Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti su Fase 2 e servizi pubblici di mobilità cittadina

L'assessore alle Politiche per la Mobilità Claudio Mazzanti ha risposto questa mattina in sede di Question Time alla domanda d'attualità del consigliere Gian Marco De Biase (Gruppo Misto - Al Centro Bologna) sui servizi pubblici di mobi...

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L'assessore alle Politiche per la Mobilità Claudio Mazzanti ha risposto questa mattina in sede di Question Time alla domanda d'attualità del consigliere Gian Marco De Biase (Gruppo Misto - Al Centro Bologna) sui servizi pubblici di mobilità cittadina durante la Fase 2.

La domanda del consigliere De Biase
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla fase 2 della mobilità cittadina, pongo la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica amministrativa sul tema, per chiedere all’Amministrazione come intende muoversi nell’erogazione del servizio garantendo il rispetto delle norme legate al coronavirus e per sapere quali sono le modalità per il rispetto di tali norme sia sui mezzi che nelle fermate (chi è il responsabile del controllo del rispetto di tali norme)".

La risposta dell'assessore Mazzanti
"Gentile consigliere, in relazione alle sua domanda circa il presidio delle fermate e delle corse di linea dei bus si segnala che ciò che accade a Bologna riguardo al trasporto pubblico in questi tempi emergenziali, avviene, infatti, in modo perfettamente replicato in ogni grande città, tanto che anche l’Associazione nazionale delle imprese di tpl e, a più riprese pubblicamente, anche la Ministra dei Trasporti e lo stesso decreto nazionale, hanno sottolineato come sia fondamentale la collaborazione civica degli utenti affinché possa reggere il sistema.
Per quanto concerne le competenze in capo alle aziende, sono di dare attuazione a quanto previsto nei decreti in merito a organizzazione servizi, riorganizzazione aziendale e informativa per utenti.
Tper ha messo in opera le attività che sono già state comunicate anche in modo formale a tutti gli enti interessati: Comune, Agenzie di mobilità e Prefettura. In sintesi, si ricorda la sanificazione quotidiana dei bus, l’informazione puntuale e aggiornata alle fermate e attraverso i canali dedicati le nuove regole per l’utenza, la disponibilità già esistente di soluzioni di bigliettazione elettronica per favorire l’utilizzo dei titoli di viaggio, le indicazioni a bordo sui flussi da seguire per accessi ordinati e la segnaletica identificativa dei posti a sedere non disponibili, le dotazioni per il personale viaggiante e l’isolamento del posto di guida, le indicazioni a terra, alle principali fermate della rete urbana (quelle di maggiore carico e quelle in corrispondenza degli ospedali) per il corretto distanziamento interpersonale degli utenti in attesa del bus.
A queste incombenze, Tper aggiunge un monitoraggio puntuale e quotidiano, già avviato in fase 1 e ulteriormente affinato da lunedì 4 maggio, con l’avvio della fase 2, e portato avanti ogni giorno su tutte le direttrici della rete metropolitana per verificare eventuali necessità d’intervento nel caso in cui i carichi richiedessero implementazioni del servizio al fine di renderlo sempre rispondente alle esigenze di mobilità effettivamente espresse.
A questo proposito, essendo argomento afferente con le domande di attualità, Tper ha informato che i dati rilevati in questi primi giorni della cosiddetta fase 2 ci dicono che l’utenza è passata dal 5-6% della situazione pre-Covid che si registrava fino alla settimana scorsa, ad un 16-18% rispetto alla stessa condizione pre-emergenziale: un aumento sensibile, certamente atteso in funzione della riapertura di molte attività, che rientra ancora in un range di riempimento dei bus coerente con le indicazioni regolatorie. È una condizione di partenza certamente positiva, che l’azienda ha comunicato in coerenza con la doverosa informazione di monitoraggio prevista. Tper precisa anche che la situazione risponde a quanto l’azienda aveva stimato in base alle informazioni ricevute sulla riapertura; sono risultati ad oggi positivi anche per la capacità di dare rapida attuazione alle indicazioni delle nuove regole; tuttavia sempre l’Azienda ha precisato che la situazione debba essere oggetto di costante attenzione e, come per altre aree metropolitane, se ci sarà una forte accelerazione delle riaperture con le stesse regole previste dal decreto del 26 aprile, non mancheranno possibili criticità da gestire con grande senso di responsabilità da parte di tutti, come peraltro già evidenziato in grandi aree metropolitane dense di popolazione ed attività economiche.
L’azienda in accordo con il Comune di Bologna e Agenzia per la Mobilità svolge ad oggi l’84% dei servizi ed è allo studio l’aumento dei servizi fino al 100% entro alcune settimane per dare maggiore risposta al possibile aumento della domanda, seppur molto inferiore alla fase pre-covid.
