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Question Time, chiarimenti su coronavirus e agevolazioni affitti commerciali

L'assessore Matteo Lepore ha risposto nella seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Sassone (Fratelli d'Italia) e Marco Piazza (Movimento 5 stelle) e della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) su cor...

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L'assessore Matteo Lepore ha risposto nella seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Sassone (Fratelli d'Italia) e Marco Piazza (Movimento 5 stelle) e della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) su coronavirus e agevolazioni per gli affitti commerciali.

Domanda del consigliere Sassone
"Con riferimento alle decisioni di giunta in materia di agevolazioni affitti commerciali per gli immobili di proprietà del Comune di Bologna, come da art. e comunicato stampa di seguito riportati, chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito, ovvero se non ritenga che una decisione, attuata con questa modalità operativa, non rappresenti un modo solamente per "rimandare" il problema. Si chiede se non ritenga maggiormente opportuno, sin da ora, procedere a "cancellazioni" di canoni di locazione per i mesi per i quali è stata prevista la chiusura in forza del Dpcm attivo quale azione di contenimento alla diffusione del Covid19, ovvero dal mese di marzo 2020 (e non da aprile), valutando contestualmente una riduzione dei canoni di locazione per i mesi a venire".

Domanda del consigliere Piazza
"Vista la proposta del Comune di Bologna di sospendere il canone d’affitto da aprile a ottobre 2020 per le attività commerciali. Considerato che la proposta del Comune di Bologna è far recuperare tutti i canoni pregressi non riscossi a partire dal mese di novembre 2020. Il Comune di Bologna dice che chi pagherà i canoni pregressi in un’unica rata avrà un importante sconto, viceversa sarà possibile dilazionare il pagamento su più rate. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto affermato, se c’è una indicazione di massima su quanto potrà essere lo sconto per chi paga in un’unica rata, se ritengono che le attività commerciali saranno in grado di recuperare tanti mesi arretrati di canone. Se non ritengono che anche gli affittuari privati sarebbero felici di avere la garanzia di recuperare i canoni piuttosto che accettare una riduzione senza possibilità di recupero. Se ritengono che il modello comunale possa essere da esempio per i privati e come questo esempio possa essere seguito considerando i tempi e i rischi della fiscalità sui canoni (salvo riduzione le tasse sui canoni vanno pagate anche se non vengono riscossi).

Domanda della consigliera Clancy
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla richiesta di Confabitare di un tavolo teso a sviluppare un protocollo di intesa fra privati ed enti locali per affrontare la crisi delle locazioni commerciali causata dal Covid19. Premesso che moltissimi commercianti sono in estrema difficoltà, e alcuni - a titolo esemplificativo parrucchieri barbieri e centri estetici - continueranno ad esserlo ancora per diverse settimane, rischiando di non poter riaprire più l'attività.
Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per sapere dall'Amministrazione se intenda istituire un fondo attivo a supporto della rinegoziazione, oltre a un rifinanziamento del fondo regionale per le morosità che stanno colpendo gli affitti commerciali".

