Question Time, chiarimenti su coronavirus e progetto “L'unione fa la spesa”
L'assessore Marco Lombardo, nel corso della seduta di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico) sul progetto “L'unione fa la spesa”. Domanda d'attualità del...
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L'assessore Marco Lombardo, nel corso della seduta di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico) sul progetto “L'unione fa la spesa”.
Domanda d'attualità della consigliera Montera
“In riferimento al protocollo L’unione fa la spesa, siglato il 23 marzo scorso dal Comune con l’Auser, il terzo settore, il Centro Servizi di Volontariato Volabo, Coop Alleanza 3.0, a cui ha recentemente aderito anche Conad e Pam, protocollo avviato con l’obiettivo di offrire i servizi a domicilio necessari alla parte più fragile della popolazione nella fase della pandemia da Covid – 19;
chiedo al Sindaco e alla Giunta una valutazione politica sull’andamento di questa importante iniziativa”.
Risposta dell'assessore Lombardo
"Ringrazio la consigliera Montera per la domanda che mi dà l'occasione di parlare del progetto "l'Unione fa la spesa" rendicontando anche i numeri fino ad oggi di questo servizio ma soprattutto, consentitemi, mi da' anche la possibilità di farse una riflessione politica, che era già presente nella domanda, sull'importanza del terzo settore, e di come la sussidiarietà si stia oggi articolandolo in un modo sempre più stretto e sempre più forte tra il pubblico, in questo caso il Comune, e le associazioni del terzo settore di volontariato per aiutare chi è più in difficoltà. Questo ci dimostra davvero il grande cuore di Bologna e di tutte le associazioni del terzo settore e mi consente di fare davvero un sincero ringraziamento a tutti i volontari e a tutte le associazioni per quello che stanno facendo durante l'emergenza covid-19 per far sì che nessuno resti indietro e che si abbia una situazione di tutela degli anelli più fragili e più deboli della nostra comunità.
Il progetto "l'Unione fa la spesa" nasce da un protocollo tra Coop Alleanza 3.0, Conad, Pam e il Comune di Bologna, grazie al Forum Terzo Settore e Auser che ha un ruolo di coordinamento cooperativo. Qual era l'idea? Da un alto aiutare con la distribuzione del cibo e del materiale paramedico alcune categorie di persone, gli anziani over 75 che sono dentro al Piano Mais, le persone disabili, gli immunodepressi cioè categorie di persone che hanno difficoltà a uscire di casa per fare la spesa. In questo modo si immagina una sorta di cassa virtuale prioritaria perché possano avere la spesa a casa. D'altra parte uno degli obiettivi era anche alleggerire la pressione della grande distribuzione alimentare sul tema della consegna a domicilio online perché effettuare la consegna a domicilio online in questa fase determinava dei tempi di attesa troppo lunghi per le persone che ne avevano bisogno in via prioritaria e ricordo che questo modello poi è stato replicato anche per il personale medico, il personale sanitario che evidentemente, anche qui, gode dello stesso principio della cassa prioritaria per cui in questo modo evita di fare le file perché sappiamo che in queste giornate è impegnato a fronteggiare l'emergenza sanitaria negli ospedali. Questo progetto era sempre stato esteso alla grande distribuzione alimentare alle stesse condizioni infatti, come ricorda la consigliera, Conad e Pam hanno aderito a questo progetto, rimane aperto a tutti coloro che nella grande distribuzione vogliano aderire. Sottolineo anche questo prima di dare i numeri del servizio, che oltre alla spesa alimentare, vengono consegnate anche mascherine gratuite, attraverso questo canale abbiamo già consegnato 3000 mascherine chirurgiche gratuite dall'approvvigionamento che veniva dalla Regione.
Veniamo ai numeri: i numeri confermano la bontà del progetto perché all'interno del protocollo "l'Unione fa la spesa" a tre settimane dall'avvio sono stati raggiunti 435 beneficiari con 1500 consegne di spese. La distribuzione in tutti i quartieri di Bologna ci segnala anche una capillarità della distribuzione. I beneficiari sono contattati dai Servizi sociali territoriali attraverso il sistema ecare del Piano Mais quindi con la collaborazione di Lepida e dei servizi sociali e, in questo modo, l'idea è anche quella, oltre alla consegna del cibo e mascherine, di stabilire una relazione tra il volontario e il beneficiario in modo anche da aiutare a sollevare l'isolamento, in qualche modo oltre alla consegna si sta stabilendo un rapporto che aiuta le persone in difficoltà in questo momento a sapere che c'è qualcuno che si sta prendendo cura di loro e sono dei volontari che settimanalmente portano loro la spesa a casa, non solo, voglio segnalare che oltre 200 volontari stanno effettuando queste consegne ma ce ne sono centinaia che hanno dato disponibilità a dare un aiuto all'Auser e per questo c'è il coinvolgimento Forum Terzo Settore, proprio per cercare di raccogliere più disponibilità possibili. Per intenderci la disponibilità dei volontari vanno dai manager di Federmanager agli appartenenti al movimento delle Sardine, quindi veramente molto trasversale, questo ci fa capire davvero come tutto il tessuto associativo bolognese si è messo a disposizione di questo tipo di servizio ed è per questo che non solo vanno ringraziati ma io penso che sia importante capire come si sta sviluppando il rapporto di sussidiarietà circolare tra l'ente pubblico territoriale, in questo caso il Comune, tutto il tessuto associativo bolognese e anche le imprese private, in questo caso le imprese private della grande distribuzione, un progetto che merita di essere approfondito anche in futuro".