Come detto, l’obiettivo, che accomuna TPER a tutte le realtà trasportistiche italiane, è quello di offrire il miglior servizio accompagnando le successive fasi di riaperture delle attività produttive e sociali e l’eventuale, prevedibile, ulteriore aumento della domanda. A Bologna, Azienda e Istituzioni metteranno in campo quanto possibile per soddisfare questa esigenza, considerato che la nostra è una realtà metropolitana in cui il trasporto pubblico è una componente molto importante della mobilità complessiva poiché garantisce decine di migliaia di spostamenti ogni giorno.
Sono in corso analisi e verifiche che valgono per tutti che porteranno a possibili nuove regolazioni anche in base ai dati epidemiologici e di auspicabile rallentamento del contagio, così come sarà importante il lavoro di verifica degli orari per evitare la concentrazione della mobilità in poche fasce orarie.
Sul piano delle responsabilità è importante ricordare che le norme valide in tutto il Paese non attribuiscono alle imprese responsabilità di controllo e intervento, ma compiti di provvedere ad organizzare quanto previsto nei servizi, sui mezzi, nella comunicazione all’utenza. Per la fase nuova che decorre dal 4 maggio, ad esempio, sono state previste nuove regole comportamentali per l’utilizzo del trasporto pubblico, la prima e più importante delle quali l’obbligo di indossare la mascherina, come sanciscono sia un DPCM sia, per la nostra Regione, l’Ordinanza n. 74 del Presidente Bonaccini del 30 aprile; quest’ultima indica il chiaro il riferimento normativo sulla competenza dei controlli per tutto ciò che compete corretti comportamenti e verifiche di rispetto delle regole, che pertiene agli ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria, secondo quanto previsto dall’art.13 della Legge 689/1981.
Il conducente dell’autobus, infatti, o altri addetti operativi di Tper non possono interrompere il servizio, né escludere dal viaggio eventuali passeggeri in soprannumero rispetto alle esigenze di distanziamento, né intervenire in caso di inadempimenti verso le prescrizioni di legge in vigore, per le quali le Autorità competenti sono attive e possono essere allertate in caso di criticità gravi. L’impegno delle autorità è stato anche riportato da un giornale cittadino, martedì 5 maggio, nell’intervista al Questore di Bologna, dottor Bernabei, sulla vigilanza nei luoghi più sensibili, tra cui le fermate dei bus e le vetture stesse del trasporto pubblico.
A questo proposito, si ritiene ragionevole che la normativa locale e nazionale abbia previsto di non gravare le aziende di altri compiti oltre a quelli, già impegnativi, in cui sono coinvolte in questo frangente emergenziale, attraverso tutte le figure professionali che vi operano. Solo a titolo di esempio, il bacino metropolitano di Bologna conta oltre 6.200 fermate d’autobus, 1.700 in ambito urbano e le restanti in territorio suburbano ed extraurbano. Si tratta di numeri eloquenti, che danno l’idea di come sarebbe impossibile per un’azienda garantire un presidio costante e sistematico in ogni punto di attesa della rete servita ad ogni ora, ma anche solo in certe fasce orarie. Lo stesso vale per le corse di bus: oltre 8.000 in un giorno feriale medio.
In merito al possibile supporto al monitoraggio dei flussi passeggeri con il progressivo aumento dell’utenza del trasporto, si tratta di tema in fase di discussione. È un tema non solo locale, ma nazionale e la stessa Ministra dei Trasporti De Micheli ha citato il possibile temporaneo ricorso ai volontari della protezione civile. Tale riferimento è stato richiamato dalla Presidente Gualtieri nell’intervista a un giornale cittadino, ieri, trattandosi di tema discusso anche in sede di riunioni fra Ministero e rappresentanti delle diverse associazioni delle aziende di trasporto Asstra, Agens e Anav.
Diverse possibili opzioni sono allo studio per essere prese in considerazione all’occorrenza e secondo necessità.
In sintesi, sino a questo momento a Bologna abbiamo registrato condizioni di adeguatezza del trasporto pubblico alle regole vigenti. Amministrazioni, Forze dell’Ordine e Azienda di trasporti stanno collaborando e possiamo contare su un senso civico delle persone che, a parte qualche caso, a Bologna si è mantenuto ad un livello altissimo anche in questa emergenza coronavirus.
Ci sarà bisogno ancora di questa collaborazione e unità d’intenti per tutto il tempo necessario ad uscire al meglio da una situazione impegnativa sapendo che con la riapertura aumenterà la complessità del sistema e con essa le possibili criticità collegate alla mobilità delle persone".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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