Question Time, chiarimenti sul piano della mobilità ciclistica e interventi d'emergenza durante la Fase 2
L'assessore alla Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti ha risposto oggi, sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sul piano della mobilità ciclistica e interventi d...
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L'assessore alla Politiche per la mobilità Claudio Mazzanti ha risposto oggi, sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sul piano della mobilità ciclistica e interventi d'emergenza durante la Fase 2.
La domanda del consigliere Colombo
In merito agli articoli di stampa relativi al piano di mobilità ciclistica metropolitana e urbana e agli interventi annunciati da Comune e Città metropolitana in vista della fase 2 e 3 dell'emergenza coronavirus; domando al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa in merito all'importanza strategica di aumentare la mobilità a piedi e in bicicletta per gestire la fase 2 e 3 dell'emergenza Covid-19 ed evitare l'aumento dell'uso dell'auto privata a fronte della minore capacità di carico dei mezzi pubblici; se, in quest'ottica, l'amministrazione comunale intende attuare durante l'estate un piano diffuso di cosiddette "corsie ciclabili d'emergenza" sulle principali radiali cittadine e di doppi sensi ciclabili nelle vie del centro storico, al fine di potenziare l'uso della bicicletta e reggere l'urto della riapertura totale di attività e scuole a settembre, come già programmato ad esempio dai Comuni di Firenze e Milano e già realizzato in diverse città europee; se, infine, l'amministrazione comunale intende lavorare a un progetto di evoluzione delle attuali "zone 30 km/h" esistenti in "zone residenziali", dove i pedoni possono camminare anche sulla strada, con semplice segnaletica verticale e dissuasori di velocità ove possibile, per aumentare la disponibilità di spazi aperti di vicinato nei quartieri e percorsi pedonali aggiuntivi ai marciapiedi spesso troppo stretti per rispettare il distanziamento di legge".
La risposta dell'assessore Mazzanti
“Rispondo per punti, visto che il consigliere ha formulato la domanda per punti.
Parto dai primi due punti sulla mobilità attiva nella fase emergenziale
In questo periodo, complice anche l’avvicinarsi della stagione calda, si auspica che non tutta l’utenza persa dal Trasporto pubblico locale si sposti sul trasporto privato, bensì che una parte possa avvicinarsi al mondo della mobilità attiva.
Si ritiene fondamentale continuare a favorire la mobilità alternativa all'auto privata e in coerenza con tale obiettivo il Comune di Bologna è stato tra i pochi a livello nazionale a non far coincidere l'emergenza con la sospensione dei provvedimenti di regolazione della circolazione. ZTLA, ZTL speciali, T, preferenziali e aree pedonali sono rimaste attive anche durante la Fase1 e tale indirizzo proseguirà anche nelle successive fasi emergenziali.
La Città Metropolitana e il Comune di Bologna hanno recentemente approvato, rispettivamente, PUMS e PGTU, strumenti di pianificazione della mobilità che contengono, tra le altre cose, il Biciplan. Per la città di Bologna esso rappresenta già un programma articolato di misure destinate a rendere più agevole e sicura la possibilità di utilizzare la bicicletta per muoversi e da già risposta a buona parte delle necessità che si presentano davanti in questo momento storico. Pertanto questo piano si configura come una agenda di azioni, sia a livello infrastrutturale che di servizi, attivabili in base alle risorse finanziarie, operative e di tempo che si renderanno man mano disponibili.
La scelta è quindi di seguire questo piano come guida per definire gli interventi da realizzare, in quanto contenente regole e strategie adeguate alla conformazione e alle necessità del nostro territorio e già ampiamente condivise con la cittadinanza.
Questo programma oltre agli interventi già realizzati prevede in particolare per il 2020 la conclusione della tratta ciclabile Pioppa-Lavino di Mezzo, lo sviluppo della rete ciclabile in via di Corticella, nel tratto da Croce Coperta fino al confine con Castel Maggiore, in via Zanardi , nel sottopasso ferroviario, interventi di riqualificazione della ciclabile in via Stalingrado, e un nuovo tratto su via San Donato in direzione Quarto inferiore, pari a oltre 6 km sulle direttrici principali della città. Si aggiungono a questi interventi anche altri 7 km sulla rete secondaria, concentrando interventi sulle periferie come zona Roveri o Pilastro, oltre che interventi diffusi di messa in sicurezza e miglioramento della segnaletica su percorsi già esistenti.
Per il 2021, sono già in fase di progettazione gli interventi sulle direttrici di via Murri/Toscana, Saragozza/Porrettana e integrazione di quella sulla San Donato, per un totale di altri 7 km circa, cui sono da aggiungere altri 4 km sulla rete secondaria quali il collegamento Viale Oriani/Piazza Trento Trieste, via Dagnini o Irma Bandiera.
Oltre a tale programma che garantirà a breve importanti potenziamenti della già significativa rete ciclabile presente in città si ritiene possibile attuare ulteriori interventi a favore della ciclabilità nei prossimi mesi individuando soluzioni funzionali in corrispondenza di importanti cantieri di manutenzione stradale straordinaria già in programma.
In particolare si pensa che si possano realizzare tratte di percorsi ciclabili a carattere provvisorio (le cosiddette corsie emergenziali) o migliorare la configurazione dei percorsi esistenti lungo le seguenti direttrici: Saragozza, Casarini, Lenin, Barca, Mezzofanti, e alcuni tratti delle vie San Donato, Toscana- Murri, Stalingrado nord.
