Question Time, chiarimenti sull'area ferroviaria Ravone
La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sull'area ferroviaria Ravone.La domanda della consigliera Clancy"Viste le notizie relat...
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La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sull'area ferroviaria Ravone.
La domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie relative all'autorizzazione alla formazione e presentazione di PUA di iniziativa privata relativo all'area ferroviaria Ravone; vista l'importanza e la consistenza dell'intervento urbanistico previsto sull'area in questione; vista le preoccupazioni relative all'inquinamento presente nell'area dell'ex scalo ferroviario; pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda di attualità per sapere come intendano coinvolgere la cittadinanza e come intendano dare adeguata pubblicità ad un processo di trasformazione urbanistica così ampio e importante, tale da modificare l'assetto di un'intero quadrante della città; come intendano monitorare tutte le questioni ambientali legate alla bonifica dell'area di ex scalo ferroviario che presumibilmente presenta forti contaminazioni da sostanze inquinanti tra le quali amianto; una valutazione politico amministrativa sul tema".
La risposta della vicesindaca Orioli
"Gentile consigliera, la Giunta comunale, nella seduta dello scorso 3 novembre, ha autorizzato la società FS Sistemi urbani alla presentazione del Piano Urbanistico Attuativo relativo allo Scalo ferroviario Ravone di cui è proprietaria. È bene precisare, come lei ha peraltro detto, che non è stato approvato un PUA ma è stata accordata l'autorizzazione alla sua futura presentazione sulla base di una proposta preliminare che riflette i contenuti urbanistici definiti attraverso un percorso che parte da lontano, dall'accordo territoriale relativo agli aspetti territoriali, urbanistici e infrastrutturali del Comune di Bologna del 2006 e dai successivi atti i cui contenuti sono confluiti nel PSC del 2007 e approvati, per quanto riguarda in particolare lo scalo Ravone, nel POC Rigenerazioni di patrimoni pubblici. Quindi un percorso lungo i cui contenuti, nel senso complessivo, sono ben noti perché a più riprese oggetto di pubblicizzazione che ha visto un traguardo significativo in uno strumento, il POC, che è stato a sua volta oggetto di informazione e pubblicizzazione secondo le procedure previste dalla legge urbanistica vigente, la L.20/2000.
Come dicevo l'attuale proposta licenziata dalla Giunta ha in realtà una forma molto preliminare coerente con questi contenuti generali a cui facevo riferimento ma che si preciserà nei suoi contenuti di dettaglio man mano che si avanza nelle definizioni del progetto e nell'esecuzione delle indagini ambientali che è stato chiesto al proponente di eseguire, un approfondimento dovuto quando si ipotizza il passaggio da uso industriale o analoghi verso usi più sensibili, come è chiaro peraltro dalla documentazione tecnica allegata alla delibera. Quindi ci tengo a precisare questo perché, anche rispetto a quello che diceva lei delle contaminazioni, in realtà noi non abbiamo ad oggi dati certi su questo in quanto le indagini ambientali si devono ancora eseguire e sono parte di questa procedura.
Alla luce di queste considerazioni un percorso di coinvolgimento della cittadinanza, allo stato attuale, sembra prematuro ma sarà opportuno farlo sulla base di elementi più solidi quali, appunto, i risultati delle indagini ambientali,.
In parallelo ci tengo a sottolineare che continuano gli usi temporanei dell'area, dei quali abbiamo tenuto conto con molta attenzione in questa fase di approvazione della proposta tutelandoli anche attraverso una forma di progetto urbanistico preliminare che tiene conto di attività temporanee come Dumbo e il Tpo la cui presenza è stata considerata determinando già in questa fase di proposta preliminare un'ipotesi di attuazione del futuro PUA per stralci successivi e il conseguente mantenimento degli usi temporanei entro il comparto il più a lungo possibile. Questa scelta penso che sia sicuramente a favore anche di un'apertura alal cittadinanza che credo debba ancora in parte fare proprio il destino e il ruolo potenziale di questa area che è molto importante per il futuro della città, su questo condivido sicuramente le valutazioni che lei ha fatto nella sua domanda".