Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulle misure di contrasto alla crisi

L'assessore Marco Lombardo ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulle misure di contrasto alla crisi.Domanda della consigliera Lembi"Visti gli artic...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulle misure di contrasto alla crisi.

Domanda della consigliera Lembi
"Visti gli articoli di stampa invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa sui fatti appena riportati dalla stampa relative alle misure di contenimento alla crisi Covid. Chiedo in particolare come il principio di eguaglianza sia tenuto in considerazione, tanto nelle azioni proposte dai Saggi, quanto nelle azioni di contrasto alla disoccupazione, con particolare riferimento al Patto per il lavoro, quanto ancora al lavoro che l’Amministrazione comunale sta mettendo a punto circa le misure nazionali, come ad esempio il Recovery Fund".

Risposta dall'assessore Lombardo
"Grazie presidente, ringrazio anche la consigliera Lembi che mi da' l’opportunità di continuare il dialogo con lei e con tutti i consiglieri sul tema dell’occupazione femminile. Mi si chiede una valutazione politica sull’impegno che l'Amministrazione comunale porta avanti all’interno del contrasto alla disuguaglianza, in particolare sul tema dell’occupazione femminile. Come la consigliera sa, io in più occasione ho ribadito quanto sia strategico il tema della riduzione delle disuguaglianze e in particolare il tema della parità di genere sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto di vista della qualità del lavoro, sia dal punto di vista della retribuzione, quindi di come colmare il gap retributivo. I dati a cui si fa riferimento confermano le preoccupazione che i dati statistici oggi sull’impatto del covid ci consegnano, e cioè un quadro che penalizza maggiormente la componente lavorativa femminile. Sono di più le donne coinvolte nelle chiusure di attività avvenute durante il lockdown, sono di più le donne che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga e sono più le donne che hanno attivato lo strumento che io chiamo di smartworking emergenziale, proprio per distinguere il tema dello smartworking ordinario che, lo ricordo, non è uno strumento di conciliazione rivolto alle donne, ma è uno strumento diverso rivolto sia agli uomini sia alle donne rispetto non solo a una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa ma a un cambio di paradigma dell’organizzazione delle attività. Tutti questi dati ci restituiscono il quadro di un rischio di segregazione settoriale, non solo da un punto di vista occupazionale, ma anche dal punto di vista economico, sapendo che generalmente la dimensione dell’impresa femminile è più piccola e spesso più fragile.
Come si possono contrastare queste misure? Io ritengo intanto che ci sono diversi livelli: quello nazionale, quello regionale e quello locale. Su quello nazionale condivido le uscite di diversi esponenti politici, a partire dal segretario nazionale del partito democratico, che hanno sostenuto l’urgenza di utilizzare non solo le somme del recovery fund, ma le azioni del recovery plan sul tema dell'empowerment femminile e di un miglioramento degli indici dell’occupazione femminile. Sono talmente convinto di ciò e io lo ripeto sempre che aldilà del dato Istat sul tasso di disoccupazione al 3,3 %, misurato nel marzo 2020, il dato di cui essere più orgogliosi è quello del 68% dell’occupazione femminile nel nostro territorio che ci pone ai vertici della classifica nazionale. Dal punto di vista regionale, io ricordo che, in previsione e nell’attuazione della legge regionale 6 del 2014, che è la legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, l’assessora regionale Barbara Lori ha convocato il tavolo regionale permanente per le politiche di genere con un focus tematico sul lavoro femminile proprio per raccogliere le criticità, i suggerimenti e le proposte per andare a contrastare i dati che prima vi riportavo sui rischi dell’occupazione femminile durante il covid. Il contributo di questo tavolo regionale è stato inviato all’assessore regionale Colla e alla vice presidente Schlein per il nuovo patto regionale per il lavoro e per il clima e all’interno sono contenute alcune proposte di sintesi che riguardano sia il tema dei bisogni formativi che intersecano l’esigenza di nuove figure professionali sia il tema dell’accesso al credito femminile e delle misure di accompagnamento specifico all'avviamento di esperienze imprenditoriali femminili, sia il tema delle omogeneizzazioni dei trattamenti previdenziali e assistenziali fra casse e altre misure relative all'incentivo dell'uso dei congedi parentali e familiari anche da parte di padri uomini nonché agevolazione a imprese che abbiano numeri di valorizzazione dell’occupazione femminile rispetto agli standard previsti dalle normative nazionale. L’auspicio è che tutto questo entri a far parte del patto regionale per il lavoro. Questo sarà anche l’impegno dell'amministrazione comunale di Bologna.
Per quanto riguarda due progetti che riguardano le nostre competenze: di uno ne abbiamo parlato nel Consiglio comunale, cioè il favorire una piattaforma di retraining che abbia in particolare la possibilità per le donne di salvaguardare i posti di lavoro soprattutto nell’industria, ma anche nelle imprese, nelle piccole e medie imprese e anche nelle microimprese. Il secondo invece riguarda il patto Insieme per il lavoro, su questo correttamente è stato riportato un dato emerso da un tavolo tecnico del 6 ottobre che parla di 221 inserimenti lavorativi nel 2020. Io qui per esigenze di tempo cito solo i dati e poi spero che ci sia la possibilità di approfondire in una commissione in un'udienza conoscitiva ad hoc. Nel 2019 gli iscritti di insieme per il lavoro erano 1096 di cui 490 donne e 581 uomini. Ad oggi, quindi dati ancora parziali, ci dicono che il numero complessivo degli iscritti è di 834 di cui 386 donne. I colloquiati al 2019, le donne erano 191 su 516 ad oggi 150 su 346. Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi su 221 inserimenti lavorativi del 2019, 86 erano le donne e 135 gli uomini. Rispetto al 2020, già oggi abbiamo superato il numero degli inserimenti lavorativi del 2019 e non ho bisogno di dire a voi quante difficoltà oggi si ha negli inserimenti lavorativi, ma dei 222 inserimenti lavorativi, 99 riguardano le donne. Quindi vedete in tutti questi dati un incremento delle misure che riguardano l’occupazione femminile. C'è anche un altro dato che mi sembra molto rilevante che è quello per cui diminuiscono i contratti a termine o a tempo determinato e aumentano i contratto a tempo indeterminato pur ricordando la fragilità delle persone in target. Nel 2019 i contratti a chiamata erano il 6%, i contratti a tempo determinato erano l’83%, i contratti a tempo indeterminato erano l'11 %. Nel 2020 i contratti a tempo indeterminato sono arrivati al 23%, quindi c’è stato un aumento di oltre il 50% dei contratti a tempo indeterminato. Io considero questi dei buoni elementi che fanno capire come l'impegno sia tangibile e come la strada venga percorsa con sempre maggiore determinazione. Mi fermo qui".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:49
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