Question Time, chiarimenti su coronavirus e didattica a distanza
L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria, nel corso della seduta di Question Time, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Federica Mazzoni e Simona Lembi (Partito Democratico) su coronavirus e didattica a distanza. Domanda...
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L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria, nel corso della seduta di Question Time, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Federica Mazzoni e Simona Lembi (Partito Democratico) su coronavirus e didattica a distanza.
Domanda d'attualità della consigliera Mazzoni
“In merito alle notizie allegate che riguardano gli alunni che dalla chiusura delle scuola a causa dell’emergenza covid 19, non hanno più avuto nessun contatto con le rispettive suole e non partecipano alla didattica a distanza; domanda al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politica amministrativa rispetto ai dati illustrati nell’articolo; quali azioni sono state adottate per arginare le disuguaglianze; quali soluzioni/percorsi si stanno programmando per gli alunni che non hanno seguito la didattica a distanza; quali prospettive e soluzioni educative e organizzative si prevedono per la riattivazione dei servizi educativi 0-6, tali da poter garantire il diritto alla continuità educativa di bambini/e e adeguato sostegno alle famiglie”.
Domanda d'attualità della consigliera Lembi
“Visti gli articoli di stampa, invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa su come si sta svolgendo la didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado a Bologna, con particolare riferimento alla questione di quei ragazzi considerati ‘irreperibili alle modalità finora individuate di ‘fare scuola’. Chiedo più complessivamente una opinione politico/amministrativa circa le possibili problematicità tra didattica a distanza e disuguaglianze sociali”.
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Ringrazio molto le consigliere Mazzoni e Lembi per le domande che hanno fatto perché mi consentono di continuare ad aggiornare il Consiglio su questi temi che affrontiamo in modo ormai costante e quotidiano. Il tema della fruizione della didattica a distanza è un problema concreto, reale, avete già citato voi gli articoli di stampa di questi giorni che danno atto purtroppo della vastità. È un problema complesso e articolato che purtroppo se non viene affrontato correttamente porta con sé il rischio molto concreto di incidere negativamente sulle disuguaglianze sociali, che è proprio quello che noi non vogliamo e cerchiamo di contrastare in tutti i modi.
La complessità di questo tema parte dal fatto che l’accesso alla tecnologia è solo la prima delle barriere che si possono incontrare. Come dicevate anche voi abbiamo affrontato il tema nell'udienza conoscitiva della scorsa settimana dove secondo me è emerso che i dirigenti che sono intervenuti hanno molto chiara questa difficoltà e complessità ed è anche emerso come gli insegnanti, come diceva anche la consigliera Lembi, si siano immediatamente mobilitati per fare il possibile; è evidente che come Amministrazione noi abbiamo il dovere di sostenere tutta questa attività perché il diritto allo studio è una delle priorità di intervento, lo è sempre, ma adesso certamente ha assunto un ulteriore valore.
Non è dunque solo una questione di disporre di un tablet o di una connessione alla rete, come abbiamo detto anche negli scorsi question time, ma anche avere a disposizione un adeguato supporto educativo perché Anche chi può accedere non venga disorientato e soprattutto perché nessuno rimanga indietro. Questo è il filo che il Comune ha cercato di seguire nella rimodulazione delle opportunità educative per bambine e bambini, ragazze e ragazzi per sostenerli anche fuori dalla didattica a distanza, mi riferisco agli interventi per il sostegno a distanza degli alunni disabili, agli interventi di natura socio-educativa, i centri anni verdi e altre di cui abbiamo già parlato.
La risposta dei servizi educativi territoriali è stata tempestiva, come vi ho detto è stata fatta una mappatura per evidenziare le situazioni più difficili e sono emerse anche delle motivazioni molto diverse dove vediamo che c’è difficoltà di fruizione, vi faccio un esempio:sono emersi casi di alunni che si sono trasferiti nei paesi di origine dei genitori, da parenti, e che quindi sono divenuti irreperibili, anche a fronte di ripetuti tentativi di contatto che in alcuni casi sono stati fatti anche da mediatori culturali e dagli educatori. In alcuni casi è stata proprio la famiglia a comunicare che i bambini e i ragazzi non erano più li, in altri casi la famiglie è diventata irraggiungibile e siamo venuti a sapere dei trasferimenti da altri genitori della stessa classe.
Ci sono invece situazioni in cui consapevolmente si evita la didattica e questo è un altro problema ancora perché è evidente che riguarda situazioni estreme di fragilità, sono nuclei su cui spesso sono attivi anche gli interventi dei servizi sociali. Qui il nostro obiettivo rimane quello di tenere ingaggiata la famiglie, di mantenere la relazione con l’alunno.
Queste sono le situazioni più evidenti di rischio che ci mettono in gioco per una capillare di chi non sta partecipando. Non possiamo però sottovalutare delle situazioni di non estrema fragilità o difficoltà che riguardano invece il fatto che noi ce ne possiamo accorgere di meno proprio perché la didattica è a distanza e quindi non riesce chiaramente ad avere il rapporto che si ha con la presenza e anche in situazioni un po’ più nascoste ci possono essere dei casi di dispersione che sono i più difficili da gestire. Anche questo è oggetto di confronto tra le scuole e i servizi educativi territoriali, per l’attuazione del protocollo vigente di contrasto alla dispersione scolastica, proprio per tenere monitorate queste situazioni che al primo impatto sembrano meno evidenti.