Risposta dell'assessore Lepore
“Parto da un'illustrazione più esaustiva di quella che è la delibera e il percorso che abbiamo seguito. Ci siamo confrontati con le associazioni di categoria e abbiamo anche fatto un approfondimento in sede Anci e nazionale per capire qual era l'interpretazione dei decreti del governo in materia di affitti, dove sono state già previste delle detrazioni del 60% per i canoni commerciali, anche se con delle defezioni. Ci sono infatti alcune categorie che non hanno la possibilità di usufruire di queste detrazioni. Chiaro che quando si parla di detrazioni, si parla di risorse che escono e che vengono successivamente detratte da parte delle imprese, quindi è una cosa diversa dalla sospensione o dalla cancellazione di un affitto. Essendo stata fino ad ora la scelta del governo di lavorare sulle detrazioni, noi abbiamo pensato fosse importante dare un segnale di ulteriore aiuto che fosse sul fronte della liquidità. Quindi, la scelta della sospensione l'abbiamo fatta proprio per questo, perché, come ha sottolineato il consigliere Piazza, era importante fermare l'uscita di risorse e l'emissione dei bollettini, cosa che avrebbe complicato la nostra possibilità di intervenire successivamente, perché a fronte dell'emissione di bollettini, così come di fatture o altre richieste di pagamento, l'ente ha degli obblighi da rispettare. Nel momento in cui facciamo credito, questo credito deve essere recuperato. Per questo motivo abbiamo deciso di fermare da aprile l'emissione dei bollettini e consapevoli anche che marzo fosse già un periodo di emergenza, abbiamo condiviso con le associazioni di categoria di mantenere questa sospensione fino a novembre. Per quelle che sono le regole che abbiamo appreso dal governo, la riapertura progressiva delle attività dovrebbe partire da maggio, giugno in avanti, a seconda delle varie tipologie. Quindi ci saranno diversi mesi di apertura alla fine del lockdown, fino ad arrivare a novembre alla fine della sospensione dei canoni, ben consapevoli che seppure riaperte, molte attività avranno poco flusso, poco lavoro, incasseranno poco e saranno comunque in difficoltà. Diciamo che la sospensione parte da aprile perché i bollettini di marzo erano già stati emessi, ma recuperiamo ampiamente quel lasso di tempo con i mesi successivi.
Ora, la situazione che abbiamo di fronte è veramente complicata, ma credo che dobbiamo raccontare la verità ai cittadini, in particolare agli imprenditori, cercando di affiancarli. L'obiettivo che tutti abbiamo è che in questa fase le imprese non saltino e all'interno delle imprese non si effettuino licenziamenti. Questa è la prospettiva numero che tutti quanti stiamo raccontando e sulla quale tutti siamo impegnati, che sta anche differenziando l'approccio italiano da quello di altri paesi. Guardate gli Stai Uniti, che hanno annunciato di avere complessivamente già stimato circa 35 milioni di licenziamenti, di disoccupati, mentre le misure che il nostro governo ha messo in campo sono nel senso opposto: cioè dare liquidità alle imprese ed evitare i licenziamenti. Siamo consapevoli che le risorse in molti casi non sono ancora arrivate e ci sono stati dei ritardi e i Comuni, che subiscono come le imprese questi ritardi, quello che possono fare è da un lato ridurre le proprie imposte, come stiamo facendo sulla Tari e come faremo sull'occupazione del suolo pubblico per quanto riguarda i dehors, e dall'altro intervenire sugli affitti. Interveniamo per alleviare la situazione e dare una mano a chi in questo momento è in difficoltà in attesa anche dei primi provvedimenti del governo.
Oltre alle detrazioni, il governo ha annunciato ulteriori interventi sugli affitti. L'Anci, che riunisce i Comuni italiani, ha chiesto che nel prossimo decreto ci sia un corposo intervento in tema di affitti commerciali, che sia un modo per salvaguardare il commercio in particolare, che sicuramente è uno dei settori più colpiti insieme a quello del turismo. In questa fase, quindi, abbiamo bisogno di avviare un percorso e lungo questo cammino nelle prossime settimane attuare degli aggiustamenti. E qui accolgo con grande favore le idee e disponibilità che i consiglieri hanno mostrato e parteciperò senz'altro alla commissione di cui parlava il consigliere Piazza. Con il percorso avviato con quella delibera, di fatto, cosa diciamo: è tutto sospeso fino a novembre, dopodiché, nelle prossime settimane o mesi, perché la scelta potrà avvenire anche nell'ultimo momento utile, anche se consiglio a tutti di programmare per tempo, gli affittuari potranno decidere se versare entro l'anno il dovuto oppure rateizzare. Su questo faccio un'ulteriore digressione, quando solitamente trattiamo gli affitti, siamo abituati ad avere uno stile di collaborazione, a meno che non ci siano contenziosi, con gli affittuari del Comune siamo da sempre abituati a fare rateizzazioni. Perché il Comune ha il compito, da un lato, ovviamente di incassare i propri pagamenti per tenere in ordine il proprio bilancio, dall'altro è consapevole di