Question Time, chiarimenti sulla nuova corsia ciclabile di via Saragozza e su analoghe corsie nel piano di emergenza
L'assessore alle Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti ha risposto, nel corso del Question Time di oggi, alle domande d'attualità dei consiglieri Andrea Colombo e Roberto Fattori (Partito Democratico) e della consigliera Paola Fran...
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L'assessore alle Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti ha risposto, nel corso del Question Time di oggi, alle domande d'attualità dei consiglieri Andrea Colombo e Roberto Fattori (Partito Democratico) e della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla nuova corsia ciclabile di via Saragozza e su analoghe corsie nel piano di emergenza.
Domanda d'attualità del consigliere Colombo
"In merito agli articoli di stampa allegati, relativi alla nuova corsia ciclabile d'emergenza realizzata in via Saragozza; domanda al Sindaco e alla Giunta:
una valutazione politico amministrativa in merito all'importanza strategica della corsia ciclabile che è stata realizzata in via Saragozza, nonché in merito alle critiche che sono state rivolte a questa nuova tipologia di infrastruttura leggera, anche in relazione alle norme del Codice della Strada introdotte dal Decreto Rilancio e chieste da Anci;
se ritiene che la nuova corsia ciclabile è pericolosa per i ciclisti, provoca congestione del traffico e danneggia le attività commerciali, o, piuttosto, mette in sicurezza il flusso delle biciclette, induce un maggior rispetto dei limiti di velocità e dà un maggiore ordine a tutta la carreggiata e la circolazione dei veicoli;
che tipo di controlli, con quali strumenti, da parte di quali soggetti e con quale frequenza e intensità l'amministrazione intende porre in essere per prevenire e sanzionare il fenomeno della sosta di auto e furgoni in doppia fila e sulla nuova corsia ciclabile, nonché il mancato rispetto del limite di velocità di 30 km/h introdotto in alcuni tratti della via a circolazione promiscua fra auto e bici;
quali sono le altre corsie ciclabili emergenziali e i doppi sensi ciclabili in centro storico di cui è prevista l'attuazione durante i mesi estivi, e se condivide la necessità di avere l'intera rete di mobilità d'emergenza, presentata dalla Giunta alla Commissione Mobilità lo scorso 15 maggio, pronta e operativa entro la partenza della fase 3 prevista a settembre".
Domanda d'attualità del consigliere Fattori
"In riferimento all'attuazione della nuova corsia ciclabile lungo via Saragozza, chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull'efficacia di questo nuovo provvedimento e su altri analoghi che potranno essere posti in essere per la viabilità post emergenza Covid-19".
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
" 'Il comma 3 lettera a dell’articolo 232 del “decreto rilancio” prevede che all’articolo 3 del codice della strada, che elenca gli elementi realizzabili in una strada, venga aggiunta anche la “corsia ciclabile”, «una parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede'. È una definizione piuttosto contorta per descrivere lo spazio ricavato per le biciclette sul lato destro della corsia di una strada urbana, pitturato con la vernice. Una definizione simile si trova anche in un decreto ministeriale del 2000 che regola la costruzione di piste ciclabili, in cui le corsie ciclabili vengono definite 'corsie riservate'.
Sono a chiedere al Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo su questa disposizione ed in particolare vorrei conoscere se l'amministrazione è sicura del fatto che questo provvedimento durerà a lungo oppure, come tante volte è accaduto (vedi la pista ciclabile di via delle Lame) entro nemmeno un anno la segnaletica orizzontale sarà definitivamente cancellata.
Chiedo altresì di conoscere se l'Amministrazione, oltre alle proteste che ha potuto conoscere tramite gli organi di stampa, ha anche ricevuto segnalazioni positive non soltanto dalle associazioni di ciclisti ma dai commercianti e residenti della zona. Infine gradirei conoscere se oltre a sanzionare gli automobilisti si ha intenzione di sanzionare i ciclisti i quali troppe volte, circolano sulla strada nonostante la presenza di una pista ciclabile al loro fianco".
Risposta dell'assessore Mazzanti
"Gentili consiglieri, gentile consigliera,
con riferimento alle vostre domande premetto che l’intervento realizzato in questi giorni in via Saragozza e in via Porrettana fa parte del pacchetto che l’Amministrazione ha deciso di attuare, anche in modalità emergenziale, per favorire l’uso della mobilità ciclabile in questa fase successiva a quella di emergenza epidemiologica. Si tratta di un intervento già previsto negli appositi strumenti di pianificazione della mobilità di cui Bologna si è dotata (il Pums metropolitano, il Pgtu per l ‘area urbana e il Biciplan in essi contenuto) e nella programmazione delle opere pubbliche, che si è deciso di anticipare sfruttando i lavori di manutenzione delle pavimentazioni previsti per quest’anno. L’intervento è stato progettato tenendo conto delle nuove soluzioni normative recentemente introdotte dal Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (il cosiddetto “Decreto Rilancio”). Tali disposizioni sono frutto del lungo impegno di varie Amministrazioni comunali, tra cui anche la nostra, coordinate dall’Anci in sede di confronto con le strutture del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che da tempo chiedono modifiche al Codice della strada che rendano le norme che regolano la realizzazione dei percorsi ciclabili e l’organizzazione dello spazio stradale maggiormente favorevoli alla circolazione delle biciclette, come già avviene da decenni in molti altri Paesi, europei e non. La corsia ciclabile e la corsia avanzata per l'arresto delle biciclette ai semafori davanti agli altri veicoli, fanno parte di queste richieste e questa Amministrazione non può che salutare favorevolmente la loro attesa introduzione nel Codice della strada.
