Question Time, chiarimenti su ex Caserma Mazzoni e Prati di Caprara
La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question Time, a due domande d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione Civica) e alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo Misto) ...
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La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question Time, a due domande d'attualità della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione Civica) e alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo Misto) su ex Caserma Mazzoni e Prati di Caprara.
Prima domanda della consigliera Clancy
"Visto il progetto di massiccia edificazione per l'area, inserita nel POC 'Rigenerazione patrimoni pubblici', della ex Caserma Mazzoni presentato da Cassa Depositi e Prestiti quale ente proprietario; viste le preoccupazioni espresse da molti cittadini e cittadine in ordine al progetto e le proposte avanzate per una diversa destinazione dell'area; viste le iniziative pubbliche e le raccolte firme messe in campo per manifestare queste preoccupazioni e per sostenere queste proposte; vista la richiesta di avviare un percorso partecipato in merito; visti gli impegni assunti dal Comune di Bologna in termini di salvaguardia ambientale e di sviluppo ecologicamente orientato;
viste le difficoltà che hanno incontrato, e tuttora incontrano, analoghi progetti di urbanizzazione, rimasti incompleti, invenduti, scollegati dal contesto circostante; visto il periodo di crisi economica che l'intero pianeta sta attraversando a causa della pandemia da Covid19 e la conclamata crisi ambientale mondiale.
Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema; per sapere se siano a conoscenza delle preoccupazioni espresse e delle richieste avanzate dai cittadini e dalle cittadine residenti nell'area limitrofa a quella interessata dal progetto di nuova urbanizzazione; per sapere se e come intendano rispondere a tali preoccupazioni e richieste; per sapere se ritengano il progetto presentato dall'Ente proprietario dell'area, e più in generale le previsioni del POC 'Rigenerazione patrimoni pubblici', ancora attuali ed adeguati alla fase di crisi che il pianeta sta attraversando in termini sanitari, ecologici ed economici".
Seconda domanda della consigliera Clancy
"Viste le previsioni urbanistiche del POC 'Rigenerazione patrimoni pubblici' per l'area dei Prati di Caprara e considerato che, come noto, nel corso dei decenni di inutilizzo sull'area è cresciuto un bosco urbano; viste le preoccupazioni espresse da molti cittadini e cittadine in ordine a tali previsioni e le proposte avanzate per una diversa destinazione dell'area e la salvaguardia del bosco urbano; viste le numerosissime e partecipate iniziative pubbliche messe in campo per manifestare queste preoccupazioni e per sostenere queste proposte, tra cui l'ultima che ha portato all'inaugurazione di quattro sentieri per la scoperta del bosco urbano dei Prati di Caprara; visti gli impegni assunti dal Comune di Bologna in termini di salvaguardia ambientale e di sviluppo ecologicamente orientato; viste le difficoltà che hanno incontrato, e tuttora incontrano, analoghi progetti di urbanizzazione, rimasti incompleti, invenduti, scollegati dal contesto circostante; visto il periodo di crisi economica che l'intero pianeta sta attraversando a causa della pandemia da Covid19 e la conclamata crisi ambientale mondiale.
Pone la seguente domanda di attualità per sapere se ritengano le previsioni per l'area Prati di Caprara contenute nel POC "Rigenerazione patrimoni pubblici" ancora attuali e adeguate alla fase di crisi che il pianeta sta attraversando in termini sanitari, ecologici ed economici; per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema".
La domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla passeggiata di protesta svoltasi nei giorni scorsi lungo il perimetro dell’ex casema Mazzoni per la salvaguardia del verde e per evitare la cementificazione della zona. Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla inaugurazione, da parte del Comitato Rigenerazione no speculazione, di 4 sentieri all’interno dei Prati di Caprara con l’intento di tenere viva l’attenzione su questo bosco urbano e per cercare di preservarlo. Visto che le previsioni del POC per queste due aree sembrano non tenere in considerazione la salvaguardia delle aree verdi presenti ai Prati di Caprara e all’ex Caserma Mazzoni. In più occasioni si sono svolte numerose manifestazioni di cittadini e cittadine per salvaguardare queste zone verdi. Il Comune di Bologna ha manifestato spesso l’intenzione di mettere in atto azioni per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su questo tema. Per sapere se l’Amministrazione è a conoscenza delle varie manifestazioni messe in atto dai cittadini bolognesi per la tutela dei Prati di Caprara e dell’ex Caserma Mazzoni. Per sapere se l’Amministrazione non ritenga ormai superate le previsioni del POC sull’area dei Prati di Caprara e se intenda apportare modifiche in tal senso. Per sapere infine dall’Amministrazione se intenda mettere in atto processi partecipativi sia per il progetto di riqualificazione dei Prati di Caprara sia per quello inerente la riqualificazione dell’ex Caserma Mazzoni".