quelle che sono le difficoltà anche ordinarie del mondo delle imprese. Quindi noi da sempre facciamo rateizzazioni e andiamo incontro ai nostri inquilini anche commerciali. Dunque, a novembre, gli affittuari potranno, con un importante sconto che sarà da definire nelle prossime settimane sulla base di quelli che saranno gli aiuti che il governo chiarirà nei prossimi giorni, decidere se dare il dovuto oppure rateizzare. In caso di rateizzazione non ci saranno interessi né more e saranno dati due anni di tempo, quindi è una condizione straordinaria e diversa da quella che già solitamente mettiamo in campo e che ha facilitato da sempre la permanenza di tante realtà all'interno degli spazi comunali: la rateizzazione su due anni senza particolari condizioni, comunque è una misura già favorevole e importante. La possibilità di avere uno sconto, ritengo che sarà accessibile per tanti e il nostro obiettivo sarà di rendere quello sconto importante. Non sono oggi nelle condizioni di dirvi di quanto, perché dobbiamo capire se la detrazione per altre tipologie di commercio applicabile ai nostri immobili, il governo la metterà in campo. Se il governo applicherà nei prossimi giorni il decreto di aprile, la richiesta che i comuni e le associazioni di categoria stanno facendo è di creare un fondo nazionale dedicato agli affitti, se questo avverrà, ci saranno risorse che verranno messe in campo e che saranno effettivamente complementari con lo sconto che il Comune vuole mettere in campo. Se ci saranno quelle risorse nazionali sugli affitti, è evidente ce lo sconto potrà essere di una certa entità, se quelle risorse non ci saranno, dovremo lavorare insieme per far sì che quello sconto sia ancora più ampio di quanto previsto.
Noi gestiamo, e arrivo al cuore della questione, risorse pubbliche, non risorse personali. Nel momento in cui andiamo a comporre un bilancio, a noi che siamo nella parte esecutiva del governo della città, spetta il compito di far quadrare i conti e rendere possibili le cose, in particolare le promesse che facciamo ai nostri cittadini. Quindi, da un lato sicuramente è interessante dare un indirizzo come Consiglio sul fatto che dobbiamo andare incontro ai nostri commercianti per gli affitti, dopodiché lo stesso Consiglio che dovrà approvare il bilancio, insieme a noi dovrà trovare la quadra per far sì che quei soldi ci siano, perché nel momento in cui noi facciamo uno sconto o non incassiamo degli affitti, mancano delle entrate nelle casse del Comune e la coperta è sempre quella.
Quella che avanziamo oggi, quindi, è una proposta di percorso: prendiamo per mano le persone, vediamo quali sono i provvedimenti del governo, ci rivediamo con le categorie, ci vediamo con i consiglieri in commissione e vediamo se emergono proposte ulteriori, per le quali ho assoluta disponibilità e poi, entro novembre andiamo a definire quali possono essere gli strumenti o per ridurre l'impatto degli affitti sulle aziende, sempre però con l'obiettivo in testa che noi non possiamo cancellare con un tratto di penna gli affitti, questo non è sostenibile, possiamo però costruire dei percorsi per rendere l'introito da parte del Comune credibile. Perché è del tutto evidente che non si può chiedere alle imprese che non hanno risorse di stampare moneta, e non è questa la funzione delle imprese. Dobbiamo metterle nella condizione di essere dei buoni pagatori, o con cifre più basse nell'immediato oppure con rateizzazioni di lungo periodo. L'alternativa sta qui, nel fatto che da adesso fino a novembre, le imprese sanno quali sono le strade per programmare l'uso della propria liquidità quando la avranno. Qualora poi ci fossero delle situazioni particolari, le guarderemo sempre con grande attenzione, cercando di trattare tutti nello stesso modo.
Rispetto all'ultima cosa che chiedeva la consigliera Clancy, mi permetto di evidenziare questa richiesta che l'Anci e i Comuni hanno fatto al governo per quanto riguarda i canoni commerciali. Ovviamente riguarda tutto il mercato dell'affitto, non certo gli affitti di immobili pubblici o comunali, riguarda tutto il settore privato. Credo che su questo il governo dovrebbe davvero dare delle risposte e credo che più che in ambito comunale sia da ricercare in quella sede l'apertura di un fondo, oppure in sede regionale, la Regione Emilia-Romagna su questo sta facendo delle ipotesi e anche un fondo regionale sarebbe sicuramente auspicabile. Per quanto riguarda il nostro ragionamento, possiamo sicuramente dirci che in questo momento vogliamo essere al fianco dei commercianti, che il nostro esempio potrà essere seguito dai proprietari privati, anche in modo diverso da quanto fa il Comune, con l'obiettivo di non chiedere liquidità o esporsi in questa fase, ma dialogare con i propri affittuari, perché per ogni impresa che chiude sono decine o centinaia di posti di lavoro che perdiamo e che poi ovviamente sono a carico della collettività”.

 

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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