Question Time, chiarimenti sul futuro di Radio Città del Capo
L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Isabella Angiuli (Partito Democratico) e del consigliere Federico Martelloni (Coaliz...
Data:
:
L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Isabella Angiuli (Partito Democratico) e del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sul futuro di Radio Città del Capo.
Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa in merito alla decisione assunta dall’editore di Radio Città del Capo di eliminare dalla programmazione i programmi locali di cronaca, politica e culturale smantellando la redazione di Bologna. Visto che da 32 anni Radio Città del Capo “racconta Bologna e il mondo” e lo smantellamento della redazione di Bologna avrebbe come conseguenza la perdita del lavoro di molti giornalisti. Visto inoltre che anche l’Assessore Lombardo si è schierato a fianco dei lavoratori della Radio e ha promesso un tavolo di confronto per cercare di ascoltare le ragioni dell’editore e quelle dei lavoratori per fare tutto il possibile perché non venga “zittita “ l’emittente bolognese. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere se l’Amministrazione abbia in programma azioni che possano contribuire a trovare una soluzione appropriata a questo problema tutelando il lavoro dei giornalisti che da anni accompagnano le nostre giornate raccontando Bologna ed il mondo".
Domanda della consigliera Angiuli
"Letti gli articoli di stampa dove i giornalisti evidenziano un riassetto delle modalità di produzione delle notizie con annessa la possibilità di perdere il lavoro; chiedo al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica sulle notizie della possibile chiusura di Radio Città del Capo".
Domanda del consigliere Martelloni
"Viste le notizie relative al ridimensionamento dell'attività di Radio Città del Capo a livello locale; viste le incertezze in ordine al futuro delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori; preso atto delle preoccupazioni e degli attestati di solidarietà espressi tanto dalla cittadinanza, quanto da diverse forze politiche e da alcuni Assessori; chiede al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa in merito; quali azioni possa mettere in campo l'Amministrazione per sostenere le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori".
Risposta dell'assessore Lombardo
"Grazie per le vostre domande, su una vicenda che evidentemente ha interessato tutti noi, e non potrebbe essere diversamente visto che la stessa Radio Città del Capo dà voce alle nostre attività, come quelle che facciamo in questo momento in sede di Question Time o durante le altre sedute del Consiglio comunale.
È una vicenda complessa, come veniva ricordato fin da subito, io e l'assessore Lepore abbiamo subito manifestato la solidarietà nei confronti dei lavoratori e chiesto un tavolo di confronto. Voglio precisare, ma del resto era già scritto così nel post che ho fatto qualche giorno fa, che si tratta di un tavolo di confronto politico in Comune non di un tavolo di salvaguardia occupazionale che semmai sarebbe stato convocato in Città metropolitana. Questa sottolineatura è importante perché un tavolo di salvaguardia si può tecnicamente aprire di fronte a delle lettere di licenziamento, non è questa la situazione di Radio Città del Capo, non è questa la situazione nella quale noi siamo oggi. E allora qualcuno potrebbe chiedere "Perché un tavolo di confronto?" Beh, per molte delle cose che voi già nei vostri interventi avete detto, perché, a mio avviso, non è all'altezza della storia di Radio Città del Capo che la discussione fra editore e redazione avvenga a colpi di comunicati stampa o di diffide. E un tavolo di confronto serve, a mio avviso, per cercare di contemperare diritti ed esigenze che in questo momento appaiono confliggenti.
Da un lato c'è la libertà editoriale, il diritto di costruire un progetto di Media Literacy che preveda la diffusione nelle scuole di programmi legati ai 17 gol dell’agenda Onu e il diritto di identificare la fonte da parte dell'ascoltatore rispetto alla produzione dei contenuti, distinguendo tra produzioni interne e esterne, anche in riferimento all'eventuale responsabilità delle informazioni che vengono messe in onda e diffuse. Dall'altro lato c'è l'autonomia, anzi, l'indipendenza della redazione, la tutela della professionalità dei giornalisti, il pluralismo e la correttezza delle informazioni che sono princìpi e valori fondamentali da proteggere e tutelare. È per questo che abbiamo chiesto questo tavolo di confronto che ci sarà il 17 gennaio, qui in Comune e a cui parteciperanno il presidente di Netlit Renato Truce, il direttore Riccardo Tagliati, il fiduciario della redazione Giovanni Stinco, io e Stefano Mazzetti, in rappresentanza della Regione.
