Question Time, chiarimenti su coronavirus e disponibilità di mascherine e tamponi
L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sulla dotazione di presidi sanitari. Domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni:...
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L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sulla dotazione di presidi sanitari.
Domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni:
"In merito agli articoli allegati che riguardano vari aspetti legati all'attuale situazione di emergenza dovuta al virus covid-19, quali ad esempio: carenza di mascherine per gli operatori sanitari e per i lavoratori più esposti a rischio contagio; tamponi per operatori sanitari; azioni per persone non autosufficienti; domanda al Sindaco e alla Giunta: quale sia la situazione di disponibilità e/o previsione di rifornimento di mascherine a Bologna, se si ritengono sufficienti, come è stata predisposta la distribuzione a lavoratori pubblici e privati, se ritiene che tutti siano in condizioni di sicurezza; se non ritiene opportuno modificare l’attuale protocollo al quale sono sottoposti gli operatori sanitari ampliando l'accesso alla diagnostica; quali siano le azioni adottate dall'Amministrazione a favore delle persone non autosufficienti e se ne siano previste altre in più e/o di diverso tipo".
Risposta dell'assessore Barigazzi:
"Per quanto riguarda la disponibilità di mascherine per le persone impegnate nell'organizzazione sanitaria, l'Ausl mi comunica che a oggi è limitata a quanto distribuito dalla Protezione Civile presso il transito del magazzino di Reggio Emilia e quindi ogni giorno arrivano quantitativi che vengono distribuiti secondo quanto indicato dai sanitari, le altre forniture vengono reperite ricorrendo a tutte le disponibilità di mercato. Non c'è dubbio che questo è un tema centrale in quanto la fase critica comporta che i quantitativi richiesti siano superiori alle disponibilità di mercato, la distribuzione ai lavoratori viene fatta sulla base di priorità definite da parte sanitaria e gestita direttamente dal magazzino dell'Ausl, anche in orari notturni e giornate festive. Aggiungo che le azioni che ho sentito dalla Regione e dal capo della Protezione Civile Borrelli, come avrete sentito tutti sicuramente, vanno nella direzione di adeguare la fornitura alla richiesta, cosa che bisognerà fare in tempi molto brevi.
Voglio ricordare che come Comune ci stiamo muovendo, oltre alla donazione che ha ricordato l'assessore Aitini che riguardava solo le mascherine monouso e che abbiamo distribuito soprattutto all'Ausl, al Sant'Orsola e a tutti i servizi socio-assistenziali del Comune e a quelli convenzionati, in quanto ovviamente avevano la priorità su tutto, ribadisco che ci stiamo muovendo con l'assessore Lombardo e con il sindaco Merola, di concerto con le associazioni sindacali e con l'Ausl anche per la possibilità di riconvertire la produzione di aziende locali, come quelle del tessile e dell'abbigliamento, per la fornitura di mascherine.
Spero che queste tre azioni, sia la nostra, che è davvero un tentativo oltre a quanto possiamo fare, sia quella della Regione e della Protezione Civile nazionale, adeguino presto il quantitativo alla richiesta. Abbiamo sentito anche il Commissario ieri che diceva che sono in arrivo nuovi quantitativi. Questo lo ritengo un tema fondamentale, quindi grazie della domanda consigliera, perché dobbiamo mettere in sicurezza tutti gli operatori sanitari, i medici e tutte le professioni che oggi stanno davvero facendo con abnegazione il loro mestiere e che voglio ringraziare anche attraverso la sua domanda.
Per quanto riguarda i tamponi, la Regione ieri ha annunciato un piano di potenziamento dei tamponi per la ricerca dei positivi, partendo dai sanitari, per poi passare ai contatti diversificati per province e quindi anche alla popolazione, perché ricordo che i contesti epidemiologici sono diversi da zona a zona.
Devo dire che anche l'OMS oggi, lo voglio precisare, ha ricordato che non si parla di screening di massa, ma di aumentare il più possibile, cito testualmente l'OMS, i test su tutti i casi sospetti e tutti i loro contatti per garantire che vengano messi in quarantena e seguiti dalla struttura sanitaria, per evitare ovviamente di amplificare la diffusione del virus. Ovviamente la raccomandazione principale è quella di aumentare il numero di test a favore del personale sanitario esposto in prima linea e anche la diagnostica che serve dopo il test.
Questo credo sia una cosa molto buona, che ha fatto la Regione, andare in questa direzione, come è successo anche in altri paesi del Sud-Est asiatico, e che credo possa darci una mano davvero per preservare chi è in prima linea, ma anche aiutare tutta la popolazione, perché questa è una misura davvero che ci aiuta a mantenere quel distanziamento sociale di cui oggi abbiamo bisogno per poter contrastare efficacemente la diffusione del virus.
Per quanto riguarda infine cosa stiamo facendo per le persone anziane, è partita Lepida con tutta la struttura dell'e-care del piano delle ondate di calore, telefoneremo a 2.500 anziani fragili o persone con disabilità: è un database che ha il Comune, realizzato con l'Ausl. Abbiamo fatto ormai centinaia di telefonate dal 12 marzo, non facciamo la sorveglianza sanitaria, ma ci preoccupiamo di cosa possono avere bisogno queste persone dal punto di vista sociale, farmaci o spesa; stiamo cercando con la grande distribuzione e con i soggetti che ci saranno la possibilità di bypassare per queste persone le lunghe code, ormai anche online, per ordinare la spesa. Con i gestori di alimentari stiamo cercando di affinare altre forme, attraverso il volontariato, su come portare la spesa a casa senza aspettare un mese a questi soggetti fragili. Questa è una grossa operazione di cui cercheremo di dare i dati nei prossimi giorni perché, davvero, stiamo contattando centinaia e centinaia di persone all'interno di questo database, diretto ai soggetti fragili over 75.
Abbiamo anche cercato di riconvertire quelle che erano le attività dei centri diurni, lo sapete bene, su questo si è molto dibattuto, in assistenza domiciliare dedicata ai casi più gravi".