Question Time, chiarimenti sul cambiamento climatico
La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sul cambiamento climatico. La risposta è stata letta dall'assessora Susanna Zaccaria.Domanda della consiglier...
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La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica) sul cambiamento climatico. La risposta è stata letta dall'assessora Susanna Zaccaria.
Domanda della consigliera Clancy
"Considerata la correlazione sempre più supportata da evidenze scientifiche fra smog e diffusione del Coronavirus. Visti lo sciopero per il clima indetto da Fridays for Future per oggi, 9 ottobre 2020; il recente sciopero della fame di XR e le richieste avanzate e sottoscritte dall’amministrazione; l’abbattimento del bosco degli Svizzeri al Lazzaretto. Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sulle azioni necessarie per contrastare il cambiamento climatico".
Risposta della vicesindaca Orioli letta dall'assessora Zaccaria
"Gentile consigliera, il ripetersi di nuove manifestazioni organizzate dai movimenti ambientalisti per chiedere un maggiore impegno a tutela dell’ambiente e verso la neutralità climatica non mi sorprende affatto, al contrario, mi avrebbe molto sorpreso se in un periodo così delicato e decisivo per il nostro futuro non ne fossero state annunciate.
Credo che non si possa che essere d’accordo con le ragioni di fondo che muovono in tutto il mondo migliaia di persone, soprattutto giovani, a combattere per la salvaguardia dell’Ambiente e per il loro futuro, accanto ai gruppi e ai movimenti ambientalisti “storici”. Non sempre ne condivido i metodi di lotta, come ho detto a Daniele e agli altri attivisti di Extinction Rebellion che ho incontrato in occasione del loro ultimo sciopero della fame, ma sinceramente penso che la loro energia sia utile e necessaria per spingere la nostra società verso un futuro in cui tutela dell’ambiente e giustizia sociale siano finalmente i due capisaldi dello sviluppo.
Detto questo, oltre le manifestazioni occorre agire, prima di tutto lavorando sulla condivisione il più larga possibile degli obiettivi. Dico questo perché mi rendo conto che ai giovani può sembrare che tavoli come il “Patto per il Clima e il Lavoro” regionale, o l’analogo “Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile” che si discute in ambito metropolitano, o ancora il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima che stiamo costruendo ora in Comune siano dei luoghi in cui si sprecano molte parole. In realtà sono i luoghi di un confronto politico che è imprescindibile se davvero vogliamo cambiare marcia e andare verso la neutralità climatica.
La determinazione dei ragazzi che ho incontrato negli anni di questo mandato e - permettetemi di dirlo non come un giudizio negativo ma con un po’ di sana invidia verso la loro età e la loro energia – il loro idealismo, sembrano sottintendere la fiducia che le città e le amministrazioni pubbliche in genere possano fare molto, da sole. In realtà non è così, le città hanno bisogno di tutte le risorse e le energie dei loro cittadini residenti e temporanei, delle loro imprese, delle scuole e università, …, per raggiungere gli obiettivi del Patto per il Clima, che siano al 2030 o al 2050. Hanno bisogno anche di una serie di provvedimenti coerenti ed efficaci dal livello nazionale a quello regionale. Questa è la ragione per cui, mi sembra che lo abbiamo spiegato bene nel corso dell’ultima Commissione illustrando i diversi scenari connessi alla possibile neutralità climatica al 2050, 2040 o 2030, è veramente difficile raggiungere l’obiettivo al 2030. Nei fatti praticamente impossibile. Questo non determina la nostra rinuncia, anzi, abbiamo illustrato e stiamo portando avanti un confronto con tutti coloro che partecipano al tavolo del Paesc, una strategia che definirei “d’urto” e che assume l’obiettivo al 2040, anticipando di fatto quello del Green Deal europeo e dell’analogo patto regionale.
Io credo che in questo possiamo riuscire, ma non sarà facile e occorre la collaborazione di tutti, realmente di tutta la città. Occorrerà usare al meglio tutti gli strumenti che abbiamo, a cominciare dalle leve economiche e finanziarie che questo periodo di ricostruzione ci mette a disposizione.
Infine, la questione degli alberi al Lazzaretto. Ogni volta che parliamo di Ambiente vengo messa di fronte al tema della coerenza delle scelte dell’amministrazione, come se “coerenza” significasse rinunciare a qualsiasi trasformazione in nome della tutela ambientale. L’ambiente non è immobile, né la tutela ambientale reclama immobilismo. Più propriamente, secondo il mio punto di vista, richiede equilibrio. La stessa nozione di equilibrio è insita nel concetto di “neutralità”, che sottintende un bilancio delle azioni.
In questo bilancio stanno opere e azioni importanti come la costruzione di una nuova sede universitaria al Lazzaretto. Attesa da anni e ora finalmente arrivata al cantiere. L’abbattimento degli alberi si colloca in questa situazione, ampiamente annunciata e direi necessaria".