Nella comunicazione intercorsa con il presente Truce, che ho personalmente chiamato, ho avuto rassicurazioni sul fatto che non ci sono impatti occupazionali, non c'è la volontà di sospendere, nè di interrompere l'informazione locale durante questo periodo che, come voi potete capire e comprendere, è particolarmente delicato essendoci una campagna elettorale in corso, per cui la trasmissione "Oltre le mura" condotta da Giovanni Stinco andrà regolarmente in onda fino al 31 gennaio. Però ho potuto segnalare che rimangono evidenti le distanze tra la linea editoriale, come dicevo prima, e la richiesta di autonomia da parte della redazione, e allora mi permetto di formulare alcuni auspici che saranno ovviamente presenti all'interno del tavolo di confronto: il primo è che le società cooperative che fanno parte della compagine azionaria riflettano sul loro spirito cooperativo e sul valore di Radio Città del Capo, in incontri che ci saranno plausibilmente prima del nostro confronto, un confronto che per noi è necessario anche a tutela di un interesse pubblico e diffuso che quei 32 anni di storia hanno, perché ci dicono che Radio Città del Capo è una radio che è un patrimonio comune della città di Bologna e della comunità civica, e lo dimostra la mobilitazione di affetto che ne è seguita, di tanti esponenti pubblici ma anche di tanti semplici radioascoltatori, e consentitemi anche qui di ricordare una presa di posizione che mi è molto piaciuta e che è quella dei lavoratori di Radio Città Fujiko, che hanno voluto manifestare la loro solidarietà, perché è evidente che il tema, più complessivamente, riguarda le radio e quanto sia complesso oggi mantenere vive e libere le radio in un contesto in cui ovviamente ci sono delle difficoltà economiche, legate a quel tipo di servizio e legate anche alle transizioni tecnologiche che potete immaginare. E allora il concetto dovrebbe essere provare a dare una prospettiva alla riflessione, nella consapevolezza che la radio non è semplicemente di proprietà dell'editore di oggi o dell'editore di domani o di una compagine societaria, ma che appartiene innanzitutto a tutti i radioascoltatori e nessuno, in primis ovviamente l'Amministratore comunale, vuole la sospensione o, come è stato citato dal consigliere Martelloni, la "morte di Radio Cittò del Capo", ma bisogna interrogarsi sul futuro e sua prospettiva delle radio in generale e di Radio Città del Capo nello specifico. Da questo punto di vista, come riuscire a contemperare questi confliggenti diritti è una sfida che però, a nostro avviso, in questo contesto, merita un tavolo di confronto politico nel quale saremo liberi di dirci e affrontare tutti gli aspetti. Non mi sfuggono i comunicati che sono stati emessi da Open Group da una parte da Mandragola dall'altra, in qualche modo segnalando anche, tra le sfumature delle dichiarazioni, alcune posizioni. Io spero, anzi auspico, che si trovi una soluzione che tuteli la professionalità dei lavoratori della radio, la libertà, l'autonomia della redazione e dall'altro che si trovi una linea editoriale che sia all'altezza della storia di quel 32 anni di Radio Città del Capo. D'altra parte il principio della libertà editoriale e della costruzione di un progetto di Media Literacy è nelle facoltà dell'editore che investe delle risorse e che chiede garanzia rispetto alla fonte di produzione dell'informazione e alla distinzione tra fonti esterne e fonti interne. Come far sì che questo non possa essere costruito con una modalità di accentramento che limita il pluralismo dei lavoratori è un tema da affrontare. È un tema che non avrebbe meritato il coinvolgimento del Comune se fosse stato affrontato in maniera diversa, ma per come si è manifestata la discussione, a nostro avviso, merita a questo punto un tavolo di confronto che veda il coinvolgimento dell'Amministrazione, proprio a tutela di quell'interesse pubblico e diffuso che in primo luogo vede la radio appartenere alla storia di questa città e all'orgoglio anche di chi la ascolta da 32 anni".