Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla campagna “Mascherina 1522” e sul contrasto alla violenza domestica

L'assessora alle Pari opportunità Susanna Zaccaria, nel corso della seduta di oggi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulla campagna “Mascherina 1522”, la frase in codi...

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L'assessora alle Pari opportunità Susanna Zaccaria, nel corso della seduta di oggi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulla campagna “Mascherina 1522”, la frase in codice per denunciare la violenza in farmacia.

Domanda d'attualità della consigliera Lembi
“Visti gli articoli di stampa, invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa sulla campagna "Mascherina 1522", sulle eventuali azioni intraprese dall'Amministrazione comunale in merito, e sul fatto che una azione messa a punto insieme con l'Ordine dei Farmacisti, non sia stato sottoscritto anche con la rete dei Centri antiviolenza”.

Risposta dell'assessora Zaccaria
"Grazie consigliera, anch'io ho cercato di capire cosa stesse succedendo, perché sono rimasta abbastanza colpita quando ho visto questo tipo di comunicazione che dava la possibilità di chiedere aiuto utilizzando peraltro un codice. La mia perplessità stava nel fatto che non riuscissi a capire quale fosse l'ipotesi che veniva presa in considerazione, cioè in quale situazione si poteva verificare questa richiesta di aiuto. Faccio una breve premessa. Le farmacie sono senz'altro un luogo molto importante, presso cui le donne effettivamente anche in questo periodo potevano recarsi da sole, ed infatti ho condiviso subito l'iniziativa della Regione, attuata tramite i Comuni, per la distribuzione alle farmacie delle locandine contenenti tutti i riferimenti dei Centri antiviolenza presenti sul territorio. Lo stesso materiale è stato inserito nel sito del Comune e diffuso tramite i nostri canali, ritenendo che una donna che si trovi in stato di bisogno possa, recandosi appunto in farmacia, trovare e annotare i numeri necessari per chiedere aiuto. Tra i dati diffusi c'è giustamente anche il numero telefonico nazionale 1522 che poi, distribuisce le chiamate sul territorio a seconda del luogo da cui la donna chiama. Tale iniziativa è certamente utile, proprio perché abbiamo espresso tutti quanti più volte preoccupazione rispetto a questo momento di convivenza forzata e ai problemi che possono sorgere in relazioni che sono già tese, per cui la preoccupazione per le donne che subiscono violenza domestica in questo periodo è accentuata. Quindi, questa parte di distribuzione del materiale in luoghi accessibili io l'ho trovata molto opportuna, quindi abbiamo subito accolto l'iniziativa e, devo dire, trovato grande disponibilità da parte delle farmacie del nostro territorio.
Dopodiché, rispetto alla campagna di cui lei mi chiede oggi, io ho immediatamente pensato che se una donna va in farmacia da sola, può chiedere aiuto verbalmente, soprattutto se ha instaurato un rapporto di fiducia con il farmacista o la farmacista. In questo caso, l'unica cosa che la persona può fare dall'altra parte è, appunto, dare dei numeri dei luoghi specialistici a cui rivolgersi. Nell'altra ipotesi le donne, invece, sono accompagnate dal marito in farmacia, non possono certamente chiedere aiuto in quel momento, nemmeno utilizzando il codice. La mia perplessità stava appunto del fatto che non riuscivo a capire la circostanza di utilizzo di questa parola chiave in codice.
Concordo sull'opportunità dei chiarimenti che sono stati forniti e, come certamente lei sa, ritengo proprio siano i centri antiviolenza i luoghi dove nel modo migliore si può intraprendere un percorso di aiuto e di fuoriuscita dalla violenza, perché sono proprio quei centri a indirizzare a tutti gli altri operatori della rete, sia che sia necessario fare una denuncia, sia che sia prioritario pensare a una tutela, quindi a fornire un'accoglienza, sappiamo che il centro antiviolenza fornisce, proprio perché in collegamento con tutti gli altri soggetti della rete, percorsi personalizzati e specifici pensati singolarmente per ogni donna che vi si rivolge.
Faccio un'altra considerazione, ho visto che a livello nazionale è un tema su cui c'è stata attenzione, sappiamo che veniamo da anni in cui era difficile parlare di violenza. Ci sono state campagne che ho apprezzato perché ho fatto con un garbo e un riguardo che io ho apprezzato. Però ho qualche perplessità su quest'ultima iniziativa, in considerazione che non si può pensare che chiunque sia in grado di ricevere una richiesta di aiuto, seppure il personale delle farmacie sia abituato a dare sostegno e aiuto quando richiesto, ma in questa situazione specifica non mi sembrava opportuno dii metterlo in una situazione di difficoltà che non fosse quella di fornire i numeri. Numeri che tutti dovrebbero avere disponibili, tutti dovrebbero sapere a chi indirizzare una donna che chiede aiuto, ben lungi dal pensare che ognuno possa farsi carico di procedure che sono delicatissime e con tutte le considerazioni che sappiamo essere valide quando pensiamo alle difficoltà di intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Sappiamo che chiedere aiuto per una donna aumenta il pericolo di atti violenti, di rappresaglie e di tentativi di farla tornare indietro e anche della difficoltà che le donne hanno che sono molto aumentate da una situazione difficile come quella che stiamo vivendo".


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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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