La risposta della vicesindaca Orioli
"Gentili consigliere,
effettivamente queste domande sono accorpate perché si parla del Poc Rigenerazione di Patrimoni Pubblici che è uno strumento nato per attuare gli accordi relativi alla valorizzazione di importanti aree ex militari ed ex ferroviarie nel territorio comunale di Bologna. Quegli accordi sono molto rilevanti, perché hanno permesso di mettere in discussione il destino di parti di città che fino a quel momento non erano in nessun modo a disposizione dei bolognesi. Se oggi ne parliamo come di beni comuni, questo nasce da un percorso lungo e complesso, che è stato voluto dall’amministrazione della città. Il POC contiene le regole per realizzare i progetti che concretizzano quel percorso.
Si tratta comunque di progetti diversi fra loro, e di aree che hanno una valenza urbana molto differente e dove anche il verde ha una valenza molto differente. Quindi chiedersi se sia attuale il Poc di per sé non mi sembra un tema particolarmente rilevante. Il Poc è uno strumento dato da una legge, la 20/2000, e dalla legge dipendono la sua attualità e validità.
Quello che ha senso chiedersi è se pensiamo che la città di Bologna continuerà nel tempo a trasformarsi, e se quindi possiamo immaginare un futuro in cui aree come queste vedano una progressiva trasformazione, e se questo serva alla città. Ci poniamo queste domande oggi legittimamente, stiamo attraversando un periodo di emergenza sanitaria e ambientale che impongono delle riflessioni, e di certo a queste non ci sottraiamo, ma se usciamo dalla preoccupazione e dalla presunzione, che non è in alcun modo riferita a voi ma una mia sensazione più generale, di pensare di essere i primi e gli ultimi a cui succedono le cose, se astraiamo per un attimo dalla prospettiva di istantaneità in cui tutto il dibattito sul covid e il post-covid sembra ancora risolversi per molti aspetti, credo che possiamo tutti convenire sull’idea che questa città avrà un futuro e meriti una prospettiva. Questa prospettiva non si esaurisce solo nella qualità dello spazio urbano che ci circonda, e nelle sue micro-trasformazioni, cose pure molto importanti e oggi abbiamo una percezione molto concreta di questa importanza, e a cui dedichiamo molte energie, ma necessita di un equilibrio fra trasformazioni di differenti dimensioni. Non possiamo quindi, a mio avviso, liquidare le trasformazioni più complesse in nome della salvaguardia dell'ambiente tout court, cioè del fatto che qualsiasi cosa facciamoaumenterà l'inquinamento e quindi non va bene. La pianificazione urbanistica ha il compito di tenere insieme i tempi e le dimensioni differenti delle trasformazioni della città, in una visione che deve considerare e soppesare la sostenibilità nel suo insieme. A me sembra che nel Pug questo approccio sia molto evidente.
Ma voi mi chiedete dei Prati di Caprara e di Mazzoni e mi parlate di partecipazione, mi chiedete se sono al corrente di quello che è successo in questi giorni e naturalmente sì, ne sono al corrente. Sui Prati c’è stata un’istruttoria pubblica, uno strumento partecipativo importante, a proposito di processi partecipativi, e si è espresso il Consiglio comunale. In quell’ordine del giorno si parla di rivedere le previsioni, anche riducendo gli indici, e si mette bene in evidenza la valenza del verde presente nell’area e la necessità della sua tutela. Non vedo oggi elementi che mettano in discussione questi principi, che mi pare tutti condividiamo e che ben conosce anche la proprietà con la quale ci siamo confrontati a più riprese.
Su Mazzoni, abbiamo aperto un confronto con i cittadini seppure in un processo che non lo prevedeva in questa fase. Mi pare che non ci siamo sottratti all’ascolto e al dibattito e abbiamo raccolto proposte impegnandoci a farcene portatori nel confronto con la proprietà. Penso che alcuni degli aspetti che sono emersi nell’occasione di questo confronto possano contribuire a migliorare un progetto che è già ricco di qualità, come ho sempre sottolineato. Quindi, siamo aperti, se ci sono altri aspetti da tenere presenti e da assumere come proposte, lo facciamo. Un progetto che aggiunge dotazioni ad una parte di città, non che sottrae. Questo è il mio punto di vista: un progetto che completa, non che distrugge".