Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sui provvedimenti cautelari contro alcuni lavoratori

L'assessore al Lavoro Marco Lombardo ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sui provvedimenti cautelari contro alcuni lavoratori della campagna “Maschere bianche”. Domanda d'attualit&...

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L'assessore al Lavoro Marco Lombardo ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sui provvedimenti cautelari contro alcuni lavoratori della campagna “Maschere bianche”.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
“Da articolo di stampa si apprende di provvedimenti cautelari per ragazzi tra i 24 e i 37 anni che hanno protestato contro alcuni datori di lavoro per situazioni a loro avviso irregolari nei confronti dei dipendenti (tra gli altri 1 precaria della scuola, 1 ex dipendente di 1 centro estetico, 1 ricercatrice precaria, 1 rider). Tra le accuse ci sono tentata estorsione, diffamazione, lesioni personali, violenza privata, imbrattamento. Le reazioni dei destinatari dei provvedimenti sono state: 'Ci accusano di estorsione, ma sono soldi che ci spettano' e 'Dopo due anni di denunce agli organi preposti, ancora non abbiamo visto nulla è per questo abbiamo organizzato iniziative'.
Il tema delle condizioni di lavoro in città è stato più volte oggetto del dibattito in consiglio comunale che ha riconosciuto l'esistenza di situazioni non favorevoli ai lavoratori sotto diversi aspetti.
Pone la seguente domanda di attualità: per avere dalla giunta una valutazione sull'episodio in oggetto alla luce del dibattito in corso sulle condizioni dei lavoratori; se ritiene che questi episodi siano segnale della crescente esasperazione dei lavoratori derivante dalla mancanza di rapide risposte a denunce di presunte irregolarità e sia pertanto necessario agire su più fronti per evitare che i lavoratori ricorrano a gesti eclatanti”.

Risposta dell'assessore Lombardo
"Gentile consigliere,
la ringrazio per la domanda, che conferma l'attenzione da lei sempre dimostrata alle tematiche del lavoro e della legalità, rispetto alle quali in più occasioni abbiamo avuto modo di confrontarci anche nelle opportune sedi consiliari. Come il consigliere Piazza sa bene, noi abbiamo sempre detto che i risultati positivi degli uffici statistici e dell'Istat che collocano la città di Bologna e la sua area metropolitana al primo posto in Italia in tema del lavoro, per il basso tasso di disoccupazione e per l'alto tasso di occupazione femminile, da un lato ci indicano che la strada compiuta dall'Amministrazione insieme alle organizzazioni sindacali e alle imprese del territorio va nella giusta direzione, ma d'altra parte non ci fa abbassare la guardia sulla questione di andare oltre i dati quantitativi e numerici, verso indici che possano invece misurare la qualità del lavoro, la sua dignità e la legalità.
Indubbiamente siamo consapevoli che ci sono alcuni settori, quelli da lei citati come la logistica, ma soprattutto nelle micro imprese del commercio, dei servizi alla persona e dell'artigianato, dove, anche secondo i dati che fornisce annualmente l'ispettorato del lavoro, i fenomeni di irregolarità lavorative sono più frequenti. E l'esasperazione crescente da parte dei lavoratori è comprensibile, laddove non si rispettino le regole minime del diritto del lavoro. E noi come Amministrazione da sempre ci siamo sempre battuti per il rispetto di queste regole e anche per un avanzamento delle tutele, attraverso il Protocollo appalti, i protocolli di sito, la Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali e tutte le iniziative che abbiamo cercato di mettere in campo, delle quali ci sarà bisogno anche e soprattutto nei prossimi mesi. Avrete tutti letto della situazione della cassa integrazione che già oggi ha raggiunto i livelli dell'intero anno 2012, che è stato l'anno peggiore precedente. Ed è giusto ricordare che l'aumento della cassa integrazione c'era anche prima dell'avvio della pandemia e dell'emergenza Covid, poi ovviamente sono diventati dirompenti a seguito della chiusura delle attività per il lockdown.
Penso che questo ci imponga una riflessione, nel non abbassare la guardia e nell'essere interlocutori rispetto alle richieste dei lavoratori.
Ricordo che le modalità per fare denunciare situazioni di irregolarità nel mondo del lavoro ci sono e sono quelle previste dalla normativa. Lo si può fare in via diretta, rivolgendosi, ad esempio, all'Ispettorato del lavoro che voglio ringraziare per il lavoro intenso che compie su questo fronte, ma anche rispetto a tutti i temi di cui abbiamo parlato fino a qui per la redazione di tutte le check list sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in questo territorio. Ora, è chiaro che anche nel momento dell'emergenza sanitaria, non dobbiamo mai dimenticare dell'emergenza irregolarità nel mercato del lavoro ed è per questo che penso che attività come le commissioni, udienze conoscitive e istruttorie su questi temi, in particolare su questi settori del commercio e della ristorazione, siano importanti e possano essere condivise dai miei colleghi che hanno le deleghe di competenza.
Laddove l'esasperazione si manifesta attraverso delle infrazioni di legge - e ci sono delle attività giudiziarie in merito rispetto ai provvedimenti amministrativi del prefetto-, penso che le eventuali responsabilità sul piano amministrativo e penale vadano accertate nelle sedi opportune. Quello che mi sento di dire ai lavoratori che si sentono esasperati per queste condizioni, è che l'interlocuzione deve avvenire sempre nel rispetto delle regole e nel rispetto dei ruoli istituzionali. Da questo punto di vista troveranno sempre nel Comune un luogo di ascolto, come nell'Ispettorato del lavoro un luogo dove far pervenire quelle irregolarità. Il nostro obiettivo comune è quello di far cessare queste situazioni di irregolarità che poi portano all'insicurezza, perché voglio ricordare che c'è uno stretto legame nel nostro paese tra l'irregolarità nel mercato del mercato, il lavoro nero, e le situazioni di mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro. Se davvero noi diciamo che non vogliamo tornare alla normalità di prima, perché la normalità di prima in alcuni settori era parte del problema, allora allora il tema della sicurezza, della legalità e della regolarità del lavoro devono essere sempre un impegno comune. A mio avviso, ci deve essere comprensione che si sono trovati a subire, o dichiarano di aver subito, irregolarità e dall'altra parte occorre stigmatizzare dei comportamenti di protesta che non vedano nell'interlocuzione con le istituzioni pubbliche o nel rispetto delle regole un modo civile e legale di far valere questa rabbia e questa esasperazione”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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