Question Time, chiarimenti sul teatro di Villa Mazzacorati
L'assessore Matteo Lepore ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sull'utilizzo del teatro di Villa Mazzacorati.Domanda della consiglie...
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L'assessore Matteo Lepore ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sull'utilizzo del teatro di Villa Mazzacorati.
Domanda della consigliera Cocconcelli
"Villa Aldini Mazzacorati sta rapidamente deteriorandosi, chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico-amministrativo nel merito e se vi siano soluzione per una riqualificazione adeguata dell'intero complesso storico monumentale".
Domanda del consigliere Piazza
Premesso che tra i vari tesori presenti a Bologna, il teatro del 700 di Villa Mazzacorati occupa certamente un posto importante, oltre ad essere una struttura di grandissimo valore architettonico e storico internazionalmente riconosciuta, offre anche un'acustica perfetta che ha attirato negli anni eventi musicali prestigiosi. Premesso inoltre che:
- il Teatro è mantenuto e animato dell'associazione Arte e Cultura del 700 che negli ultimi 29 anni si è presa grande cura di questo bene cittadino, curandone la scrupolosa manutenzione e nel contempo aprendolo alla città con eventi di alto livello culturale compatibili con la vocazione del luogo, che ha permesso anche la visita del teatro a cittadini e turisti. Associazione a cui va la nostra riconoscenza per il prezioso lavoro fatto.
- il Teatro è sempre stato gestito dal Comune di Bologna che stipulava la convenzione con l'associazione e organizzava anche eventi estivi inseriti nella rassegna di Bologna Estate.
- la villa Mazzacorati di cui il teatro del 700 fa parte, nel frattempo è passata in proprietà alla Regione Emilia Romagna mantenendo un contratto di comodato d'uso del Teatro a favore del Comune di Bologna che ha continuato ad affidarlo in gestione.
Ritenuto che questo teatro debba continuare ad essere animato da eventi musicali compatibili con la vocazione del luogo e rispettosi del suo alto valore oltre che aperto alle visite di piccoli gruppi garantendo attenzione ai suoi decori. Preso atto e condividendo le considerazioni apparse sulla stampa in cui si legge "Villa Mazzacorati non è certo un esempio di buona conservazione dei beni storici con lavori sempre annunciati e mai compiuti. Passata nel tempo da diverse destinazioni e usi mancando un collegamento tra i vari enti locali che ne garantissero l'indispensabile identità", pongo la seguente domanda per avere una valutazione sulle considerazioni apparse sulla stampa riportate in premessa e quale sia la situazione ad oggi dell'importante complesso bolognese di Villa Mazzacorati e per sapere:
- cosa intende fare la giunta per continuare a valorizzare il teatro del 1763 inserito nel complesso di Villa Mazzacorati
- come valuta la giunta la gestione e la manutenzione del teatro del 700 svolta negli anni dall'associazione Arte e Cultura del 700 e se la ritiene adeguata ai piani che eventualmente il comune ha per il futuro di questo gioiello cittadino.
- se la giunta intende continuare a svolgere nel teatro eventi musicali o ritiene di dedicarlo solo a visite guidate.
Risposta dell'assessore Lepore
"Grazie presidente, grazie consiglieri per queste domande su un luogo del cuore, Villa Mazzacorati nel Quartiere Savena. L'immobile e il parco sono di proprietà della Regione Emilia-Romagna e quindi la riqualificazione adeguata all'interno del complesso storico-monumentale, essendo un'opera complessa e onerosa di manutenzione straordinaria, come sapete, compete alla proprietà. Su questo la Giunta regionale si era già espressa nel recente passato assumendosi un impegno a portare avanti un iter, sia per definire una destinazione, sia per individuare le risorse. Noi eravamo, come Comune, fino al 14 aprile scorso, locatari di parte dell'immobile e commodotari del parco e del teatro con contratto stipulato con la precedente proprietà, cioè la Ausl di Bologna. Sono in corso trattative con la Regione per un nuovo contratto, in cui saranno definite le parti del complesso - ricordo che all'interno vi ha sede ancora un ambulatorio dell'Ausl - che verranno concesse al Comune e relativi obblighi, valutando anche la possibilità di opere di riqualificazione e valorizzazione. Di nuovo, il contratto con la Regione, se sarà stipulato, sarà possibile che indichi gli utilizzi per la valorizzazione del teatro.
In merito poi all'associazione "Cultura e Arte del '700", gli uffici mi ricordano che il teatro è attualmente privo di agibilità per il pubblico spettacolo e pertanto non sono possibili gli spettacoli, ma si possono fare le visite guidate, le riprese fotografiche e video e gli incontri ed eventi che non si configurino appunto come spettacolo. Il teatro è attualmente chiuso sia per le misure anti Covid che per la stipulazione del nuovo contratto di cui ho parlato prima. Le associazioni "Cultura e Arte del '700" e "Succede solo a Bologna" avevano un patto di collaborazione per gestire alcune attività, poi l'Associazione "Succede solo a Bologna" si è ritirata dal patto, ormai scaduto ad aprile in piena emergenza Covid.
E' nostra intenzione ripristinare una gestione attraverso un affidamento: probabilmente faremo un bando, un percorso condiviso con il Quartiere, che mi sembra il soggetto più importante da tenere presente in questa situazione. E' chiaro che la Regione è la proprietaria, ci sono degli utilizzatori, ma io credo che il Quartiere Savena sia il soggetto con il quale il Comune debba lavorare insieme alla comunità del territorio, per ragionare su quali siano le possibili attività della villa che in attesa della ristrutturazione potrebbe essere un punto di riferimento per il territorio. In passato si sono avanzate varie ipotesi sull'utilizzo da parte della Regione Emilia-Romagna, come ad esempio anche sede dell'Istituto dei Beni Culturali, non credo che la Regione abbia ancora in mente questa ipotesi, in ogni caso credo che sia fondamentale immaginare un percorso che veda la Regione investire su questo importante patrimonio e una sua nuova funzionalità".
E' nostra intenzione ripristinare una gestione attraverso un affidamento: probabilmente faremo un bando, un percorso condiviso con il Quartiere, che mi sembra il soggetto più importante da tenere presente in questa situazione. E' chiaro che la Regione è la proprietaria, ci sono degli utilizzatori, ma io credo che il Quartiere Savena sia il soggetto con il quale il Comune debba lavorare insieme alla comunità del territorio, per ragionare su quali siano le possibili attività della villa che in attesa della ristrutturazione potrebbe essere un punto di riferimento per il territorio. In passato si sono avanzate varie ipotesi sull'utilizzo da parte della Regione Emilia-Romagna, come ad esempio anche sede dell'Istituto dei Beni Culturali, non credo che la Regione abbia ancora in mente questa ipotesi, in ogni caso credo che sia fondamentale immaginare un percorso che veda la Regione investire su questo importante patrimonio e una sua nuova funzionalità".