La definizione di 'corsia ciclabile' introdotta dall’art. 229 del Decreto Rilancio non va affatto confusa con le varie tipologie di itinerari ciclabili previsti dal Decreto Ministeriale n. 557 del 30/11/1999 (non del 2000): l’art. 4 del DM 557/1999, infatti, indica tra le altre tipologie di itinerari quella della 'pista ciclabile su corsia riservata'. Come specificato al successivo art. 6 del DM 557/1999, la 'pista ciclabile' è la parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. Essa può essere realizzata in sede propria, fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore ed ai pedoni, attraverso idonei spartitraffico longitudinali fisicamente invalicabili, oppure su corsia riservata, ricavata dalla carreggiata stradale, ad unico senso di marcia, concorde a quello della contigua corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma in destra rispetto a quest'ultima corsia, qualora l'elemento di separazione sia costituito essenzialmente da striscia di delimitazione longitudinale o da delimitatori di corsia. Si tratta, comunque, di una sede riservata alla circolazione esclusiva delle biciclette, contraddistinta da apposita segnaletica verticale (Fig. II 90 Art. 122 DPR 495/92), per la cui realizzazione sono previsti dei minimi dimensionali di larghezza ben precisi. Il tutto da sommare alla larghezza minima prevista dalle norme per le corsie riservate alla marcia dei veicoli.
Sono quindi chiari i vantaggi forniti dalla 'corsia ciclabile' di nuova introduzione, definita 'valicabile' e 'ad uso promiscuo' con il resto dei veicoli circolanti sulla strada: se il progettista può contare su una simile opzione, vengono infatti a cadere molte rigidità progettuali presenti nel quadro normativo precedente, consentendo una più efficace organizzazione degli spazi stradali. In tal modo la corsia ciclabile ex DL 34/2020 può essere inserita all'interno della carreggiata con maggiore flessibilità, adattandosi meglio ai contesti reali, e con un consumo di spazio molto minore rispetto al caso della pista ciclabile riservata ex DM 557/1999. Nel caso di via Saragozza e di via Porrettana, ad esempio, qualora si fosse utilizzato lo schema della pista ciclabile riservata non sarebbe stato possibile mantenere la sosta auto sul lato nord della carreggiata per la gran parte del percorso. Altrettanto rilevante è inoltre il fatto che queste soluzioni consentono di intervenire in modo leggero, rapido, causando bassi impatti rispetto ad altri tipi di interventi e con costi molto contenuti. Questo consente di intervenire non solo su piccole porzioni di rete, ma su intere direttrici stradali che, spesso, soffrono di mancanza di adeguati spazi per una circolazione sicura delle biciclette. Senza contare l’impatto pressoché nullo di questo schema progettuale sul sistema della sosta veicolare e, quindi, anche sulle esigenze di attività e residenti: a titolo di esempio l'intervento sulla direttrice Saragozza / Porrettana ha comportato un saldo negativo di due soli posti auto, nella zona in prossimità di Porta Saragozza, a fronte di oltre 2 km di collegamento ciclabile realizzato.
L’altro progetto finora pienamente definito e la cui attuazione è prevista a giorni riguarda la direttrice Malvasia / Casarini, dall'intersezione con via Saffi a quella con via Zanardi. Si tratta di un intervento che consentirà di ampliare la rete ciclabile esistente nel quadrante nord-ovest della città e di ammodernare un tratto di pista ciclabile preesistente lungo parte di via Casarini, che verrà tolta dalla piattaforma del marciapiede realizzando invece corsie ciclabili in carreggiata stradale, secondo lo schema introdotto dal DL 34/2020, riducendo così la conflittualità bici-pedoni figlia di criteri progettuali non più adeguati all'attuale esigenza di disegnare un sistema di mobilità funzionale e sicuro per tutti gli utenti della strada.
Sono inoltre in fase di avvio i lavori riguardanti le piste ciclabili su via Stalingrado nel tratto compreso tra i viali di circonvallazione e l’asse Moro-Liberazione.
Altri interventi tra quelli presentati alla IV commissione sono attualmente in fase di affinamento, altri ancora necessitano di ulteriori approfondimenti prima di accedere a una vera e propria progettazione di dettaglio. Laddove è in corso l'attività progettuale non si è al momento in grado di fornire dettagli in merito all’esatta tempistica di esecuzione; in ogni caso si conferma che l'Amministrazione è al lavoro con l'obiettivo di realizzare la maggior parte possibile degli interventi presentati ai consiglieri il 15 maggio scorso per affrontare i mesi autunnali offrendo alla città la migliore offerta di trasporto possibile in alternativa al semplice utilizzo dell'auto privata.
