Question Time, chiarimenti sul servizio Uber
L'assessore Claudio Mazzanti ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sul servizio Uber.Domanda del consigliere Martelloni"Viste le notizie relative ...
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L'assessore Claudio Mazzanti ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sul servizio Uber.
Domanda del consigliere Martelloni
"Viste le notizie relative all'avvio del servizio di trasporto passeggeri con autista Uber; pone, al Sindaco e alla Giunta, la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico-amministrativa sul tema; per sapere se abbiano valutato possibili effetti negativi sulla qualità del lavoro e dell’occupazione nel settore dell’autotrasporto; per sapere come valutino l’aperto dissenso delle organizzazioni sindacali; per sapere quali misure intendano assumere per il rispetto delle regole, anche a fronte di recenti ed allarmanti inchieste giudiziarie che hanno coinvolto Uber e dei contenziosi che riguardano questa azienda in Italia e nel mondo".
Risposta dell'assessore Mazzanti
"La normativa italiana per fortuna non è quella americana o sudamericana perché in Italia o hai certe caratteristiche o se no non puoi fare nè il taxi nè l'NCC, sei un abusivo e come tale abbiamo, come sapete anche in passato, sanzionato chi faceva il furbo. Uber come sapete in Italia lavora già in 28 città e Bologna è l'ultima città, hanno capito che la normativa italiana è una normativa un po' particolare e cosa fanno? Fanno contratti fra società che operano che sono titolari di licenza, non a caso a Bologna han fatto come hanno fatto a Bari, Napoli, Milano, fanno accordi con cooperative o consorzi che hanno lavoratori regolari titolari di patente perché è molto stringente la normativa italiana, perché non è che uno può fare come negli Stati Uniti che se io ho la patente e una macchina che abbia la patente per il pubblico non interessa a nessuno e può trasportare chiunque. Qui da noi non è così, ciò non toglie che il problema c'è ed è molto complesso. Questa prima parte è, per il nostro tipo di legislazione sul trasporto, per fortuna normata con una legge che da questo punto di vista è molto severa.
Noi come Amministrazione non condividiamo assolutamente l’ingresso di UBER nel nostro territorio e condividiamo le preoccupazioni che le organizzazioni sindacali di categoria fanno e glielo abbiamo comunicato anche pubblicamente, solamente che la pubblica amministrazione, il Comune non ha assolutamente modo di intervenire nell'ambito di accordi tra privati, perché Uber in questo caso cosa fa? Fa dei regolari contratti, fa consorzi di operatori NCC e non taxi e qui noi non possiamo far nulla, non possiamo impedirlo in alcun modo, anche se manifestiamo quello che pensiamo e questo voglio dire, che noi facciamo la nostra parte nel senso che chiediamo il rispetto della legge perché la nostra legge differenzia in modo evidente come deve operare l'NCC e come deve operare il taxista.
Ecco noi abbiamo detto in tutte le salse, d'accordo con le associazioni di categoria, che faremo rispettare la legge, quindi gli NCC dovranno fare gli NCC, i taxi dovranno fare i taxi e nel momento in cui questo non avverrà noi interverremo applicando la legge, sanzionando e facendo tutto quello che la legge prevede in questi casi che è lo strumento che abbiamo e non ne abbiamo altri, anche perché la scelta di Uber sugli NCC è stata una scelta molto oculata perché dopo i conflitti pesanti avuti anni fa con i taxisti hanno capito che quella era una strada che portava a poco e hanno capito questo, che conveniva fare accordi, loro diventano procacciatori d'affari, di fatto, perché ti forniscono dei clienti, peraltro quando fanno accordi di questo tipo, essendo questi consorzi, queste cooperative formate da lavoratori titolari di patente pubblica, si sottopongono a tutte le verifiche che lo Stato prevede per questi tipi di operatori, hanno regolari licenze rilasciate ma al singolo non al consorzio che le rappresentano o alla cooperativa per cui questi hanno capito che questo era il cavallo per entrare nel mercato.
Credo che questa sia una cosa che alla lunga porterà a delle atroci incongruenze, c'è stato io credo anche una sottovalutazione complessiva da parte di tutto il mondo categoriale, che se avessero creato delle loro piattaforme superando le divisioni che tradizionalmente c'erano fra di loro, in ambito provinciale e regionale, forse la strada che Uber ha trovato aperta sarebbe stata sicuramente più difficoltosa.
Per quanto riguarda noi, la nostra opinione è quella che ho espresso, noi vigileremo che il servizio dell'operatore sia regolare perché nel momento in cui regolare non lo è dovremo intervenire, lo abbiamo già detto, li abbiamo già avvisati e ognuno si assumerà le proprie responsabilità però anche in questo caso chi becca il verbale anche di un'eventuale scorrettezza è poi l'operatore che si presta a un certo Uber che ha fatto un regolare contratto come prevede la norma di legge. Questo deve essere chiaro e noi andiamo avanti per la nostra strada nel modo che vi ho detto".