciliare a Bologna gestito dalle cooperative afferenti al consorzio Aldebaran, tra le quali risulta la cooperativa Ancora Servizi e lo sciopero è stato richiesto sulla base dell’articolo 2 comma 7 della legge 146 del ‘90 nei casi di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. In particolare si lamentava la mancanza di mascherine e di dispositivi di protezione individuale. In seguito all’attivazione della Commissione di garanzia, la commissione ha inteso decidere in merito alla revoca dello sciopero e infatti lo sciopero è stato revocato da USB. Successivamente in data 27 aprile la cooperativa sociale Ancora Servizi ha inviato una lettera di contestazione per assenza ingiustificata agli operatori che hanno scioperato in data 18 e 19 marzo. Premesso che la cooperativa Ancora Servizi in accordo con il proprio servizio di prevenzione e protezione interno, dice di avere adottato la misure precauzionali organizzative atte a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro per contenere e limitare i rischi da contagio Covid-19, e risulterebbe che siano state divulgate le informazioni relative ai sevizi domiciliari, il tema è relativo alle lettere di contestazione che sono state inviate ai lavoratori in data 27 aprile. Dal quadro normativo risulta che l’organo deputato a valutare l’idoneità delle misure organizzative è la Commissione di garanzia, non ci può essere una sostituzione da parte del datore di lavoro alle prerogative della Commissione di garanzia, d’altra parte, in merito alla lettera di contestazione, credo che vada tenuto conto del carattere di eccezionalità della situazione, del carattere emergenziale e dall’allarme sanitario nel quale è maturata la decisione dei lavoratori di astenersi della prestazioni lavorative, risulterebbero infatti 4 casi di contagio da Covid-19 nell’area della provincia e 10 casi di quarantena a domicilio per gli operatori del settore.
Credo che possa essere utile da parte di tutti, in nome del principio del leale confronto e della collaborazione, di abbassare i toni e credo che come atto di distensione ci possa essere quello da parte della cooperativa sociale Ancora di non dare seguito, ovvero ritirare la lettera di diffida e d’altra parte credo che da parte di USB ci sia la necessità di non mettere in cattiva luce l’operato della cooperativa ancora rispetto alle inadempienze che non siano state verificate.
Ritengo che il dialogo sociale tra le parti, soprattutto in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, sia fondamentale. Ritengo che in nome dell’eccezionalità della situazione di emergenza e di pandemia, alla quale ci siamo tutti trovati in qualche modo impreparati, l’obiettivo comune da parte di tutti, amministrazione pubblica, datore di lavoro e rappresentanze dei lavoratori, debba essere quello di fare in modo che il lavoro avvenga nelle condizioni di massima sicurezza e di contenimento del contagio".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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