Question Time, chiarimenti sul nuovo impianto di distribuzione di carburanti di via Cristoforo Colombo
L'assessore all'Urbanistica e Ambiente Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo Misto) ed Emily Clancy (Coalizione civica) sul nuovo impianto d...
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L'assessore all'Urbanistica e Ambiente Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo Misto) ed Emily Clancy (Coalizione civica) sul nuovo impianto di distribuzione di carburanti di via Cristoforo Colombo.
La domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al nuovo impianto di distribuzione dei carburanti che dovrà sorgere in via Cristoforo Colombo ad un centinaio di metri da un altro già esistente. Visto che con atto di Consiglio P.G. 395965/2019, l’Amministrazione ha approvato il POC per la localizzazione degli impianti per la distribuzione del carburante ad uso pubblico. Visto che il Quartiere Navile, con P.G. 442943/2017 ha espresso parere contrario alla realizzazione del nuovo impianto per la distribuzione di carburanti in via C. Colombo, con le seguenti motivazioni:
la via Colombo, ospita già diversi impianti;
la proposta andrebbe ad eliminare una fascia di mitigazione esistente che protegge il Villaggio Rurale;
dagli studi fatti è la più impattante dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico e acustico.
Viste inoltre le rimostranze di alcuni gestori ed operatori di settore, oltre che dal Comitato del Villaggio Rurale Cristoforo Colombo. Visto infine che anche la valutazione ambientale del Settore Ambiente ed Energia del Comune ha dato nel 2017 un livello di criticità molto alto sulla realizzazione dell’impianto. pongo la seguente domanda d’attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento, per sapere dall’Amministrazione, viste le criticità emerse sul progetto, se stia valutando la possibilità di non procedere all’installazione dell'impianto, per conoscere il motivo che ha spinto l’Amministrazione ad approvare la realizzazione di 7 nuovi impianti nonostante ci sia già un numero consistente di impianti per la distribuzione dei carburanti in città. Da ultimo chiede se l’Amministrazione abbia preso in considerazione il fatto che con la realizzazione di questo progetto si peggiorerà la qualità di vita, di salute ed ambientale dei cittadini bolognesi".
La domanda della consigliera Clancy
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito al nuovo impianto di distribuzione dei carburanti ad uso pubblico che dovrà sorgere in via Cristoforo Colombo ad un centinaio di metri da un altro già esistente e che riportano altresì le critiche del Comitato del Villaggio Rurale Cristoforo Colombo. Premesso che l’amministrazione, con atto di Consiglio ha approvato il POC per la localizzazione degli impianti per la distribuzione del carburante ad uso pubblico nonostante il parere contrario alla realizzazione del nuovo impianto per la distribuzione di carburanti in via C. Colombo del Quartiere Navile e le criticità evidenziate nella valutazione ambientale del Settore Ambiente ed Energia del Comune; chiedo al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa in merito all’installazione dell’impianto e se non considerino più opportuno non procedere alla sua realizzazione; come mai abbia voluto realizzare 7 nuovi impianti nonostante ne siano già presenti sul territorio cittadino un numero rilevante; come intenda salvaguardare la salute dei cittadini e delle cittadine residenti in prossimità di via Colombo".
La risposta dell'assessore Orioli
"Queste domande sul Poc carburanti sono domande di attualità perché certamente sono usciti degli articoli sulla stampa, anzi un articolo sulla stampa in questi giorni, ma dal punto di vista della attualità devo dire che non c'è assolutamente nessuna novità sul Poc carburanti. Si tratta di un piano urbanistico approvato e le questioni relative al Poc carburanti sono esattamente le stesse che abbiamo ampiamente discusso in tutte le sedi in cui ci siamo confrontati su questo piano, in commissione, in Consiglio, nelle fasi di adozione di approvazione e devo dire anche con i cittadini del comitato del gruppo del Villaggio rurale con i quali si è sempre stato un confronto molto franco e che sono stati incontrati da me insieme al presidente Ara e al consigliere Mazzanti almeno in due occasioni. Quindi io volentieri chiarisco nuovamente le questioni relative al Poc carburanti, ma credo che noi tutti sappiamo bene di che cosa stiamo parlando. Il Poc carburanti è stato voluto dall'Amministrazione comunale, è stato voluto come un piano che serve a favorire la modernizzazione della rete di distribuzione del carburante in sintonia con la normativa regionale, dopo la chiusura di molti punti di distribuzione di carburante nel Comune di Bologna, in particolare di impianti allocati prevalentemente all'interno dell'area urbana dell'area cittadina. Quindi la finalità è quella di allocare nuovi