Question time, chiarimenti sul servizio di educatori a domicilio per alunni disabili
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Graziella Tisselli (Fratelli d'Italia) sul servizio di educatori a domicilio per alunni disabili nel periodo di emergenza coronaviru...
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L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Graziella Tisselli (Fratelli d'Italia) sul servizio di educatori a domicilio per alunni disabili nel periodo di emergenza coronavirus.
Domanda d'attualità della consigliera Tisselli:
“Con riferimento al lamentato mancato avvio, nel Comune di Bologna, del servizio di educatori a domicilio in aiuto ai bambini e ragazzi disabili, sia psichici che fisici, così come riportato dall'articolo di stampa; chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico nel merito e se non ritenga che il servizio di educatori a domicilio sia un fondamentale e necessario sostegno sia per i ragazzi affetti da disabilità che per le loro famiglie, dopo la chiusura delle scuole, in questo periodo emergenziale. Chiede, inoltre, se sia vero quanto riportato nell'articolo, ossia che nel Comune di Bologna il servizio non sia ancora stato attivato, se ne chiede quindi la relativa motivazione e, conseguentemente se, e quando, intenda procedere con l'attivazione del servizio stesso”.
Risposta dell'assessora Zaccaria:
“Gentile consigliera Tisselli, cerco di dare un aggiornamento su questo tema, di cui abbiamo parlato in tutte le ultime sedute, stando sull'attualità. Il servizio di integrazione scolastica è stato riprogrammato per quello che le disposizioni attuali ci consentono di fare. In particolare in queste settimane abbiamo attivato interventi educativi personalizzati per facilitare la fruizione della didattica a distanza per alunni con disabilità. Questo è stato possibile non per tanti casi, ovviamente, perché dipende dalla condizione di potere usufruire di questa didattica e questo non è possibile per tutti. Posso confermare per questa parte della didattica a distanza la grande collaborazione delle scuole, delle famiglie, è stata fatta velocemente una verifica di fattibilità e l'attivazione per tutte le scuole di Bologna laddove fosse possibile, utilizzando per questa riprogettazione gli educatori che precedentemente erano impiegati a scuola. Questa è la parte che siamo riusciti a risolvere.
Rimane in sospeso l'intervento a domicilio. Vi avevo già precisato che rispetto alle disposizioni attuali è necessario per poterli attivare definire procedure e protocolli operativi, la dotazione di dispositivi di protezione individuale che sono indispensabili per evitare l'ampliamento del contagio, ovviamente non solo a opera del Comune, non possiamo noi da soli attivare questo tipo di procedure e di protocolli.
Questi protocolli necessitano della collaborazione dell'AUSL, quale garante di salute pubblica, della cooperativa e questa è la parte più complessa che fa si che ancora effettivamente non siamo riusciti ad attivare gli interventi a domicilio. Questo fa anche si che diversi comuni con cui ci stiamo confrontando, alcuni dei quali avevano iniziato questo tipo di intervento, alcuni lo hanno sospeso e altri che stavano per attivarlo hanno dovuto interrompere questa procedura e quindi nemmeno loro sono partiti. Il grande ostacolo sono le condizioni minime di sicurezza che riguardano sia gli educatori che vanno a domicilio e ovviamente la famiglia che li riceve. Ci tengo a sottolineare che è stata appena pubblicata anche una nota dell’Istituto superiore di sanità il 30 marzo che ci dà delle indicazioni proprio per il sostegno delle persone nello spettro autistico, questo lo riferisco perché le associazioni dei bambini autistici sono molto attive, sono quelle che da subito hanno fatto delle richieste e con cui abbiamo aperto una interlocuzione.
Non voglio entrare troppo nel dettaglio di questa pubblicazione che parla degli aspetti specifici, ma c'è un passaggio sugli interventi domiciliari dove si auspica di limitare i casi assolutamente indispensabili che non sono gestibili da remoto, quindi vengono ancora una volta evidenziate delle cautele.
Gli altri problemi che si sono sviluppati nel tempo li ho già riferiti nelle sedute scorse, alcuni problemi interpretativi, oggi noi siamo fermi nell'elaborazione dei protocolli alle misure di tutela che dobbiamo però necessariamente attivare per pensare a questi interventi; è necessaria una condivisione con le istituzioni sanitarie. Abbiamo iniziato già noi a parlarne, stiamo lavorando sul contenuto di questo protocollo che vorremmo individuare per poi far validare ai tecnici dell'AUSL. I tecnici comunali stanno cercando di fare tutto il possibile per accelerare le procedure che però vanno individuate, senza questa non è proprio possibile attivare questo tipo di intervento domiciliare che viene ritenuto subordinato a qualunque altro tentativo.
Ci tengo però a ribadire, come ho fatto in tutte le sedute fino a oggi in cui abbiamo affrontato questo tema, chiaro, condividiamo l'esigenza ed è un pensiero forte quello di non riuscire a dare una risposta a queste famiglie che sono in grande necessità; è un bisogno che comprendiamo benissimo e non abbiamo rinunciato a trovare una soluzione, non siamo fermi, stiamo cercando di elaborare queste procedure. Non sono a oggi in grado di dire quando riusciremo ad attivarli, ma siamo assolutamente operativi cercando di coinvolgere tutti gli altri soggetti che necessariamente dobbiamo coinvolgere per dare attuazione a questi interventi".