Si cercherà inoltre di valutare la possibilità di adottare soluzioni a favore del doppio senso ciclabili in alcune strade del centro anch'esse soggette a cantieri stradali, in particolare in via Galliera e in un tratto di via Nosadella, consapevoli che il tema in oggetto è discusso da tempo in quanto va a scontrarsi con l’alta domanda di sosta richiesta dai residenti del centro storico, si valuteranno inoltre altre localizzazioni come ad es. via Guerrazzi con le medesime cautele
Preme sottolineare, anche se pare evidente, che le soluzioni da individuare pur avendo il carattere di provvisorietà dovranno garantire il rispetto delle norme di circolazione stradale, motivo per cui le valutazioni progettuali in corso sono da svolgersi con le adeguate tempistiche richieste
Altre azioni a favore della mobilità attiva:
Parcheggi scambiatori auto+bici:
La proposta consiste nell'incentivare l'interscambio auto-bici utilizzando anche il sistema dei parcheggi scambiatori, potenziando ad esempio la dotazione di rastrelliere presenti. In questo modo si potrebbero intercettare i pendolari che utilizzano la propria bicicletta per arrivare fino al centro città.
Mobilità attiva e politiche incentivanti
Per la mobilità attiva sono pochissime le azioni immediate che possono essere messe in campo da subito, quella principale riguarda la promozione di campagne di informazione e comunicazione. Inoltre nel Comune di Bologna, mettendo subito a disposizione risorse, si potrebbero potenziare gli incentivi all’acquisto di bici a pedalata assistita (e di biciclette pieghevoli) e introdurre agevolazioni all'utilizzo del bike sharing. Il quadro di riferimento riguarda principalmente la fase di settembre, sia per gli spostamenti casa-lavoro che per quelli casa-scuola
a) Incentivi finanziari per acquisto mezzi alternativi
Supportare l’acquisto di e-bike e biciclette pieghevoli con incentivi ai privati e alle aziende; questa azione, già da attivare in fase di massima urgenza e che consideriamo la principale, può agganciarsi alle procedure già presenti. Politica che supporterebbe anche le aziende italiane di produzione bici; vanno studiate inoltre modalità per incentivare gli acquisti di altri mezzi per micromobilità.
b) Bike sharing
Supportare il bike sharing ed incentivarlo economicamente per renderlo accessibile a tutte le utenze;
Finanziare dei buoni mobilità per la sharing mobility per tutti i cittadini: in attesa dell'esito del Bando Primus del Ministero dell’Ambiente (a cui il Comune di Bologna ha partecipato chiedendo 300.000€)
c) Bike to work (bonus mobilità)
Attivare accordi di Mobility Management mediante i quali, in sinergia con le aziende partecipanti, sarebbe possibile incentivare l’utilizzo di diverse forme di mobilità sostenibile per gli spostamente casa-lavoro. Attraverso il mobility management, che attualmente coinvolge circa 50.000 addetti in 30 sedi lavorative nel Comune di Bologna, vi è la possibilità di includere e sperimentare d’intesa con aziende ed Enti l’incentivazione, anche con contributi ad hoc, di varie forme di mobilità sostenibile a favore degli spostamenti casa-lavoro quali:
- Car pooling (gestione ed uso)
- Acquisto bici pieghevoli e monopattini elettrici;
- Spazi attrezzati ricovero mezzi e dotazione rastrelliere;
- Utilizzo di bike sharing e car sharing;
- Coordinamento degli orari di ufficio e condivisione di politiche di incentivazione dello smart working;
- Condivisione di politiche di trasporto aziendale privato, tipo navette, per spostare i dipendenti in sicurezza.
Azioni da attuare:
- ll Comune, nell'ottica di promozione della mobilità ciclistica, prevede di installare circa 800 nuovi posti bici presso i plessi scolastici cittadini, centrali e periferici. Quello dei ricoveri sicuri per le biciclette è un tema molto importante per facilitare e incentivare l’uso di questo mezzo negli spostamenti casa-scuola.
- Avvio di progetti di Pedibus per accompagnamento scolastico, come previsto nel progetto avviato in questi mesi -e poi sospeso a causa dell’emergenza e del lock-down- che verrà ripreso in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.
- Potenziamento o introduzione di orari di pre/post scuola al fine di spalmare gli orari di movimento degli studenti anche in più momenti;
- Avvio di progetti per individuare strade o zone car free nei pressi delle aree scolastiche come previsto dal PGTU.
in termini di sicurezza stradale in senso generale,
tecnica, riferita alle singole peculiarità di ogni zona, in quanto non tutte hanno le medesime caratteristiche infrastrutturali (soprattutto larghezza dei marciapiedi) o sono interessate da paragonabili flussi veicolari e pedonali.
Inoltre, sebbene l’installazione di dissuasori di velocità possa agire sulla riduzione, prevalentemente puntuale, della velocità, tale soluzione non è sempre idonea per le caratteristiche della strada, soprattutto quando si è in presenza di abitazioni che si affacciano direttamente sulla strada stessa; infatti, spesso i residenti si lamentano della rumorosità e delle possibili vibrazioni generate dal passaggio dei veicoli e ne richiedono talvolta anche la rimozione".