impianti più adeguati alle esigenze attuali, più funzionali che abbiano anche una fornitura di carburanti alternativi nei luoghi dove questo è più opportuno, cioè nelle arterie principali perché non possiamo dimenticarci che comunque le aree di distribuzione di carburanti sono elementi di servizio, di supporto al sistema della mobilità: è questa la ragione per cui di fatto queste localizzazioni sono le uniche localizzate sul suolo agricolo che siano state fatte direi a mia memoria almeno in questo mandato amministrativo, proprio perché c'è un tema di funzionalità che in questo caso impone questo tipo di scelta. Dicevo una scelta che è stata voluta e la scelta è stata quella di fare un piano, per provare a governare un tema che, può piacere o non piacere, me ne rendo conto, può essere più o meno discusso, ma un tema che esiste che fa parte del nostro contesto e che diversamente sarebbe stato completamente gestito dagli operatori privati. Cioè si poteva anche non fare un Poc carburanti, ma allora gli operatori che sono interessati ad insediare nuovi impianti, e ce ne sono a dispetto del fatto che ci sono anche quelli invece che difendono la loro posizione e fanno ricorso contro il Poc carburanti, avrebbero proceduto autonomamente e questo ci avrebbe dato una possibilità di gestione e di controllo di questo tema molto inferiore. Quindi io penso che fare un piano sia stato giusto e non è un caso è stata fatta una manifestazione di interesse a valle della scelta di un insieme di criteri da parte del Consiglio comunale, parlo di cose domestiche risalgono a prima di questo mandato, la manifestazione di interesse comprendeva mi pare, vado a memoria, 22 proposte. Di queste 22 proposte alla fine ne abbiamo approvate 7. Se non avessimo fatto il piano forse avremmo 22 impianti sparsi per la città a caso, perdonatemi il termine non propriamente urbanistico. Dicevo quindi: definizione di criteri, manifestazione di interesse, un lunghissimo percorso di selezione e giustamente anche di discussione fra i settori. I nostri settori sono come tutti i settori tecnici pubblici e privati di questo mondo: lavorano con competenza, si confrontano fra di loro e non sono sempre d'accordo, è stato spiegato più volte anche in commissione che quel famoso parere di Ambiente che viene utilizzato per sostenere che questa Amministrazione faccia piani contro il parere dei propri tecnici, altro non è che un parere endoprocedimentale, cioè un parere reso in una fase della discussione, una cosa del tutto legittima, come è legittimo che un parere possa essere superato, anche sulla base di un approfondimento su tutti quelli che sono gli aspetti tecnici da considerare in questi casi e sulla base di un approfondimento sulla coerenza rispetto ai criteri originariamente definiti che sono gli unici che fanno fede per selezionare o respingere una proposta.
Infine, dicevo, questo piano si è risolto nella scelta di sette localizzazioni proposte dalla Giunta al Consiglio accompagnate da tutti i pareri di regolarità tecnica, come è normale che succeda in un piano urbanistico, e in questo percorso sono stati sentiti anche i quartieri. I quartiere hanno legittimamente espresso il loro parere, le loro perplessità, ricordiamoci che il parere dei quartieri è un parere consultivo e che comunque non si spinge a considerare aspetti tecnici, e il parere dei quartieri si è tenuto in considerazione, per quanto si è potuto, in molti casi si è deciso di respingere alcune proposte di localizzazione, in altri casi questo non è stato possibile. Non è stato possibile ma abbiamo ben presente tutti i rischi connessi a questo tipo di localizzazioni, la Valsat esiste apposta, la Valsat non ci dice soltanto di non procedere, ma ci dice anche che cosa dobbiamo fare quando procediamo. Quindi, per le sette localizzazioni residue, sono state stabilite delle misure di sostenibilità, generali e specifiche, molto molto attente e anche molto molto onerose, le misure di sostenibilità garantiranno sul rispetto dei parametri ambientali e della salute dei cittadini e saranno verificate se e quando gli operatori privati decideranno di realizzare queste localizzazioni. Non sono io, qualcuno prima diceva, la considera Palumbo, 'chiedo all'assessore di non procedere', ma non sono io che realizzo impianti di carburante naturalmente, però chi lo vorrà fare avrà tutti gli oneri che derivano dall'espressione del Consiglio comunale e anche dalla valutazione di sostenibilità ambientale che è la Valsat, e noi pensiamo che aver aggiunto tutti questi oneri sia anche, forse, per alcuni, un ulteriore elemento che forse dissuaderà a dare corso a queste previsioni o comunque un elemento di cautela e di garanzia rispetto ai cittadini, questo lo dico in particolare, come l'ho detto ai cittadini del villaggio rurale, con riferimento a quella localizzazione sulla cui mitigazione e sul cui inserimento ambientale è stato fatto, devo dire, davvero un lavoro accurato".