In merito alla presunta pericolosità, opinione espressa in questi giorni da alcune persone con un certo rilievo sugli organi di informazione, va anzi evidenziato quanto emerso sulla scorta di consolidate esperienze maturate nelle città e nelle nazioni che più di altre hanno saputo assegnare un ruolo centrale alla mobilità ciclabile: in ambito urbano la progettazione di percorsi ciclabili segregati dalle correnti di traffico veicolare genera una maggiore (non minore) conflittualità tra mezzi motorizzati e biciclette, rispetto a soluzioni che riconoscono alla bicicletta il suo ruolo di veicolo a tutti gli effetti, collocandola sulla carreggiata stradale. La ragione di ciò va ricercata nel fatto che la compresenza su strada di auto e bici favorisce la visibilità reciproca tra i due mezzi, garantendo ad entrambi una percorrenza della strada sicura e non conflittuale, ciascuno ovviamente nel rispetto delle norme di circolazione. Viceversa la segregazione delle biciclette in percorsi esterni alla carreggiata, peraltro realizzabili con maggiori difficoltà, costi e impatti, è foriera di conflitti nei punti dove inevitabilmente i due flussi auto e bici prima o poi si intersecano, a causa della minore reciproca visibilità che ne consegue.
Auspichiamo, naturalmente, che le norme introdotte vengano confermate in sede di conversione in legge del Decreto Rilancio, in considerazione dei vantaggi pratici che come detto esse garantiscono.
Non ci risulta infine che in via Lame siano mai stati realizzati assetti stradali revocati dopo breve tempo, come da lei asserito. La pista ciclabile (in sede riservata, ai sensi del DM 557/1999) realizzata alcuni anni fa nel tratto compreso fra via Calori e Porta Lame è infatti tuttora in essere, come chiunque può facilmente verificare recandosi sul posto.
L’intervento in questione è stato realizzato da pochi giorni. Si ritiene alquanto discutibile che la validità o meno di un progetto tecnico possa essere valutata in base alle opinioni che, legittimamente, ognuno di noi può esprimere a caldo. Si ricorda che gli interventi che l’Amministrazione ha deciso di attuare, anche in modalità emergenziale, per favorire l’uso della mobilità ciclabile in questa fase successiva a quella di emergenza epidemiologica, trovano pieno riscontro negli strumenti di pianificazione della mobilità di cui Bologna si è dotata: il Pums metropolitano, il Pgtu per l ‘area urbana e il Biciplan in essi contenuti. Si tratta di strumenti elaborati a seguito di un lungo e articolato processo di confronto e coinvolgimento dei cittadini e dei quartieri. Le soluzioni che si stanno mettendo in atto rispondono pienamente agli obiettivi fissati da questi strumenti e ai bisogni espressi nel tempo dai cittadini.
Il rispetto delle norme stradali è dovuto da tutte le categorie e i ciclisti non sono stati, in questi anni, esente da controlli e sanzioni. Ciò detto, le sanzioni agli automobilisti di cui si è parlato in questi ultimi giorni non riguardano l’intera categoria in senso generico, ma i comportamenti non rispettosi delle regole che alcune persone adottano abitualmente, ad esempio in via Saragozza, creando problemi alla sicurezza e al regolare deflusso del traffico.
La Polizia Locale, da sempre, nel corso del controllo costante del territorio interviene in caso di soste irregolari, soprattutto nelle radiali principali, quale è senza dubbio via Saragozza. Alla via in questione sarà dedicata in questa fase particolare attenzione, come è prassi abituale qualora vi sia un nuovo provvedimento di modifica della circolazione o della sosta, pertanto dopo alcuni giorni di doverosa prevenzione, già da oggi è stato disposto un servizio giornaliero di controllo svolto da pattuglie del quartiere Porto-Saragozza, che come sempre interverranno in termini di legge nei confronti di tutti i veicoli in sosta o in circolazione che commettano violazioni alle norme del Codice della strada, in quanto, dalla bicicletta al Tir, tutti sono tenuti al rispetto del Codice della strada.
Si ricorda infine che l’obbligo di utilizzo dei percorsi ciclabili riguarda le piste riservate alla circolazione esclusiva delle biciclette e non le altre tipologie di percorsi. Alcuni degli interventi che l’Amministrazione è in procinto di attuare riguardano proprio la risistemazione di alcune piste ciclabili realizzate diversi anni fa con standard non più rispondenti alle norme attuali e ai flussi ciclabili presenti oggi in città: ad esempio via Casarini e Malvasia e via Stalingrado. L’obiettivo è proprio quello di assicurare che i percorsi ciclabili possano essere realmente fruiti in piena sicurezza da parte di chi si muove in bicicletta, assicurando loro piena dignità di spostamento ed evitando di mettere in difficoltà l’altra componente 'debole' costituita dai pedoni".