Le richieste che sono arrivate finora dalle scuole per il supporto alle famiglie hanno richiesto un lavoro enorme di personalizzazione. Sono state tante le necessità, vi faccio solo qualche esempio, molte famiglie sono state supportate anche attraverso piccoli tutorial, anche per l’apertura di account email, per l’accesso alle piattaforme, per la compilazione dei moduli per la privacy, fino ad arrivare a scaricare i compiti o partecipare alle lezioni. Quindi partiamo da una necessità di aiuto che inizia dalle basi. Un altro aspetto che viene curato è la mediazione della relazione tra scuola e famiglia. Si è cercato di rassicurare le famiglie, lo si fa tuttora, elaborando insieme quelle che sono le difficoltà incontrate dai singoli nuclei, che in tantissimi casi non hanno nulla a che fare con la negligenza o indisponibilità. Ci sono difficoltà di tutti i tipi. Ricordo velocemente le azioni che già sapete, già attivate, l’acquisto di giga per i ragazzi conosciuti dai servizi , il raccordo con gli istituti scolastici rispetto a situazioni di minori di nuclei specifici per dargli le dotazioni, anche di concerto con il volontariato/terzo settore, l’affiancamento delle figure genitoriali nelle situazioni di difficoltà, l’attivazione di attività pomeridiane a distanza e altre, non voglio fare un mero elenco. Sapete che si è già attivata la Regione, che ha stanziato 5 milioni di euro a favore della scuola per garantire alle famiglie che ne sono sprovviste la strumentazione, le schede prepagate, sono state già consegnate 2.000 schede agli Istituti professionali della regione e quindi anche di Bologna. Sulle altre risorse la Regione a breve darà ulteriori indicazioni, perché si cerca di individuare le modalità più efficaci per un utilizzo tempestivo.
Vi informo che la prossima settimana è in programma un incontro della Conferenza Metropolitana con i Dirigenti scolastici e l’ufficio scolastico territoriale proprio per fare il punto e continuare a confrontarci su questi temi.
Vengo alla parte delle domande che riguarda i servizi 0/6, vi avevo già detto delle azioni che sono state messe in campo riepilogate nel progetto che si chiama “Rimanere insieme.. a distanza”, che coinvolge tutti i servizi all'infanzia del Comune di Bologna: nidi, scuole d’infanzia e Centri Bambini e Famiglie. Lo scopo che ci siamo dati è quello di mantenere viva la relazione educativa con i bambini e con le famiglie, costruita nei mesi di apertura e che è stata interrotta così bruscamente, purtroppo. Le attività a distanza che vengono immaginate e costantemente aggiornate non sono sostitutive dell’attività educativa e scolastica, come può invece avvenire per i bambini più grandi, qui la finalità è proprio quella di mantenere vive le abitudini che si erano consolidate a scuola o al nido, quindi il lavoro che si sta facendo ha l'obiettivo di favorire la continuità e pensare di agevolare anche i bambini e le famiglie nel momento del rientro.
Sotto il profilo organizzativo anche in questo senso vanno le scelte che sono state fatte per mantenimento dei contratti, secondo la loro naturale scadenza, per le supplenze, anche per i rientri anticipati delle titolari e per la continuità dei contratti in caso di assenze lunghe, perché, in caso di ripresa o comunque per lo svolgimento di queste attività, i bambini possano ritrovare le figure di riferimento che li hanno accompagnati e sostenuti durante il periodo della sospensione. Questo appunto qualora si dovesse riprendere.
Nello scenario di una riapertura dei servizi a settembre, ragionare sulla continuità educativa assume una forma un po’ più ordinaria, perché sostanzialmente all'inizio di ogni anno scolastico è necessario riprogrammare i tempi e le fasi per un riambientamento dei bambini, sia quelli che continuano il loro percorso nello stesso servizio sia per l’inserimento dei bambini nuovi e per i passaggi dal nido alla scuola dell'infanzia. In questo caso non sarà, speriamo, un normale riambientamento, non possiamo perdere di vista i bisogni dei genitori, il diritto di essere agevolati nella ripresa del lavoro e dovremmo tenere conto della lunga permanenza che i bambini hanno trascorso in casa e delle possibili ricadute sul loro percorso evolutivo. Sono sicura e molto fiduciosa che i gruppi di lavoro e coordinamento pedagogico 0/6 saranno in grado di sviluppare una riflessione molto precisa che tenga conto di tutti questi aspetti e questo è un ambito che verrà approfondito ed esplorato.
Sul piano della programmazione, il lavoro va avanti e sta seguendo la consueta tempistica: è stato avviato il bando per le iscrizioni al servizio nido per il mese di luglio, a breve verrà pubblicato il bando per l’iscrizione al nido per il prossimo anno educativo e sta per essere ultimata la graduatoria per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia.
Come abbiamo già detto, dobbiamo farci trovare pronti per una riapertura nel momento in cui verrà decisa, la macchina è certamente partita, e speriamo di potere realizzare più servizi possibili.
Per le modalità di concreto funzionamento dei servizi, c’è la massima disponibilità a riflettere già da ora su tutti quelli che saranno gli aspetti necessari di protezione delle famiglie, dei bambini, degli operatori, degli insegnanti, sia in termini di cura dell’igiene, degli ambienti e di tutela delle persone, finalizzata ovviamente a tutti coloro che fanno parte del mondo della scuola. A oggi però come sappiamo tutti non ci sono ancora indicazioni, né da parte del Governo, né dalle AUSL, né dalle altre autorità competenti sulle possibili modalità. Quindi in assenza di informazioni più chiare, non solo sui tempi, ma proprio sul quadro generale. A oggi non è possibile per noi fare delle ipotesi organizzative, è possibile fare quelle ipotesi che dicevamo prima invece in termini di contenuti, tenendo conto in modo molto preciso di questo tempo di sospensione e di tutte le ricadute possibili che si potrà avere per il reinserimento”.