Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti su coronavirus e aumento della povertà

L'assessore al Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) su coronavirus e aumento della povertà.Domanda della consigliera Palumb...

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L'assessore al Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) su coronavirus e aumento della povertà.

Domanda della consigliera Palumbo:

"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla solidarietà messa in atto da cittadini, volontari ed alcuni dipendenti del quartiere Navile per contribuire ad aiutare alle tante persone vecchie e nuove che si trovano in stato di povertà aggravato dall'epidemia da Covid-19. Visto che i servizi sociali del Navile hanno lanciato l’allarme denunciando l’aumento della povertà che colpisce un largo numero di persone che non riescono a fare la spesa,  i buoni pasto vengono rilasciati una tantum e gli empori solidali non sono sufficienti.
Pone la seguente domanda di attualità per  conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere se l’Amministrazione: se le misure emergenziali portate avanti finora siano sufficienti per contrastare l’aumento della povertà in città. Alla luce di quanto appreso dalla stampa, se ritiene di dover intervenire in maniera ancora più massiccia e concreta per aiutare le tante persone che non riescono a fare la spesa. Se l’iniziativa portata avanti nel quartiere Navile possa essere replicata anche in altri quartieri della città".

Risposta dell'assessore Barigazzi:

"Abbiamo messo in cantiere molte misure e pensiamo di dovere continuare a farlo e anche di aumentarle. Naturalmente non abbiamo solo rilevato l’aumento delle persone in difficoltà, ma messo in atto delle misure. Abbiamo una nuova geografia sociale che sta emergendo, lavoratori atipici, stagionali, precari, autonomi, e ci sono davvero molti tipi di povertà, difficoltà economiche, perdita del lavoro, attività economiche da riavviare, la divaricazione delle diseguaglianze anche sotto il profilo di strumenti come le connessioni e le competenze digitali, che abbiamo visto sono diventate centrali per lo studio e il lavoro e che dobbiamo a tutto tondo noi considerare nella nostra azione nelle politiche che metteremo in campo; c’è anche un aggravamento delle condizioni delle persone senza dimora. Lei citava giustamente l’esperienza di Navile, che è una esperienza che si sta facendo anche in altri quartieri e che vogliamo estendere dappertutto. È una delle chiavi del welfare di comunità che stiamo portando avanti, questione centrale come risposta al tema sia alimentare, ma anche di altri tipi di urgenze: affitti, manutenzioni, utenze, spese varie generali. Vedremo come e su cosa inciderà lo strumento nazionale del Reddito di emergenza, che è anch'esso una tantum per alcuni mesi, come i buoni spesa, ma credo che noi dovremmo affiancarlo anche ad altri strumenti. Ne cito solo alcuni. Abbiamo enormemente aumentato la capacità di risposta degli Empori: sostenevano 200 famiglie, oggi siamo a 450. Abbiamo fatto un crowdfunding che è arrivato a 58 mila euro e son stati incrementati e modificati nel tipo i volontari che prestano la loro azione, oggi sono moltissimi giovani, ovviamente. Così come il rapporto, che è la chiave di volta di questa vicenda, con le Cucine popolari, l’Antoniano, la Caritas, la raccolta alimentare presso le grandi catene di distribuzione: è diventato un vero e proprio coordinamento.
La chiave è questa, quello che ha fatto il Quartiere Navile, che stanno facendo gli altri e che vorremmo far diventare diffusa, mettere in relazione attraverso la regia pubblica tutte le iniziative di solidarietà che vengono dal territorio. C’è uno scoppio di sussidiarietà, di offerta di beni, servizi e tempo che stiamo cercando di portare a sistema. Nel caso dei bisogni alimentare questo sta succedendo e quindi il piano di riferimento degli Empori sta costruendo un coordinamento strutturato con i tanti soggetti che citavo prima e che hanno tutti alla fine come destinatario i progetti di Case Zanardi, degli empori stessi e tutta la rete di co-progettazione connessa. Nuovi contatti come ad esempio quello del Bologna FC che ha coinvolto i suoi sponsor per garantire la consegna dei prodotti, le grandi catene e tutta la parte del volontariato. A Navile è scattato esattamente questo, un’esperienza virtuosa dove si è data unitarietà e organicità all'azione, raccordata con i servizi sociali territoriali dai quali provengono i bisogni. I servizi segnalano i bisogni e poi attraverso il quartier e il volontariato si riesce a dare organicità a tutti coloro che vogliono portare un pezzo, per arrivare a offrire sulla spesa alimentare ma anche sui altri bisogni che dicevo prima.
Sui buoni spesa siamo alla fine, stiamo dando via quelli le cui domande non erano a posto, ma stiamo chiedendo di integrarle, nei prossimi giorni daremo il quadro complessivo, vedremo anche cosa fare se rimangono risorse. Ci siamo coordinati con il Fondo San Petronio, che la Diocesi ha costituito, per dare risposte che tengono conto di quanto la città sta mettendo complessivamente in atto.
Stiamo facendo una iniziativa molto interessante che vedrà la luce nelle prossime settimane che è quella di una sorta di invito a tutta la città per raccogliere disponibilità in tre direzioni: bisogno di dispositivi, stabilità della connessione e competenze digitali, quindi su quel tema che vi dicevo di riuscire ad attivare delle misure contro il digital divide che oggi per le famiglie sia in campo lavorativo che scolastico può accentuare le diseguaglianze che invece noi dobbiamo ridurre. Questa è una cosa che stiamo facendo con Cittadinanza attiva del Comune di Bologna, che potrebbe rappresentare uno strumento per mettere a disposizione sul campo della disuguaglianza digitale cose concrete per ridurla.
Cito l’ultima che è il Fondo di comunità che abbiamo lanciato assieme al Sindaco che comincerà con circa 2 milioni di euro di disponibilità da parte del Comune, che diventerà metropolitano. Chiederemo alle imprese del territorio, alle organizzazioni sindacali e ai singoli cittadini di contribuire a questo fondo per il sostegno al reddito, ma lo vorrei ovviamente anche connettere ai temi del lavoro. Spero sia pronto per la presentazione nella prima settimana di giugno. Dobbiamo avere un grande equilibrio tra le misure che mettiamo in campo a sostengo del reddito, i buoni per gli alimenti o per le altre spese, affitti, utenze digital divide, se non vogliono essere solo misure assistenziali, che pure ci vogliono in questo momento, devono essere correlate al tema dell’autonomia lavorativa delle persone. Tantissimi hanno perso il lavoro e a quei tantissimi dobbiamo capire quale lavoro serve, come si fa a orientare le persone in quella direzione, quali campi di attività si aprono. Il campo dei servizi per la popolazione anziana è un campo enorme che può produrre servizi per le persone anziane, ma anche opportunità economiche nuove e una nuova formazione che va rivolta in quel senso, perché l’obiettivo è incrociare le politiche attive, contratti formazione ricollocazione e tirocini con le misure di sostegno alla povertà. Lo dico perché nel momento in cui siamo molto concentrati a supportare le persone nell'emergenza immediata, dobbiamo anche porci l’idea di una visione che dia autonomia lavorativa alle persone, perché solo lì esiste la capacità di rimettersi in moto e non di fare misure assistenziali che avranno un limite nel tempo proprio per la disponibilità di risorse. Spero di avere dato un quadro sufficientemente chiaro sul quale possiamo ritornare per aver anche più dettagli di queste tantissime misure che abbiamo messo insieme".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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